Così importante
Giorno dopo giorno
Sento il tempo che mi sfugge fra le mani ed io
Lì a rincorrere
I miei pensieri i desideri
Di quei mesi a volte amari e senza regole
Luca era impegnato a rollare una sigaretta mentre guardava il mare. Quel pomeriggio il campeggio sembrava ancora più silenzioso, forse perché era la prima settimana di giugno e nessuno dei suoi amici era ancora arrivato, forse perché quell’anno non aveva molto voglia di tornare li; di rivedere lei, la causa unica di tutti i suoi sospiri quell’anno. Ma non poteva farci nulla, era colpa sua se se ne era andata. Se l’aveva lasciato. Si era promesso che l’avrebbe dimenticata. Si era buttato in un milione si storie senza alcuna importanza. Aveva visitato i letti di troppe ragazze quell’anno, ne aveva fatte soffrire troppe mentre cercava in qualcun’altra quegli occhi da cerbiatto color del cioccolato che lo avevano incatenato così bene da farlo rimanere fermo sullo stesso posto per una vita.
E non cercarti più
-Da quando fumi?- quella voce, così limpida poteva appartenere solo ad una persona. Dimenticò tutti i buoni propositi quando una mano perfettamente smaltata gli sfiorò la spalla. Era l’ultima persona che sperava di vedere. Ma allo stesso tempo era l’unica di cui aveva bisogno.
Ma non è così importante
Solo un attimo di forte nostalgia
Scivolando negli sguardi fra la gente
Io cammino indifferente per la via
-da un po’ a dire il vero- si limitò a rispondere mettendo a tacere l’enorme confusione che echeggiava nella sua testa. Aveva una voglia matta di voltarsi e di vederla ancora una volta. Non fu necessario: fu lei a fare il giro e ad appoggiarsi al parapetto dove fino ad un minuto prima c’era lui.
-l’ultima volta che ci siamo visti non lo facevi- le sue labbra sorridevano, gli occhi invece erano tristi, e se è vero che gli occhi non mentono mai anche lei provava i suoi stessi sentimenti contrastanti.
-è passato un anno-
-non è poi così tanto tempo- si sistemò su uno dei tavolini e si accese una sigaretta, quello era il suo vizio, quello che lui le aveva sempre criticato, quello che ora condivideva amaramente.
-il tempo è relativo…ad esempio l’anno scorso non avevi tette e adesso guardati…il costume ti va stretto- era inutile negare che i suoi occhi si erano fermati parecchio su quelle curve, che con il passare degli anni aveva visto diventare sempre più femminili.
-perché dici così?- si vedeva che la sua freddezza la feriva, ma non poteva farci nulla, si stava sforzando di mantenere le distanze, voleva sembrare cattivo, voleva che lo odiasse. Sapere questo gli avrebbe fatto mettere l’anima in pace.
Guidati dalla voglia di sentirsi
All'improvviso sempre più vicini
Così vicini che
Adesso è troppo tardi per pensare
Di dimenticarti e poi rinascere
-cosa ho detto? Dubito che tu non ti sia accorta di avere due protuberanze sul petto.
-mi spieghi cosa diavolo ti è successo? Una volta non eri così!- si era alzata e lo fissava dal basso con le Ray-Ban calate sul naso che le davano una fantastica aria da bambina imbronciata, che purtroppo stonava con gli occhi pesantemente truccati e con la maglietta eccessivamente scollata.
E non cercarti più
-lo sono sempre stato e lo sai. Lo hai sempre saputo. Ci conosciamo da troppo tempo per negare ancora. E poi diciamocelo nemmeno tu sei esattamente il prototipo della brava ragazza. Credi che non mi siano arrivate le notizie delle tue scorribande tra sesso droga e rock n’roll? Io ti tratto di conseguenza.- nell’ultimo anno la sua vita aveva avuto un taglio drastico, come i capelli che da lunghi e biondi che erano, erano diventati corti e rosso fuoco. Viveva in modo sregolato, e lo dimostrava anche il fatto che il viso fosse scavato e pallido, nonostante lo spesso strato di fondotinta. Il motivo di questo cambiamento nessuno lo sapeva ed i genitori erano esasperati. Luca in fondo conosceva il vero motivo.
-mi stai dicendo che solo perché quest’anno mi sono divertita ora non sono più degna di essere tua amica?- la rabbia non si vedeva attraverso le spesse lenti da sole. Ma c’era e la voce la mostrava a tutti. Purtroppo lui non era da meno. Non riusciva a tollerare questo suo nuovo atteggiamento menefreghista ed insolente.
Ma non so cos'è importante
Se fidarmi o non fidarmi di te
-divertita? E lo chiami divertimento? Hai la fedina penale che sembra l’elenco della spesa di mia madre quando va all’ipercoop! Hai perso l’anno! Non hai amici! Io non lo chiamo divertimento questo!
-questione di punti di vista. Anche tu però non scherzi in quanto a divertimento: Cristina Salemi, Barbara Bossolò, Giulia Paesano e chi più altro? Ah mia sorella…Luca ti sei fatto mia sorella!-sapeva che prima o poi avrebbe tirato fuori questa faccenda.
Di quel viso così impresso nella mente
Non saprei ma ci penso sempre sai
-ancora con questa storia! Ero ubriaco! Anzi eravamo ubriachi! Non vedo cosa ci fosse di così scandaloso.- in fondo non stavano insieme allora, si erano già lasciati. Ma il problema c’era comunque.
-non pensi mai che le persone attorno a te possano soffrire per quello che fai. Vero?
-ti assicuro che tua sorella non ha affatto sofferto per colpa mia…anzi credo sia rimasta abbastanza soddisfatta- un uscita infelice, quest’ultima, lo sapeva ma non voleva sentire la verità
-parlavo di me- gli occhi erano lucidi e mostravano segni di cedimento non sarebbe riuscito a sopportare quella visione.
-tu? E perché tu dovresti stare male per colpa mia?- ed invece di migliorare la situazione la aveva resa ancora peggiore.
-proprio non ci arrivi?- lacrime, lacrime calde e salate avevano preso a solcare le sue guance.
E non c'è niente
Che cancelli il ricordo di te
-arrivare a cosa? Ci ho perso un anno per dimenticarmi di te! Un anno capisci! E te ne esci ora che TU hai sofferto per colpa mia! E smettila di piangere perché non incanti nessuno. Ti conosco troppo bene.-la matita si era sciolta formando una pesante patina scura sotto gli occhi
-pensi che per me vada tutto bene?- singhiozzò, non poteva farcela, se avesse continuato sarebbe impazzito dal dolore, così senza pensare la strinse tra le braccia e lasciò che affondasse il viso sui suoi pettorali e sfogasse tutta quella tristezza.
Di uno sguardo malinconico e sognante
-dovremmo smetterla di litigare- le sussurrò.
-si. Infatti dovremmo…ma non lo faremo. Succede sempre così- la sentì ridere sulla pelle ed il cuore sussultò a quel suono così destabilizzante.
-ovvio che succede. Sei una permalosa come ce ne sono poche al mondo-
-sempre gentile eh?- per la prima volta i loro occhi si incontrarono, facendo capire quante cose in sospeso avessero lasciato in quel campeggio l’anno prima.
-alla fin fine non è cambiato nulla- disse mentre provava a riacquistare un atteggiamento distaccato.
-già. Siamo sempre gli stessi coglioni- aggiunse lei mentre si specchiava negli occhiali e provava a rimediare ai danni che il pianto aveva fatto.
-solo che io sono quasi un uomo e tu…bhe tu sei una donna…una bellissima donna- mentre lo diceva sentiva crescere dentro di nuovo quella sensazione che aveva sempre provato stando con lei, che a lungo aveva cercato in un’altra
-non ricominciare. Ne abbiamo già parlato. Io e te non torneremo insieme, non siamo fatti per essere una coppia- si aspettava quella risposta ma rimase male ugualmente nel sentirgliela pronunciare ad alta voce. Anche se lo negava aveva sperato in una possibile riappacificazione.
E in un attimo ritorno al mio presente
E vorrei che tu fossi ancora qui
-perché non mi dai una possibilità?- provò a dire
-perché tu riesci a tirare fuori il peggio di me! perché se ho buttato la mia vita nel cesso è soprattutto colpa tua- le lacrime erano tornate, oramai non si preoccupava di piangere davanti a lui.
-guardami negli occhi e dimmi che non mi ami più e sparirò per sempre dalla tua vita- un altro tentativo, l’ultimo e se avesse fallito si sarebbe arreso. Per davvero questa volta.
-non posso. Non costringermi ti prego-
-ma abbiamo chiuso comunque vero?-
-diciamo che non abbiamo mai aperto sul serio la questione-
-pensaci bene. questo è l’ultimo anno che tornerò qui. Sono grande ormai e qui ci sono troppo ricordi dolorosi, non fare cazzate. Ti prego- e se andò lasciando una ragazza in lacrime seduta ad un vecchio tavolo di legno.
-TU CHE SEI COSì IMPORTANTE PUOI SENTIRE IL MIO BISOGNO DI TE!- sentì cantare all’improvviso prima di entrare nel suo bungalow.
Nei tuoi occhi vedo acqua trasparente
Come un fiume travolgente dentro me
Forse non tutto era perduto.
salveeee...direte ma che vuole adesso questa qui?? semplicemente ringraziervi per essere arrivati fino alla fine...giusto per aggiungere qualche informazione che non interessa a nessuno sapete che ho scritto questa shot partendo dal dialogo? cioè ho scritto le battute perchp mi piaceva la prima frase..XD...si lo so che dopo questa mi bannerete per sempre ma in questo periodo sono allegra...XD...un'ultima cosa...seria 'sta volta: la canzone che vedete nel testo è "Così importante" di Laura Pausini... http://www.youtube.com/watch?v=6j7xEX65soQ...ascoltatela è meravigliosa...bhe credo di aver finito...non vi obbligherò a lasciare un commento ma sappiate che non mi offendo se lo fate :P