DISCLAIMER: Purtroppo
né Caspian né Edmund mi
appartengono (in realtà mentalmente sì, sono
miei), quindi non scrivo questa
storia con scopi di lucro e robe varie. Tutti i diritti sono riservati
a Lews –
pace all’anima sua.
Note personali pre-storia: Ho scritto questa piccola shot perché avevo una malsana voglia di una slash tra Caspian e Edmund, spero che possa piacere. La vorrei dedicare a tutti coloro che amano questa coppia – come me – ma soprattutto a Catta e a Chiaki (Lellas92 - Chiaki ), che hanno avuto la pazienza e l’ammmmmore di leggerla in anteprima e depurarla dalle sue impurità u.u Tanto affetto per le mie dementille ♥
Ci si risente a fine storia!
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HO LETTO
UN LIBRO CHE PARLA DI TE
Lo aveva
osservato spesso in quei giorni, e non poteva far altro che confermare
la sua
ipotesi: Caspian era pazzo.
Chissà,
forse era solo colpa del continuo ed estenuante cambio di rotta, o dei
frequenti litigi tra l’equipaggio a causa dei mari
sconosciuti e infidi, che
avevano dato alla testa a tutti.
Lo
sorprendeva sempre intento a leggere un foglio spiegazzato e mezzo
ingiallito –
probabilmente molto vecchio – che custodiva gelosamente nella
tasca destra dei
pantaloni; come faceva a sapere che si trattava proprio della tasca
destra?
Beh, non è che lo aveva osservato spesso,
ma... sempre, ecco. Insomma, quanto
bastava per capire a cosa pensasse in ogni momento.
Non
era
una spia, semplicemente lo trovava interessante.
Una
volta
si era perfino avvicinato per cercare di capire cosa attirasse la sua
attenzione in quel modo, ma non c’era stato verso: il nuovo
Re di Narnia non
aveva intenzione di renderlo partecipe dei suoi pensieri.
«Cosa
leggi così attentamente?» gli aveva chiesto, ma
come risposta aveva guadagnato
un occhiolino e nulla di più.
Aveva
riposto il foglio – sempre nella tasca destra – per
poi uscire dalla cabina e
dirigersi a prua, probabilmente ad osservare l’orizzonte.
Sì, Edmund sapeva
anche che lui amava scrutare l’orizzonte, specialmente al
tramonto.
***
«Si
può
sapere che mi nascondi?» domandò Edmund una sera,
mentre trangugiava una
pagnotta.
«Ti
interessa così tanto?».
«Beh,
te
ne stai sempre seduto lì a leggere lo stesso pezzo di carta
tutti i giorni e a
tutte le ore! Diamine, vorrei sapere cos’è che ti
prende così tanto per
distrarti da... tutti gli altri, ecco. Da me»
rispose Edmund, con una lieve nota isterica nella voce.
Caspian
sorrise, il suo solito sorriso sghembo.
«Lo
vuoi
sapere?».
«Solo
se
lo vuoi tu». La voce di Edmund tremava e nemmeno lui ne
capiva il motivo.
Caspian
sospirò e tirò fuori il foglio dai pantaloni: ora
che il giovane Pevensie lo
vedeva da vicino, quel maledetto pezzo di carta straccia, gli sembrava
ancora
più vecchio di come se l’era immaginato. Caspian
lo spiegazzò, mantenendo
un’aria tranquilla e serena, come suo solito.
Fissò
per
un attimo quella specie di pergamena malandata e poi si rivolse a
Edmund.
«Una
volta ho letto un libro» disse solamente, spostando lo
sguardo da lui alla
finestra della cabina. «Questo libro parlava di un ragazzo,
un ragazzo
coraggioso e forte, fedele alla sua famiglia. Parlava di un ragazzo che
inizialmente mostrava un certo interesse per l’oscuro,
per il potere, ma che poi ha calpestato quella parte di sé
stesso per dedicarsi all’amore e a tutto ciò che
lo faceva stare bene».
Bel libro, pensò
Edmund, non capendo a cosa
si riferisse.
Anche lui
– seppur perché costretto da sua sorella Susan
– aveva letto una marea di libri,
ma non andava di certo a raccontare le trame in giro. E poi non
è che gli
interessava granché.
«Interessante»
commentò, sghignazzando. «E magari questo ragazzo
era anche un Principe».
«Non
proprio» rispose Caspian pacato. «Era un
Re».
Edmund
ammutolì immediatamente. C’era qualcosa sia nello
sguardo che nel tono del
ragazzo che non lo convincevano; trasmetteva emozioni a cavallo tra il
triste e
il tranquillo, una cosa un po’ strana in effetti.
«Non
ti
seguo» disse solamente lui, allargando le braccia e
accasciandosi su di una
sedia.
«Ho
letto
questo libro... un libro che parla di
te»
esordì, guardando Edmund dritto negli occhi. «Un
libro che parla di te,
Edmund».
«Di...
me?». Ora era ufficiale: non ci stava capendo un tubo di
quella situazione.
«Sì».
Caspian stava delirando, questo era poco ma sicuro. «Vuoi
sapere che c’è
scritto su questo foglio?» disse poi, sventolandoglielo di
fronte agli occhi.
Edmund
annuì titubante e l’altro glielo passò,
sorridendo.
Quello
che vide lo lasciò senza fiato: il
foglio
era vuoto.
«Ma...
mi
stai dicendo – anzi, facendo vedere – che tu in
tutti questi giorni stavi
leggendo delle righe immaginarie?».
«Per te sono immaginarie, per
me sono la tua storia».
«Non
ti
sto seguendo, Caspian, davvero. Parla chiaro, sono giovane e non credo
di avere
ancora tutti i neuroni sviluppati quanto i tuoi!»
saltò su il giovane Pevensie,
realmente infastidito: ma dove stava andando a parare? Quel discorso
non aveva
senso. «Insomma, mi stavi dicendo che hai letto un libro
– più precisamente un
libro su di me, che non ho idea di
dove tu l’abbia trovato – e poi te ne salti fuori
con un foglio bianco, anzi
ingiallito, e poi mi dici che in quel foglio riesci a leggere la mia
storia. O
sono scemo o lo sei tu, e io sinceramente opto per la
seconda».
E’
un Re, e tutto ciò che lo
circonda è un mistero. Ma anche lui
era un Re e decisamente non era così enigmatico.
«Edmund,
io
sto aspettando il continuo di quella storia... sto aspettando che quel
foglio
si riempia di scritte indelebili».
In quel
momento non seppe se avessero preso una secca o se il pavimento in
legno sotto
ai suoi piedi fosse svanito nel nulla: Edmund stava volando, e con lui
una
serie di pensieri contrastanti.
Poi si
accorse che, invece, era solamente preso dallo sguardo scuro di
Caspian. Non
era successo nulla, lo stava semplicemente fissando senza battere
ciglio.
«Okay...
sto impazzendo...io-» balbettò senza sapere
nemmeno lui cosa dire.
Un’onda
piuttosto violenta fece sbandare la barca e in una frazione di secondo
si
ritrovò catapultato sopra all’amico, evidentemente
sorpreso: i loro sguardi così
vicini bramavano avidamente il desiderio dell’altro,
solamente che questo
Edmund non riusciva ancora a comprenderlo.
Si
schiarì la gola e tossicchiò, senza riuscire a
muoversi. «Ehm, e cosa vorresti
ci fosse scritto su quel foglio?».
«Questo»
rispose pacato Caspian, sporgendosi verso di lui.
E poi fu
in mezzo alle nuvole.
Ho letto un
libro che parla di te.
***
Angolo me
medesima:
Ed eccoci
qua, alla fine.
Lo
ammetto, è una trama un po’ contorta e non so
perché m’è venuta in mente. Spero
davvero che vi sia piaciuta **
Io amo lo
slash, ma è la prima volta che mi cimento davvero: ho
scritto qualcosina su
Merlin, ma più che altro solo accenni. Sarò
riuscita nel mio intento? U_U ci
terrei a saperlo, grizie.
Non mi
resta che ringraziare ancora Catta e la mia Ente per il betaggio, e ci
sentiamo
alla prossima storia su Narnia *.* (E’ già pronta,
sto solo aspettando il
risultato del contest e poi la pubblicherò).
Eeeeee
niente, i commenti di qualunque tipo sono ben accetti – sono
aperta alle
critiche, quindi non abbiate paura di farmene – un saluto a
tutti e grazie in
anticipo! ♥
Lin :3