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Autore: RoryTheSherlockian    01/04/2011    0 recensioni
“Era solo una ragazzina” rispondono gli anziani se interpellati su di lei, ma non sanno molto su Emilia. La piccola Emilia, con le sue trecce bionde, cara, dolce Emilia. A raccontarlo non ci crederebbe nessuno. Ma è la verità. Io lo so per certo.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Era solo una ragazzina” rispondono gli anziani se interpellati su di lei, ma non sanno molto su Emilia. La piccola Emilia, con le sue trecce bionde, cara, dolce Emilia. A raccontarlo non ci crederebbe nessuno. Ma è la verità. Io lo so per certo. Emilia era cresciuta in una piccola città di mare, sulle coste del Mar Tirreno. Quel giorno sulla spiaggia, a fine settembre, con l’acqua che ti bagna leggermente il viso e il vento ti scompiglia i capelli. Era venuta in riva al mare per dargli il suo ultimo saluto. Il giorno dopo si sarebbe trasferita con la madre in una caotica città dell’entroterra, con giusto qualche ruscelletto inquinato che vorrebbe essere un fiume, a bagnare la terra. Emilia non voleva andare via, lei amava il mare. Amava l’odore di salsedine, amava il suono soave delle onde contro gli scogli, amava il vento che le scompigliava i capelli biondi. Amava, con quell’amore fatto di acqua, sole, sabbia, che persisteva in lei fin dal suo primo respiro.

La madre era stata categorica, perché lei odiava il mare, quel mare che le aveva portato via il marito. Quel giorno di tanti anni fa, la dodicenne Emilia era seduta sulla spiaggia, a guardare il tramonto, mentre le sue lacrime si mescolavano al mare. “I treni hanno poca memoria” aveva letto in un libro. “Sicuramente anche le automobili” pensava.

E così, in una caotica città dell’entroterra, passarono quindi quindici anni. La bambina divenne adolescente, divenne donna. Conobbe un bravo ragazzo di nome Mattia, lo frequentò e lo sposò. Mattia era consulente di una ditta importante, e doveva viaggiare molto. Emilia, lasciata sola a casa, era sempre più triste. Sempre più nostalgica. Alla fine Mattia suggerì di tornare in quella piccola città di mare, sulle coste del Mar Tirreno.

Il treno funziona come la memoria, in due sensi. Tanto velocemente può portarti via i ricordi, e altrettanto velocemente te li restituisce. Passando per le vie della piccola città di mare, quel fine settembre, nessuno riconobbe la dolce Emilia, e lei non riconobbe nessuno veramente, le parve e basta. Nessuno si fermò a guardare, osservare, scrutare quella coppia. Nessuno tranne una vecchia, il cui volto doveva essere stato bellissimo in gioventù. “Non lasciarla da sola in spiaggia” sembrò che sussurrasse. Mattina ne fu intimorito, ma non informo la consorte della cosa. Ormai vicino al tramonto, il sole tingeva ogni cosa di un colore tra l’arancione, il rosa e l’oro, dando ai vecchi edifici un aspetto regale, e al mare una lucentezza mai vista prima. Emilia chiese di essere lasciata sola in spiaggia, ma il marito, memore delle parole della vecchia, insisté per accompagnarla.
La spiaggia era rimasta uguale a dieci anni prima, con le onde che s’infrangevano sugli scogli, e i gabbiani urlavano la loro devozione al mare. Non c’era nessuno sulla sabbia, e non si udiva alcun rumore eccetto per la soave ninna nanna cantata dal vento e dall’acqua salata. Emilia restò così, a sedere nell’acqua, bagnandosi il vestito. Mattia restava in piedi, non capiva l’amore incondizionato che La sua compagna aveva per il mare. Quando si decise a sedersi, lo fece un una conchiglia tagliente. Per togliersela da sotto, staccò per un momento gli occhi da Emilia. Quando tornò a guardarla, lei non c’era più. Per quanto la chiamasse e la cercasse con l’aiuto di alcuni passanti, non riuscì più a trovarla. Eppure le aveva tolto gli occhi di dosso solo per pochi secondi…

Mattia pubblicò annunci di persona scomparsa su tutti i giornali, non si diede pace, fino a quando non sentì per caso alcune frasi, pronunciate da un’anziana signora che gli diede l’impressione di averla già vista, anche se Mattia non ricordava quando. L’anziana aveva detto – è tornata al mare. Dopo tanti anni, la figlia dell’acqua è tornata al mare. – Allora capì. Emilia non poteva separarsi ancora dal mare. Il suo spirito era sempre appartenuto ad esso, e adesso anche il suo corpo.

Come so tutte queste cose? Perché un tempo mi chiamavo Mattia, ma questo non ha più importanza. L’importante è che lei sia felice, come non lo sarebbe mai stata con me. Perché non poteva dividersi tra me e il mare. Perché lei apparteneva al mare, e alla fine il mare l’aveva reclamata a sé.


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Storia dell'anno scorso che mi ha fatto vincere un premio ("Segnalazione d'onore") al premio letterario di Poesia e Narrativa "Le Muse - Pisa 2000" -XI edizione-
   
 
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