Erastès
Ascoltami, ragazzo, tu che mi hai piegato il cuore:
persuasivo e grato è il mio discorso.
E cerca di capirmi: per te non c’è bisogno
di fare qualcosa che non ti è gradito.
Teognide - Silloge libro II
:-Sai, Saga, mi chiedevo…
così, è solo per curiosità… ma tu ogni tanto non vorresti che ci scambiassimo?
Insomma, non vorresti mai essere… com’è che si dice...
attivo?-:
Ecco, la fatidica domanda era
arrivata nel momento meno opportuno, nel bel mezzo di un momento di intimità, e Saga arrossì in modo
assolutamente poco dignitoso prima di cercare rifugio dietro un cuscino.
Antefatto:
La vittoria di Atena contro Apollo
ed Artemide aveva permesso alla dea di riscattare le anime dei suoi preziosi
Saint e di riportarli nel mondo dei vivi, così si erano trovati di nuovo tutti
insieme e dopo settimane di imbarazzi, incomprensioni ed attriti tutti i vecchi
rancori erano stati più o meno appianati, così Saga ed Aioros avevano potuto
riavvicinarsi, fino alla decisione di ricominciare esattamente da dove avevano
lasciato circa quattordici anni prima.
C’era stato il momento della
timidezza, poi delle coccole, poi del contatto più intimo ed infine la loro
prima notte d’amore, seguita da altre per consentire ai due di recuperare il
tempo perduto.
Fine antefatto
:-Saga…
qualcosa non va?-:
Gli chiese Aioros premuroso come
sempre.
Passato il momento di imbarazzo Saga
si decise a scostare il cuscino e rimase a fissare il soffitto con le lenzuola
tirate fino sul mento.
:-Scusa, non volevo turbarti, è che
per me era importante chiedertelo. Ma se non vuoi non ne parliamo più, giuro-:
Saga prese tra le sue la mano che lo
accarezzava gentile.
:-No, Aioros, scusami tu… ho reagito da idiota-:
Sorrise nel buio e cercò Aioros per
rannicchiarsi contro il suo calore.
Per un paio di minuti la stanza
cadde nel silenzio.
Saga non doveva fare altro che stare
fermo ad ascoltare i loro respiri e godersi la carezza fresca delle lenzuola
sul corpo nudo, oppure allungarsi appena per allacciarsi ad Aioros.
:-Saga…?-:
:-Mmh…?-:
:-Allora…
vuoi rispondere alla domanda di prima?-:
Stavolta Saga si rannicchiò ancora
di più contro il compagno invece di fuggire come prima.
:-Mi hai chiesto se vorrei provare
ad essere attivo… bè… ecco… diciamo sì e no-:
Il silenzio di Aioros gli fece
capire che si aspettava che continuasse.
Sospirò e decise di affrontare
l’imbarazzo.
:-Non lo so, Ros, è che… non credo che ci riuscirei. Insomma, avrei sempre
l’impressione di violentarti-:
Improvvisamente si trovò avvinghiato
in una morsa strettissima, che altro non era se non Aioros che lo abbracciava
come se ne andasse della sua vita.
:-Non dirlo mai più! Mi hai capito,
Saga?! Non dire mai più una cosa così orribile!-:
Esclamò Aioros tremando mentre lo stringeva.
:-Tu non vuoi farmi male. Tu non
saresti mai capace di farmi del male, io lo so!-:
Nella sua voce c’era una nota
pericolosamente simile al pianto.
:-Oh, Ros, scusa, sono stato uno
stupido!-:
Aioros gli prese il viso tra le
mani.
:-Giurami che non lo dirai più!
Anzi, giura che non lo penserai neppure!-:
:-Va bene, va bene…
lo giuro-:
Solo allora Aioros si rilassò.
:-Mi hai fatto quasi venire un
infarto, lo sai?-:
Lo rimproverò dolcemente.
:-Scusa…
immagino di dovermi fare perdonare, no?-:
La malizia in Saga era qualcosa di
adorabilmente goffo.
Aioros rise leggermente.
:-Immagini giusto. Stanotte per
pegno sarai il mio erastès!-:
Di nuovo Saga arrossì.
:-Ma… hem… tu vuoi davvero che sia io?-:
:-Non potrei desiderare nessun
altro-:
Saga non si rendeva conto di
qual’era il momento esatto in cui passavano dal semplice scambio di tenerezze
al complesso gioco dell’amore.
Accadeva e basta.
C’era un momento in cui Saga veniva
gentilmente adagiato sulla schiena e si lasciava guidare in tutto da Aioros
assumendo totalmente il ruolo di eròmenos, momento
che stavolta tardava ad arrivare.
Saga capì perfettamente cosa gli
stava chiedendo Aioros: gli afferrò i fianchi e strinse forte.
Premette i palmi sui glutei e tra le
cosce sul membro turgido a saggiarne la consistenza, strappando sospiri di
piacere ad Aioros inarcato sotto di lui.
“Farò piano… non voglio fargli male”
Iniziò a penetrarlo lentamente,
mentre fremiti ardenti gli contraevano i lombi.
“Devo fare piano… piano”
Aioros gli strinse i fianchi tra le
ginocchia con gemiti impazienti.
:-Prendimi, Saga…
Fammi tuo questa notte-:
Poco alla volta Saga lo prese
completamente e si fermò immobile per qualche secondo.
Il panico da “prima volta” lo assalì
all’improvviso come se fosse stato un adolescente ed avrebbe fatto una rapida marcia indietro se Aioros
non lo avesse trattenuto.
:-Non temere, amore, sono io che te
lo chiedo… voglio che stavolta sia così tra di noi-:
Si rilassò e cercò di lasciare il
suo corpo libero di agire.
Per un po’ si lasciò cullare dal
movimento leggero del bacino del compagno, poi anche Saga cominciò a muoversi
lentamente, imprimendo timide spinte.
:-Come va?-:
:-Continua-:
Non credeva di poter provare una
sensazione simile.
Aioros si fidava completamente di
lui e questa per Saga era la gioia più grande.
Pian piano si lasciò trascinare in
una danza selvaggia ed aggraziata scandita dal martellare del cuore nel petto,
in perfetta armonia con i movimenti dell’amante.
Sentiva Aioros come mai gli era successo.
Le dita che gli conficcava nella
schiena, le gambe avvinghiate ai suoi fianchi, il respiro aspro rotto dai
momenti in cui chiamava il suo nome chiedendogli sempre di più.
Anche lui si trovò a chiamarlo tra
un ansito e un sospiro, mentre si perdeva dentro di lui.
Poi il cielo e la terra si
ribaltarono e Saga si aggrappò ad Aioros con tutte le sue forze per non essere
strappato via dal proprio corpo.
Quando riaprì gli occhi era
accasciato su Aioros.
Si sentiva completamente esausto e
trovò appena la forza per sorridergli.
:-R…
Ros…? Non ti ho fatto male, vero?-:
:-Assolutamente no.
Sei stato bravissimo-:
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Cantuccio dell’autore:
Questa lemon è in cantiere da mesi e finalmente, ora che è
primavera, ho deciso di farla uscire dal letargo per sottoporla alla vostra
attenzione.
Saga finisce sempre a
fare da uke, per questo ho deciso di fare un piccolo
esperimento mettendo Saga nella parte di erastès ed
Aioros in quella di eròmenos.
Piccola precisazione:
nella coppia pederastica dell’antica Grecia erastès
era l’amante attivo, eròmenos quello passivo,
posto che nella coppia greca non esisteva il concetto dell’intercambiabilità di
ruolo e della parità del rapporto.
Detto questo grazie
per l’attenzione.