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Autore: _Sister_    13/04/2011    1 recensioni
ATTENZIONE: la storia è diventata una raccolta. Ogni capitolo sarà completamente differente dall'altro e tratterà di argomenti diversi.
- Entro in casa e mi spoglio. Completamente. Mi guardo allo specchio di camera mia. Riesco a vedermi dalla testa ai piedi. I lividi sulle braccia sono quasi del tutto scomparsi, ma ne rimane uno viola sul ginocchio. I tagli sui polsi e sulle caviglie sono diventati bianchi e lucidi. È difficile vederli adesso. -
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Quanta gente in quella stanza. L’uomo seduto accanto alla finestra cercava di respirare. Troppa gente. Troppa. Sentiva la mano tremare. Il pugno, quell’unico pugno, che non era riuscito ad infierirle, bruciava. Lo bruciava vivo.

E lei, lei stava seduta. Al centro della stanza. Lì, dove la folla si concentrava. Nessuno le rivolgeva la parola. Nessuno che la guardasse in faccia, no. Il suo sguardo terrorizzava gli uomini. Quel vuoto, quel nulla che aleggiava nei suoi occhi, agghiacciava chiunque, lì dentro. Tranne quella specie di vecchia. E l’uomo accano alla finestra lo odiava, per questo.

Una vecchia donna, resa quasi cieca dalla vecchiaia, si avvicinò alla ragazza. Le chiese il perché di tutto questo baccano. Le chiese perché una giovane attrice promettente e brava come lei stesse insieme a tutti questi deplorevoli uomini senza scrupoli.
La ragazza fece spallucce. Non si girò a guardarla.
La vecchia le toccò la guancia con la mano rugosa. Quando le sfiorò i lividi le fece male. Con uno scatto si spostò.
Chi ti ha fatto questo?, chiese.
Un fallito.
Gli uomini, sentendo queste parole, si girarono a guardarla. La ragazza si era rifiutata di rispondere a qualsiasi loro domanda.
Chi? Chi ti ha fatto male?, ripeterono, allora.
Un fallito, ripeté lei più forte. Un fallito! , urlò.
Un fallito, un uomo che non è riuscito neanche a tenermi ferma quanto bastava, un uomo che non ha saputo fare altro che prendersela con chi è riuscito, con chi ce l’ha fatta! Un bastardo! Rise, la ragazza. Rise e ripensò alla scena. Era solo una femminuccia, disse.

L’uomo seduta alla finestra di alzò, e con uno scatto aveva le mani sul collo della ragazza.
Non sono un fallito! Io ti avrei potuto uccidere! Io ho scelto di non farlo! Io sono un dio!
Il caos scoppiò nella stanza. Scoppiò rumoroso. Nel rumore si udì uno sparo. E un altro. E un altro ancora.
Quando aprirono la porta della stanza,trovarono una vecchietta seduta ad un tavolo al centro di essa. Sopra il tavolo, una pistola. I corpi erano sparsi sul pavimento. Amassati, come fossero semplici sacchi vuoti.

Neanche un dio può niente contro la morte.

Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno commentato la prima storia. E' diventata una raccolta, quindi ogni capitolo non c'entra nulla col precedente, salvo eccezzioni.
Francesca.

  
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