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Autore: Shari Deschain    25/04/2011    5 recensioni
«Perché mi tradiscono tutti?»
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Warning: Spoiler 2x17 e successive, H/C, illazioni totalmente gratuite
Wordcount: 1253 (FDP)
Disclaimer: TVD è di L.J. Smith e di quegli adorabili stronzi di Julie e Kevin. Se mi pagassero per fare questo, sarei la donna con il lavoro più bello del mondo dopo la Dobrev.
N/A: Scritta per il TVG!Festvampiregeometry, prompt Caroline/Stefan, "Perché mi tradiscono tutti?"
─ Io non lo so perché, ma quando scrivo di questi due mi vengono sempre fuori cose Hurt/Comfort con uno in lacrime e l'altro sull'orlo della disperazione. Prima o poi scoprirò il modo di scrivere anche qualcosa di allegro, OKAY? XD E Damon non era assolutamente previsto, all'inizio. Ci si è infilato da solo in questa storia, io non ne so niente.
─ Fin da quando ho visto la 2x17 mi sono chiesta come avrebbe reagito Caroline a questa nuova situazione, e anche se sono sicurissima che non succederà niente del genere, è comunque un'illazione come un'altra.
─ Titolo e versi iniziali dell'omonima canzone dei Mumford & Sons, Timshel.




 Timshel



«Cold is the water
It freezes your already cold mind
Already cold, cold mind
And death is at your doorstep
And it will steal your innocence
But it will not steal your substance

But you are not alone in this
And you are not alone in this
As brothers we will stand and we'll hold your hand
Hold your hand»



Nel bel mezzo di una mattinata che aveva tutti i presupposti per poter essere dichiarata stranamente tranquilla ─ e forse giusto per rafforzare la tua convinzione che tranquillità è un vocabolo sconosciuto nel tuo dizionario ─, Caroline irrompe in camera tua, piangendo e balbettando parole che non hanno alcun nesso logico tra loro, seguita da un Damon più perplesso che realmente preoccupato.
Cosa che tu invece sei, e tantissimo anche, quindi ti alzi immediatamente dal letto, facendo cadere a terra il tuo diario, ma non fai in tempo ad aprire bocca che lei si è già buttata tra le tue braccia, singhiozzando violentemente.
Mentre d'istinto la abbracci forte, accarezzandole la schiena in un impacciato tentativo di confortarla, cerchi di immaginare cosa diamine possa essere successo di così brutto da ridurla in quello stato. Non ti viene in mente niente di plausibile: Caroline ha affrontato così tante cose orribili in questi ultimi mesi, e davvero non riesci ad immaginare cosa possa averle di nuovo spezzato il cuore.
«Caroline...», la chiami, cercando di mantenere fermo il tono di voce. «Caroline, cos'è successo? Ehi...»
Ma è troppo scossa, troppo disperata.
Un forte senso di déjà vu ti fa girare forte la testa, mentre con una mano le accarezzi lievemente il volto e glielo sollevi appena, costringendola a guardarti.
Anche la sua espressione non è molto diversa da quella notte in cui tutto l'orrore del tuo mondo le era caduto sulle spalle per volere di un'ombra dispettosa e vendicativa.
«Se non mi dici cos'è successo non posso aiutarti», le sussurri piano, rifilandole un sorriso che senti falso ed insicuro, proprio come le tue parole. Ultimamente hai l'impressione di non essere più in grado nemmeno di aiutare te stesso, figuriamoci qualcun altro. Ma questo non puoi certo dirlo a lei.
«Lo sanno. Sanno tutto e si sono messi d'accordo», risponde Caroline, guardandoti con occhi bagnati e terrorizzati. «Matt mi ha mentito... Mi ha fatto credere... E poi lui e mia madre...», un singhiozzo più forte degli altri si porta via il resto della frase. Non che ci sia bisogno di aggiungere molto altro, in effetti.
Ma un attimo più tardi Caroline respira profondamente e riprende a parlare, lentamente, tremando appena, ti racconta tutto quello che è successo: di come si è insospettita del comportamento schivo di Matt, di come lo ha seguito di nascosto, dell'incontro tra lui e sua madre, della conversazione che hanno avuto sul metodo migliore per uccidervi tutti, lei compresa.
Tu ascolti impassibile, senza commentare, troppo concentrato sul tentativo di non far trasparire la sottile paura che sta attraversando ogni nervo del tuo corpo.
Questo è qualcosa di cui decisamente non avete bisogno. Non ora, con Klaus che bussa alla vostra porta ed Elijah che potrebbe eliminare mezza Mystic Falls pur di non vedere intralciati i suoi piani. Avete già troppi nemici, non potete preoccuparvi anche di quelli che si suppone dovrebbero essere vostri amici.
Guardi Damon, in cerca d'aiuto, ma ovviamente tuo fratello si limita ad alzare un sopracciglio.
Affari tuoi, sembra dirti. Fosse per me sarebbero già tutti morti.
Se almeno ci fosse Elena, pensi, mentre torni a chinarti verso Caroline che piange sempre più disperatamente tra le tue braccia, ma Elena è andata a casa, da Jenna, per rassicurarla di non essere stata presa in ostaggio da te e tuo fratello, e non tornerà prima dell'ora di pranzo.
E comunque non potrebbe certo fare molto.
«Perché mi tradiscono tutti?», singhiozza intanto Caroline, sottovoce, affondando il volto nella tua camicia. Non puoi far altro che stringerla più forte, come a voler cercare di arginare con le tue braccia la sua rabbia e il suo dolore.
«Tyler, Matt, mia madre... tutte le persone a cui tengo... Perché mi tradiscono tutti? », ripete ancora.
Vorresti rispondere che è perché sono tutti degli idioti, dei grandissimi idioti chiusi nel loro guscio di pregiudizi, ma è anche di sua madre che state parlando, e non ti sembra affatto gentile insultarla in questo modo.
«Cosa facciamo, Stefan?», domanda Caroline, quando anche la seconda crisi di pianto si attenua abbastanza da consentirle di parlare. «Questa volta sarà difficile riuscire a rinchiuderla di nuovo qui e aspettare fino a quando non potremo soggiogarla»
«Mh», rispondi semplicemente, e poi guardi di nuovo Damon, che a dispetto della sua ostentata noncuranza è ancora lì sulla soglia della tua stanza.
Alla tua muta domanda, lui risponde con un'altrettanta muta conferma.
È troppo tardi.
Non sapete da quanto tempo Liz sia a conoscenza del vostro segreto, non sapete a chi altri lo abbia confidato, e quali misure possa aver già preparato contro di voi.
Soggiogarla, ormai, non è più un'opzione valida.
Ma non potete neanche ucciderla, nonostante questa sarebbe forse la soluzione più sicura.
Tuo fratello coglie l'avvertimento nel tuo sguardo, e dal modo in cui alza gli occhi al cielo, capisci che questa volta farà a modo vostro. O almeno ci proverà, che è già qualcosa.
In fondo, ti ricorda improvvisamente una vocina nella tua testa, Liz è una sua amica.
Sorrideresti, se non fosse che una cosa del genere sarebbe assolutamente fuori luogo in questo momento.
«Stefan?», ti richiama Caroline, stringendo piano il colletto della tua camicia tra le dita. «Cosa facciamo?», ti chiede ancora, e prima che tu possa rispondere, Damon interviene in tuo soccorso.
«Scopriamo se hanno già piani precisi e come possiamo mandarglieli a rotoli», replica tuo fratello, e Caroline si volta a guardarlo con gli occhi leggermente sgranati, come se si fosse resa conto solo in quel momento della sua presenza.
«Ma come? Sanno chi siamo, ci conoscono tutti e se ci avviciniamo... »
«Ti prego, Barbie. Rovinare i piani altrui è il mio lavoro», la interrompe Damon. «Rimetteremo tutto a posto prima che ti salti la paghetta settimanale, vedrai», aggiunge, poi le regala un sorriso malizioso e strafottente, prima di voltarsi e sparire nel corridoio. Non fai in tempo a gridargli di stare attento, che senti un frullio d'ali e un gracchiare acuto.
Se c'è una cosa di cui Damon non ha mai avuto bisogno, sono le tue raccomandazioni in materia della sua sicurezza personale.
Dal modo in cui le spalle di Caroline si rilassano appena, comunque, puoi dire che le parole di tuo fratello sono davvero riuscite a confortarla.
Con un sospiro pesante e dopo essersi asciugata le lacrime con i polsini della sua maglietta, Caroline si stacca da te e prende a fissare il tappeto, imbarazzata e confusa.
«Mi dispiace», sussurra, e tu sai che non si sta scusando per quel tradimento di cui sa di non avere colpa, ma per non essere abbastanza forte da affrontare tutto questo da sola.
«Non devi scusarti», rispondi gentilmente, sorridendole appena. E vorresti aggiungere che nessuno potrebbe affrontare una cosa del genere senza chiedere aiuto a qualcun altro, che perfino tu e Damon avete avuto bisogno di appoggiarvi l'uno all'altro per andare avanti, e che comunque, anche se lei fosse così forte da farcela da sola, tu saresti lo stesso lì al suo fianco, richiesto o meno, perché le hai fatto una promessa e hai tutte le intenzioni di mantenerla.
Invece di perderti in lunghi giri di parole che non sei nemmeno sicuro di riuscire a trovare, ti avvicini e le posi le mani sulle spalle, stringendole con gentilezza.
«Noi non ti tradiremo, Caroline. Mai», le dici semplicemente.
E nello sguardo che ti rivolge ci sono talmente tanta gratitudine e tanta fiducia che puoi solo aggiungere, alle promesse fatte a lei, un giuramento personale a te stesso di tenere fede alle tue parole, qualunque cosa accada.



   
 
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