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Autore: luna nueva 96    04/04/2011    4 recensioni
Seconda one-short su Damon e Bonnie che emozione!!!! Con la prima mi è andata bene, quindi ho sperato che fosse così anche per la seconda! Vi avverto già che è a lieto fine, quindi tutti i fan di BAMON, la adoreranno, o almeno spero. Baci
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PARTENZA

<< Ma come parti?! >> La sua voce era carica di odio e risentimento << si, vado via.. con lui >>. Quello che stava dicendo a Damon era orribile, ma non poteva farci niente, aveva preso la sua decisione, quella più giusta, quella più logica, quella che le avrebbe fatto vivere l’amore da favola che aveva sempre sognato. La rossa osservò il ragazzo, che ormai ragazzo non era più, davanti a lei, notando il bagliore di tristezza intorno, fuori e dentro ai suoi occhi. Eppure era sempre stato bravo a mascherare le emozioni. Quella volta però riusciva a leggere tutto quello che voleva o NON voleva sapere, perché avrebbe fatto troppo male. Quello che c’era tra lei e Damon, SE c’era qualcosa, doveva sparire. Della loro storia doveva rimanere soltanto la cenere, e lei doveva essere il fuoco, che la bruciava. Sapeva che, rimanendo con Damon, qualcosa prima o poi sarebbe andato storto, e un taglio netto quando erano ancora agli inizi, avrebbe fatto molto meno male, sia per lei, sia per lui. Per questo sarebbe partita con Matt la mattina dopo. Il programma era di fare un viaggio di circa sei mesi visitando l’Australia, ma lei avrebbe fatto di tutto per prolungarlo il più possibile, in modo da tornare a Fell’s Church, ormai certa della partenza già fatta di Damon, perché se ne sarebbe andato da quel luogo, ne era più che certa.

Lo vedeva scuotere la testa lentamente, come a capacitarsi che quello che gli stava dicendo non fosse reale, che fosse solo frutto della sua fantasia, della sua fervida, maligna fantasia. Aprì bocca, ma il suono gli uscì solo dopo, smorzato, proprio come la sua voce: << Bonnie, mi stai lasciando? >> << si >> disse piano << mi lasci per Mutt? >> disse più alterato che mai << si >> . Lo vide tremare di rabbia, e aggrapparsi al mobile che aveva di lato con una mano, mentre con l’altra prendeva a torturarsi i bellissimi capelli neri. << Sai dire solo questo? Sai dire solo “ si”? Bonnie vai via? Si! Bonnie posso avere il tuo corpo? Si! Bonnie si può fare anche gratis? Certo perché no! >> ma non aveva fatto in tempo a finire, perché si era ritrovato le mani di lei in faccia. << Finisci ora quello che dovevi dire Damon Salvatore, se devi dire qualcosa dilla adesso >> disse piangendo e con il fiato corto. Lui la guardò dall’alto al basso, con uno sguardo schifato, proprio come si fa con le bestie. << Si, in effetti avrei solo da dire una cosa: fuori da casa mia >> sibilò minacciosamente. Bonnie fu attraversata da un brivido di paura, paura perché lui ora la odiava, paura perché sarebbe dovuta partire con Matt poche ore dopo, paura che lui potesse dimenticarla e perdere la testa per un’altra, paura di non poter vivere senza Damon. Alla fine di tutto, in alcuni attimi come quello, in cui la persona che da un senso alla tua vita ti dice di andare via, capisci la tua vera natura, finalmente: “ Bonnie,  sei solo un’egoista bastarda”.

Camminava in auto, non sapeva neanche a quale velocità. Aveva bisogno di piangere e di sfogare tutto il dolore che aveva dentro. Lasciare Damon era stata la cosa più difficile che aveva fatto in vent’anni. La velocità, l’adrenalina, erano le uniche cose che avrebbe potuto darle un po’ di sollievo.  Si dovette fermare, perché non ricordava più come si guidasse; accostò, spense il motore, e appoggiata al volante iniziò il suo pianto doloroso, doloroso quanto letale. Non poteva restare con Damon( anche se faceva un male cane separarsi da lui), semplicemente non doveva perché lei era stata destinata a qualcosa di diverso. Sua nonna le aveva già detto di stare lontana dai vampiri più volte, e fin da quando era piccola, aveva avvertito tutta la sofferenza e il timore che avvolgevano la sua cara nonnina quando ne parlava e l’ammoniva. E lei, lei che diceva sempre che non si sarebbe mai fatta mettere i piedi in testa da nessuno, che avrebbe fatto di testa sua,si era resa conto della vericità di quelle parole, nel momento in cui aveva iniziato ad amare, quella notte a casa sua, la più bella della sua vita, per la prima volta Damon Salvatore. E poi ce n’erano state altre, due, tre, quattro, mille, non le contava più. Solo puro piacere carnale? No. No, perché altrimenti non avrebbe mai provato così tanto dolore, e pensare al fatto che anche lui potesse provare almeno un decimo della sofferenza che sentiva lei, la faceva sentire una bastarda cronica. L’orologio segnava che mancavano sei ore al suo incontro con Matt: sarebbero state le sei ore più lunghe della sua vita. I secondi diventarono ore, i minuti giorni interi, quando si sentì sollevata di colpo, e messa seduta sul sedile del passeggero con una velocità e una grazia inaudita. Solo un essere poteva fare una cosa del genere: Vampiro. Si girò a vedere chi avesse preso il suo posto, anche se conosceva già la risposta. Damon infilò le chiavi con un rapido gesto, e scheggiò mettendo la quarta sull’autostrada. Bonnie lo osservava: i capelli spettinati, le mani tremanti, gli occhi rossi a causa del pianto.. nonostante ciò rimaneva sempre bellissimo. Erano stati lontani tre ore, ma le sembrava un tempo infinito; era incredibile come il senso di vuoto che aveva sentito fino a pochi secondi prima, era totalmente sparito. << Damon che.. >> << tu mi ami! >> tuonò gravemente << e non dirmi che non è vero uccellino, perchè non ci credo! >> << Damon.. >> << mi ami da impazzire, potresti morire per me se te ne fosse data la possibilità lo sai. Tu mi ami, si mi ami.. mi ami.. mi ami.. >>. Sembrava convincere più se stesso che lei. Notando la sua assenza di risposta, strinse le mani al volante, e accellerò di colpo. << Damon santo cielo rallenta stai per arrivare ai 200! >> << tranquilla non succederà niente, fidati di me amore mio >> << dove stiamo andando? >> << non dovevi partire? Ti accompagno all’aeroporto >> << cosa? >> << non con Mutt. Faremo un bel viaggetto, io e te, da soli >>. Aveva un che di terrificante, le sapeva molto di maniaco sessuale, ma sapeva che Damon non era affatto impazzito di colpo, e se lo era, la sua pazzia era incominciata sicuramente secoli prima, al tempo della sua trasformazione. Quello che le aveva detto, e che avrebbe spaventato chiunque, non riuscì ad intimorirla, ma le fece solo provare pena ed un grande dolore all’altezza del petto. Sapeva che Damon faceva così perché non accettava l’idea di perderla: era una forma di protezione contro se stesso, le aveva infatti ripetuto più di una volta, che quando le era accanto, evitare di suicidarsi per la sua eternità di m****, era più facile, come sapeva anche che se ora gli avesse chiesto di fermarsi e riportarla da Matt, avrebbe detto suo malgrado di si.
<< Hai ragione Damon >> << di che parli? >>  << hai ragione.. io ti amo >>. Tuttavia la sua risposta non riuscì a calmarlo, perché la lancetta che segnava la velocità  sul tachimetro non accennava a scendere. << E allora perché vai via.. con lui!? >> disse disgustato << perché noi due non dobbiamo stare insieme, ti amo, ma non possiamo stare insieme >> << perché no? >> << perché siamo quello che siamo, e non possiamo cambiare la nostra natura, non lo vuoi tu, e non lo voglio neanche io >> << mi stai uccidendo Bonnie >>. E a quel punto fiumi di lacrime uscirono dagli occhi della rossa, lacrime salate, lacrime al gusto della sofferenza. Damon fermò la macchina di colpo, in mezzo all’autostrada. Per fortuna non aveva nessuno né dietro, né avanti, era deserta, sembrava che l’avessero lasciata libera per permettere loro il passaggio. << Bonnie, vuoi davvero che ti porti da lui? >>. Lei, lo guardò, ma non riuscì a risponderle, troppo impegnata a fissare lo sguardo del suo ragazzo che si faceva sempre più intenso. << Bonnie, vuoi davvero che ti porti da lui? >> ripetè << o vuoi passare il resto dell’eternità da adesso con me ? >>. Bonnie era senza fiato. << C-come? >> << hai ragione, siamo di due razze completamente diverse, quindi ti sto proponendo una cosa, ma tu hai già capito quale >> << Damon, tu sei sicuro di quello che dici? Poi sarà per sempre.. >> << beh >> parve esitare << potrebbe essere divertente >>. E fu così che si buttò avidamente sulle sue labbra, cercando la lingua del ragazzo con fare quasi possessivo. Inutile dire che la trovò subito. Di colpo però un pensiero le balenò in testa e fu costretta a fermarsi di colpo. Il moro la guardò timoroso. << Damon e ora come faccio con Matt? >>. Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo << andiamo uccellino pensavo fosse qualcosa di importante! >>
 
AEREOPORTO
Matt aspettava vicino alla valigia. Sentì la voce dell’autoparlate dire: “ Il volo per Sidney, partirà fra due minuti >>

Appoggiò il gomito alla valigia, e il mento sulla mano:<< Uffa Bonnie ma dove sei?! >>   

 



  
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