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Autore: RiceGrain    21/04/2011    2 recensioni
Raccolta di shots ispirate alle canzoni dei Libertines.
Un omaggio puro e semplice alla magia di quei poeti che ormai si sono presi il mio cuore, insieme a svariate altre cose, e probabilmente non me lo restituiranno più.
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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up the bracket




Ci rincorrevamo per le strade di Londra, tu e io e la polizia che era attratta da te come le falene dalla luce, sai perchè?

Perchè tu sei la luce.
Ma ti vedi come risplendi brillante perfino nei vicoli bui di Shoreditch o dentro i tunnel della Tube?
Sì, loro saranno pure stati in ombra ma tu quell'indirizzo non gliel'avresti dato nemmeno se te l'avessero chiesto alla luce del sole e poi non gli piaceva, no non gli piaceva nemmeno un po' il tuo ritmo da strambo ed incalzante difensore degli afflitti.
Ma quale difensore che tu pur di sfuggire alla morte saresti andato in capo al mondo. E così nella tua follia hai trascinato anche me, perchè ci vedo a correre per Torrington Place, sotto la pioggia, fra gli schizzi di fango e la neve -beh la neve dipende se è inverno- che cade e tu ridi e quei fiocchi che ti cadono sulle ciglia sono così delicati che lo sai che talvolta mi chiedo se tu esista davvero o se sei solamente una proiezione del mio inconscio.
E poi ti guardo, ti guardo quando siamo persi l'uno dentro l'altra e mi rendo conto che non c'è mai stato niente nella mia vita che abbia avuto più senso di te. Sì di te e della tua insana ossessione per le puntate di EastEnders alle 2 della mattina; di te e della tua camminata strana per Camden High Street; di te e della tua Arcadia, che tu una volta mi hai detto essere un sospiro fra gli alberi, o il crack del sacchetto di patatine di Budgens, allo stesso modo.
Ecco per me Arcadia sei tu.

E la cosa che mi fa soffrire quando non ci sei è che capisco che non avrò mai la forza per starti dietro in questa folle corsa per la quale non ho nemmeno pagato il biglietto. Vivo nel terrore costante del giorno in cui arriverà qualcuno a dirmi di scendere, che il giro è finito e si torna alla realtà.
-No, no, non è così- mi ripeti quando cerco di fartelo capire. -Io e te siamo fatti l'uno per l'altra. Non lo vedi come ci calziamo a pennello?-
Ma tu sei su un altro mondo, amore mio. Sei lontano millemila anni luce da tutti noi comuni mortali e come pensi che anche solo lontanamente potremmo trovarci io e te a sedere accanto al fuoco a leggerci le storie?
Te l'ho detto anche l'altro giorno, quando siamo andati dalla ragazza di Carl e tu strimpellavi quel motivetto che ti piace tanto di Chas 'n Dave.
Mi hai guardato col tuo sguardo da -checazzomenefrega- e hai continuato a suonare, e poi sei venuto da me, mi hai preso da dietro e mi hai lasciato un bacio rock'nroll alla base del collo -Anche tu sei su un altro mondo, fatina. Ci incontriamo a metà strada-
Ma io l'ho capito che non è vero.
L'ho capito quando ti vedo dannatamente perso dentro i meandri di te stesso, così tanto da sapere benissimo che un giorno da quelle profondità non riuscirai più a riemergere; l'ho capito perfino da come ti pettini i capelli la mattina, o per meglio dire da come non te li pettini, scompigliandoteli all'inverosimile nemmeno avessi un nido in testa, prima di afferrare il libriccino di poesie di Yeats che hai trovato nella soffitta di tua nonna e girovagare per casa I bring you with reverend hands, the books of my numberless dreams;
E quel giorno che hanno suonato alla porta e ti cercavano, io ero lì.
Ero lì quando ti hanno preso a pugni fuori da quel pub di Brick Lane, che forse nemmeno te lo ricordi ma era il mio compleanno e avremmo dovuto festeggiare - io e te - in quel posto chic dove comunque non c'avrebbero neanche fatto entrare.
Ero lì quando a chi ti voleva incastrare hai mostrato le due dita e di nuovo a correre su per Caledonian Road, era così freddo quella sera e tu mi hai dato la tua giacca -Copriti, fatina.- prima di fiondarci su per le scale della Tube -Perchè, perchè?- ti ho chiesto io -Non te ne rendi conto?-
E tu hai scosso la testa -E' impossibile.-
E poi dentro l'ascensore e le risate al pensiero di avercela fatta e -Stasera è la nostra sera- prima di stringermi a te e io ti avevo creduto, avevo chiuso gli occhi ed avevo inspirato il tuo profumo di pericolo, ma poi le porte si erano spalancate e i nostri due mondi erano entrati in collisione.
-Heylà- un sorriso e non avevi neanche vacillato.
Io tremavo e tu stavi lì, fiero e sfacciato.
E loro avevano fatto un passo indietro, perchè di fronte a te non si può fare altro che questo.
E poi te ne sei andato.
Nonostante le tue promesse, l'hai fatto. E sì, va bene che l'ho sempre saputo, ma una parte di me desiderava così disperatamente crederti che adesso che invece non c'è più niente da fare, mi sento così distrutta che preferirei lasciarmi annegare nel Tamigi.
Sono venuta ad ascoltarti l'altra sera, a casa di quel tipo strambo che vende orologi al mercatino di WhiteChapel.
Suonavi Chas 'n Dave, di nuovo. Fumavi e sorridevi. Ma non eri felice.
-Fatina.- mi hai detto, quando ti sei accorto della mia invisibile presenza accanto al muro.
-Non mi piacciono i capelli corti.- ti ho detto io e tu ti sei messo a ridere così forte che anche la tua nuova ragazza si è girata incuriosita verso di noi.
-Fa parte del processo- mi hai risposto.
-Quale processo?-
-Siamo tutti su un altro mondo, fatina. E non lo vedi come ci calziamo a pennello?-
-Ma io e te siamo inavvicinabili.-
Ed allora tu ti sei avvicinato e mi hai accarezzato i capelli, e tutte quelle vibrazioni che mi hai sempre fatto provare sono tornate in un lampo a scuotere perfino il pavimento di quel minuscolo appartamento.
-Ecco quanto siamo vicini, io e te. E' abbastanza?-



Dopo più di un mese, praticamente due sì XD torno ad aggiornare questa raccolta con una shot pessima, veramente pessima. Scusate ç__ç è che non credo di essere in grado di rendere come si deve una canzone come Up The Bracket...cioè ma è anche colpa mia che c'ho provato.
E' che questa è forse la mia preferita e non potevo, proprio non potevo non scriverla. Solo che niente è un po' una robetta senza senso  XD va beh la smetto di rompere ulteriormente e passo a ringraziare Charlee *-* grazie mille per tutto (la prossima sarà su Death On The Stairs vedrai!) E millape che mi ha lasciato uno dei commenti più belli della storia dei commenti, davvero mi hai fatto felicissima, no ti giuro me lo sono riletto mille volte...mi hai fatto commuovere oltre che emozionare..spero che con questa non sia cambiata del tutto la tua opinione su di me ç__ç Ti adoro!


   
 
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