"Le Lacrime di Françoise"

Dopo quella splendida giornata insieme a Joe per le strade di Parigi, e aver reincontrato la sua amica Catherine, Françoise non può fare a meno di restarsene ora immobile, guardando fuori dalla finestra della sua camera d'albergo con aria assente. La gioia per aver rivisto Catherine era finita per diventare motivo di grande disagio per lei; in quel momento sentì addosso di colpo tutto il peso insopportabile della sua condizione di Cyborg: un tempo anche lei aveva una vita, dei sogni, una famiglia... Ora invece, per colpa dei Fantasmi Neri, il suo destino era quello di lasciarsi da parte tutto!

Assorta com'era nei propri pensieri, non si accorse nemmeno di Joe che, dopo aver bussato senza ottenere alcuna risposta, entrò nella stanza spingendo piano la porta. Dentro la luce era spenta e Françoise era in piedi alla finestra, voltata di spalle. Malgrado non potesse vederla in viso, Joe capì subito che qualcosa doveva averla profondamente turbata.

- Ehi Françoise, ma cos'hai ? - chiese lui, preoccupato.

Françoise non rispose. Joe chiuse la porta dietro di sé e si avvicinò alla compagna. Il suo dovere di cyborg gli imponeva di metterla a parte di ciò che aveva scoperto, sul malvagio Duncan e sul suo sporco traffico di armi; ma vedendola così, non ebbe il coraggio di richiamarla subito alla realtà della missione... Per quanto fossero entrambi cyborg, Joe non poteva negare a sé stesso di esserle affezionato; forse non sapeva come dimostrarglielo, ma le voleva molto bene.

- Perché quell'aria triste ? - domandò lui, vedendo la sua espressione, riflessa sul vetro della finestra.

- Joe...

Come lei aprì gli occhi, non poté fare a meno di trattenere le lacrime.

- Voglio essere anch'io una ragazza qualunque, con una vita normale come tutti gli altri, come Catherine!

- Capisco - mormorò Joe, intuendo finalmente quello che era successo. - Parigi è il tuo passato, e venendoci te lo sei ritrovato addosso di colpo...

- Ah, mio Dio,Joe... Joe!

In preda all'angoscia e alla disperazione, Françoise si voltò ad abbracciarlo. Tra tutte le persone a lei care, Joe era l'unico in grado di comprenderla e confortarla... l'unico in grado di "amarla!"

Joe rimase in silenzio per qualche istante, stringendola dolcemente a sé. In quel momento non erano le parole ciò di cui Françoise aveva bisogno: nel sentire le calde lacrime scorrerle lungo le guance, Joe capì che tutto quello che poteva fare per lei era starle vicino. Il dolore di Françoise era soprattutto il suo, l'amava e voleva farglielo capire in qualche modo; dentro di sé era convinto che il suo sentimento fosse ben poca cosa, rispetto a ciò che lei provava in quel momento, tuttavia non poté trattenersi oltre.

- Françoise...

Nel momento in cui le labbra di Joe sfiorarono le sue, Françoise credette che il tempo si fosse fermato. Il loro primo bacio, quel bacio, fu nell'insieme triste e bellissimo: Françoise rispose con altrettanta passione, ora che le sue lacrime erano di chiara felicità; i mille pensieri di lei si dissolsero di fronte alla gioia più grande di tutta la sua esistenza... Joe era lì, con lei, il resto non aveva più alcuna importanza adesso!

NOTA:

"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni

Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...