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Autore: OpunziaEspinosa    01/04/2011    10 recensioni
Alzo lo sguardo e, fermo sulla porta che non chiudo mai, un ragazzo in sneakers, jeans strappati, maglietta bianca con scollo a V, zainetto nero appoggiato ad una spalla, mi osserva incuriosito.
Dio sia lodato... Questo deve essere il mio assistente.
“Tu devi essere Edward.” Sentenzio alzandomi e precipitandomi allo schedario dove conservo la copia madre della dispensa.
“Sì… sono… Edward…” Mi risponde confuso.
“Avresti dovuto essere qui almeno dieci minuti fa!” Lo rimprovero mentre recupero i documenti che mi servono.
“Chiedo scusa?”
Porca miseria, ma chi mi hanno mandato? Un deficiente?
È il suo primo giorno, è in ritardo, quasi non si è presentato, ed invece di scusarsi, chiedermi se ho bisogno di qualcosa, darsi da fare insomma, se ne sta lì, impalato sulla porta con lo sguardo da ebete.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO 4 – Pink Lady

 
Presentare  la mia candidatura a questo progetto è decisamente la cosa più stupida che io abbia mai fatto, a parte aver scambiato Edward Masen per il mio nuovo stagista-schiavo ed averlo trattato come un deficiente, ovvio. Quella batte qualunque sciocchezza possa aver fatto in passato o farò in futuro.
Sia Jake che James hanno concluso le loro presentazioni, e io vorrei raccogliere le mie cose, salutare tutti, imboccare la porta ed andarmene. Ma non nel mio ufficio! Diritta a casa!
Credevo di aver partorito un’idea geniale, credevo che avrei combattuto, non dico ad armi pari, ma quasi, e che mi sarei difesa dignitosamente.  Beh, mi sbagliavo. Penso ancora che la mia intuizione non sia affatto male. È carina, fresca e giovane, proprio come le scarpe DàDìDò. Ma anche le idee dei miei rivali sono del tutto rispettabili. Magari un po’ troppo tradizionali per i miei gusti, ma assolutamente valide. La differenza la fa l’esposizione. Hanno sviluppato i loro progetti in maniera impeccabile, utilizzando delle piattaforme multimediali di ultima generazione, e  presentando anche ricerche di mercato approfondite e proiezioni di vendita! I dati che io porto a sostegno della mia campagna sono davvero poveri se messi a confronto con i loro. E poi mi sono affidata a PowerPoint e a delle stupide dispensine!  Praticamente sono rimasta a Gutemberg mentre loro viaggiano alla velocità delle luce nello spazio interstellare!
Maledizione! Perché Jake non mi ha dato qualche dritta? Prima d’ora non avevo mai lavorato da sola a un progetto di tale portata! Come potevo sapere cosa avrei dovuto o non dovuto fare? E il fatto che io gli abbia ordinato di non aiutarmi non è una giustificazione valida! Avrebbe dovuto farlo contro la mia volontà!  Sono o non sono la sua ragazza? Eccheccavolo…
L’unica nota positiva di questa mattinata infernale è che ci siamo messi al lavoro subito dopo l’ingresso di Masen in sala riunioni. Così, a parte il sorriso sghembo e quell’accenno velato a un contrattempo improvviso che nessuno dei presenti ha capito,  non ho ancora avuto alcun contatto diretto con lui. Il che mi sta bene. So che prima o poi dovrò affrontarlo,  scusarmi e soprattutto ringraziarlo per avermi aiutata malgrado il mio comportamento riprovevole. Ma non ho ancora pensato come affrontare la cosa senza morire d’imbarazzo e senza fare un’altra delle mie figuracce.
La luce si riaccende improvvisamente e la voce decisa del Signor Cullen mi riporta velocemente alla realtà.
“Bene, la ringrazio James. Presentazione impeccabile, come al solito. Prima di continuare con la Signorina Swan, direi di prenderci una piccola pausa. In fondo alla sala potete trovare un piccolo rinfresco.” Poi si alza e ci invita a fare altrettanto e a raggiungerlo per un caffè e qualcosa da mettere sotto i denti.
Non mi va proprio di unirmi ai miei colleghi e al clan dei Denali. A parte lo stomaco ancora sottosopra, mi ritroverei faccia a faccia con Masen e non sono assolutamente pronta a un confronto. Così, mentre tutti si allontanano, indugio di fronte al mio posto fingendo di sistemare dei documenti.
Jacob si avvicina silenzioso e con ostentata indifferenza mi bisbiglia in un orecchio: “Cosa vi siete detti tu e Masen stamattina?”
Insomma! Cos’è questa fissazione? Perché Jake non fa altro che chiedermi com’è andato l’incontro con Edward? Cosa gliene importa?
“Perché vuoi saperlo?” gli domando brusca.
“Perché non sembrava per nulla interessato alla mia presentazione, e neppure a quella di James,  ma sembrava molto più interessato a te,” risponde acido.
“Co…Cosa?”
“Non dirmi che non te ne sei accorta…”
“Accorta di cosa? Non capisco di cosa tu stia parlando, Jake!”
Ed è così! Lo giuro! Ho passato tutto il tempo ad evitare lo sguardo di Masen concentrandomi ostinatamente sulle presentazioni dei mie rivali! Non avrei mai potuto rendermene conto.
 “Ti ha fissato per quasi tutto il tempo… forse gli altri non se ne sono accorti, ma io sì… che vi siete detti stamattina?” insiste.
“Niente! Si è presentato, ma sono scesa subito in caffetteria a cercare Eric perché il mio PC aveva dei problemi…” mi giustifico, anche se non capisco perché lo sto facendo. Non ho fatto nulla! Oddio, qualcosa ho fatto. Ma di certo non quello che Jake sta immaginando!
“Tu mi nascondi qualcosa…”
“Io non ti…” comincio a dire, ma Andrew Denali interrompe il nostro diverbio.
“Jacob, venga per cortesia. Vorrei farle un paio di domande se permette…”
“Certo, Signor Denali, sono a sua disposizione.” E poi, rivolgendosi di nuovo a me: “Non finisce qui.”
Non finisce qui ?!
Che vuol dire con non finisce qui? È una minaccia? Cosa pensa sia accaduto con Masen? Crede davvero che io lo abbia circuito? Ma come si permette? Per chi mi ha preso? Un’arrivista pronta a tutto?
Sono scandalizzata!
Masen…
Mi ha fissata per tutto il tempo, a quanto pare.
Non capisco perché…
Oddio…
Oddio! Forse stava pensando a come farmela pagare, a come vendicarsi per averlo umiliato! Non aspetta altro, ne sono certa. Sbugiardarmi di fronte a tutti!
Mi volto verso di lui e lo scorgo in fondo alla sala mentre parla con i due assistenti di Andrew Denali, James e Victoria. Tanya, la sua fidanzata, è seduta in un angolo ed è incollata al cellulare.
Gesù… è bellissimo… e quel vestito gli da un aria così sexy e professionale! Anche se mi chiedo cosa ci sia sotto quel completo. Mmmm… Dio come mi piacerebbe sfilargli quella cravatta, sbottonargli la camicia e…
Isabella! No, dico: stai avendo delle fantasie su Edward Masen?! Sei forse impazzita? Uno: hai già un ragazzo. Due: Jacob è qui e potrebbe captare i tuoi pensieri. Tre: Edward Masen è il nipote del capo supremo e, per quanto eccitante, è estremamente pericoloso fantasticare su un diretto superiore. Quattro: Edward Masen è fidanzato.
Sì, però… è così bello!
Improvvisamente i nostri sguardi si incrociano e non posso fare a meno di arrossire e tornare a concentrarmi sui miei documenti.
Spero non abbia ricominciato a fissarmi: Jacob non apprezzerebbe. Ora è impegnato con Andrew Denali, ma a quanto pare non gli sfugge mai nulla. Al contrario della sottoscritta che – com’è stato ampiamente dimostrato dai recenti avvenimenti - non si rende mai conte né di dov’è né di cosa sta facendo.
Do una sbirciatina e… dannazione, sì: ha ricominciato a fissarmi! Smettila-smettila-smettila, ripeto mentalmente continuando a fingere di sistemare i miei documenti.
Ma non la smette.
Do un’altra sbirciatina e… porca vacca, si sta avvicinando!
“Ti va del caffè?” mi chiede gentile con la solita voce bella e suadente.
Alzo lo sguardo, e lui e lì, di fronte a me, perfetto come un dio greco. Mi sorride e mi porge una tazza fumante.
“Gra… grazie,” balbetto, afferrando la tazza con mano incerta.
“Nervosa?”
“No… cioè, sì…”
Se non la smette di fissarmi in quel modo rischio un collasso, altro che Sindrome di Sthendal!
Così non va bene, mi devo riprendere. Devo concentrarmi… devo… cosa dovrei fare? Cosa dovrei dirgli? Ah sì, magari iniziare con lo scusarmi. Questa è una bella mossa.
“Senta, Signor Masen, mi vorrei scusare per quanto è successo stamattina. L’ho scambiata per un altro Edward, il mio nuovo assistente. Mi spiace averla trattata in quel modo… dico su serio…”
“Ci diamo del lei adesso?” mi interrompe serafico.
“Co… Come?” balbetto senza fiato di fronte al suo meraviglioso sorriso sghembo.
“Non è necessario che tu mi dia del lei. Abbiamo già rotto il ghiaccio, mi pare.”
“Hem… no, sì, certo… ecco, io… io ti volevo ringraziare…”
“Senti, Isabella,” mi interrompe, per nulla interessato al mio patetico tentativo di scuse, “le presentazioni di Black e James sono entrambe molto valide. La tua… beh, ci ho buttato un occhio stamattina e non te lo nascondo, avresti potuto fare di meglio. Ma hai avuto una bella intuizione. È originale, forse più delle altre. Però ci sono due cose che devi sapere. Tanya odia i gatti. Preferisce i cani: Dalmata. Li adora. Detesta il verde e impazzisce per il rosa. Guarda com’è vestita.”
Do una sbirciatina oltre le sue spalle, in fondo alla sala.
Quando ci siamo presentate stamattina avevo la testa altrove e non mi sono resa conto di cosa indossava. Ma ora non posso non notarla: un vestito aderentissimo al ginocchio color rosa shocking!
Santo cielo! È quasi ridicola!
“Sembra un confetto… Miss Pink Lady!” sghignazzo divertita. E poi mi rendo conto di averlo fatto di nuovo, di aver dato fiato alla bocca ancor prima di aver pensato.
Dio, ma che mi prende oggi? Perché non faccio altro che insultare Edward Masen e tutti quelli che hanno a che fare con lui?
“Scusa! Non volevo… cioè… è bellissima… Edward io… ” cerco goffamente di rimediare.
Lui mi lancia una strana occhiata. È evidente che si sta chiedendo con che razza di ritardata mentale ha a che fare.
Della peggior specie, vorrei dirgli. Ma ancora una volta fa quello che non mi aspetto. Sorride, scuote la testa, e a metà tra lo  sconsolato e il divertito ammette: “No, hai ragione… sembra un confetto.”
“Allora.” Carlisle Cullen si riavvicina deciso alla propria postazione. “Direi che possiamo tornare al lavoro. Isabella, vuole cortesemente prepararsi e dare inizio alla sua presentazione?”
“Certo, Signor Cullen, sono pronta.”
Mentre tutti tornano al proprio posto, Edward mi bisbiglia in un orecchio: “Ricorda: Dalmata e rosa… vedi tu che fare.”
Io lo guardo terrorizzata. La mia campagna è tutta impostata sui toni del verde, e il protagonista è un tenero gattino!  Come posso utilizzare i suggerimenti che Edward mi ha dato?
Prima che Jessica spenga di nuovo la luce mi volto verso Jake.
Se uno sguardo potesse incendiare, beh, io prenderei fuoco all’istante.
Sono spacciata.
Su tutti i fronti.
Prendo un bel respiro e mi preparo ad affondare.

   
 
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