Confessioni e baci prima del torneo

Bulma quella notte non aveva dormito per niente bene… proprio per niente.
Si era svegliata la mattina madida di sudore, e con il peso di un incubo sul cuore.
Cosa ben peggiore, si era destata urlando il ‘suo’ nome.
Fortunatamente, era riuscita ad aggirare le domande incuriosite dei suoi amici, che l’avevano sentita.

Beh, era anche merito di quella giornata un po’ particolare, che conentrava le attenzioni di tutti: sarebbe iniziato il Torneo Internazionale dell’anno! Crilin e Yamcha si erano allenati tutta la notte, per sentirsi più sicuri della loro forza. Probabilmente, l’assenza di Goku faceva loro credere di essere destinati alla vittoria. E non avevano tutti i torti… senza contare l’amico, loro due erano di certo i più forti del pianeta.
Ma la mancanza di Goku non aveva un effetto strano solo su di loro…

“Oddio come sono eccitato! Ti rendi conto, Yamcha, che la vittoria è già in mano nostra?!”
“Certo, amico! Resta solo da capire chi di noi due avrà la meglio sull’altro… preparati alla sconfitta!”
“Certo, come no… tanto lo sanno tutti che sono più forte io…”
“Ripetilo, se ne hai il coraggio!!!”
E cominciarono ad azzuffarsi, mettendo sotto sopra il salotto del maestro Muten.

"VOLETE PIANTARLA!? GOKU NON SI E' ANCORA FATTO VIVO DOPO TRE ANNI, E VOI NON FATE CHE ESSERNE CONTENTI PERCHE' VINCERETE UNO STUPIDO TORNEO!!!"
Bulma si era alzata dal tavolo, sbattendovi sopra la tazza e versandone il contenuto sulla tovaglia. Aveva gli occhi lucidi, e un'espressione a dir poco adirata sul viso.
"Siete proprio dei bambini... muovetevi, che dobbiamo andare, o farete tardi..." riprese poi, cambiando completamente tono.
I due amici non poterono fare a meno di chiedersi che diavolo avesse Bulma quel giorno...

Non potevano sapere che proprio il loro amico Goku era stato al centro dei suoi pensieri per quei tre lunghi anni... e dei suoi sogni in quella notte scombussolata.
Lo aveva sognato, sì.
Aveva sognato esattamente quel giorno: lo avevano incontrato prima delle gare di selezione, e lui aveva detto loro di essersi sposato con Chichi, la bambina che aveva conosciuto da piccolo e alla quale aveva ingenuamente concesso la sua mano.
Per Bulma ovviamente era stato un duro colpo, e svegliarsi per lei fu un sollievo, sebbene le fosse rimasta una brutta sensazione.
Come se quello non fosse stato solo un incubo, ma un sogno premonitore.
Infondo, Goku era libero di fare quello che voleva, no?

Certo, l'idea di perderlo però non la faceva sentire troppo bene... anzi, oltre a farla sentire tremendamente gelosa, pensare a lui le provocava una pericolosa tachicardia.
Ma ormai c'era abituata, era una consapevolezza con cui, col tempo, aveva imparato a convivere.
All'inizio, credeva solo che fosse quel sentimento di gelosia fraterna, che ti rende protettiva verso colui che consideri come il tuo fratellino. Perchè Goku per lei era questo, no?
Eppure... finchè lo aveva visto bambino, per lei non c'era stato nessun problema. Il suo aspetto esteriore l'aiutava a comprendere l'impossibilità e il ridicolo di un rapporto diverso con lui.
Ma in quei tre anni, Bulma aveva più volte lasciato correre la fantasia, permettendole di visualizzare nella mente un Goku adulto, ben piazzato e muscoloso, bellissimo.
E quella versione di lui non faceva che farle mancare il fiato. Chissà se un giorno sarebbe diventato davvero così...

"Ehm... Bulma? Hai intenzione di scendere dall'elicottero? Crilin e Yamcha devono cominciare le selezioni!!"
Bulma fu ridestata dalla voce di Oscar, che le strillava dall'altra parte della strada.
"E io come ci sono arrivata qui?!" si chiese la ragazza, rendendosi conto che stringeva ancora tra le mani i comandi dell'elicottero.
Non si era nemmeno accorta di aver aperto la capsula del veivolo, esserci entrata con gli altri, e averli condotti tutti davanti all'entrata delle palestre dove si sarebbero svolte le selezioni.
Era davvero grave!

Inutile dire quale fu la sua reazione, un'ora dopo, mentre si apprestava a recuperare il palloncino che le era scappato incastrandosi su un'albero, vicino all'entrata.
Crilin e Yamcha la incitavano a muoversi, in ansia, mentre il maestro, Oscar e Puar li osservavano prendendoli in giro per la loro preoccupazione.
Poi fortunatamente il suo shok si era mischiato a quello degli altri, quando Goku era arrivato togliendosi uno stupido turbante e salutandoli come se mancasse solo da qualche giorno.
"Oddio Goku sei proprio tu!!!! Amico miooooo!!"
"E' fantastico vederti! Allora Popo ti ha addestrato a dovere?"
"Ehi, ti sei alzato parecchio, eh? Non sei più il bambino che eri prima..."
Gli amici lo avevano circondato, inondandolo di domande.

Tutti tranne Bulma, che si era mantenuta stranamente in disparte, rossa in viso. Goku era diventato proprio l'uomo che lei si era sognata. Mancava solo che le dicesse che era sposato...
"E' più bello anche di Yamcha, eh?!" le sussurrò malignamente Oscar, notando l'imbarazzo della ragazza.
"Piantala, idiota!" si era limitata a dirgli lei, con un pugno in testa. Aveva evitato di rispondere, però...
Crilin e Yamcha si erano addirittura dimenticati delle gare, ma non per molto.
"Ma... amico che ci fai qui?! Non vorrai partecipare al Torneo, vero?!" gli chiese Yamcha, percependo le possibilità di vittoria allontanarsi sempre di più
"Certo che parteciperò! Ahahah sarà troppo divertente combattere con voi!!"
"Devastante, vorrai dire..." mugulò Crilin, depresso.

"Va bene, Goku è tornato e ne siamo felicissimi. Avremo tempo dopo, per fargli tutte le domande che vorremo. Ma ora andate a iscrivervi, che manca poco!!"
li incitò Muten, che voleva rimanere qualche minuto solo con lui.
Mentre tutti cominciarono a dirigersi verso il banco di iscrizione, Muten afferrò ben saldo Goku per un gomito, sussurrandogli: "Il Supremo ti ha detto qualcosa vero? Un nuovo pericolo minaccia la Terra... è per questo che sei qui..."
Per un secondo, Goku perse la sua aria da eterno ragazzino, annuendo serio.
"Va bene ragazzo, ora vai!" alzò la voce Muten, soddisfatto della risposta e accortosi che Bulma li stava osservando.

Ma a lei non importava niente di quel discorso. Bulma guardava solo Goku, i suoi gesti, il suo modo di parlare, la luce di emozione che gli brillava negli occhi.
Si era resa conto di amarlo.
E ora sogno che aveva fatto quella notte le pareva un ostacolo insormontabile.
Forse Chichi avrebbe davvero davvero partecipato a quel torneo, portandoglielo via per sempre. Non aveva più tempo, doveva fare qualcosa, sebbene quel qualcosa sarebbe durato solo pochi attimi.
Non appena Muten ebbe lasciato Goku solo, raggiungendo gli altri, Bulma andò incontro al ragazzo, accompagnandolo al banco delle iscrizioni.

"Il vostro nome?"
"Ciao Bulma che bello vederti! Ah... il mio nome... io sono Goku!"
"Goku?! Quel Goku?!"
"Mah, non lo so. Io sono io..."
"Si è proprio 'quel Goku'!" rispose per lui Bulma, sorridendo della sua ingenuità che era sempre la stessa.
"Cavoli, Benvenuto!!" disse allora l'omino che raccoglieva i nominativi, con entusiasmo.

"Bene! Dove sono gli altri? Dobbiamo andare con loro!" disse allegro Goku, guardandosi in giro.
Ma Bulma non gli rispose, anzi lo prese per mano trascinandolo nell'angolo di una siepe. "Prima vorrei dirti una cosa..."
Il ragazzo si limitò a fissarla con intensità, preoccupato. "Ma che hai? Sei malata? Sei triste? Vorresti partecipare anche tu al torneo, ammettilo!"
"Ma cosa hai capito, zuccone! Uff... com'è difficile..." mormorò lei, alzando lo sguardo e incontrando il suo, che in quel momento le pareva il più bello del mondo.
Arrossì, rendendosi finalmente conto che era riuscita a rimanere sola con lui, contro ogni previsione.
"Goku, io... mi sei mancato!" disse infine, a un fil di voce.
"Oh, è questo! Ma anche tu mi sei mancata... mi siete mancati tutti!!"
"No... non hai capito... Goku mi sei mancato davvero!" esclamò allora Bulma accalorandosi, rossa in viso e con gli occhi lucidi.
"Urca! Guarda che mi sei mancata anche tu, vi ho pensato ogni giorno che mi sono allentao, non vi ho mai dim..."
"Oh, ma stai zitto!!"

Bulma gli si era improvvisamente gettata al collo, premendo con foga le sue labbra fresche su quelle del ragazzo.
Goku, in tutta riposta, aveva spalancato gli occhi, sorpreso come non mai.
Oddio, chi l'aveva mai baciata una ragazza? Bulma poi... la sua sorellona... la sua amica!!
Tutto ciò per lui non aveva senso.
Ma anzichè repingerla, lei, piccola e formosa, Goku le mise finalmente le mani sui fianchi e chiuse gli occhi, socchiudendo le labbra.
Non aveva la più pallida idea di cosa stesse facendo, lo fece e basta.
E poi sentì la lingua di lei premere per entrare di più.
Una volta tanto, lui non oppose resistenza alle sue prepotenze.

Ora che ci pensava, effettivamente era vero, le aveva sempre permesso di fare tutto quello che voleva...
Così anche Goku si lasciò andare a quel bacio, cosa per lui completamente nuova. Non che gli dispiacesse, comunque...
La lingua di lei gli solleticava piacevolemente il palato, cercando la sua gemella che ci mise un po' di più a trovare la sicurezza necessaria.
Dopo qualche minuto, entrambi ebbero bisogno di prendere aria, i loro respiri si erano fatti più pesanti.

"Goku dimentica tutto questo." gli disse Bulma a malincuore, non appena si separarono.
E lui la prese in parola, nessuno dei due accennò più a quel bacio, quel bellissimo bacio che confessava ciò che li aveva da sempre legati.

Nè al matrimonio di Goku con Chichi, nè a quello di Bulma col principe dei Sayan.



Cred 
Credo che questo sia il periodo delle ispirazioni lampo... mi sveglio la mattina con queste idee allucinanti!! Sarò malata?!
Però è vero che io piango tantissimo perchè ho sempre voluto che Goku sposasse Bulma,.. anche se Chichi mi sta comunque molto simpatica.... ;)
eheh fatemi sapere cosa ne pensate!
un bacione a tutti!