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Autore: KuromiAkira    23/04/2011    6 recensioni
Dannazione a lui, ai suoi pensieri strani e a Touya con le sue frasi fraintendibili! [Pokémon Nero/Bianco]
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Komor, N, Touko, Touya
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Videogioco
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- Titolo: Vestito da cameriera
- Personaggi: Touya, Touko, Cheren (Komor), Bel (Belle), N
- Genere: comico, generale
- Rating: verde
- Avvertimenti: One shot, Spoiler (per sicurezza, se non siete ancora arrivati al punto in cui è ambientata la storia)
- Note: Fiction stupida. Frutto di ispirazione improvvisa mentre giocavo a Pokemon Nero e voglia di tornare a scrivere dopo quattro mesi çOç Potete anche non leggerla XD

Siccome ho usato per i due protagonisti i nomi giapponesi ho voluto usare anche i nomi originali di Komor e Belle, rispettivamente Cheren e Bel.
EDIT: ho cambiato il nome di Bianca in Bel perchè ho sbagliato a leggere ed è effettivamente Bel il nome giapponese di Bianca XD Il nome italiano Belle viene proprio dal giapponese. Scusate l'errore.
Comunque per Unima e i nomi delle città ho usato quelle del videogioco in italiano. Giusto per essere coerente XD

Ho reso Touya e Touko gemelli perchè a me ispira così u_u Ho una predilezione per i gemelli
Io gioco con la ragazza e l'ispirazione mi è venuta con lei ma mi spiaceva per la controparte maschile che nemmeno compare XD
Ma sono simili e hanno nomi simili. Quindi per me sono gemelli èwé

C’è molto di mio nella caratterizzazione di un po’ tutti XD Non conosco nemmeno i caratteri della versione manga e non è che nel videogioco si veda molto…

Per alcune cose, tipo i pokemon leggendari o i pokemon dei protagonisti, mi son basata sul mio gioco.
Ho scelto lo starter di fuoco quindi Touko e Touya hanno entrambi il pokemon di fuoco, Cheren quello d'acqua e Bel quello d'erba.
Idem per i pokemon leggendari, io ho Pokemon Nero quindi qui N ha Zekrom.

Ho usato i vezzeggiativi giapponesi ove non era possibile tradurli in italiano, per quando forse ci stiano male, perchè non sapevo bene come rendere il fatto che la donna che compare chiama in modo confidenziale i protagonisti in virtù della differenza d'età, cioè del fatto che sono ragazzini e quindi lei li nomina in modo 'affettuoso'.

Ho fatto di tutto per evitare ripetizioni ma siccome i protagonisti sono allenatori, vengono dalla stessa città e hanno la stessa età, mi era rimasto ben poco per differenziarli XD Abbiate pazienza.

Titolo a random. Molto a random. Violentemente random!







Dannazione a lui, ai suoi pensieri strani e a Touya con le sue frasi fraintendibili!

Insomma, incontrarsi per caso al Ponte Villaggio per loro (lui, Bel, Touya che passeggiava con in mano una busta e Touko che in quel momento era nei paraggi) era già una piacevole sorpresa ma quando l'amico aveva chiesto loro, con un sorrisino strano, se volevano vedere la sorella in versione cameriera Cheren si era aspettato un' altrettanto piacevole visione.

Aveva la sgradevole sensazione, notando come Touya lo stava fissando, che il gemello della ragazza avesse capito cosa avesse pensato e che sapesse quanto grande fosse la sua delusione nel vedere Touko che stava semplicemente dando una mano al chiosco dove si servivano panini alle bacche indossando i soliti vestiti con cui viaggiava (non sapeva se fosse molto igienico lavorare così benché non dubitasse che l'amica d'infanzia lavasse i vestiti ogni volta che poteva).

Bel stava già ammirando con occhi sognanti il posto, i tanti clienti, le pietanze e il semplice fatto che una sua conoscente servisse ai tavoli mentre Cheren si rivolgeva a Touya con un'espressione serissima. - L'hai fatto apposta, vero? - chiese
- Cosa? - domandò lui senza smettere di sorridere divertito.

L'allenatrice dai capelli castani li salutò con entusiasmo, lieta di rivedere i suoi migliori amici dopo tanti mesi.

Capitava spesso di incrociarsi in qualche città nel corso delle loro avventure ma più andavano avanti più le loro strade si differenziavano e meno occasioni avevano per passare un po' di tempo tutti insieme.
- Mi spiace di star lavorando proprio ora -, disse infatti. - C'è molta gente e siamo indaffarati. Ah, ma accomodatevi pure! Sapete bene che i panini di questo chiosco sono la specialità della città. -

Cheren, nascondendo ancora un po' di delusione, annuì ma Bel dichiarò di non averne mai sentito parlare.

- I panini di questo chiosco vengono fatti con le bacche che si danno ai pokemon. - spiegò allora Touko - Ovviamente vengono prima trattati per renderle commestibili anche agli esseri umani. -
- Insomma, Bel! Questa città è famosa in tutta Unima per la sua specialità! - sbuffò il ragazzo con gli occhiali.
- Mi dispiace. - mormorò lei abbassando la testa, come se il non saperlo fosse una colpa. Ma, come sempre, non se la prese più di tanto e rialzò subito lo sguardo per posarlo sulla sua amica - Come mai lavori qui? -

- Touko si è innamorata di questo posto. - rispose Touya al posto della sorella - È una città suggestiva e molto antica, ha un'atmosfera particolare. Passiamo spesso di qui. -
- La signora che gestisce il chiosco è davvero simpatica e gentile. - aggiunse poi la ragazza - Ci chiese di aiutarla come favore. Poverina, ogni giorno ha tanti clienti e gestisce tutto da sola... ma è stata davvero una bella esperienza e torniamo a darle una mano appena ci è possibile.-
- Ti fai pagare, almeno? - non si trattenne dal domandarle Cheren, venendo subito richiamato dalla ben più romantica e meno materiale Bel.
- Ci regala delle bacche come ricompensa. - rispose l'altra ragazza senza scomporsi.

Come se si fosse sentita chiamata in causa, o più probabilmente notando che la sua giovane aiutante non tornava, la proprietaria si avvicinò al gruppetto.

- Touko-chan. Oh, Touya-kun, sei tornato? - li chiamò raggiungendoli e guardando i due nuovi arrivati - Sono i vostri amici? - chiese percependo subito la confidenza tipica degli amici stretti.

- Sì, signora. - confermò la ragazza - Sono Cheren e Bel, vengono da Soffiolieve come noi. -
- Piacere di conoscerla! - esclamò l'allenatrice bionda mentre, ben più composto, Cheren accennò a un inchino.
- Mi scusi se mi sono persa in chiacchiere. Torno subito al lavoro. -
- Tranquilla, cara. - la rassicurò la donna - Tutti i clienti stanno mangiando e non ho ricevuto nuove ordinazioni. Mi stai aiutando tanto, riposati pure. Intanto preparo dei panini per i vostri amici. Offre la casa. -
- Davvero? -
- La aiuto a preparare. - si offrì tuttavia la cameriera, per nulla stanca.
- Visto che ho finito la commissione do una mano anche io. - aggiunse il gemello.
- Siete dei cari ragazzi. - commentò a donna, quasi commossa.
- Coraggio, prendo le vostre ordinazioni! - disse Touko rivolgendosi ai suoi amici.
- Certo! - esclamò Bel prendendo il menù - Se sono così famosi questi panini devono essere proprio buoni! - a quel punto Cheren la richiamò per obbiettare qualcosa ma lei lo ignorò - Un panino alla baccafragola. -
L'amico, non considerato, tossicchiò - I panini sono sicuramente squisiti e meritano certamente la loro fama -, iniziò come per scusarsi dell'ignoranza dell'amica. - Per me un panino alla baccastagna. -
- Bene. Andiamo, Touya! - esclamò entusiasta la ragazza, facendo un cenno con la mano al fratello.

- Sembrano divertirsi un mondo! - constatò Bel guardando i suoi amici allontanarsi.
- Giovani come loro danno belle speranze per il futuro. Anche voi siete allenatori? -
- Sì, signora -, le rispose Cheren. - Ma non siamo forti quando loro. Persino i pokemon selvatici, qui, sono fortissimi. Noi siamo arrivati solo ora, mentre quei due sono quasi di casa. - sospirò. Le numerose sconfitte bruciavano ancora.
Ricevette una pacca sulla spalla da parte dell'amica seduta di fianco a lui - Non fare così, Cheren. Sei migliorato parecchio negli ultimi tempi e i tuoi pokémon sono davvero forti. -
- Giusto, ragazzo. Ognuno ha i suoi tempi. L'importante è non arrendersi mai. Sono certa che anche Touya-kun e Touko-chan hanno affrontato molte avversità e se sono arrivati fin qui è perchè non si sono fatti abbattere. -
- Lei dice? Però riescono in tutto ciò che fanno, io fallisco sempre. -
- Sei assolutamente certo che loro ce la facciano al primo tentativo? - gli sorride la donna. - Non sono certo perfetti, quei due. Non sono un'allenatrice ma una cosa la so perchè vale per qualunque cosa: solo con la costanza si possono ottenere risultati. -
Cheren non trovò nulla da obbiettare. In fondo, per quanti fallimenti collezionasse, lui non si era mai arreso. In questo, almeno, era bravo.
- Signora! Voglio darle una mano anche io col chiosco! - dichiarò Bel con fermezza, alzandosi dalla sedia.
- Tu? - esclamò l'amico, guardandola con scetticismo.
- Sì, perchè? Potrei prendere le ordinazioni... -
- Ti confonderesti. - la interruppe subito Cheren.
- Allora servirei ai tavoli. -
- Rovesceresti le portate! - obbiettò nuovamente lui.
- Aiutata da Touko! - riprovò allora la ragazza.
- Così rallenteresti anche lei. - sospirò.
- Preparerò i panini! - tentò ancora.
- Ti taglieresti come minimo. -

Bel si arrese, consapevole di essere sbadata, ma sbuffò offesa. Non era solita prendersela, sapeva che Cheren aveva anche ragione ma non le sembrava giusto dire certe cose davanti a qualcuno con cui non avevano confidenza.
Cos'avrebbe pensato ora, di lei, quella signora?
Ma la donna si limitò a sorridere, divertita dal loro comportamento, quasi tipico per i giovani della loro età.


- Chissà se oggi si farà vedere... - mormorò pensando a un altro ragazzo che conosceva bene.
- Chi? - chiese Bel
- Un ragazzo molto carino che viene sempre quando ci sono Touya-kun e Touko-chan. - li informò lei sorridendo poi maliziosa - Credo abbia anche una cotta per Touko-chan. -
- Cosa? - esclamò Cheren.
La padrona ridacchiò poi li salutò e tornò a lavorare.
Il ragazzo si guardò attorno.
Dentro di sé pensava che quella gelosia fosse alquanto stupida.
Aveva una cotta per Touko più o meno da quando avevano cinque anni e non aveva mai avuto il coraggio di mostrarle il suo affetto.
Anzi, era consapevole di comportarsi spesso in modo un po' antipatico con lei e con gli altri ma era il suo carattere e non poteva farci nulla, nemmeno sforzandosi.
Essere gelosi per una semplice insinuazione era stupido. E lo era anche reagire in quel modo.

I panini ci misero un po' ad arrivare ma, dal punto di vista di Cheren, l'attesa non era stata vana.
Touko e Touya, infatti, si erano cambiati e ora stavano effettivamente indossando una divisa da camerieri.
Certo, non era ciò che il giovane allenatore immaginava (effettivamente non aveva mai visto nessuna col classico vestito bianco e nero, nemmeno le vere cameriere) ma stavano ugualmente bene.
Ovviamente la sua attenzione era sopratutto sull'amica dai capelli castani.
Sembrava un po' impacciata nei movimenti, non era abituata alle gonne, ma vestita così si sentiva una 'vera dipendente del chiosco'
- Allora, che ti dicevo? - sussurrò Touya all'amico
- Ma prima lei... -
- Era quella la commissione. - spiegò - Dovevo ritirare le divise. Non ti mentirei mai, lo sai. -
Cheren si sistemò gli occhiali - Potevi dirlo prima. Comunque non è questo il problema. -
- Già. - L'altro ragazzo si mise un dito sotto il mento con fare riflessivo - In effetti dovrei preoccuparmi del fatto che fai strani pensieri su mia sorella. - mormorò, attirando l'attenzione di Bel che aveva liberato il suo Serperior per fargli assaggiare il panino.
- I-Io non ho strani pensieri! - si difese immediatamente l'altro, ringraziando il fatto che Touko era a prendere altre ordinazioni ed era troppo lontana da loro per sentirli.
Touya rise. Si aspettava una reazione del genere e, anche se adorava prenderlo in giro, non gli spiaceva affatto che l'amico provasse qualcosa per la gemella.
Peccato che Touko non se ne fosse mai accorta o, come ipotizzava lui, fingesse di non rendersene conto per non doverlo respingere e farlo soffrire.

- Ah, vedo che questa volta ci siete tutti. - commentò qualcuno alle loro spalle.
Cheren sussultò. Quella voce vagamente ambigua e indefinibile gli era familiare.

- Ah, eccoti, N! - lo salutò Touko raggiungendo il gruppo.
- N?! - esclamarono all'unisono Cheren e Bel
- Che ci fa lui qui? - aggiunse poi il ragazzo.
- A volte dà una mano anche lui qui. - gli rispose Touya un po' dispiaciuto. Forse dovevano informarli prima. I due erano ragionevolmente diffidenti nei confronti dell'ex sovrano del Team Plasma.
Si voltarono verso il ragazzo dai capelli verdi che intanto stava facendo i complimenti a Touko.
- Lo dicevo che saresti stata bene. - le disse infatti senza comunque toni particolari nella voce.
- Grazie, N. - rispose l'allenatrice - La signora non aveva divise perchè di solito lavora da sola ma avevi ragione a dire che servivano. -
- I miei ragazzi hanno fatto tutto bene, Touya? - si rivolse l'ex sovrano del Team Plasma al gemello della ragazza, quasi ignorando gli sguardi dei loro due amici.
- Sì, N. Erano puntuali e sono stati gentilissimi. Stento quasi a credere che facessero parte del Team Plasma. -
- Aspettate! Cos'è questa storia? - interruppe Cheren stupefatto.
- Ah, N-kun! - li raggiunse nuovamente la padrona del chiosco - Grazie per aver pensato alle divise. Sono perfette e si addicono molto a questo posto. Sei stato tu a idearle? -
- Cosa? - urlò ancora il ragazzo con gli occhiali, sempre più scioccato.
- Sono stato aiutato da persone che hanno visto il mondo più di me. - spiegò senza scomporsi. Aveva il solito atteggiamento imperturbabile ma sembrava molto soddisfatto e felice, constatò Bel che infatti prese parola.
- Significa che hai trovato un nuovo sogno, N? -
- Sì, diciamo di sì. - le rispose lui sorridendole.
- Fare lo stilista per cameriere? - chiese Cheren con scetticismo e una punta di irritazione.
Sapeva che N meritava un'altra possibilità ma ancora non riusciva a dimenticare ciò che lui e i suoi 'sudditi' avevano fatto ai pokémon.
- No. Aiutare la gente. Poter vedere tutti gli allenatori e i loro pokémon trascorrere del tempo insieme. Rispetto la decisione dei pokémon e se vogliono rimanere con gli umani voglio fare in modo che possano essere sempre felici. - rispose con serietà osservando i clienti del chiosco - Questo è il mio nuovo sogno. In questi mesi ho viaggiato molto e ho capito tante cose. E lo devo sopratutto a Touko e Touya. - concluse guardando i diretti interessati, che gli sorrisero.

- N-kun, dentro c'è anche la tua divisa. - lo informò poi la signora e lui, annuendo con un cenno della testa, si incamminò verso il chiosco.
- Sono proprio contenta per lui! - proruppe Bel, battendo le mani e tenendole poi congiunte - Ora però voglio finire di mangiare il panino! -
- Sì, giusto! - concordò l'amico decidendo di non pensare al resto e chiamando il suo starter per fargli assaggiare il cibo.

I loro due amici, vedendo che non arrivavano altri clienti, decisero di sedersi con loro e inevitabilmente si tornò al precedente argomento.
- Come mai N lavora qui? - chiese infatti l'allenatrice bionda.
- Era sempre nei paraggi, almeno quando c'eravamo noi. Spesso sedeva al tavolo e ordinava qualcosa. Inizialmente pensavamo fosse meglio fare finta di nulla. Ma la sua presenza ci metteva un po' in ansia e gli abbiamo chiesto chiaro e tondo cosa ci facesse sempre qui. – spiegò Touko.
Ai tempi anche lei era abbastanza diffidente e la infastidiva molto lo sguardo del ragazzo dai capelli verdi.
Forse era normale, in fondo gli avevano insegnato delle cose importanti ma uno sguardo così enigmatico era difficile da ignorare.
- Allora è lui il ragazzo di cui parlava la signora! - capì Cheren la cui gelosia stava riaffiorando improvvisamente - Vi sta pedinando per caso? Sta tramando ancora qualcosa? -
- No, tranquillo. - lo bloccò Touya - Parlandogli abbiamo capito che voleva solo osservarci per imparare da noi ciò che ancora non capisce. Dice che siamo 'i veri eroi' e che lui, che ha sbagliato in passato, vuole diventare come noi. -
- È una brava persona, quasi ingenua. E molto pura. Dovreste provare a parlargli. Le cose che diceva non erano così sbagliate, ma si è reso conto di aver esagerato. Non ha mai avuto cattive intenzioni, inoltre è stato ingannato e sfruttato. - lo difese ancora Touko.
- Può essere. - si imbronciò Cheren - Ma una brava persona non pedinerebbe gli altri, anche se li considera degli eroi. -
- Non ci segue sempre. Sa dove ci troviamo grazie a Zekrom e Reshiram. Loro sanno sempre dove si trova l'altro e sai bene che N capisce il linguaggio dei pokémon. Ora che lo sappiamo non ci dà più fastidio incontrarlo spesso anzi: ora ci diamo pure appuntamento in certi luoghi, come qui al chiosco. - finì di spiegare Touya.
- Se vi diciamo questo è perchè speriamo possiate iniziare a fidarvi di lui. - concluse poi la sorella, sorridendo dolcemente. - Merita un'altra possibilità e ciò di cui ha bisogno ora è amici. Amici umani. -
- Se lo dici tu ci credo! Io lo perdono! - dichiarò Bel dopo aver ascoltato attentamente il discorso. Non le era difficile provare a legare con la persona che era stata loro nemica, un tempo. Era convinta che chiunque potesse redimersi e diventare una persona migliore. Anche il capo di una banda di ladruncoli.

Cheren, invece, non rispose. Non gli piaceva questa storia sia perchè era un tipo che serbava rancore per molto tempo sia perchè era meno disposto a dare confidenza a qualcuno.
Senza contare quello che avevo la padrona del chiosco...

Quando N tornò, sommerso di complimenti da parte della signora, cominciò subito a lavorare di buona lena, rassicurando i due gemelli di riposare pure.

Nonostante l'atteggiamento sempre un po' ambiguo e misterioso, che probabilmente faceva ormai parte del suo carattere, una luce diversa brillava nei suoi occhi.
Parlava volentieri con i clienti, consigliava loro le bacche e li informava di ciò che dicevano i loro pokémon.
Un po' ingenuamente, cercava di rendersi utile il più possibile e a volte si voltava verso gli allenatori di Soffiolieve, come per cercarne l'approvazione.
O almeno così sembrava, visto che capire uno come N era un'impresa non da poco.

Appena l'afflusso di clienti calò, la padrona congedò i suoi aiutanti, ringraziandoli per il prezioso aiuto e donando loro, come ricompensa, delle bacche.
Ne diede anche a Cheren e Bel, seppur non avessero lavorato, nella speranza di rivederli ancora come clienti.
I due ragazzi le assicurarono che sarebbero tornati presto a gustare i suoi manicaretti poi si allontanarono tutti assieme verso il percorso 12.

- Bene, direi che è ora di andare! Mi spiace lasciare questa città però. - disse Touko stiracchiandosi appena con un sorriso soddisfatto.
- Lo dici in ogni luogo che dobbiamo abbandonare, sorellina. - le fece notare Touya, ridendo.
- Ma come? Ve ne andate già? - chiese delusa Bel, che sperava di poter stare con i suoi amici ancora un po'.
- Non avete mai viaggiato insieme, vero? - si intromise improvvisamente N - Eppure nei momenti importanti vi ritrovate sempre in qualche modo. -
- Questo è vero. Ci rincontreremo. - affermò Touko sorridendogli
- I momenti importanti... - mormorò l'allenatrice bionda pensierosa. Poi sorrise - Il solo fatto di incontrarci rende il momento speciale! - concluse poi.
- Dovremmo viaggiare insieme. - disse Touya dopo qualche secondo di riflessione.
- Noi quattro? - chiese Cheren come se trovasse la cosa strana.
- Noi cinque.- lo corresse l'amico, includendo anche N nel gruppo, il quale si limitò a voltarsi verso di lui. Sorrideva appena, come sempre, ma i due gemelli potevano dire, quasi con certezza, che in quel momento fosse stupito.
- Perchè? - domandò nuovamente il ragazzo con gli occhiali, questa volta palesemente contrariato.
- A me sembra una bella idea! - commentò Bel.
- Ma abbiamo sempre viaggiato per conto nostro per essere indipendenti in ogni situazione! - obbiettò l'amico voltandosi a guardarla.
- Sì e ce la siamo cavata. Ma penso si impari molto anche viaggiando tutti insieme. - concordò Touko.
- Grazie. - mormorò N mostrando in quel modo di aver già accettato.
- Che bello! Dovremmo tornare a Soffiolieve e ricominciare da lì! - propose Bel.
- Ehi! - esclamò Cheren
- Oppure andare in qualche altra regione. - disse a sua volta Touya.
- Aspettate! - ritentò il ragazzo
- Che ne dite di Sinnoh? Io e Touya abbiamo incontrato la campionessa! È spaventosamente forte! - questa volta fu Touko a parlare
- L'avete battuta? - chiese N
- Non c'è stato proprio verso, ci ha stracciati entrambi. - ammise la ragazza umilmente.
- Sì, ci sto! - si esaltò invece l'amica saltellando sul posto, entusiasta per la proposta di Touya.
- Insomma! - gridò spazientito Cheren riuscendo finalmente ad attirare l’attenzione.
- Cosa c'è che non va? - chiese allora Bel.
- Io non ho ancora accettato, se non ve ne siete accorti! -
- E cosa aspetti a farlo? -
- Bhè... è che... - balbettò, un po' imbarazzato. C'erano tante, troppe cose che non gli andavano a genio e non riusciva a spiegare nessuna di esse.
- È geloso. - disse N con la solita tranquillità.
- COSA? - gracchiò il ragazzo con gli occhiali, avvampando.
N, semplicemente, gli sorrise - Me l'ha detto il tuo pokémon. Sei geloso perchè tu... -
- Taci! - lo interruppe il diretto interessato - Tu non sai di cosa parli! -

N mormorò un ‘invece lo so' ma Cheren non lo sentì perchè Bel cominciò a tempestarlo di domande. Ma l'amico rispose lanciandole un'occhiataccia.
- Allora, non vieni con noi? - chiese un po' dispiaciuta Touko.
- No, ecco... - esitò ancora. NON gli piaceva il viaggiare con N ma allo stesso tempo lo infastidiva essere l'unico a rimanere solo.

N assistette alla scena poi riprese parola - Cheren, la signora del chiosco aveva ragione, sai? - confessò, senza che i due fratelli (e Bel, che in quel momento non ricordava l'insinuazione della donna nel pomeriggio) capissero di cosa stesse parlando.
Ma Cheren, a quelle parole, si irrigidì.

L'ex sovrano del Team Plasma sorrise ancora pacatamente poi tornò a incamminarsi - Ah, e al tuo pokémon la baccastagna non piace. - concluse poi.

Cheren, rosso di rabbia e di imbarazzo, strinse dapprima i pugni poi puntò N col dito - Non ti reggo proprio, sai? - dichiarò
L'altro si voltò verso di lui - Lo so. Ma ti trovo interessante e spero che da ora in poi avremo molto tempo per conoscerci. - ribatté sinceramente
Il ragazzo non fiatò, stupito da quelle parole.
- Allora, vieni con noi, Cheren? - chiese Bel

Il ragazzo con gli occhiali si imbronciò, piegò la testa leggermente verso il basso poi esplose - Certo che vengo ma sia chiaro: lo faccio solo per migliorare come allenatore! Non certo per fare amicizia con questo qui! -

I suoi tre amici d'infanzia sorrisero. Quei due avrebbero certamente legato molto...
- Andiamo a Sinnoh, allora. - mormorò Touya mentre il sole, davanti a loro, cominciava a tramontare.
  
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