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Autore: Wendigo    10/04/2011    11 recensioni
Era notte. Tutti dormivano, eccetto una persona che, non riuscendo a prendere sonno, si alzò dal letto e si diresse verso la cucina. Durante il tragitto, notò però una debole luce provenire dallo studio: pensò che suo padre avesse nuovamente lasciato acceso il camino, ma, aperta la porta, notò un uomo seduto sulla poltrona. Che non era poi suo padre.
"Entra pure, non essere timido". Incoraggiò l'uomo seduto sulla poltrona. Teneva in mano un piccolo libro che, da come era stato posto il segnalibro, aveva appena iniziato a leggere. "Che ne dici se ti racconto una bella storia?".
La persona si guardò attorno, sospettoso. Si domandava chi fosse quell'individuo ma, dato l'aspetto innocuo, decise di assecondarlo e in pochi secondi era già seduto di fronte a lui. "Chi sei?". Domandò comunque alla fine...
"Chi sono? Se proprio ci tieni te lo dirò dopo averti raccontato qualcosa", si fermò un secondo, "Ti piacciono le storie dell'orrore?".
La persona si chiese perché fosse così ossessionato a raccontarle delle storie ma, non vedendoci niente di male, accennò un "sì" con la testa. L'uomo aprì allora il libro, da cui iniziarono ad uscire fumi neri e voci. "Bene iniziamo".
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In una città presso Firenze, una coppia di neosposi si stava trasferendo nella loro nuova abitazione che avevano comprato di recente. La loro ricerca era stata lunga e faticosa perché, per un motivo o per un altro, non erano mai riusciti a trovare una casa che andasse a genio ad entrambi ma, dopo tanti cataloghi ed agenzie mobiliari, era stata la casa stessa a trovare loro.
Infatti una strana sparizione di un’anziana ottantenne aveva portato i parenti più prossimi, che avevano naturalmente ereditato la proprietà, a non averci nulla a che fare con essa ed a venderla al miglior offerente ad un prezzo bassissimo, pur di chiudere in fretta l’intera faccenda. È fu così che i due sposini l’avevano comprata senza perdere neanche un secondo.
Arrivati lì, furono accolti dal vecchio recente padrone che, con un espressione felice e spavalda stampata sul volto, iniziò a mostrare orgoglioso le varie stanze della casa in ogni loro minimo particolare: in tutto c’erano due bagni, una cucina, un salotto e due camere da letto.
La casa appariva perfetta sotto qualsiasi punto di vista poiché era stata persino riaggiustata da poco dalla anziana padrona scomparsa. Di certo non si era minimamente aspettata di sparire nel nulla.
Finito il tour, la guida improvvisata sul momento cominciò a discutere assieme al nuovo (così almeno sperava quest’ultimo) proprietario Andrea sulle ultime formalità che andavano per forza completate, mentre la “nuova” padrona, Anna, preferì rimanere da sola nella sua futura camera da letto e distendersi sul letto. Il materasso era davvero comodo e soffice, e ci mancò poco che Anna non si addormentasse profondamente; ma prima volle dare un occhiata generale alla stanza.
Solo allora notò sulla parete di destra un gigantesco specchio: era alto forse quanto lei e poggiava direttamente sul pavimento. Si chiedeva da quanto tempo fosse lì ma soprattutto quando fu l’ultima che venne spolverato a dovere, visto che uno spesso strato di polvere lo ricopriva per intero.
Pulito o no, Anna giurò però di toglierlo un giorno o l’altro, e di sostituirlo con uno più piccolo che le avrebbe permesso di ricavare dello spazio per altri mobili. Questi infatti scarseggiavano lì dentro: escluso lo specchio e il letto, c’erano soltanto un comodino ed un armadio alla sua sinistra.
Fatti tutti questi ragionamenti su come arredare la stanza da letto, Anna si alzò dal letto ed andò dritta dal suo Andrea per chiedergli se avesse finito o no col proprietario per quelle ultime formalità
Lo vide mentre richiudeva la porta d’ingresso. Era solo ed in mano aveva soltanto un blocco di fogli ed un mazzo di chiavi. Andrea, come la scorse a sua volta, le andò incontro e, accogliendola tra le braccia, le diede dapprima un bacio ma poi le disse: – Anna, ti do la benvenuta a casa nostra –.
“Casa” pensò subito lei: il solo sentire di quella parola le faceva provare una sensazione di estrema felicità ma, stranamente bisogna dire, anche di paura, nonostante non capisse assolutamente perché.
– Non sei felice? –. Domandò perplesso Andrea ma poi questo pensò che la ragione fosse tutt’altra. – Ho capito cos’hai: senti pure tu una strana sensazione? Manca decisamente qualcosa ma non sai cosa. Penso però di averlo capito io: ci manca un bambino. Che dici: lo facciamo adesso, Anna? –.
La donna stava già per dirgli “che cosa?” e guardarlo storto, quando Andrea, presala in braccio, se la portò nella camera da letto, tra una risata e l’altra. Erano davvero una bella coppia dopotutto.
Raggiunta la stanza, i due sposini si buttarono sul letto dove poi cominciarono a scambiarsi a vicenda baci a non finire, ma, quando la donna osservò di sfuggito lo specchio, notò uno squarcio pulito nello strato di polvere. La cosa strana erano però due occhi azzurri che li fissavano curiosi.
Andrea le domandò cosa avesse e perché avesse improvvisamente smesso di baciarlo. Lei gli indicò allora lo specchio alle sue spalle ma questo, voltatosi a guardare, non notò nulla di strano: gli occhi azzurri erano già spariti e lo specchio, ancora sporco fino un attimo fa, era del tutto pulito adesso.

***

I due decisero che per il resto della giornata non sarebbero andati a svuotare gli scatoloni come avevano inizialmente programmato, ma sarebbero andati in giro per la piccola città, che dal quel momento in poi sarebbe entrato a far parte del loro mondo. Lo scopo era imparare ad orientarsi il prima possibile ma conoscere soprattutto i loro nuovi vicini di casa.
Questi si dimostravano sempre cordiali con loro e al tempo stesso molto curiosi a tal punto che li sommergevano di domande del genere “Da dove venite?”, “Perché siete venuti qui?” e cose così.
Tutti però avevano un qualcosa di sospetto: infatti, quando Anna ed Andrea attaccavano discorso sulla casa o sulla precedente padrona, nessuno più azzardava a parlare o si cercava in tutti i modi di cambiare assolutamente discorso, iniziando a discutere su cose del tutto fuori luogo oppure mettendo una qualsiasi scusa assurda per poi andarsene alla prima occasione.
I due sposini non capirono mai il perché di tali atteggiamenti ma non investigarono oltre, anche perché il sole era tramontato ed Andrea sentiva i morsi della fame. Decisero dunque di ritirarsi.
– Non ti è sembrato strano il loro comportamento, Andrea? –. Chiese Anna mentre cucinava la cena. Avevano deciso di mangiare un po’ di pollo che, benché la cuoca in questione non n’avesse ancora molta esperienza in merito, stava uscendo davvero bene e succulento.
– Probabilmente saranno ancora scossi per la sua improvvisa scomparsa. Prova ad immaginare –. Rispose meccanicamente Andrea, mentre preparava un po’ di insalata.
– Forse hai ragione –. Ma non era convinta.
Poco dopo aver cenato, entrambi andarono a dormire. Erano troppo stanchi per rimanere svegli.
Il letto era caldo e comodo, chiaro segno che la precedente padrona avesse avuto buon gusto per questo genere di cose o che si fosse preoccupata molto per il suo dormire. Tanto meglio per loro.

***

Erano ancora le tre di notte quando Anna si svegliò da uno spaventoso incubo: aveva sognato di essere nella camera da letto ma ogni parete era stata ricoperta da un’infinità di specchi. Il peggio era però l’ombra che veniva riflessa in ognuna di essi e che lentamente le si era avvicinata fino a quando non era uscito fuori e l’aveva afferrata per il collo. Dopodiché si era svegliata tra i sudori.
Le era parso così realistico ma sapeva bene che tutti gli incubi lo sono sempre.
Tuttavia credé ancora di sognare quando vide nello specchio la luce accesa della lampadina, posta sopra il comodino, mentre nella realtà era completamente spenta. Pensando di starsi immaginando tutto o che si trattasse solo semplice suggestione dovuta all’incubo, si rimise a dormire poco dopo.
Solo a quel punto sbucò fuori dentro lo specchio l’immagine di un’anziana signora, in atto di leggere un libro sul proprio letto, che la fissò per qualche secondo incuriosita per poi sparire di nuovo dentro lo specchio.
Un’ombra intanto fremeva dall’impazienza.

***

Il giorno seguente Anna raccontò tutto ciò a suo marito che, come se l’era aspettata, le rispose semplicemente che aveva sognato tutto quanto. Dopodiché le diede un bacio e corse via a lavoro.
Intanto Anna cercava di convincersi che fosse stato solo un sogno e ci stava pure riuscendo se non fosse che , dopo aver appena finito di rifare il loro letto, vide nello specchio le lenzuola ancora disfatte e i cuscini per terra. Riguardò il suo letto reale e quello dello specchio. Dopo urlò di paura.
Anna corse giù come non aveva mai fatto in vita sua e, bloccando con un forte stretta alla vita Andrea, che stava sul ciglio della porta d’ingresso, gli disse spaventata e tremante solo tre semplici parole. – Il letto… lo specchio… vieni… –.  
Lo costrinse a salire su con lei ed a vedere coi propri occhi la stranezza ma, arrivati lì, l’immagine del letto riflessa nello specchio era uguale a quello della realtà: cioè erano entrambi stati fatti. Andrea, preoccupato per sua moglie, cercò di tranquillizzarla dicendole che era solo spaventata o che si doveva ancora ambientare con la nuova casa e la nuova città. Infine, poiché vide di essere tremendamente in ritardo per il lavoro, diede un altro bacio, sulla sua fronte però, e corse subito via.
Anna lo seguì per un tratto, cercando di convincerlo di non essere impazzita o peggio.
Nello stesso momento in cui uscirono dalla stanza, passò per lo specchio l’immagine di una vecchia che, benché stanca, era contenta di aver rifatto il suo letto e di avere un servizio in meno da fare.

***

Anna, dopo essersi calmata, decise di passare quella giornata togliendo i vecchi effetti personali della precedente padrona da ogni mobile della casa. Questi infatti non erano stati ripresi dai parenti.
Tra le cianfrusaglie c’erano anche diverse sue foto dove poté notare i suoi meravigliosi occhi azzurri
Durante la cena Anna tentò nuovamente di parlare con Andrea sui fatti strani che le erano accaduti e che non riusciva a spiegare se non con un “Stavo sicuramente sognando ad occhi aperti”. Ma al marito non importò più di tanto e, eccetto per qualche monosillabica risposta, non parlò quasi mai.
Finita la cena, entrambi decisero di andare a dormire

***

Anna cominciò improvvisamente a sentire dei colpi provenire dalla porta; prima deboli (e pensò che si trattasse della sua immaginazione. D’altronde c’erano solo loro due in quella casa) ma poi sempre più forti finché Anna non decise di vedere che cosa stesse accadendo.
Un urlo accompagnò quel gesto e un risveglio di Andrea lo seguì subito dopo. La causa? C’era un’anziana signora nello specchio che stava bussando alla parte dello specchio e che li stava salutando felice. Anna, ricordandosi delle foto, la riconobbe: era la precedente padrona scomparsa.
I due non sapevano che fare: si guardarono prima tra loro alla ricerca di una reciproca risposta ma, non trovando niente se non paura, si fecero coraggio ed insieme si alzarono dal letto per osservarla più da vicino. Intanto l’anziana signora continuava a sorridere ed a salutare i due sposini.
Improvvisamente pero apparve un’ombra dietro la signora che, ignara dell’imminente pericolo, continuava ancora a salutare i due giovani. Questi provarono di avvisarla in tutti i modi possibili, indicandole di girarsi o urlandole di scappare via, finché non fu lei stessa ad indicare loro di voltarsi.
I due lo fecero paurosi e si ritrovarono quella stessa ombra che stava nello specchio fino a poco fa.
Il giorno seguente nessuno li vide più. Dopo una settimana i vicini decisero di chiamare la polizia ma questa, introdottasi dentro l’abitazione, non vi trovò nulla e ciò indusse alcuni a pensare che la casa fosse maledetta. La voce girò presto a girare nel piccolo paesino e nessuno osò più entrarci.
Solo quindici anni dopo quel fatto ci fu un temerario che ebbe il fegato di farlo, benché, passata una mezz’ora, tutti lo videro correre via da lì urlando a squarciagola.
Ci vollero interi giorni prima di riuscire a tranquillizzarlo ma, fattogli dire cosa aveva di tanto terrificante nella casa, tutti lo ritennero impazzito: aveva affermato e afferma tuttora di aver visto i due sposi, scomparsi quindi anni fa, dentro uno specchio della camera da letto da dove questi lo avrebbero salutato felici con un neonato in braccio.
Una cosa folle, non è vero? Sta di fatto però, che in quella casa non entrò più nessuno, o almeno ora.
   
 
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