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Autore: Rubysage    28/04/2011    11 recensioni
Clifford Yuma si mette a dieta per amore. Ce la farà? E, soprattutto, ne varrà la pena?
(Prima classificata al contest "Create il vostro gelato" ideato da Alektos, con i seguenti ingredienti: personaggio secondario, dieta, crisi di insonnia, descrizione della preparazione disastrosa di una cena, lieto fine o finale con citazione. Ecco cos'è venuto fuori!)
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hiroshi Jito/Clifford Yuma, Mitsuru Sano/Sandy Winter, Yukari Nishimoto/Evelyne Davidson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HUNGRY FOR YOUR LOVE

(Più che l'amor potè il digiuno)

 

 

Clifford Yuma pesava 92 chili.

Non che gli importasse, ma considerato il fatto che aveva quasi diciott'anni ed era alto poco meno di un metro e ottanta, non era decisamente una cosa da poco.

Il centravanti della Hirado aveva sempre usato l'efficacia della sua stazza nello stoppare e, all'occorrenza, intimidire gli avversari come un pretesto per giustificare il suo amore per la buona cucina, fregandosene bellamente della sua scarsa agilità; del resto era un calciatore, non un lottatore di sumo.

Ma quel pomeriggio, durante l'allenamento, cominciò a pensarla diversamente.

Durante il riscaldamento era rimasto indietro di due giri di campo rispetto ai compagni. Aveva il fiato grosso, le caviglie gli dolevano e soprattutto gli sembrava di avere un cuscino ad acqua sotto la maglietta.

Sandy Winter si fermò a guardarlo mentre riprendeva fiato, paonazzo per lo sforzo, l'enorme bocca spalancata.

Niente, oggi non ce le faccio proprio” disse, boccheggiando come una murena in un acquario.

Oggi?” disse Sandy inarcando un sopracciglio.

Sono fuori allenamento, va bene?”

Sandy sospirò alzando gli occhi al cielo. “Clifford, è da un po' di tempo che ti tengo d'occhio e devo dirti l'amara verità, visto che non te ne sei ancora accorto o peggio, fai finta di non accorgertene. Non sei fuori allenamento; sei solo grasso. Gi, erre, a, esse, esse, o.”

Clifford finse di incassare il colpo. “Sempre meglio che essere una scoreggetta come te. Un soffio di vento e puff, ti porta via!” disse.

Ti ringrazio per il raffinato paragone” ribattè Sandy “Ma non cambierà i fatti di una virgola. Sei grasso. Grasso, non largo di torace, perchè non sei largo solo di torace ma anche di addome, di cosce, di chiappe e di tutto il resto. Guardati! Lo sai che ogni centimetro del tuo corpo pesa un chilo? Sei un centravanti, diavolo, non un portiere! Theo Sellers può permettersi di pesare un quintale, tu no!”

Clifford Yuma si eresse in tutta la sua possente rotondità.

Senti un po', nanetto” disse, fulminando il compagno di squadra con lo sguardo “Si dà il caso che quello che tu chiami grasso, in realtà siano muscoli, chiaro? E io ne sono fiero!!”
“Certo, come no. E questo come lo chiami?” disse Sandy facendo sprofondare due falangi del suo indice nella panza dell'amico. Clifford arrossì, ma non sapeva bene se per la rabbia o per la vergogna. Voleva bene a Sandy ed era abituato alle sue critiche sfacciate, ma quello era decisamente troppo.

Lo dico per te, Cliff” continuò il ragazzo con un tono così paterno che a Clifford si trattenne a stento dal prenderlo a schiaffi “Guardati; le caviglie non ti reggono più e non hai fiato nemmeno per fare un giro di campo. Ricordi quando dicevi di sentire un leggero pizzicore al fianco destro? E' il tuo fegato che ha alzato bandiera bianca. E scommetto che nel sangue hai più colesterolo che globuli rossi. Se vai avanti di questo passo ti scoppieranno i reni, le coronarie e il pancreas, non necessariamente in quest'ordine, non necessariamente uno alla volta. Non credi che sia il caso di fare qualcosa?”

Sì, di toccarmi i gingilli di famiglia, gufaccio che non sei altro!!” sbottò Clifford “Mettitici tu a dieta, va bene? Uno straterello di adipe su quegli ossicini rachitici ti ci vorrebbe! Sono fiero di ogni grammo della mia cicc...dei miei muscoli, ok?! Io non sono grasso! Non-sono-grasso!!

Sandy stava per aprire bocca e dare una risposta assassina all'amico, ma fu bloccato da una voce famigliare.

Eccoli qua, Asterix e Obelix. Sempre i soliti! Volete finirla di litigare e darvi una mossa? I ragazzi hanno già finito il riscaldamento e voi siete ancora qui a dar fiato alla bocca. Si può sapere cosa avete tanto da strillare?”

Clifford sbuffò, alzando la testa per lanciare un'occhiata furente alla cugina, ma quando incrociò lo sguardo della ragazza che le stava accanto gli sembrò che lo strato di ciccia che lo rivestiva gli si squagliasse addosso, come burro in padella.

La ragazza in questione sembrava un angioletto di porcellana; aveva un faccino tondo e sorridente, incorniciato da una matassa di riccioli castani, e due occhi sottili e brillanti che puntavano spudoratamente in quelli del mastodontico centrocampista.

Obelix?” disse, sorridendo maliziosamente.

Clifford rispose senza quasi rendersene conto.

Perchè da piccolo sono caduto nella pozione magica” disse, ammaliato.

Certo, e te la sei bevuta tutta” ribattè Evelyne.

E ti sei pure mangiato il paiolo” aggiunse Sandy.

La nuova venuta ridacchiò e guardò Evelyne inarcando un sopracciglio: aveva colto la battuta, ma quale? Quella di Clifford o quelle dei due piccoli aspidi? Il centravanti non riuscì a darsi una risposta; il suo cuore aveva cominciato a saltellare dentro il suo metro e mezzo di torace.

A-hem” disse Evelyne, spezzando il breve e (probabilmente) unilaterale idillio “Ragazzi, vi presento Shirley. Si è appena trasferita nella nostra scuola e sarà la nuova assistente manager. Shirley, questi sono Clifford Yuma, mio cugino, e il suo degno compare Sandy Winter.”

Molto piacere” disse Shirley con un lieve inchino.

Il piacere è tutto nostro” disse Clifford gonfiando il petto come un tacchino “Ma la mia ironica cuginetta ha dimenticato di dirti che io e Sandy siamo due pilastri non solo della Hirado ma anche della nazionale giovanile...”

Pilastro sì, con la stazza che ti ritrovi...” sibilò Sandy.

E dagli...

Shirley fece una risatina che per Clifford significò pianto e stridore di denti. “So tutto” disse poi “Mio cugino mi ha parlato molto di voi.”

Tuo cugino?” disse Clifford, sorpreso.

Shirley è la cugina di Bruce Harper” intervenne Evelyne.

Clifford e Sandy si guardarono, stupefatti.

E'...è incredibile” disse Clifford con un filo di voce.

Intendeva dire che era incredibile che quella bertuccia di Bruce potesse avere una cugina tanto carina, ma ricordò che Bruce era il fidanzato di Evelyne. Sua cugina, per intendersi.

Meglio tacere, quindi.

Beh, questo significa che dovrò dirgliene quattro, a Bruce” disse infine Clifford riprendendosi dal trauma “Come ha potuto tenerci nascosta una perla così splendente?”

Davanti a quell'uscita, Shirley e Sandy scoppiarono a ridere.

Evelyne, invece, sospirò alzando gli occhi al cielo. “Non badarci” disse all'amica “Davanti alle ragazze carine fa la ruota, come tutti gli uomini. Nel suo caso, una ruota panoramica. E ora è meglio che torniate ad allenarvi, prima che il Mister vi venga a prendere per le orecchie! Andiamo, Shirley, o faremo tardi in palestra.”

Ciao, Obelix” disse Shirley muovendo graziosamente una manina paffuta verso Clifford.

Il calciatore ingoiò amaramente l'ultima battutaccia della cugina e se ne restò imbambolato a guardare le due ragazze allontanarsi dal campo.

Yu-huuu...Cliff, sei ancora su questo pianeta?” disse Sandy agitando una mano davanti agli occhi dell'amico. Ma Clifford non lo ascoltava.

Una sorta di meccanismo perverso era scattato nel suo cervello; qualcosa in grado di stravolgere qualsiasi mente normale, far crollare certezze e insinuare dubbi striscianti e velenosi come vipere anche nei cuori più saldi.

E quella cosa, purtroppo, si chiamava colpo di fulmine.

Sono grasso” disse, con voce disperatamente piagnucolosa.

Eh??” esclamò Sandy, incredulo.

Sono grasso come un porco! Perchè non me l'hai detto prima, Sandy?!”

Ma che diavolo stai dicendo?!”

Non hai visto come mi guardava la pancia?! Tutto grazie a voi, grazie davvero, siete proprio degli amici, dannazione!! Di sicuro mi stava prendendo le misure. 180-180-180. Più 180 di altezza. Santo cielo, sono un cubo!!”

Tu ti sei tutto rimbecillito” aggiunse Sandy “Non ti guardava di certo la pancia, probabilmente guardava un po' più in basso... Ma non ti sei accorto che ti stava divorando con gli occhi?!”

Non parlarmi di mangiare in questo momento” lo interruppe Clifford, che ovviamente non aveva capito bene, alzando minacciosamente l'indice.

Sandy sbuffò. “Senti, non volevo offenderti. E poi...insomma, non sei così grasso. Lo dicevo solo per la tua salute. In fin dei conti le ragazze amano aver qualcosa di morbido da abbracciare...”

Mi stai dando dell'orsacchiottone?! Prima tu e Eve mi avete distrutto davanti alla probabile donna della mia vita con crudeli battute sulla mia...prominenza, poi cerchi di metterci una pezza?! Eh, no, tappetto, ormai il danno è fatto!”

Sandy non sapeva più che dire.

Sospirò e cercò di nuovo e cercò di minimizzare; in fin dei conti Clifford era il suo migliore amico, e in ogni caso uno come lui era meglio tenerselo come amico piuttosto che averlo come nemico...

Ma il capitano della Hirado fu irremovibile.

E poi, forse non hai tutti i torti. Stare un po' più in riga non mi farà di certo male.”

Drizzò la schiena e, stringendo i pugni, fece al cielo una solenne promessa:

Da domani si cambia!” disse.

E Sandy si preparò al peggio.

 

~

 

Il fatto di cominciare a cambiare “da domani” autorizzò Clifford a farsi fuori tre merendine, un gelato e, finta salutista, una mela subito dopo l'allenamento e, ovviamente, subito prima di cena.

Devo reintegrare le energie” finse di giustificarsi davanti agli sguardi attoniti dei suoi compagni di squadra, che erano abituati alle sue imprese gastronomiche, ma fino ad un certo punto.

Tu devi reintegrarti il cervello” disse Sandy scuotendo la testa.

Taci, infame nanerottolo, non vedi quanto soffro?! Invece di continuare a criticarmi potresti darmi una mano!” disse Clifford sventolando il secondo Twix “In fin dei conti è colpa tua se sono in questa situazione!”

Mia?!” sbottò Sandy puntandosi un dito contro il petto “La mia unica colpa è di preoccuparmi per la tua salute, ingrato che non sei altro! E poi, come posso aiutarti se invece di pensare seriamente ad una dieta te ne stai lì a mangiare schifezze?! Chiedilo a tua cugina, visto che è stata lei a presentarti quella Shirley!”

Clifford smise di masticare per un paio di secondi.

Sai che è una buona idea?” disse, pulendosi la bocca sporca di cioccolato “In fin dei conti, chi più di una ragazza si intende di diete dimagranti?”

 

~

 

Evelyne”

Sì, Cliff?”

Non potrà mai funzionare.”

I due ragazzi erano seduti al tavolo della cucina di Clifford, interamente ricoperto da vassoi di verdure, frutta, e snack ipocalorici nonchè privi di qualunque gusto.

Evelyne, perplessa fin dall'inizio, guardò il cugino, che sembrava ancora più perplesso di lei.

No, Cliff, non potrà mai funzionare, considerato che sei l'anello mancante tra l'uomo e la fogna. Ma l'importante è provarci, giusto?”

Grazie per i complimenti. Ti voglio bene, lo sai?”

Evelyne appoggiò un gomito sul tavolo, sconsolata. “Senti, Cliff” disse, giocherellando con una carota “Si è trattato solo di qualche battuta...”

Certo, si comincia con le battute e si arriva all'anoressia” disse Clifford sperando di far sentire Evelyne in colpa. Ma non funzionò.

Conoscendoti, non credo proprio che sia il tuo caso” ribattè acidamente la ragazza “Insomma, sei veramente sicuro di quello che vuoi fare?”

No” fu l'ovvia risposta del cugino “Ma non ho una grande scelta, ti pare? Che speranze ho di conquistare Shirley quando, ovunque vada, la mia pancia mi precede di un minuto?”

Vedi? Non è questo lo spirito giusto. Che ne sai di non poterle piacere così come sei? A parte che non conosco abbastanza Shirley per dirti qualcosa di utile sui suoi gusti in fatto di uomini, pensi forse che tutte le ragazze abbiano il chiodo fisso del modello abbronzato e muscoloso? Noi non siamo tutte così superficiali. Ci sono bellissime donne felicemente innamorate di uomini orrendi...”

Ok, stai dicendo pure che sono brutto” piagnucolò Clifford.

Evelyne gli diede un colpo in testa con la carota. “Lo vedi quanto sei stupido?!” sbottò “Stavo solo dicendo che noi, al contrario di quanto voi potete pensare, non amiamo sempre e solo il bello, nel senso del lato estetico...”

Ah, certo. Ecco perchè ti sei messa con Bruce.”

Evelyne spezzò la carota che aveva ancora fra le mani con un colpo secco.

Farò finta di non aver sentito. Ma se ne dici un'altra, il tuo collo farà la fine di questa, d'accordo?”

D'accordissimo” rispose Clifford, un pochino intimidito dalla mezza carota che Evelyne gli stava sventolando sotto il naso.

Bene. Tornando al discorso di partenza, spero che tu sia davvero convinto di quello che fai, dato che ti costerà parecchi sacrifici. Certe cose non si fanno per piacere agli altri, ma per piacere a se stessi e, soprattutto, per la propria salute.”

Va bene, dottoressa. Giuro che mi fermerò prima di arrivare all'anoressia.”

Non scherzare, è una cosa seria. E voglio che sia chiaro anche questo: per quanto tu ti sforzi, scordati di diventare un fuscello, chiaro?”

Clifford sbuffò. “Ti ho già detto che non ho intenzione di diventare uno stecchino, cuginetta...”
“Non potresti comunque, Cliff, dato che hai la struttura di un armadio. L'unica cosa che puoi far calare è la pancia. I muscoli li hai già, e ringrazia gli allenamenti di calcio per questo....”

Grazie, calcio.”

Hai finito di fare lo spiritoso?” disse Evelyne sbuffando dalle narici “Comunque, ecco il programma: a colazione, una spremuta d'arancia, un frutto e una tazza di latte magro con cereali integrali.”

Stai scherzando?” disse Clifford, incredulo “Michael Phelps si fa due panini con la maionese e a me tocca una colazione da ospedale?!”

Evelyne si mise le mani sui fianchi. “Primo, tu non hai il fisico di Phelps, e ringrazia il cielo per questo, visto che, molto probabilmente, quando smetterà di nuotare diventerà grosso come un barile; secondo, lui ha bisogno del triplo dell'energia che serve a te per sopportare due allenamenti e una partita alla settimana. E terzo, al contrario di te, lui non vuole dimagrire per amore. Se ti va bene, questa è la minestra, altrimenti salta dalla finestra.”

Clifford rimase in silenzio ad elucubrare qualche pensiero assassino nei confronti della cugina. Quando capì che non aveva scampo, si arrese.

Facciamo due tazze?”

Una. E un po' di tè senza zucchero, se vuoi. Tè verde, magari; contiene antiossidanti in quantità, ti farà bene e ti aiuterà a svegliarti.”

Mi fa schifo il tè verde.”

Allora fatti una doccia gelata. Poi, a metà mattina, un altro frutto e uno jogurt magro.”
“Ma io non ci arrivo a metà mattina solo con quella miseria nello stomaco...” piagnucolò Clifford, sempre più consapevole del pasticcio in cui si era cacciato.

Cugino, da che mondo è mondo la dieta più efficace è quella della fame, fattene una ragione. Dicevo; a pranzo...uhm, direi un piatto di riso e un po' di verdure miste.”

Scondite, scommetto.”

No, con un filo d'olio d'oliva. Un po' di acidi grassi non guasteranno.”

Il calciatore afferrò una zucchina e se la rimirò da tutte le prospettive. “Ah, beh, allora mi va di lusso. Poi?”

A merenda...”

...un frutto e uno jogurt. Giusto?”

Esatto. Direi che sei entrato nell'idea delle cose. Quando hai l'allenamento puoi farti una barretta energetica.”

Due, sennò vado in ipoglicemia” puntualizzò Clifford alzando due dita. Non sapeva nemmeno dove l'aveva sentita, quella parola, ma immaginava che gli sarebbe tornata utile prima o poi.

E va bene. Dopo tutto il tuo fisico ne avrà bisogno. Per cena un po' di proteine. Pollo alla griglia, magari. Oppure del pesce.”

Sushi?” disse Clifford, con un lampo di speranza negli occhi.

No, niente sushi. Sashimi, piuttosto, ma senza salse né riso. I carboidrati, la sera, finiscono tutti sulle chiappe. Pensandoci, forse è meglio una bella insalatona con un uovo sodo o fagioli. La fibra sazia. Dove vai?”

Clifford si era alzato e si era messo a camminare su e giù per la cucina.

A svaligiare un ortolano. Eve, seriamente. Morirò di fame dopo tre giorni. Come te la sei sognata, quella maledetta dieta? Era su 'Sane e belle con il metodo Buchenwald'? Io voglio solo perdere qualche chilo, non diventare pelle e ossa!”

Questo è impossibile, e ne abbiamo già parlato. E poi, credi che sia così facile? Cliff, sto facendo del mio meglio per farti perdere peso e per fartelo perdere in fretta! Se non ti vanno bene le mie idee, pagati un dietologo!!”

Ok, scusami” frenò Clifford “Ma non mi sembra proprio la cosa migliore per me. Non hai qualche alternativa?”

Evelyne ci pensò su. “Potremmo provare con la dieta a zona...”

Certo” disse Clifford in tono sarcastico “E perchè non la dieta a uomo?”

Per tutta risposta, Evelyne gli rovesciò addosso il vassoio dei pomodori e se ne andò sbattendo la porta.

Ma guarda che roba” disse il calciatore togliendosi di dosso i miseri resti dei pomodori, spiaccicati per metà sulla sua maglia e per metà sul pavimento “Ho capito, mi toccherà fare tutto da solo, come al solito. Begli amici che mi ritrovo. Ingrati. Begli amici, davvero...”

 

~

 

Se il buongiorno si vede dal mattino, quella giornata si prospettava durissima.

Professoressa?”

Che vuoi di nuovo, Yuma?” disse l'insegnante di matematica, alzando per l'ennesima volta gli occhi dal libro di testo.

Devo andare in bagno.”

E' la terza volta in meno di un'ora che devi andare in bagno, Yuma. Giuro che non ho intenzione di interrogarti. Sei sicuro di sentirti bene?”

I compagni di Clifford ridacchiarono, mentre il capitano della loro squadra di calcio diventò rosso come un pomodoro.

Sì. Posso andare?”

Certo che puoi. Se fossi in te, però, farei anche un salto in infermeria...”

Clifford non rispose e corse fuori dall'aula.

Quello era lo splendido risultato della prima mattina di dieta.

Il ragazzo aveva seguito alla lettera le indicazioni di Evelyne riguardo alla colazione. Beh, più o meno alla lettera. Insomma, si era fatto fuori una tazza abbondante di latte e cereali, una spremuta e una mela; ma siccome il tutto non era bastato a fargli passare la fame, e visto che la frutta “faceva bene”, aveva aggiunto un kiwi, due pere e una banana.

Il devastante risultato era sotto gli occhi di tutta la classe.

Come stai, Cliff?” bisbigliò Sandy al suo ritorno.

Benissimo.”

Non si direbbe. Che diavolo hai combinato?”

Clifford sbuffò. “Ok, diciamo che non è stato un buon inizio. Ma ho tutto il tempo per rimediare, aspetta e vedrai!”

Il pranzo fu anche peggio.

Cliff, cos'hai nel vassoio?” domandò l'onnipresente Sandy sedendosi accanto all'amico, in mensa.

Clifford guardò il vassoio, poi guardò Sandy e infine di nuovo il vassoio.

Questo vassoio?” domandò, con dissimulata ingenuità.

Sandy gli lanciò un'occhiataccia.

Riso” disse candidamente “Riso e verdure.”

Non mi risulta che le uova appartengano al regno vegetale” ribattè Sandy. Clifford arrossì vistosamente; accidenti a lui, il tovagliolo gli era caduto dal piattino, rivelando un maldestro tentativo di nascondere un uovo sodo a fette con maionese.

E va bene” si arrese “Questo non è riso. Ma questo sì. E queste” disse, indicando con le bacchette uno dei piatti “sono verdure!”

No” ribattè Sandy.

Sì!”

No! Quelli sono onigiri e sono così grossi che basterebbero a sfamare un intero villaggio del Biafra! E il tempura non è verdura, non nel senso dietetico del termine visto che cola olio fritto da tutte le parti!”

Clifford fissò Sandy, interdetto.

Sei sicuro?” disse.

Sì.”

Ah.”

Eh.”

Clifford sospirò, guardando con malinconia quelle deliziose e croccanti verdure pastellate che si raffreddavano lentamente sotto il suo naso.

Sandy incrociò le braccia. “Allora?” disse, quasi con un moto di pietà verso l'amico.

Va bene, ho capito.” Clifford si alzò e prese il vassoio.

Aspetta, aspetta, che fai?” lo fermò Sandy.

Come, che faccio? Vado a vedere se è rimasta ancora qualche ciotola di riso scondito...”

Sì, ma non è necessario che porti via questa roba” aggiunse Sandy togliendo dal vassoio onigiri e tempura, e dividendosi quel ben di Dio con i compagni di squadra (e di tavolo) “Ci pensiamo noi ad eliminare le tentazioni. Beh? Che fai ancora qui? Muoviti, prima che finisca tutto quello che tu puoi mangiare!”

Clifford si allontanò dal tavolo con il vassoio vuoto, grugnendo improperi e cercando di non sentire il rumore di ganasce prodotto dagli avidi compagni di squadra, che si erano avventati sulle sue prelibatezze.

Se lo sarebbe mangiato vivo, quel maledetto Sandy Winter.

Ma non poteva, visto che era a dieta.

 

~

 

Alla fine di tutto aveva ragione Evelyne: non ce l'avrebbe mai potuta fare.

Nonostante gli sforzi, le cose non fecero altro che peggiorare.

Quel pomeriggio, Clifford aveva vuotato il frigorifero dalle delizie che più amava, solo per trovarselo nuovamente riempito il mattino successivo.

Non vedo perchè, visto che tu hai deciso di metterti a dieta, debba mettermi a dieta pure io” aveva detto suo padre, tuffando un paio di maki nella salsa di soia mentre Clifford, cercando di ignorarlo, guardava con gli occhi lucidi il suo piatto di carote bollite e riso scondito.

Fu un durissimo colpo alla sua forza di volontà, ma cercò di resistere.

Per lo meno, fino a quando arrivarono le crisi di insonnia.

C'era poco da fare, un'insalata mista non era sufficiente a riempire lo stomaco del calciatore, che non dormiva per la fame e per il pensiero di Shirley che osservava disgustata la sua adipe, e si rigirava nel letto per ore, cercando di ignorare i potenti borborigmi che gli scuotevano l'addome e riecheggiavano nel silenzio della sua stanza; quando riusciva ad addormentarsi il cibo lo perseguitava in sogno, e al ragazzo capitò più volte di svegliarsi masticando la federa del cuscino.

No, meglio l'insonnia.

I suoi genitori cominciarono a preoccuparsi seriamente dopo averlo visto piangere davanti al frigorifero alle tre del mattino; il giorno successivo la madre, preoccupata per l'aspetto patito del figlio, gli fece trovare in tavola una colazione degna di Pantagruele, provocandogli una crisi isterica.

Come se non bastasse, continuava ad incrociare Shirley anche nei corridoi della scuola, oltre che agli allenamenti; gli lanciava certe occhiate che lui non riusciva proprio a decifrare, ma che gli facevano sentire addosso tutto il peso della sua ciccia e del suo fallimento.

Insomma, una settimana dopo era in uno stato pietoso.

Mi trovi diverso?” chiese, speranzoso, a Sandy.

L'amico lo guardò con compassione.

Sì” rispose “Prima eri grasso, ora sei grasso e hai le occhiaie. Senti, dimentica quello che ti ho detto. Tieniti i tuoi chili di troppo e sii felice. Non sopporto di vederti ridotto in questo stato!”

Come se fosse facile!” sbottò Clifford “Sandy, io non ce la faccio più. Vedo cibo ovunque. In questo momento, nella mia fantasia malata, questa penna che ho in mano potrebbe essere una coscia di pollo!”

Ma è una coscia di pollo, Cliff.”

Il ragazzo si guardò in giro, accorgendosi solo in quel momento di essere in sala mensa.

Ah, sì? Ho sempre avuto il vizio di mangiucchiare le biro. In effetti mi pareva un po' troppo saporita. Hehehe. Ecco, vedi?! Ho pure le allucinazioni!!”

Te lo ripeto, Cliff, salvati finchè sei in tempo. E lascia perdere quella ragazza; non si merita uno come te.”

Come no, se ne merita uno migliore” disse, cattivissima, Evelyne, passando dietro al cugino con il vassoio in mano.

Certo che sei proprio permalosa, eh?” disse Clifford “Va bene, dammi pure il colpo di grazia, tanto ormai sono alla frutta!”

Evelyne alzò il naso e andò a sedersi qualche tavolo più in là, fingendo di ignorare le parole di Clifford.

Ma che le hai fatto?” chiese Sandy sporgendosi verso l'amico.

Finora niente” rispose Clifford “Anche se non sai quanto mi piacerebbe tirarle il collo. Ora basta, sono stufo.”

Il ragazzo si alzò da tavola, ergendosi in tutta la sua imponente mole. Sandy lo guardò con aria interrogativa.

Passo all'azione, Sandy!”

Cioè?!” disse il ragazzo, preoccupato “Che diavolo vuoi fare?!”

Tu non preoccuparti, vedrai che tornerò vincitore!” disse Clifford allontanandosi.

Sandy sospirò e tenne d'occhio l'amico mentre si avvicinava al tavolo a cui era seduta Shirley. Dato che non poteva capire cosa i due si stessero dicendo in mezzo al brusio che regnava in sala mensa, osservò attentamente le loro espressioni e cercò di studiarle.

Clifford non aveva la solita aria da sbruffone, gonfio e tronfio, sembrava che stesse misurando le parole con molta fatica. Qualunque cosa stesse dicendo, doveva avere successo perchè Shirley non smise di sorridere; la sua espressione passò semplicemente dal curioso al piacevolmente sorpreso, senza perdere lo sguardo da gatta che, evidentemente, aveva fatto girare la testa a Clifford.

La loro conversazione durò più o meno cinque minuti, dopodichè Shirley uscì dalla sala mensa e Clifford tornò al tavolo con un'aria incredibilmente soddisfatta.

Allora?” domandò Sandy, curioso come una scimmia.

Allora sarà mia, piccoletto!” rispose, allegro, Clifford.

E cosa vuoi fare, darle una botta in testa?”

Clifford scompigliò affettuosamente i capelli dell'amico.

Se non ti volessi bene come ad un fratello mi sarei già messo a palleggiare con la tua testolina di rapa” rispose “E, per tua ulteriore fortuna, in questo momento sono parecchio su di giri, quindi ti sei salvato. Sandy, ho fatto una cosa che la farà capitolare definitivamente....perchè tutte le ragazze capitolano davanti al fascinoso chef!”

Sandy spalancò gli occhi, incredulo. “Chef?!” esclamò “Vuoi cucinare per lei?!”

Risposta esatta, amico!”

Ma sei scemo? Sei a dieta e la inviti a cena? E cosa pensi di prepararle, una gamba di sedano?!”

Per un giorno dimenticherò di essere a dieta, va bene?” replicò Clifford, stizzito “Cercherò di cucinare qualcosa di leggero e gustoso contemporaneamente. Le ragazze impazziscono per la maestria dell'amante-cuoco...”

Sandy tacque confuso e arrabbiato.

Cliff, dimmi la verità” disse infine, rassegnato e quasi intenerito “Non ce la fai proprio più, eh?”
Clifford sospirò e abbozzò un finto sorriso. “No, Sandy. Non ce la faccio più. E, in questo momento, non so se amo di più lei o un buon piatto di spaghetti...”

 

~

 

Allora: pasta, salsa di pomodoro, zucchine...”

Per carità! Di quelle ne ho anche troppe.”

Ok, allora niente zucchine. Sai dove trovare i gamberetti, vero?”

Già fatto. Hai messo le spezie?”

Prezzemolo, basilico, timo, origano, erba cipollina...sì, mi sembra non manchi niente. Non ho ben capito cosa vuoi farci, però, mi sembrano un po' troppe...”

Non preoccuparti, lo so io.”

Va bene, non mi preoccuperò. Solo, ricordati gli spaghetti.”

Me li hai messi o no?”

Certo che li ho messi. E anche mezzo chilo di sale grosso. Sale rosa dell'Himalaya, più delicato. Dicevo, ricordati i tempi di cottura della pasta. E' semola di grano duro, non riso. Otto minuti, non di più, altrimenti diventa colla.”

Clifford sbuffò. “Me l'hai già ripetuto due volte. Ah, l'olio?”

Come no, mezzo litro di extra vergine toscano. Se vuoi assaggiare il paradiso fanne cadere un filo su una fetta di pane abbrustolito...”

La mia idea di paradiso è un po' diversa. E adesso, forza, fammi male.”

Eh?”

Il conto, idiota!”

 

~

 

Clifford uscì dal negozio di Andrea (l'italiano che gestiva la gastronomia internazionale vicino a casa sua) con la netta sensazione che l'avesse fregato, anche se lo conosceva da una vita.

Insomma, più di quattromila yen per un pacco di pasta, pomodoro ed erbette varie gli sembravano un po' troppi, soprattutto contando che ne aveva spesi altrettanti per i gamberetti, con cui doveva condire la pasta, e l'anguilla congelata che aveva appena comprato dal pescivendolo di fiducia dei suoi genitori.

Tornato a casa, il ragazzo ripose con cura la spesa sul tavolo e si rigirò tra le mani il barattolo della passata, importato direttamente dall'Italia.

Manco fosse placcato oro” si disse, pensando alla paghetta di due settimane che se n'era appena volata via. Poi posò il barattolo, prese fiato e stringendo i pugni disse: “Al lavoro!”

Il problema, ovviamente, era capire da che parte cominciare.

Per prima cosa, tolse l'anguilla dal sacchetto di plastica e la mise a scongelare nel lavandino, come gli aveva consigliato il pescivendolo. Poi accese la radio e prese il foglio con le ricette che aveva stampato da internet.

Spaghetti multicolore: pomodoro, zucchine e gamberetti. Ho già l'acquolina in bocca!” disse allegramente.

Cucina italiana. Shirley sarebbe impazzita.

Controllò l'orologio: le cinque e un quarto. Era già in ritardo sulla tabella di marcia, Shirley sarebbe arrivata alle sette e mezza. Meglio muoversi.

Ancheggiando a ritmo di musica, prese il barattolo della passata.

Bebi iùchen dràiv mai caaaaar... iessaim gonnabì a staaaaar... stappati... bebi iùchen dràiv mai caaar... e stappati!! ...en méibi ai looov iuuu...” stonò, armeggiando con il coperchio del vasetto.

Ma non ci fu verso, come se fosse sigillato con un attaccatutto a presa rapida.

Stringendo i denti e sudando per lo sforzo, Clifford tentò tutte le prese da lotta libera che conosceva, ma nessuna fu in grado di aprire quel barattolo. Provò anche a mettere il coperchio sotto l'acqua calda, ma l'unico risultato fu di ustionarsi una mano.

Ansimando per lo sforzo, guardò di nuovo l'ora. Sei meno venti.

Cavolo.

Tentò di nuovo.

Vuoi aprirti sì o no, brutto pezzo di...”

Macchè.

Ok, a mali estremi, estremi rimedi.”

Prese un coltello e ne infilò la punta sotto il bordo del coperchio, stringendo il barattolo tra le ginocchia, e fece leva.

L'idea era buona.

Così buona che il coperchio saltò all'improvviso e il contenuto del vasetto si rovesciò per metà sulla maglietta di Clifford.

Calmo, Cliff, stai calmo...” si disse, stringendo i denti “Cinquecento yen di pomodoro buttati via, ma NON ci pensare...stai calmo....”

Fece un bel respiro e raddrizzò la schiena.

Ok, gli spaghetti aspetteranno. Come si dice? Ottimizzare i tempi. Al sugo penserò mentre cuocio il dolce.”

Con un sorrisetto soddisfatto aprì lo sportello del frigorifero e prese la busta dell'impasto pronto per torta al cioccolato del Dottor Schmurtzel. In meno di un minuto aprì la busta, ne versò il contenuto in una teglia di alluminio e sbattè il tutto nel forno.

Bene, il dolce è a posto. Ora che si fa?” disse , fregandosi le mani.

Un nanosecondo dopo, però, i sensi di colpa cominciarono a farsi sentire.

Sì, sto imbrogliando sul dessert, e allora? Shirley non se ne accorgerà mai.” disse a quell'immaginario interlocutore che era la sua coscienza.

E se ti chiedesse la ricetta?

Le...le dirò che è un segreto.”

La sua coscienza iniziò a sghignazzare.

Va bene, non sono credibile, allora cosa faccio?”

Tira fuori quella robaccia dal forno e mettiti al lavoro. Seriamente.

Clifford sospirò e aprì lo sportello del forno.

Posso almeno tenerla per...”

No.

Ok.”

Per sua fortuna, prima di buttare la teglia nell'immondizia guardò di nuovo l'ora.

Le sei.

Ma tu sei tutta scema!” esclamò rimettendo la teglia in forno “Devo preparare ancora il resto della cena e mi fai perdere tempo con una stupida torta?!”

La coscienza, stranamente, tacque.

In pochi minuti, Cliff affettò tre zucchine e due dita della sua mano sinistra, preparò il sugo con quello che rimaneva del pomodoro e ci sbattè dentro i gamberetti, dopo averli lavati non troppo accuratamente.

Poi toccò agli spaghetti.

Riempì un pentolone d'acqua e ci buttò dentro mezza confezione di pasta. Poi si grattò il mento, pensieroso.

Cosa mi aveva detto Andrea?

La voce del negoziante, proveniente dall'iperuranio, cominciò a risuonargli in testa...

Otto minuti...al dente...il sale...

Ah, sì, il sale.”

Ma quanto?

Rilesse la ricetta, sperando di trovarci il dettaglio mancante.

Dunque...ecco, un pugno di sale.”

Strana misura. Chissà se era universale. Il suo pugno, poi, era piuttosto grosso...

Perchè dev'essere sempre tutto così complicato?”

Sbuffò e buttò in pentola una quantità di sale equivalente al volume di una palla da baseball.

Poi accese il fuoco e impostò il timer sui canonici otto minuti.

(Da qualche parte, in paradiso, l'anima di Pellegrino Artusi ebbe un attacco di orticaria.)

Lo sguardo del ragazzo tornò all'orologio.

Sei e dieci. E' l'ora dell'anguilla.

Cliff si sfregò le mani e si leccò i baffi.

L'anguilla era il pesce più grasso che esistesse sulla faccia della terra, ma se ne fregò. Era anche una tale prelibatezza che nessuno avrebbe potuto resisterle, nemmeno Shirley. E nemmeno se fosse stata veramente a dieta.

Fischiettando, preparò padella e condimento, poi prese un tagliere e un grosso coltello da cucina e si apprestò ad affettare il pesce, di cui aveva studiato a memoria la preparazione sbavando abbondantemente sul ricettario di sua madre.

Ma si presentò un piccolo, insignificante problema.

Quando Clifford mise la mano nel lavandino in cui l'aveva lasciata a scongelare, si accorse che l'anguilla era sparita.

Un brivido gli percorse la schiena.

E adesso?!” esclamò. Ci mancava solo l'anguilla zombi.

In preda al panico, si mise ad esplorare carponi tutto il pavimento della cucina, alla ricerca della viscida traditrice.

Aspetta che ti trovi, brutta bastarda” ringhiò, infilandosi sotto al tavolo “E poi ti ammazzo un'altra volta...ah, eccoti!!”

Clifford allungò una mano verso l'anguilla, che giaceva scompostamente srotolata tra due sedie. Ma appena ebbe serrato la presa, avvertì i muscoli della bestia contrarsi in un movimento probabilmente involontario, ma che al calciatore provocò un moto di disgusto. Mollò la presa e lanciò un grido, alzandosi di scatto e prendendo una bella zuccata contro la parte inferiore del tavolo. Massaggiandosi il bernoccolo uscì da sotto il tavolo e tornò a guardare l'orologio.

Sei e mezza.

Gli si strinse lo stomaco. Mancava solo un'ora all'arrivo di Shirley e doveva trovare il coraggio di fare a fette un pesce apparentemente resuscitato.

Tornò a guardare sotto il tavolo: l'anguilla se n'era andata di nuovo.

Mapporc...aaaAAARGH!!!” gridò, rialzandosi e contorcendo il viso in un'espressione a metà tra Mister Hyde e King Kong, entrambi molto arrabbiati. Lo squillo del timer del forno lo fece tornare ad essere il dottor Jeckyll.

Oh, finalmente una ciambella col buco!” disse con soddisfazione, sfornando una profumatissima torta al cioccolato fumante. Fischiettando, posò la teglia sul tavolo e, presa la panna spray dal frigorifero, ne ricoprì non troppo artisticamente la superficie del dolce, cercando di non pensare all'anguilla che se ne andava a zonzo per la sua cucina. Osservò il suo capolavoro, quasi commosso, ma la soddisfazione durò molto poco. O meglio, durò fino a quando non ebbe visto l'acqua degli spaghetti traboccare gorgogliando dalla pentola, annacquando il fornello.

Nooooo! No, maledizione!!” esclamò. Il cervello di Clifford cominciò a lavorare furiosamente.

Guardò la torta sul tavolo: fino ad allora era l'unica cosa che gli era riuscita decentemente, quindi doveva assolutamente metterla in salvo.

Sollevò la torta e corse in sala da pranzo, gocciolando panna montata lungo tutto il tragitto; ma quando credette di essere al sicuro il destino, sotto forma di malefica anguilla, lo fece inciampare giusto sulla soglia. Clifford rovinò per terra a faccia in giù, urlando; la torta, invece, volò attraverso la stanza e andò a spalmarsi contro il muro, diventando tutt'uno con la carta da parati.

Come se il tutto non fosse stato sufficiente, il telefono si mise a suonare.

Da lungo disteso qual'era, il centravanti allungò una mano tremante verso il mobile accanto alla porta, giusto sopra la sua testa.

Pronto...?” ringhiò.

Sono Sandy. Come vanno i preparativi?”

Clifford si alzò, dolorante, seguendo con gli occhi iniettati di sangue l'anguilla che strisciava lentamente per la sala da pranzo.

Sandy...” disse “Come faccio ad ammazzare un'anguilla già morta?!”

Eh?!”

Ah, eccola! No, non sotto la libreria, maledetta bestiaccia!!”

Il calciatore sbattè il telefono in faccia al suo compagno di squadra e si tuffò verso il mobile sotto il quale l'anguilla si stava infilando, con il solo risultato di prendere un'altra sonora craniata contro uno scaffale e rovesciarsi in testa i libri che vi erano riposti.

Totalmente in preda al panico, riemerse da quella sepoltura cartacea e tornò a guardare disperatamente verso la cucina.

La pasta!!!” gridò, correndo a spegnere il gas. Ma ormai era troppo tardi. L'acqua era completamente traboccata dalla pentola e aveva ricoperto il fornello con una patina amidacea biancastra. Il fondo della pentola era bruciato, e il ragazzo, con il cuore a pezzi, la buttò direttamente nell'immondizia insieme al pastone colloso degli spaghetti. I gamberetti al pomodoro, anch'essi carbonizzati, raggiunsero il tutto pochi secondi dopo.

Clifford si appoggiò con entrambe le mani al lavandino, tremando di rabbia. Quando ebbe ripreso il controllo del suo cervello, l'orologio segnava le sette e un quarto.

Calma...calma...CALMAAAAAAARGH!!!” esclamò, perdendo definitivamente il controllo. Afferrò la mannaia e corse in sala da pranzo, guardandosi intorno con occhi assassini.

Eccoti!!! Stavolta non mi sfuggirai!! Banzaiii!!” gridò, avventandosi contro l'anguilla che continuava a strisciare verso la porta d'ingresso.

Ormai non aveva tempo per rimediare ai danni, ma una soddisfazione se la doveva togliere.

La bestia decongelata si contorse contro la porta chiusa, come in un disperato tentativo di uscire, ma non aveva scampo: l'imponente ombra di Clifford si stagliò inesorabile su di lei...

Sei in trappola, maledetta!!” esclamò.

E invece il suono del campanello risparmiò l'anguilla da una seconda, terribile fine.

Clifford aprì la porta e si trovò davanti Shirley, che lo guardò attonita dall'alto in basso.

In effetti, il gigantesco calciatore non doveva essere un bello spettacolo, con la mannaia in una mano, la maglietta sporca di pomodoro e l'impronta delle mattonelle della sala da pranzo su una guancia.

Ciao, Clifford” disse Shirley, tentennante.

Clifford si guardò le mani e la maglia, poi nascose la mannaia dietro la schiena.

Ciao, Shirley” disse, con voce tremante “Ti dispiace se vado a cambiarmi? Ci metto un minuto.”

Nel frattempo la dannata anguilla scivolò fuori dalla porta e, seguita dallo sguardo stupefatto dei due ragazzi, andò a tuffarsi nel laghetto delle carpe.

Stavi cercando quella?” disse Shirley, indicando l'animale.

Clifford annuì e alzò gli occhi al cielo, sospirando.

La nostra cena ha avuto qualche problema” disse “Temo che dovremo rimandare...”

Shirley buttò un'occhio alle spalle di Clifford, afferrando con lo sguardo il disastro che regnava in casa. Il calciatore avrebbe voluto sprofondare dalla vergogna, invece la ragazza allargò le labbra in un sorriso dolce e comprensivo.

Non se ne parla” rispose, prendendo il cellulare dalla borsetta “Una promessa è una promessa. Vai pure a cambiarti, alla cena ci penso io.”

 

~

 

Il ristorante si trovava poco lontano dalla casa di Clifford, eppure lui non l'aveva mai notato.

Shirley entrò per prima, salutando con un sorriso e un cenno della mano un giovane cameriere che li scortò verso un tavolo d'angolo, leggermente appartato rispetto agli altri.

Clifford si sedette e si guardò intorno; il locale era carino, semplice ma non spoglio, lampadari dal design essenziale e pochi quadri di buon gusto appesi alle pareti.

Lee, portaci il solito mix, per favore.” disse, senza nemmeno guardare il menu.

Il cameriere annuì e si smaterializzò in una frazione di secondo.

Non so cos'avevi in programma” disse Shirley “ma ti informo che qui non si mangia giapponese.”

L'avevo immaginato...” rispose Clifford dando una rapida occhiata ai nomi delle pietanze “Non avrei la più pallida idea di cosa ordinare. Tutti questi nomi...”

Complicati?”

Più che altro, non riesco a capire quali potrebbero essere gli ingredienti!”

Shirley gli sfilò il menu dalle mani.

Allora fidati di me” disse.

Clifford si guardò intorno con imbarazzo.

Comunque...beh, anch'io avevo in mente qualcosa di esotico” disse poi per rompere il ghiaccio “Purtroppo c'è stato qualche...inconveniente tecnico...”

Shirley rise. “Non ti preoccupare, avremo sicuramente l'occasione di recuperare. Ci conto. Io non mi perdo mai una cena in buona compagnia!”

Il ragazzo tirò il fiato. Ok, salvato in corner.

Questo posto è molto grazioso” disse. Lee era riapparso silenziosamente, e gli aveva posto davanti un piatto con due palline tonde e bianche, accompagnate da una piccola porzione di tenera insalata e due fette di pane tostato. “Come l'hai scoperto?”

Diciamo che lo conosco da una vita...” rispose Shirley spalmando una delle due palline cremose su una fetta di pane.

Clifford, sempre più a disagio, guardò il suo piatto e quella cosa che sembrava morbido gelato. Con il coltello prese una porzione di crema e la spalmò sul pane. Appena l'ebbe addentata, il disagio scomparve, e Shirley glie lo lesse in faccia.

Ti piace?” domandò la ragazza.

Hm, hm”, bofonchiò Clifford con la bocca piena.

Se gli piaceva? Qualunque cosa fosse, era deliziosa.

Sembra...sembra crema di formaggio. Ma ha qualcosa di particolare...non è così...”

Grassa?” disse Shirley.

Esatto!” rispose Clifford “Non ho mai assaggiato del formaggio così saporito e delicato allo stesso tempo...cos'è?”

E' una mousse di Parmigiano” rispose Shirley compiaciuta.

Parmigiano? Quella cosa in polvere che si mette sugli spaghetti?”

Shirley rise. “Più o meno. Aspetta.”

La ragazza chiamò di nuovo il cameriere. “Porta pure il resto, Lee.”

Poco dopo Lee tornò con un piattino tondo su cui erano disposte a raggiera alcune scaglie di formaggio dorato e granuloso e due ciotole fumanti che contenevano una specie di conserva dal profumo piuttosto pungente.

Clifford, che aveva ancora la bocca piena di mousse, guardò i piatti con tanto d'occhi.

Ecco” disse Shirley afferrando una pezzetto di formaggio “Questo è il vero Parmigiano Reggiano. Roba italiana, denominazione protetta. Diciotto mesi di stagionatura, produzione in un'area ristrettissima, mucche tenute ad un'alimentazione super rigorosa. Prova ad annusarlo. Ha il profumo dell'erba e il colore del sole...”

Clifford prese la scaglia che Shirley gli porgeva; prima la annusò, poi ne staccò un morso e lo masticò lentamente, assaporandone la consistenza e il gusto lievemente pungente. “Dev'essere un po' pallido il sole da quelle parti” disse, deglutendo il boccone “Ma se avesse un sapore...beh, sarebbe questo...”

Shirley sorrise. Sapeva che Clifford intendeva davvero quello che aveva detto.

In effetti la pianura Padana è piuttosto nebbiosa, è normale che il sole sia pallido. Ma dimmi, è o non è il principe dei formaggi?”

Io conosco solo un principe, e lo è del calcio” rispose Clifford “Ci sono un po' troppi sovrani a questo mondo!”

Shirley, per fortuna del suo spasimante, rise. “A proposito di sovrani, sai che la pizza Margherita è stata chiamata così in onore della regina d'Italia? Il rosso del pomodoro, il bianco della mozzarella e il verde del basilico...sono i colori della bandiera italiana. Molto patriottico, non trovi?”

Clifford sorrise a sua volta. “Cercherò di ricordarmelo quando ne mangerò una. Credo che l'apprezzerò molto di più! Comunque sì, questo formaggio è la cosa più incredibile che io abbia mai assaggiato.”

E non è ancora finita” disse Shirley inarcando un sopracciglio “Prova questa.”

Clifford, ipnotizzato, seguì con gli occhi la mano di Shirley afferrare la forchetta, raccogliere una porzione di quello strano sugo e avvicinargliela alla bocca.

Forza, apri” disse tranquilla.

Il ragazzo obbedì, senza staccare gli occhi dalla sua mano. Spalancò le fauci e inghiottì il boccone.

Sa di melanzane” disse, dopo aver ingoiato il tutto. Da quando si era messo a dieta, il solo pensiero della verdura gli provocava un moto di nausea; non avrebbe mai immaginato che condita in quel modo era assolutamente deliziosa.

Melanzane in agrodolce, direi...si sente un po' il sapore dell'aceto, ma è strano...ha delle punte di dolce...e c'è qualcosa di salato che...”

Sono capperi” disse Shirley “Quelle cosine verdi e salate si chiamano capperi. Crescono solo nei climi caldi. La pianta è una specie di cespuglio che fa dei bellissimi fiori bianchi. Praticamente, quelli che stai mangiando.”

Clifford guardò il suo piatto con aria dubbiosa. “Sto mangiando dei fiori?”

Dei boccioli, per essere precisi.”

Che piatto romantico!”

Shirley rise. “E quella specie di sughetto si chiama caponata. Hai indovinato, è fatto anche con melanzane e aceto. E' tipica dell'Italia meridionale; è piuttosto lunga da preparare, ma il risultato ne vale la pena!”

Eccome...”

Clifford strinse gli occhi e osservò attentamente Shirley mentre gustava in silenzio la sua porzione di caponata.

Se tutte le madri avessero avuto la sua stessa maestria nello spiegare quello che portavano in tavola, probabilmente l'anoressia non sarebbe mai esistita. Com'era possibile che quella ragazza riuscisse a trovare della poesia anche in una fetta di pizza?

Il calciatore non fece in tempo ad alzare la testa da quei gustosi antipasti che si trovò davanti una specie di crema dal colore rosso e dal profumo acidulo. Lee, l'invisibile cameriere, doveva essersi materializzato e smaterializzato di nuovo a sua insaputa.

Adesso cambiamo nazione” disse Shirley prima che Clifford riuscisse ad aprire bocca “Sai cos'è questo?”

Si direbbe zuppa di pomodoro” rispose il ragazzo annusando il contenuto della scodella; anche se aveva cercato di trattenersi, l'espressione che si era dipinta in faccia significava che lui, quella roba, non l'avrebbe mangiata nemmeno se glie l'avessero ficcata in gola con un imbuto.

Era pure fredda. Chi avrebbe potuto mangiare della zuppa di pomodoro fredda?

Hai quasi indovinato” lo corresse Shirley, percependo i suoi pensieri “E, stranamente, non mi hai fatto notare che è fredda. Si tratta del famoso gazpacho andaluso. Pomodoro, cipolle, peperoni, cetrioli e pane raffermo. Provalo.”

Con un immenso sforzo di volontà, Clifford affondò il cucchiaio in quella pappetta cremosa. Prima di assaggiare, osservò Shirley. Si sarebbe aspettato di vederla in trepidante attesa, per studiare la sua reazione nel momento in cui il gazpacho avrebbe incontrato le sue papille gustative, come in una moderna prova del fuoco; invece la ragazza stava gustando quella strana zuppa, cucchiaiata dopo cucchiaiata. Clifford avrebbe potuto anche fare le capriole a tavola, non se ne sarebbe mai accorta.

Buon segno, pensò. Evidentemente l'invito a provare quella strana specialità non voleva essere un metro di giudizio nei suoi confronti, ma un puro e semplice desiderio di condividere qualcosa di piacevole.

Incoraggiato da questo, Clifford ingoiò un'abbondante cucchiaiata di gazpacho.

E, incredibilmente, gli piacque.

E' buono” disse, realmente convinto “E straordinariamente fresco.”

In Spagna la temperatura d'estate è piuttosto alta. La gente ha bisogno di qualcosa di nutriente, fresco e sano. E' anche leggero, se non hai problemi con i peperoni. Non sai quanto tempo ci ho messo io per abituarmi a digerirli!”

Sai, in questi ultimi tempi non avrei mai detto che mangiare verdura cruda potesse essere così gustoso...”

Shirley si pulì la bocca con il tovagliolo.

Qualsiasi cosa può essere gustosa, se preparata nel modo giusto” disse “Questo è un piatto molto povero, se ci pensi. In genere, i piatti migliori vengono inventati da chi non ha molto per mangiare e cerca di rendere gradevole quel poco che ha.”

Se l'avessi saputo, avrei cercato di studiare un modo migliore per mettermi a dieta” disse Clifford ripulendo la sua ciotola con un pezzo di pane.

Allora eri veramente a dieta...” disse Shirley con una punta di compassione nella voce che a Clifford non sfuggì.

Il calciatore si irrigidì. “Chi te l'ha detto? Evelyne?”

No” aggiunse Shirley “Semplicemente era impossibile non notarlo. So riconoscere la fame quando la vedo, specialmente in chi ama la buona cucina. Spero non sia stata colpa delle battute di Evelyne. E' molto simpatica, ma il suo sarcasmo può fare male, a volte.”

Oh, no, era una cosa che dovevo fare da tempo...semplicemente, per la mia salute” mentì spudoratamente. Se Eve e Sandy fossero stati lì con loro, si sarebbero rotolati per terra dalle risate.

Shirley lo fissò negli occhi; era ovvio che non l'aveva bevuta.

Se davvero vuoi perdere qualche chilo, posso aiutarti. Non che tu ne abbia veramente bisogno, però. Si vede che hai una corporatura molto robusta.”

Nel sentire quelle parole, Clifford si illuminò. Drizzò la schiena e gonfiò il petto, cercando di far rientrare la pancia.

Ne sarei felice” disse sinceramente “Ma forse è meglio se prima aspettiamo le altre portate.”
“Giusto!” esclamò Shirley ridendo “Credo di aver fatto la cosa meno delicata di tutte ad invitarti qui stasera...spero di non aver provocato troppi danni!”

Meno di quelli che ho fatto io!” rise Clifford.

Mentre gustavano le altre pietanze, che magicamente comparivano in tavola una dietro l'altra grazie al fantasmatico Lee, Clifford raccontò a Shirley del suo disastroso tentativo di preparare la sua cenetta romantica. La ragazza era incantata e rideva anche con gli occhi, ma senza mai prendere in giro il suo accompagnatore.

Fu solo al momento del dolce che Clifford si decise a fare la domanda che gli era rimasta in gola fin dalla prima portata.

Perdonami, ma...non ho mai visto una ragazza avere un rapporto con il cibo così speciale come quello che hai tu. Di solito pensano tutte alla dieta, alle calorie, ai brufoli, come se fossero tutte quelle cretinate a renderle brutte.”

Perchè, tu non l'hai mai pensato?”

Colto in castagna. Clifford arrossì; a questo punto non poteva negare l'evidenza.

Bingo” disse “Lo ammetto. Anch'io mi sono sentito brutto e grasso, ma solo perchè non sapevo in che modo potevo piacerti, e ho pensato che l'unico fosse perdere peso. Ma non ce l'ho fatta e non so se ho la forza di volontà per farlo. E sarò felice se vorrai davvero aiutarmi, sempre se pensi che ne valga la pena. E ora puoi svelarmi il tuo segreto, se vuoi.”

Shirley sorrise di nuovo e tacque per un momento, tenendo il cucchiaio a mezz'asta e gli occhi fissi sulla sua crema catalana, come se avesse paura di rovinare la simmetria perfetta di quel dolce. Poi, lentamente, ruppe con il cucchiaio la copertura di zucchero caramellato facendolo affondare nella morbida crema color del sole.

Da quando avevo dieci anni soffro di una forma piuttosto grave di cinetosi” disse, con la massima tranquillità.

Eh?!” esclamò Clifford. Non sapeva di cosa stesse parlando, ma sperò ardentemente che non fosse contagiosa.

Mal d'auto, per intendersi” puntualizzò la ragazza “D'auto, d'autobus, d'aereo, di mare...”

Clifford tirò un sospiro di sollievo, ma provò un sincero dispiacere per quella ragazza. L'unica volta in cui era stato male durante un viaggio era durante la trasferta a Yokohama, sul pullman. Mezz'ora prima si era fatto fuori un hamburger e due frappè alla banana. Era stato un viaggio d'inferno. Oh, come la capiva...

E il treno?” disse, cercando di sdrammatizzare.

Vomito solo a guardare le rotaie.”

E non c'è niente che tu possa fare?”

Shirley scosse la testa. “Le ho provate tutte. Antinausea, tranquillanti...il prossimo passo sarà la martellata sulla testa. E' piuttosto invalidante, sai?”

Ti credo” rispose Clifford.

Non vedo l'ora di prendere la patente” continuò Shirley “Tutti quelli che hanno il mio stesso problema dicono che non ti succede niente quando sei tu alla guida. Per ora devo accontentarmi della bicicletta o dei miei piedi.”

Mettila così” disse Clifford agitando il cucchiaino verso di lei “Fai del buono e sano movimento e a basso impatto ambientale. Non tutti i mali vengono per nuocere!”

Shirley deglutì in fretta un boccone di crema catalana, prima che la risata glie lo facesse andare di traverso.

Hai ragione” disse “Però è triste desiderare di vedere il mondo e non poter uscire nemmeno dal proprio quartiere. Accontentarsi di vedere documentari e fotografie, e invidiare gli amici che ti raccontano delle loro vacanze. Così ho trovato l'alternativa, il modo di viaggiare senza muovermi.”

Clifford corrugò la fronte e si sporse verso di lei, incuriosito.

Io sono una buona forchetta e una discreta cuoca, e mi piace sperimentare piatti nuovi. Senza contare che questo ristorante appartiene ad un fratello di mio padre. Lee è mio cugino.”

Il capitano della Hirado spalancò gli occhi per la sorpresa. C'erano un po' troppi cugini in tutta quella storia, ma chissà che, almeno, la cosa non lo aiutasse a non pagare il conto, che immaginava piuttosto salato.

Il padre di Lee, dicevo, ha girato il mondo e da ogni paese in cui andava portava a casa una ricetta diversa. Si procurava gli ingredienti e mi faceva collaudare il risultato. E' così che è nato il ristorante. Ed è così che io ho cominciato a viaggiare.”

Credo di capire” disse Clifford sorridendo, ammirato per lo spirito di iniziativa della ragazza.

Prima di mangiare un piatto particolare cerco di documentarmi su quel piatto” continuò Shirley “O sui suoi ingredienti. Non immagini quante cose si possono imparare su qualsiasi luogo, analizzando la sua cucina. E mi sembrava di vedere veramente quei luoghi. Ma non ero io che mi muovevo, era il mondo che veniva a casa mia. E io lo assaporavo, un poco alla volta. Questa sera abbiamo visitato i paesi del Mar Mediterraneo. Credo sia stato un viaggio piacevole, non ti sembra?”

Clifford non rispose; teneva gli occhi fissi sul viso fresco e sorridente della ragazza, il cucchiaino del dolce che gli penzolava tra le mani, ammirato. All'improvviso non glie ne importò più niente dei commenti di Evelyne e Sandy, non glie ne importò niente di essere grasso né di fare bella figura con le ragazze. Quello che Shirley gli aveva raccontato gli aveva aperto nuovi orizzonti, facendogli vedere la vita in modo decisamente diverso.

Clifford?”

Sì?” disse il ragazzo scuotendosi dal suo turbine di pensieri.

La finisci, quella?”

Clifford scosse la testa e guardò la sua ciotola di crema catalana, lasciata a metà.

Affondò il cucchiaino nel dolce, lo estrasse colmo dalla ciotola e lo porse, tremolante di crema, a Shirley. La quale, non solo non staccava i suoi occhi impertinenti da quelli di Clifford, ma si lasciò imboccare come una bambina golosa.

In quel preciso istante, il gigantesco calciatore capì di aver trovato la donna della sua vita.

Senti” le disse sottovoce “A casa mia c'è ancora mezza confezione di spaghetti che devo trovare il modo di utilizzare in maniera onorevole...temo che di quello che ho cucinato stasera non si sia salvato nulla, tranne un'anguilla non-morta nel laghetto delle carpe.”

Shirley strinse sensualmente gli occhi.

Lasciala rivivere. Hai verdure? Olio? Spezie?”

Quanti ne vuoi” rispose Clifford, incantato.

Andiamo.”

 

~

 

Due settimane dopo, Clifford Yuma pesava 95 chili, e non aveva mai avuto un aspetto così felice e rilassato. Incredibilmente, perfino gli allenamenti andavano meglio.

Diciamo che ho ripassato molto bene la geografia” disse a Sandy, sbucciando una banana al termine dell'allenamento.

Sì, certo. Anche l'anatomia, spero...” rispose il ragazzo.

Clifford lo schiaffeggiò con la buccia di banana. I due scoppiarono a ridere.

Vedo che sei tornato te stesso, capitano” disse Sandy.

Clifford sospirò.

Tutti commettono degli errori” disse “Nel mio caso, l'errore è stato ascoltare voi nel momento sbagliato. Comunque ho tenuto a mente il tuo consiglio. In queste due settimane ci siamo dati ai bagordi, ma da ora Shirley mi aiuterà a gestire la mia alimentazione in modo più sano, pur senza rinunciare ai piaceri della buona cucina. Dovrò comunque fare qualche piccolo sacrificio, ma sarà molto meno doloroso...”

E pensi di riuscirci?”

No, ma conto su un miracolo” disse Clifford alzandosi dalla sua panchina ridendo.

Shirley lo raggiunse e lo abbracciò (secondo Sandy allo stesso modo in cui Mowgli abbracciava l'orso Baloo).

Andiamo al bar, piccola!” disse Clifford cingendo le spalle della ragazza con un braccio così grosso che ci si poteva fare dell'ottimo prosciutto di spalla.

Hai fame?” chiese lei con tenerezza.

Sì, ho fame del tuo amore!”

Guardando i due fidanzati allontanarsi, Sandy scosse la testa.

Tzè” borbottò “Tu non hai fame d'amore. Hai fame e basta.”

E, conoscendo l'amico, non aveva tutti i torti.

 

 

 

 

Note di chiusura

 

Prima che me ne dimentichi, devo scusarmi per un erroraccio che, purtroppo, non ho potuto evitare. al tempo in cui questa storia dovrebbe essere ambientata, Evelyne non è la manager della Hirado ma della New Team...sempre se non mi ricordo male, purtroppo con i personaggi secondari tendo ad andarmene per i fatti miei (anche con quelli non secondari, NdMiaCoscienza -_-). Ammetto l'errore e incasso, spero che mi perdonerete!

Ma torniamo a cose più serie.

Non è facile scrivere qualcosa su un argomento che ti è stato assegnato e di cui non sai nulla. Se non avessi partecipato a questo contest, probabilmente non avrei mai scritto niente né su questi argomenti, nè su questi personaggi. Ma gli ingredienti del gelato che mi sono capitati erano tutti favorevoli; valeva la pena provarci.

Non mi intendo nè di diete né di cucina internazionale (figuriamoci giapponese!) per cui spero di non aver offeso nessuno dato che non è assolutamente la mia intenzione e mi scuso se nel trattare questo argomento sono stata piuttosto superficiale o se ho commesso qualche errore.

Grazie comunque ad Alektos per avermi permesso di mettermi alla prova con qualcosa di nuovo, è stata un'esperienza molto stimolante!

E ora, qualche piccola spiegazione!

Innanzi tutto, le canzoni citate (che ho “degrassettato” per la pubblicazione) sono i titoli di due celebri canzoni di Bruce Springsteen e Van Morrison, rispettivamente “Countin' on a miracle” e “Hungry for your love” (che dà il titolo alla storia). La canzone che Clifford canta in cucina, invece, è “Drive my car” dei Beatles.

Gli onigiri sono quelle specie di polpettone di riso ripiene di forma più o meno triangolare, per metà avvolte da una foglia d'alga. Roba che si vede sempre nei cartoni animati ^_^

Il tempura invece, è una frittura di pesce o verdura in una pastella leggera (ma sempre roba fritta è!) mentre i maki sono rotolini di riso ripieni di pesce avvolti in una foglia d'alga.

Il Dottor Schmurtzel, ovviamente, non esiste e fa il verso ai celebri preparati per torte del Dottor Oetker (in italia Cameo)

Pellegrino Artusi era un celebre gastronomo italiano, autore di “La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene”.

La faccenda dell'anguilla congelata che “scappa” dal lavandino non è una leggenda metropolitana: è successo ad alcune persone che conosco, inclusa mia madre! Probabilmente si tratta di qualche impulso elettrico involontario, ovviamente l'anguilla non è risorta...

L'anguilla, appunto: volevo inserirla in questa storia, secondo me in mezzo al casino combinato da Clifford in cucina ci stava benone. In effetti non è il pesce più indicato per una dieta, ma Clifford voleva fare uno strappo alla regola e, a quanto pare, i giapponesi ne vanno davvero pazzi!

Ultima cosa, la mousse di Parmigiano, la caponata e la crema catalana non li ho inventati...sono serviti abitualmente nel mio ristorante preferito ^_^

Buona lettura e...buon appetito!

 

Rubysage 09-03-2011

 

PS: dimenticavo! “L'anello mancante tra l'uomo e la fogna” è copyright di un mio amico ^_^ sarebbe il soprannome di un altro nostro amico comune! Rende l'idea, no? ^_-

  
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