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Autore: Lara Rye    25/03/2011    3 recensioni
La tua vita è un inferno nascosto dalla quotidianità, dai passi troppo rumorosi delle persone che entrano senza chiedere permesso, e da tutti quegli elementi che possono far sembrare la vita bella, come un sorriso di un bambino.
La vita ti passa accanto, insieme a tutti i suoi elementi, come il sole, la pioggia ed i lunghi prati. Accanto ci sono anche le persone: quelle sorridenti ma tristi, quelle addormentate nella vita e poi, ci sono persino i suicidi contrapposti ad i malati desiderosi di vita, e tu sei al di fuori di tutto.
Forse sei un po’ suicida.
Forse sei un po’ troppo desiderosa di vita.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La tua vita è un inferno nascosto dalla quotidianità.

La tua vita è un inferno nascosto dalla quotidianità, dai passi troppo rumorosi delle persone che entrano senza chiedere permesso, e da tutti quegli elementi che possono far sembrare la vita bella, come un sorriso di un bambino.

La vita ti passa accanto, insieme a tutti i suoi elementi, come il sole, la pioggia ed i lunghi prati. Accanto ci sono anche le persone: quelle sorridenti ma tristi, quelle addormentate nella vita e poi, ci sono persino i suicidi contrapposti ad i malati desiderosi di vita, e tu sei al di fuori di tutto.
Forse sei un po’ suicida.
Forse sei un po’ troppo desiderosa di vita.
Lo sguardo perso nel mondo, nelle sue particolari striature, non sarà mai e poi mai partecipe, troppo offuscato da quel dolore che ogni volta è sempre stato troppo e che, impensabilmente, è sempre diventato peggiore. Non ricordi nemmeno il momento in cui, sentendo il tuo corpo trasformarsi in puro fuoco composto di dolore, lacrime e grida, hai semplicemente deciso che tutto era abbastanza e che la stanchezza immensa e duratura, la quale avanza giorno dopo giorno, non sarebbe mai riuscita ad essere vinta da qualsiasi altra cosa. Neppure dall’amore.
Le fiamme stanno combattendo tutto, stanno distruggendo i pochi amici rimasti, le memorie di sorrisi –quelli veri, fatti con gioia- e persino la speranza di quei sogni che stanno, troppo velocemente, fuggendo da te.

 

Alzi il viso.
Gli occhi si chiudono, mentre lo sguardo si confonde nella luce abbagliante del lampadario. Nulla ha più senso, nulla ha più importanza nel momento in cui gli occhi non riescono a rimanere aperti per la quantità immensa di dolore riversata sulla tua schiena, sui tuoi muscoli e su quella tua fottuta colonna vertebrale.
La malattia si cinge a te, nella diagnosi che per tre immensi anni hai desiderato e che ora, s’infiamma, provocando un incendio tra la colonna vertebrale e le costole.

Hai paura.

Muori, vivi, rinasci e muori di nuovo, come in un pericoloso e dipendente circolo vizioso, composto dall’inferno bruciante e vivo nel tuo organismo.


 

   
 
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