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Autore: Lord_Envy    26/03/2011    1 recensioni
Il secondo (atteso?) capitolo della saga "Dèi ed altri dèi" è qui! Avviso chi seguirà la storia che questo secondo 'libro' analizzerà meglio i caratteri dei vari protagonisti e si vedranno nascere relazioni più concrete... ecco a voi una citazione:
''Allora, che vi sta succedendo?'' domandò la donna ma nessuno dei quattro rispose.
''Tranquilli, so tutto di voi'' sussurrò sorridendo e i quattro si irrigidirono scambiandosi sguardi preoccupati ''Mi manda il professor Fos. Lui al momento è occupato con faccende burocratiche troppo noiose'' e gesticolò guardando in alto.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Volete un consiglio spassionato? Ricordatevi questo sogno che tornaerà utile ;)

Dormici sopra

 Brand si sedette nella classica scrivania che reggerva un grande specchio ovale sostenuto a sua volta da due paletti laterali che permettevano alla superficie riflettente incorniciata di ruotare, cosa decisamente inutile poichè Brand non lo muoveva quasi mai, anzi, non sapeva come fosse l'altro lato dello specchio.
Si stava pettinando i capelli notando quanto fossero cresciuti nell'ultimo periodo: ora le arrivavano fino alle scapole e le punte erano diventate ancora più chiare rispetto alle radici diventando sul castano ramato.
''Brand, io vado a letto''. La voce della tutrice che usciva dal soggiorno per raggiungere la propria camera da letto rieccheggiò per il corridoio, risvegliando Brand da un sogno ad occhi aperti dove lei ballava con un ragazzo mascherato.
Senza rispondere, ripose la spazzola e si stese sotto le coperte (solo per formalità, visto che lei non sentiva il freddo), spense la lampada che emavana una luce soffusa e cadde in un profondo sonno.

Aprì gli occhi di colpo poiché sentì di doverlo fare e si ritrovò in una specie di camera bianchissima che si estendeva a perdita d'occhio. Trovò Wasser ai piedi del letto che si teneva la testa fra le mani, lo raggiunse appena lo riconobbe chiamandolo preoccupata.
Il ragazzo non rispose, ma assunse un'espressione preoccupata. Alzò la testa incrociando lo sguardo di Brand e fece scivolare le mani lungo il collo, fino a trovare una specie di risvolto roseo. La ragazza guardò disgustata mentre il suo amico infilava le dita con disinvoltura nella fessura e si tirava via letteralmente la faccia.
Brand urlò, cercò di fermarlo, ma non riusciva ad afferrarlo, era come acqua. La faccia staccata, ormai rigida come una maschera venne riposta a terra mentre un nuovo volto apparve sul viso del ragazzo. L'operazione si ripetè ancora, passando da emozioni a sentimenti, staccandosi almeno altre dieci facce che incarnavano ira, invidia, orgoglio, tristezza, felicità, passione, paura, serentià, apatia, pigrizia.
''Aiutami'' mimò con le labbra e si trasformò in acqua, scomparendo dal suolo e portandosi le facce staccate con lui.
''Brand!''
La ragazza sentì una voce che non conosceva, ma si girò lo stesso e vide un'altra scena agghiacciante. Jord era ricoperto da crepe, come terra che non toccava acqua da anni, e da sangue. Era completamente macchiato di plasma che evidentemente non era il suo ma continuava a chiamarla con una voce che non gli apparteneva e a guardarla con uno sguardo che gli conveniva. Decise di avvicinarsi comunque, ma non fece in tempo a raggiungerla: mosse pochi passi e sprofondò nella terra, inghiottito senza un gemito.
Brand urlò il suo nome pur sapendo che non era Jord quella persona che aveva visto, non al cento per cento almeno.
Si voltò nel punto in cui c'era Wasser per controllare se si fosse ricomposto, quando vide Luft, in piedi, come appoggiata ad una parete invisibile. Era normale, senza ferite o senza facce cadenti, il che spinse Brand a raggiungerla. Mentre iniziò a muovere qualche passo verso la sua amica, venne bloccata da qualcosa di invisibile, una specie di forza che si contrappose, che le impediva di muoversi.
''No! Non venire'' disse Luft con un braccio steso in direzione dell'amica.
''Perchè no?'' domandò Brand senza davvero parlare.
''Perchè non voglio che tu veda quello che ho dietro!'' e così dicendo si lasciò cadere esplodendo in una nuvola di vetri infranti. Soffiò un leggero vento e il pezzi di Luft si trasformarono in polvere sparendo dalla stanza bianchissima.

''Brand!''
La ragazza si svegliò di colpo. La sua tutrice le poggiava una mano sulla spalla mentre con una candela cercava di farsi luce.
Brand spostò le coperte e vide che tutto il corpo era imperlato di sudore, la gola le faceva male e respirava affannosamente.
''Che c'è?'' gracchiò.
''Stavi urlando nel sonno!" rispose.
''Cosa? No!'' commentò la ragazza mentre si spostava i capelli appiccicati sulla fronte.
''Sì invece... tutto bene?''
''Mmh... sì'' rispose mettendosi a sedere sul materasso.
''Vado a prendere un bicchiere d'acqua'' disse la donna alzandosi e uscendo dalla stanza
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