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Autore: reilin    21/04/2011    3 recensioni
Questo brano fa parte di una raccolta di scritti da me redatta in un lasso temporale che va dal novembre 2001 all'ottobre 2005 sotto lo pseudonimo di Mademoiselle De Staël, rimaste fino ad ora inedite. Si tratta di una manciata di brani introspettivi e di poesie che racchiudono in esse lo stile degli haiku giapponesi, dell'avanguardia futurista e le atmosfere delle poesie di Charles Baudelaire. Benchè il mio stile di scrittura, ed io stessa, sia molto cambiata da allora, ho deciso ugualmente di dar loro l'opportunità di uscire dal mio quadernino arancione e di vedere la luce, facendo partecipare quei testi che a me sembrano più significativi al The One Hundred Prompt Project.
Con la speranza che essi riescano ad emozionarvi, vi auguro una buona lettura.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'L'Âge de la Rose Blanche'
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2eme reve parisien
Parigi

XIV - Deuxième Rêve Parisien: Parigi brucia al tramonto.

Parigi brucia al tramonto...
La Senna, scorrendo attraverso le magnifiche opere costruite dall'uomo per sfiorare l'eternità e burlare la morte, ricorda a tutti che la vita scorre, che lentamente come un fiume essa ci porta via un frammento di noi stessi... finché un giorno non ci sarà più nulla di noi e spariremo come la possente roccia che si sgretola sull'argine della Senna...
Il cielo parigino si tinge di sangue al tramonto, ricordandoci che la vita è sofferenza e passione, piacere ed odio. Come un supremo specchio, la volta celeste riflette in sé il sangue versato da migliaia e migliaia di uomini mossi alla pugna da sì vari ideali: la libertà, la supremazia, l'uguaglianza, la dignità, l'impotente obbedienza...
Un uomo sotto un ponte sta cantanto una vecchia canzone d'amore, amore infelice...

Sembra che il cielo stia scendendo su di me: lo sento indistintamente sulle mie spalle mentre una brezza leggera, alzandosi dalla Senna, sussurra al mio orecchio antiche verità, passandomi fra i capelli ...

Sento il mio essere diventare sempre più piccolo e rimango immobile, estasiata di fronte allo spettacolo del giorno che finisce: nella mia mente e nel mio cuore, tutti i miei aneliti di eternità, i miei mille interrogativi trovano nel sublime spettacolo dinnanzi ai miei occhi la loro compiutezza nella loro perfetta incompletezza...
Per un attimo il mio spirito riesce a percepire quel magico istante in cui l'essere è il divenire, il nascere è un po' il morire e la realtà è utopia.

Sento nell'aria un tenue profumo di rose, rose bianche: è come se io conoscessi da sempre questa sinfonia floreale, come se io avessi vissuto di essa fino a questo istante...

La dolce brezza mi porta lontane eco di musiche dimenticate...
Vorrei poter avere qualcuno ora qui al mio fianco, un'anima eletta, affine, a cui poter trasmettere un po' delle immense emozioni che sto con fatica trattenendo nel mio esile corpo... vorrei bastasse uno sguardo fra noi per capire che ciò che è dinnanzi ai nostri occhi ci fa vibrare entrambi all'unisono, come corde di violino mosse da sapienti mani.
Scopro quindi lo spinoso confine fra sogno d'amore ed utopia: anche le rose bianche hanno le spine, e bisogna star attenti a non pungersi e macchiare di vermiglia linfa i loro candidi petali...

Il tramonto a Parigi è come l'attimo prima della morte: dopo di esso viene la buia e misteriosa notte di cui ognuno ha timore poichè non ci è dato sapere se ci riserverà dolce sonno o insonni ed angosciosi patimenti dell'anima.

Parigi brucia al tramonto, e con essa il mio cuore arde, gridando un muto desiderio di pace interiore e protezione suprema che dal centro della mia anima si irrandia versi gli alti spazi eterni, là dove si trova colui che ogni sera getta verso di noi la scintilla che infiammerà il tramonto parigino.

9- 10 febbraio 2002


Questo brano fa parte di una raccolta di scritti da me redatta in un lasso temporale che va dal novembre 2001 all'ottobre 2005 sotto lo pseudonimo di Mademoiselle De Staël, rimaste fino ad ora inedite. Si tratta di una manciata di brani introspettivi e di poesie che racchiudono in esse lo stile degli haiku giapponesi, dell'avanguardia futurista e le atmosfere delle poesie di Charles Baudelaire. Benchè il mio stile di scrittura, ed io stessa, sia molto cambiata da allora, ho deciso ugualmente di dar loro l'opportunità di uscire dal mio quadernino arancione e di vedere la luce, facendo partecipare quei testi che a me sembrano più significativi al The One Hundred Prompt Project.
Con la speranza che essi riescano ad emozionarvi, vi auguro una buona lettura.


Questo scritto partecipa al The One Hundred Prompt  Project con il prompt "03. tramonto".

The One Hundred Prompt Project
   
 
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