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Autore: I Camminatori dei Sogni    10/04/2011    0 recensioni
Il forum i Camminatori dei Sogni presenta la prima Chain Novel su La Ruota del Tempo, una via di mezzo tra fanfiction e Gioco di Ruolo scritta a più mani.
L'ispirazione proviene dalla saga di Robert Jordan: immaginando un suo probabile seguito, siamo partiti dalla quarta era, la successiva alla saga, inventando un mondo profondamente diverso nel quale vivono nuovi personaggi creati dai giocatori/autori.
La storia è in continua evoluzione, nuovi giocatori portano nuovi fili ad intrecciarsi nel Disegno. Un nuovo Drago Rinato dovrà affrontare un nemico antico, ma che questa volta ha saputo preparare al meglio il suo ritorno.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Camminatori dei Sogni :: Chain Novel :: La Ruota del Tempo

Una via di mezzo tra FanFiction e Gioco di ruolo, questa è una storia scritta da molte mani: il progetto WoT Chain Novel del forum i Camminatori dei Sogni.
L'ispirazione proviene dalla saga di Robert Jordan, the Wheel Of Time: immaginando un suo probabile seguito, siamo partiti dalla quarta era, la successiva alla saga, inventando un mondo profondamente diverso nel quale vivono i personaggi creati dai giocatori.
La storia è in continua evoluzione, nuovi giocatori (partecipa anche tu) portano nuovi fili ad intrecciarsi nel Disegno. Un nuovo Drago Rinato dovrà affrontare un nemico antico ma che questa volta ha saputo preparare al meglio il suo ritorno.

Prologo

La Ruota del Tempo gira e le epoche si susseguono, lasciando ricordi che divengono leggenda. La leggenda sbiadisce nel mito, ma anche il mito è ormai dimenticato quando ritorna l'Epoca che lo vide nascere. In un'Epoca chiamata da alcuni Epoca Quarta, un'Epoca ancora a venire, un'Epoca da gran tempo trascorsa, il vento si alzò dalle antiche rovine di Samrie, la città del Re Distruttore. Il vento non era l'inizio. Non c'è inizio né fine al girare della Ruota del Tempo. Ma fu comunque un inizio.
Il vento giocò con le foglie secche, facendole danzare tra i grossi blocchi di pietra ormai ricoperti dalla vegetazione. In quei ruderi aveva vissuto gente che si credeva immortale, persone in grado di manipolare i quattro elementi e l'essenza dello spirito attraverso il Potere e per questo convinti di dover dominare su tutti gli altri, di avere il diritto di usarli come bestie. Il vento abbandonò quelle pietre maledette, annusato e seguito dagli occhi di creature immonde che ancora infestavano quel luogo, per dirigersi verso la città.
Attraversò le piazze in festa, trasportando le voci dei mercanti e i canti dei menestrelli, storie di condottieri valorosi che grazie alla fede nella Luce liberarono il mondo dai Tiranni, costringendoli a vivere su un'isola remota del grande mare interno, lontani dalle terre che avevano sottomesso. I Tiranni, il Popolo del Sangue, in attesa di Colui che avrebbe riportato l'antica gloria a Kiserai. Nella loro città fortificata resistevano alle forze armate dei Manti Bianchi da più di mille anni ormai, rifiutando di accettare la nascita della Confederazione della Luce.
Dalle piazze in festa il vento raggiunse il mare interno, gonfiando le candide vele dei vascelli e spruzzando gocce d'acqua salata sui volti rassegnati di alcuni prigionieri rinchiusi nelle stive, poveri diavoli colpevoli solo di essere in grado di raggiungere la Fonte del Potere. Si diresse a Ovest, raggiungendo le città della Luce, accarezzando i capelli delle donne piegate nei campi e facendo sventolare con orgoglio le bandiere dei Figli della Luce a caccia di dannati corrotti dal Potere. La caduta dei Tiranni aveva sostituito il loro odio con un altro. Gli oppressi avevano sconfitto i loro oppressori affidando le proprie speranze alla Religione. Attraverso il rancore e la rabbia l'avevano trasformata e distorta elevandola a legge, bandendo e cacciando chiunque avesse il più piccolo legame con il Potere, prendendo infine il posto dei loro antichi nemici.
Condannati a vivere come schiavi, considerati dalla Religione una minaccia a tutto ciò che vi era di buono e giusto, coloro in grado di usare il Potere, gli incanalatori, erano destinati a fuggire e a nascondersi in luoghi remoti e ostili per evitare una vita di reclusione nelle città-stedding dei Manti Bianchi, allontanati dalla Fonte per sempre, sperando invano di essere salvati.
Allontanandosi dai campi di lavoro il vento soffiò ancora più a Nord, liberandosi dal fetore dei centri abitati mentre percorreva le distese incolte e raggiungendo infine le Montagne delle Nebbie. Giocò con l'umidità sospesa, muovendo spettri di vapore attraverso i valichi senza ingannare l'occhio attendo delle sentinelle che li sorvegliavano. I Ribelli. Esiliati dai Tiranni prima e dalla Religione poi, condannati nell'antichità per non voler dominare il mondo ed in seguito per la sola capacità di poterlo fare. Vivevano nascosti tra le montagne, in città favolose plasmate nella roccia lasciando che attorno a loro si creassero leggende e difendendosi dalle incursioni dei Figli della Luce. Il vento ormai gelido fece rabbrividire gli esploratori inviati ancora più a Nord, sollevando i loro mantelli e costringendoli a rannicchiarsi sulla neve. Gettò loro in faccia cristalli ghiacciati, creando dei piccoli turbini danzanti sul manto candido come per invitarli a desistere, per avvertirli del pericolo. Ma al volgere di quell'Era ormai nessuno ricordava l'antica minaccia, il Tenebroso era solo una vecchia leggenda e le creature informi, mezze uomini e mezze bestie in agguato su quel valico ricoperto di neve, non erano altro che storie per spaventare i bambini capricciosi. Al volgere di quell'Era davvero poche persone sapevano che il Tenebroso si sarebbe liberato ed avrebbe nuovamente cercato di distruggere la Ruota del Tempo. In quell'Era i suoi seguaci erano riusciti a nascondere la sua esistenza, a far credere al mondo che il male fosse rappresentato dal Potere. Il Drago rinato sarebbe stato un fuggiasco e quando gli eserciti dell'Ombra sarebbero risaliti dalle profondità nelle quali si rintanavano, avrebbero trovato un mondo incapace di difendersi. Il vento venne attraversato da una grossa freccia, fece vibrare le sue penne e deviare leggermente la traiettoria. Poi trasportò il gemito del soldato mentre si accasciava stupito e le urla disumane che si levarono mentre il suo sangue creava dei profondi solchi rossi nel manto nevoso.

Continua...


Personaggi in gioco e Autori:
Mabien Asuka di mercutia - su EFP
Merian Elen Syana di SilmaCauthon
Norah di Semirhage
Siadon di -ws
Toras Skellig di Neslepaks

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