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Autore: Fed    06/04/2011    4 recensioni
"Non mi dava retta. Continuava a respirare più avidamente di quanto non parlasse.
I gatti non mi erano mai stati simpatici.
- Eppure, il suono…"
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Cos’è il suono?
- Oscillazione d’essere mancante.

Non mi dava retta. Continuava a respirare più avidamente di quanto non parlasse.
I gatti non mi erano mai stati simpatici.
- Eppure, il suono…

Ci ostinavamo a crogiolarci nel sole, presi lui dal suo volersi amare, io dal mio volermi odiare. Mi ero incastrata un baluginio negli occhi per ricordare la luce più a lungo.
- Te l’hanno mai chiesto?
- Cosa?
- Cos’è l’infinito.
Il suo pelo rifletteva i secondi che ci scivolavano addosso, la mia pelle, invece, brillava solo di vaghe opache speranze; forse era per questo che il discorso non era congruo alle aspettative.

- Me l’ha chiesto un ragazzo col cappello.
- I ragazzi col cappello pensano troppo. Mettono su un cappello per nascondere i pensieri.
- Comunque me l’ha chiesto.

- Comunque.
Cominciava sempre così i nuovi discorsi. Si accumulavano tutte le parole sul bordo esatto del cielo e rimanevano impigliate all’azzurro.
- Sai che i gatti miagolano?
- Teoria disarmante.
- Eppure miagolano.
- Io non miagolo. È primavera, gli umani pensano che i gatti in primavera miagolino solo perché sono in calore.
- Eppure miagolano.
- Di tanto in tanto i gatti vanno in calore.

Annuendo, osservai le vecchie domande rimaste insolute.
Pendevano sulle nostre teste. Letteralmente.
L’inchiostro colava via dalle più vecchie e ci copriva di sozzura.
- Comunque.
- I gatti in calore non li sopporto.
- Comunque, dicevo. L’infinito.
- Ah. Il ragazzo col cappello.
Mi guadagnai un’occhiataccia.
- L’infinito. Non il ragazzo.
- Scoppierà a piovere, prima o dopo.
- Cerchi di fuggire?

Faceva caldo ed il sole era alto. Le mani conficcate nella terra spugnosa erano diventate piccole piante rampicanti. Sentivo quasi di poter arrivare altrove.
- Ma cos’è Altrove?
- Altrove è qualsiasi altro luogo.
- Come un riflesso sul pavimento.
- O un riflesso miotatico.
- Sai. Prima o poi dovrai affrontarli questi tuoi demoni.

- Comunque. Sai?
- Di tanto in tanto.
- Ma i gatti continuano a miagolare. Lo fanno per fare rumore. Il rumore è un suono magnifico, un’oscillazione celestiale.
- Tu non miagoli.
- Eppure miagolano.
- Nonostante sia primavera, il tuo pelo riflette l’estate.

Mi sorrise con quel suo muso da gatto.
- È l’attesa.

Faceva freddo e la luna era bianca. I capelli attaccati al collo dal sudore erano diventati ricordi mancanti. Sentivo quasi di poter essere altro.
- Ma cos’è altro?
[…]

- Comunque.
- Altrove, qualcun altro.
- L’infinito è silenzio.

  
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