Porte del tempo e dello spazio
“Non è possibile!” urlò Chronos
osservando una sfera molto grande di colore azzurro e sbirciando la donna che gli stava vicino.
La donna, di circa vent’anni era
vestita con una tunica sbracciata di colore bianco. I capelli erano neri come la notte lunghi fino a terra e gli occhi erano chiusi:
nessuno li aveva mai visti. Lei era l’Oracolo, colei che tutto sapeva e tutto
prevedeva senza mai sbagliare.
“Non ci sono dubbi Chronos… Vuole
riprovarci…” disse la donna dolcemente. Nonostante non aprisse mai gli occhi lei riusciva a vedere chiaramente quello che gli stava
attorno. Ed anche oltre…
“Va bene… Tu sei l’Oracolo… non hai mai sbagliato… ma non
può volerci riprovare… è semplicemente assurdo, inaudito!” ribatté a voce
sostenuta l’uomo.
“Grazie per i complimenti… ma purtroppo è così… ” assicurò
lei, mentre un sorriso birichino le ingentiliva i lineamenti.
“Dovrai richiamarle… Dovranno tornare nel passato…
altrimenti il futuro cambierà irrimediabilmente…” profetizzò la donna tornando
seria improvvisamente.
“Lo sai che quelle due pretenderanno il mio scalpo?”
borbottò l’uomo rivolgendosi all’oracolo.
“Tu sei un Dio… Non puoi seriamente aver paura di semplici
ragazzine… anche se loro sono le figlie delle predestinate” rispose lei, sparendo
lentamente.
“E’ qui che ti sbagli mio caro Oracolo… quelle non sono semplici
ragazzine…” ribatté lui.
Nessuno rispose, ma Chronos fu
sicuro che l’Oracolo lo stesse deridendo.
Jupiter Castle
La sala da ballo era gremita d’invitati, mentre una musica
leggera faceva da sottofondo alle chiacchiere degl’invitati.
“Avete fatto le cose in grande… ma avete fatto bene… i
quattordici anni delle gemelle capitano una volta sola…” disse una donna di
circa quarant'anni dai capelli viola legati in una
complicata crocchia.
Una donna di circa trent’anni,
con un semplice abito verde ed i capelli acconciati in un’alta coda, ascoltava
distrattamente lo sproloquio della donna.
“Permettetemi… Nuovi invitati reclamano l’attenzione di mia
moglie…” esordì un uomo molto alto dai folti capelli castani lunghi fin oltre
le spalle avvicinandosi alle due donne, salvando la seconda.
“Certo… certo… a dopo cara…” si congedò la donna, anche se
le ultime parole risuonarono più come una minaccia che come un atto di pura
cortesia.
“Grazie Nephrite… Non ne potevo
più…” bisbigliò la donna appoggiando la testa sulla spalla dell’uomo.
Era incredibile, si ritrovò a pensare, tutti l’avevano sempre definita una ragazza molto alta, eppure suo marito
la sovrastava, facendola apparire fragile e delicata.
“Il compito di ogni marito è
quello di proteggere la sua bellissima moglie…” disse dolcemente lui,
baciandole una tempia.
“Ehi piccioncini?” li chiamò una
voce ai due nota.
Una donna dai capelli biondi con un aderente abito nero si avvicinò ai padroni di casa, al suo fianco un uomo dai capelli
argentati, l’abbracciava teneramente. Palese era l’amore che i due
provavano. Li seguiva una ragazzina dai capelli rosa con un abito svasato color
oro che salutava di tanto in tanto qualche conoscente, cercando con lo sguardo
qualcuno
“Venus… Kunzite…”
dissero i sovrani di Giove salutando i due amici.
“Siamo i primi?” domandò Venus
guardandosi attorno stupita.
“No… Mercury e Mars sono arrivate da un po’…” rivelò Jupiter
sorridendo.
“Non sei l’ultima…” la prese in giro dolcemente il marito,
mentre la donna atteggiava le labbra in un bellissimo broncio.
“Ma Serenity
ed Endimion sono in ritardo…” disse Nephrite ridacchiando.
“Scommetto che la colpa è di Serenity…”
ipotizzò una donna con lunghi capelli corvini ed un abito bordeaux che metteva
in risalto le forme perfette del suo fisico, sopraggiungendo in quel mentre.
“Ti stavamo dando per disperso…” disse Jadeide
avvicinandosi alla moglie e sbirciando il nuovo venuto.
“Aiko?” chiamarono due voci alle
sue spalle.
L’interpellata si voltò sorpresa “Karei!
Yumi!” disse riconoscendole.
La prima indossava un abito nero, alla
cinese, con ricami dorati, i capelli rosso tiziano
erano legati nell’onnipresente coda. La seconda indossava un abito turchese
che si apriva a corolla, sottolineandole il vitino delicato, mentre i capelli erano sciolti nel solito caschetto color ghiaccio.
“Yumi? Dove sono
Mercury e Zoicite?” domandò
Kunzite vedendo le due ragazze parlare con la figlia.
“Sono bloccati dal ministro dell’agricoltura e da quello
dell’industria…” rispose lei indicando un punto alle sue spalle.
“Errore piccola mia… eravamo bloccati… ora siamo qui…”
disse la voce del padre mettendo una mano sulle spalle della figlia alquanto
sorpresa.
“Te l’ho promesso principessa…” bisbigliò l’uomo
all’orecchio della ragazza, che sorrise felice.
Suo padre era davvero cambiato, certo, non poteva rinnegare
il suo lavoro, ma cercava di passare molto più tempo con entrambe le sue donne,
come amava chiamarle lui.
“Secondo me ti hanno preso per matto… Ha detto che Yumi l’aveva chiamato, mentre nella sala non c’era il
minimo rumore…” riferì Mercury ridacchiando
divertita, sbirciando il marito che alzava le spalle.
“Hanno fissato l’appuntamento per martedì… Mentre oggi
siamo sabato… Ed il week end è
tutto per voi, mie belle signore…” rispose lui abbracciando la consorte
e la figlia.
“Finalmente sono arrivati…” disse Mars
sbirciando la scalinata che conduceva alla sala da ballo.
I sovrani della terra fecero il loro ingresso: Serenity indossava un abito bianco, mentre Endimion con il suo smoking nero l’abbracciava con palese
soddisfazione. Dietro i due sovrani c’era ChibiUsa, che sorrideva e salutava distrattamente quanti la
chiamavano.
“Ciao ragazzi!” dissero i due avvicinandosi agli amici di
sempre.
“Come al solito sei in ritardo…
Neppure da regina riesci a diventare puntuale…” la redarguì con finta severità Mars.
“Se cambio poi a chi potrai mai
fare le tue finte sfuriate?” ribatté Serenity con
aria seria, cercando di non ridere.
“Uno a uno…” disse Endimion, mentre le due donne ridacchiavano come due
ragazzine.
“Ehi Chibi!” la chiamarono le
quattro ragazze.
“Sakura e Noriko
si fanno attendere eh?” domandò la principessa terrestre osservando le amiche.
“Già…” disse Yumi.
“E’ il loro momento…” fece Aiko
furbescamente.
“Io farei lo stesso…” disse Karei.
Vari mormorii attirarono l’attenzione delle principesse.
L’entrata in scena delle due festeggiate attirò l’attenzione di tutti.
“Chi sono quei due?” domandò Karei
fissando due ragazzi carini avvicinarsi alle sue amiche.
“Larry e Gary…
I principi di Andromeda
Nove…” rivelò Aiko dopo aver osservato i due giovani.
“Chissà quanto impiegherà Sakura a
farli scappare…” domandò ChibiUsa osservando la
scena.
“Meno di dieci secondi…” pronosticò Yumi
sicura.
“Meno…” dichiarò Karei
avvalorando l’ipotesi dell’amica.
“Ciao ragazze…” salutarono Sakura
e Noriko comparendo dopo qualche minuto, trascorso a
liquidare i due ragazzi ed altre persone che volevano fare gli auguri alle due
principesse.
“Auguri!” dissero in coro le quattro ragazze abbracciando
le festeggiate con trasporto.
“Auguri…” disse in coro i sovrani, bloccandosi improvvisamente.
Improvvisamente il silenzio calò nella sala-
“Che succede…?” disse Aiko guardandosi attorno.
“Sono… sono tutti fermi…” notò Karei,
con sgomento.
“Un nuovo nemico?” domandò Noriko
sbirciando la sorella.
“Nessun nemico…” disse Yumi
sicura.
“Siete convocate…” disse una voce, mentre una luce dorata
avvolgeva le sei ragazze.
“Chronos…” riuscì a dire ChibiUsa prima di sparire.
Dimensione del Tempo e dello Spazio.
La luce dorata sparì lasciando sei ragazze in una sala
completamente bianca e vuota.
Solo un tavolo e sette sedie anch’esse bianche facevano
bella mostra di sé.
“Ditemi che è un incubo…” borbottò Sakura
pestando nervosamente il piede a terra.
“E’ un incubo?” provò ad accontentarla Aiko,
ma l’occhiata inceneritrice della principessa di
Giove la fece correre a nascondersi dietro ChibiUsa.
“Ha osato interrompere il mio compleanno…” sbottò furibonda
la ragazza guardandosi attorno alla ricerca del colpevole.
“Veramente è il nostro compleanno…” le fece notare Noriko, cercando di placare l’ira della sorella.
“Dettagli sorellina, dettagli…” minimizzò
Sakura, cercando di tener viva l’ira contro il
colpevole.
“Magari ha bisogno di noi…” propose Karei.
“Andiamo Karei, sei troppo buona con lui… e poi da quando in qua lo difendi?”
domandò Aiko sbirciando l’amica alla ricerca della
risposta che stentava ad arrivare.
“L’ultima volta che ci ha chiamate aveva un buon motivo…
Ascoltiamolo…” suggerì Yumi.
“Yumi ha ragione… litigare tra
noi non serve a nulla… Chronos dovrà spiegarci quest’improvvisata… Sempre che ci onori della sua presenza
prima del mio matrimonio…” brontolò ChibiUsa.
“Hei Chibi,
Helios si è dichiarato?” domandò Aiko
sbirciando l’amica con fare molto interessato.
“Eh?” domandò la principessa terrestre osservando l’amica
stralunata, arrossì improvvisamente quando capì quello che aveva detto.
“E non ci hai detto niente?!
Cattiva!” protestarono Karei e Sakura
all’unisono.
“Impossibile… Sono troppo timidi…” rivelò Yumi a Noriko.
“Helios è quel ragazzo di Illusion?” domandò quest’ultima cercando di focalizzare il ragazzo che piaceva
all’amica.
“Già…” confermò Yumi.
“Carino…” ammise Noriko senza
pensarci.
“Che cosa?!” gridò ChibiUsa voltandosi verso Noriko.
“Non è il mio tipo! Volevo solo dire che è
un bel ragazzo… Fate una bellissima coppia insieme!” cercò di rimediare Noriko.
“Davvero?” domandò ChibiUsa
timidamente.
“Lady Serenity non dovreste avere
simili dubbi…” borbottò Chronos comparendo alle
spalle della giovane ed anticipando Noriko.
“Chronos? Solo la corte mi chiama
Lady Serenity… Tutti, persino i miei genitori mi
chiamano ChibiUsa… Potresti
gentilmente farlo anche tu?” domandò la ragazza fissando l’uomo con un’occhiata
molto seria, dimenticando momentaneamente la precedente conversazione.
“No… mi dispiace…” rispose compito lui.
“Causa persa Chibi…” disse
laconica Karei.
“Ci puoi spiegare il motivo della tua chiamata?” domandò Sakura contrita.
“Sai com’è… stavamo festeggiando il nostro compleanno…” lo
informò Noriko.
“Dovevo dirlo io!” protestò Sakura.
“Dettagli sorellina, dettagli…” le fece il verso la
sorella. Le amiche, con molta fatica, riuscirono a non ridere, vedendo la
faccia della primogenita di Giove.
“Sediamoci… così potrò spiegarvi tutto con calma…” le
invitò lui, sedendosi a capotavola.
Le sei ragazze l’accontentarono prendendo posto: volevano
sapere il motivo di quella convocazione, come la voce l’aveva definita, e
quello sembrava essere l’unico modo.
“Un nuovo pericolo ci minaccia…” esordì lui senza
parafrasare.
“E quale sarebbe la novità
stavolta?” domandò ChibiUsa facendosi attenta.
“C’è il rischio che il futuro venga
irrimediabilmente compromesso…” cercò di spiegare lui.
“Ovvero?” domandò Noriko.
“Nel XX secolo le vostre madri
sono in pericolo… Phantom le minaccia… vuole i loro
poteri…” rivelò lui.
“Qual è il suo obiettivo?” domandò Yumi.
Le sei ragazze erano veramente preoccupate: Chronos era serio, troppo serio e se lo era
significava che la loro sarebbe stata una battaglia molto dura. Attesero con un ansia crescente la fine di quel discorso, che non
prometteva nulla di buono.
“Solo uccidendo le vostre madri riuscirà ad avere i loro
poteri… E solo con i loro poteri… Serenity potrà
essere uccisa e non potrà mai più rinascere…” terminò lui grave.
Eccomi
qua con il seguito…
Questo week end sono stata ispirata (non
come le sailor nella precedente ficcy^^) e questo è
il primo chappy.
Ovviamente
vi chiedo di farmi sapere cosa ne pensate con un
commento, sia positivo che negativo.
Ok, per il momento mi fermo qui.
Grazie
a tutti coloro che leggeranno l’ennesimo parto della
mia mente malata.
Al
prossimo chappy.
Kirby