Crossover
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Autore: DarkAeris    05/04/2011    5 recensioni
Uno squarcio sulla vita dei protagonisti di Kodocha (Rossana) nel magico mondo di Harry Potter! Recensite, fatemi felice ;)
Genere: Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Libri
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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La mattina dopo lo Smistamento, Sana si svegliò nel suo letto a baldacchino, sprizzando energia da tutti i pori, come era solita fare tutti i giorni.
Aveva conosciuto le sue tre compagne di stanza e non sembravano troppo simpatiche, a dire il vero.
Una aveva lunghi capelli rossi, grandi occhi grigi e il naso all'insù e pareva proprio che il mondo le si dovesse chinare ai piedi, anche se in realtà aveva risposto con un sorriso alla presentazione di Sana, perciò per adesso la situazione appariva tranquilla.
Si chiamava Eilen, ed era figlia di due nobili Purosangue della Gran Bretagna, e, da quanto aveva raccontato alle compagne, a quanto pare i genitori l'avevano già promessa in sposa ad un magnate russo, e la ragazza ne era alquanto contenta, perché quest'ultimo era molto ricco e decisamente affascinante.
Mostrò a tutte la foto del giovane, che doveva avere parecchi anni più di lei, perchè dimostrava almeno diciannove anni, ma in effetti sul suo aspetto fisico nessuna delle tre ebbe da ridire, visti i capelli corvini e gli occhi azzurri, di ghiaccio.
La seconda ragazza aveva capelli corti e biondi e due magnetici occhi marroni. Anche i suoi genitori erano famosi Purosangue e lavoravano entrambi al Ministero della Magia.
Raccontò alcuni aneddoti circa i preziosi giocattoli che le comprarono i suoi quando fece sollevare per la prima volta una tazzina da tè con la magia e si dimostrò molto interessata al futuro marito di Eilen e a tutti i ragazzi, in generale. Il suo nome era Judith.
La terza era la più alta del gruppo e appariva più grande di qualche anno rispetto all'età effettiva.
I suoi capelli erano lunghissimi e si delineavano in perfetti boccoli neri, talmente perfetti che sarebbero potuti appartenere ad una bambola di porcellana. Aveva una bocca rosea e carnosa e degli occhi verdi da mozzare il fiato.
Non parlò molto di sé, ma ogni tanto si soffermò a guardare fuori dalla finestra, come se stesse pensando a tutt'altro. Si chiama Lisle.
Ad ogni modo, a Sana non dispiacevano troppo, anche se si vedeva che l'incredibile bellezza di tutte e tre le allontanava un po' dalla sua genuina noncuranza.
Sapeva che non aveva niente da invidiare a quelle ragazze, che la sua mamma diceva sempre che lei era una bellissima bambina, ma era rimasta comunque sorpresa dell'accuratezza delle tre nel sistemarsi i capelli e nell'apparire meravigliose, anche se così piccole.
Tutti questi pensieri non le impedirono, tuttavia, di salutare energeticamente le tre compagne e di catapultarsi nel dormitorio maschile, per cercare Akito.
Alla terza camera sbagliata nella quale aveva svegliato e messo in imbarazzo tutti, finalmente lo trovò, ancora sonnacchiante e con gli occhi semi chiusi.
S:“Coraggio, Akito, cosa ci fai ancora nel letto, iniziano le lezioni!”
A:“mmm”
S: Akito? Akito? Akiiiiiito???
A: Sana, chiudi quella bocca!
S: Ma come ti permetti di parlarmi così, dovresti proprio tappartela tu la bocca!
Detto questo, acchiappò un calzino e lo infilò a forza nelle fauci aperte di Akito, mentre questo stava sbadigliando.
A: Mmmmm a l e d e tta!
Sputò il calzino e si mise in piedi, guardando l'amica con occhi minacciosi, che però non la impressionarono affatto.
“Ma insomma, che cosa succede?”
Una voce profonda maschile interruppe il bisticcio tra i due ragazzi e spinse Sana a voltarsi verso gli altri letti. Si era completamente dimenticata che le sue grida avrebbero potuto dare lievemente fastidio anche agli altri membri della stanza.
Vide che tutti e tre i ragazzi la stavano fissando, uno sembrava incuriosito, uno divertito e l'altro, quello che aveva parlato, decisamente seccato.
S: Oh, scusatemi, ero talmente presa da Akito, che non ho fatto caso a voi! Mi presento, sono Sana-Chan, piacere di fare la vostra conoscenza!
Il ragazzo che stava sorridendo da prima si alzò dal letto, le porse una mano e le disse che si chiamava Tancredi, che veniva dall'Italia e che trovava davvero molto carino il rapporto tra lei e Akito.
Lei gli sorrise e gli strinse la mano con forza.
Riluttante, il secondo ragazzo si alzò e si presentò anche lui, dicendole che si chiamava Steven e che era felice di fare la sua conoscenza.
Il terzo non si mosse dal suo letto e continuò a guardarla male, senza proferire parola.
Akito fece una specie di grugnito e mormorò:
A: Nessuno può ignorare Sana.
E sembrava aver voglia di sfoderare qualche mossa di karate, ma il ragazzo silenzioso si voltò, guardò nuovamente male sia lui che Sana e poi disse, con tono autorevole:
“Io sono Mark.”
Sana si stupì, ancora una volta, della bellezza dei ragazzi di quella scuola.
Anche i giovani compagni di Akito erano molto carini!
Tancredi aveva capelli castani arruffati e grandi occhi azzurri, Steven era biondo, con occhi tendenti al verde e Mark sembrava tutto tranne che inglese, con la sua pelle abbronzata, gli occhi e i capelli nerissimi e l'accento marcato.
Akito sbuffò, prese Sana per un braccio, e la trascinò giù nella Sala Comune.
Le tinte verdi e scure intimavano un po', ma erano decisamente imponenti e diedero a Sana un senso di importanza, ma la cosa che più le premeva in quel momento era andare a mangiare!
Salirono le scale che portavano alla Sala Grande e si andarono a sedere al tavolo dei Serpeverde.
La colazione era abbondante e c'era veramente di tutto: cereali, brioches, ciambelle, pasticcini, panini, torte salate e dolci, uova, bacon e altro ancora.
Sana addentò quasi tutto, mentre Akito assaggiò poca roba, anche perchè la ragazza gli tolse quasi tutto dalla mani.
S: Allora, vediamo un po' che lezioni abbiamo stamattina!
A: Abbiamo un'ora di Trasfigurazione, due di Pozioni, due di Difesa contro le Arti Oscure e una di Volo.
S: Volo?!
A: Sì, dovrebbero insegnarci a volare sulle scope.
S: Aaaah, che bello!
A: Sta zitta, che tutti ti guardano.
S: Beh, sono abituata ad essere guardata io!
Akito scosse la testa, e addentò l'ultimo pezzo di ciambella, per poi alzarsi all'arrivo dei suoi tre compagni di stanza.
Mentre si allontanava, Sana lo raggiunse e gli domandò:
S: Che ne pensi dei tuoi nuovi amici?
A: Ma quali amici, ci divido solo il luogo dove dormire.
S: Ma dai, Akito, dovrai passarci i prossimo sei anni insieme!
A: Beh, se per questo anche con te, ma spero di riuscire a liquidarti, prima o poi!
Sana afferrò il suo martelletto e lo diede in testa sonoramente all'amico, senza aggiungere altro.
Mentre raggiungevano l'aula di Trasfigurazione, si accorsero di dividere la lezione con studenti di un'altra Casa.
S: Oooooh, voi dovete essere dei Grifoni!
A: Grifondoro!
I ragazzi del Grifondoro la guardarono un po' tramortiti, ma qualcuno sorrise e, tra questi, Sana riconobbe Harry Potter.
S: Oh, rieccoti! Io ero convinta che sarei finita nella vostra squadra...
A: Casa
S: ma il Cappello deve essere impazzito.
Harry le disse che, per un attimo, aveva temuto di finire anche lui tra i Serpeverde, ma che, alla fine, l'importante era essere brave persone, e che non ci si doveva curare della proprio Casa, con così tanta convinzione.
S: Oh, sei così saggio.
A: Ma se te l'ho detto anche io ieri!
S: Zitto tu!
Harry presentò il suo amico Ron a Sana e Akito e, all'inizio della lezione, i quattro si sedettero vicini.
Sana si accorse che le sue tre compagne di stanza erano sedute dietro di lei e che Tancredi lanciava qualche sguardo ancora verso la sua direzione, sorridendo, mentre Mark si limitava a passarsi una mano tra i lunghi capelli corvini e a guardare la professoressa, con un'aria di strafottenza.
La lezione fu molto interessante, anche se Sana lanciò un urlo assordante, quando l'insegnante, la McGranitt, si trasformò in gatto davanti alla classe e non arrossì nemmeno un po', sotto lo sguardo di tutti i compagni.
Anche Pozioni andò bene, anche se Sana rimase colpita dal comportamento del professore, che a lei era parso decisamente affascinante, ma che invece trattò senza pietà Harry, tanto che Akito dovette tapparle la bocca, per impedirle di intervenire.
Una ragazza attirò l'attenzione di Sana per la sua bravura. Apparteneva ai Grifondoro e conosceva tutte le risposte che i professori ponevano alla classe, era davvero brava e Sana era decisa a fare amicizia con lei, sebbene Akito non la trovasse molto simpatica.
Difesa contro le Arti Oscure la teneva un professore alto e giovane, davvero molto simpatico, che suggerì loro di non legarsi mai troppo alle nozioni dei libri nelle situazioni di pericolo, ma di affidarsi alle conoscenze apprese durante la vita e al proprio coraggio, o, almeno, alla propria capacità di scappare.
L'ultima lezione si tenne in giardino, come era prevedibile, e i Serpeverde furono, grazie al cielo, da soli nel sostenere la prima prova di Volo.
Akito riuscì a librarsi in cielo per secondo, senza difficoltà e volteggiò accanto a Mark, che evidentemente volava già da tempo, vista la confidenza con la scopa.
Eilen e Sana furono le ultime a riuscire a salire, impacciate e terrorizzate, ma alla fine entrambe riuscirono a volteggiare per qualche secondo fino alla fine della lezione.
Per il primo anno il pomeriggio era libero due volte a settimane e quello era uno dei due giorni nei quali questo accadeva, quindi, dopo un lauto pranzo, Akito e Sana si diressero nuovamente in giardino, per ammirare tutto il castello dal di fuori e per chiacchierare del loro primo, incredibile, giorno.
   
 
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