Orbene, flashfic RDJude scritta un po' alla cazzo per la mia amicona (nonché amante e.e) Sussana al posto di studiare tedesco per la verifica di domani perché non avevo nulla da fare. :D Fa pena, ma ha un significato per me e quindi sidfvskdfvbsg, ecco. Poi magari futuramente scriverò qualcosa di decente... magari.
Pis, pipol.

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Hey Jude don’t make it bad,
take a sad song and make it better;
remember to let her into your heart,
then you can start to make it better.
♥

“Stai bene?”
“Come?” alzò lo sguardo, spaesato. “Oh, io… sì, sì, sto bene.”
Eppure se ne stava lì, seduto sullo sgabello del bar, con gli occhi spenti e un’espressione afflitta sul viso.
Non riuscivo a vederlo così.
“No che non stai bene.”
“Non ho voglia di parlarne, okay? E anche se ne avessi, perché dovrei parlarne con te?”
Oh, già. Perché?
“Perché… perché sono un tuo amico.”
Sospirò, continuando a guardare nel vuoto. Non rispose.
“Allora? Cosa c’è?” insistetti, avvicinando un po’ di più la mia sedia alla sua.
“Non ti arrenderai mai?” mi chiese, fra lo scocciato e il divertito.
“No.”
“Perché?”
“Perché tu sei la mia canzone triste, e devo migliorarti.”
Scoppiò a ridere. Quella sua risata che riempiva il cuore.
“Parli a citazioni, eh?” disse, scuotendo la testa ancora con il sorriso sulle labbra.
“Dai, dimmi qual è il problema. Io… odio vederti così.”
“Io odio vederti e basta.”
Lo disse con un tono deciso, fermo. Sentii chiaramente il mio cuore spezzarsi; sentii ogni frammento staccarsi e cadere atterra con un tonfo sordo. Come poteva trattarmi così? Le lacrime iniziarono ad appannarmi la vista, il dolore acuto mi premeva sotto lo sterno.
“Robert, non…”
“Sai perché odio vederti?” attese, ma io ero ancora troppo sconvolto. “Lo sai, Jude?”
Scossi la testa, lentamente.
“Perché ogni volta che i miei occhi incontrano i tuoi, mi sento sciogliere dentro; perché desidero solamente appoggiare le mie labbra sulle tue per sempre, desidero posare le mani sui tuoi fianchi, accarezzandoli piano; perché la tua voce mi fa vibrare l’anima. Perché penso di amarti, Jude.”
Oh.
L’aveva detto davvero?
“Be’? Sei tu quello che non sta bene, adesso. Sembra che tu abbia visto un fantasma.”
“Io, Robert, io…”
“Vuoi ancora che io sia la canzone triste da porre nel tuo cuore e migliorare?” disse puntando a sé l’indice e sorridendomi dolcemente.
“Nel mio cuore ci sei già, ora non devo far altro che migliorarti.”
“Allora vieni qui…” mi prese la testa fra le mani e mi attirò a sé. Mi baciò lentamente, esplorando tutta la mia bocca con la lingua. Le sue labbra erano morbide e calde, perfette per accogliere le mie.
Mi beai di ogni suo respiro, e del suo profumo, che mi avvolgeva come una di quelle coperte di lana che scaldano i rigidi inverni inglesi.
Era tutto così dolce e perfetto da sembrare irreale.
“Hey Jude, I love you.”

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Susanna puzza.