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Autore: Iyah May    28/04/2011    3 recensioni
ATTENZIONE: Questa storia è collegata a 'REMEMBERING SUNDAY'. Non sono una il sequel dell'altra ma sono la stessa storia raccontata dal punto di vista di due diversi personaggi. 'Lullabies' è raccontata da Alex, cantante del gruppo All Time Low.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SHE [Chapter 1]
 
Avrei voluto ammazzare la sveglia quella mattina. Il suono fastidioso che ogni giorno, alla stessa ora, mi tormentava per farmi alzare e andare a scuola. Diventava ancora più insopportabile se la sera prima ero uscito con i ragazzi a bere ed ero tornato tardi. Odiavo anche la scuola ultimamente, a causa della costante tensione e agitazione per gli esami del mio ultimo anno di liceo.
Mi vestii lentamente, mettendo la prima cosa che mi capitò davanti. Mi agitai i capelli con la mano, dando quell’effetto spettinato un po’ da rockstar, presi lo zaino e mi avviai verso il mio furgone. L’avevo comprato con gli altri ragazzi per caricarci gli strumenti e andare ai concerti ma alla fine era come se fosse il mio mezzo personale, poichè Rian e Zack avevano già la macchina. Anche Jack aveva la propria auto ma in ogni caso, anche se non ce l’avesse avuta, non gli avremmo mai lasciato un oggetto di tale importanza per il gruppo: Zack una volta aveva fatto giustamente notare che se avessimo voluto vivere ancora, non avremmo dovuto lasciare Jack guidare. E così mi ritrovavo io con il nostro furgone parcheggiato davanti casa.
Quella mattina non dovevo dare un passaggio a Jack fino a scuola, come invece facevo la maggior parte delle volte, ma passai ugualmente davanti casa sua – forse per abitudine, forse nella speranza di incontrare qualcuno.
 Jack era il mio migliore amico da non so quanti anni e il nostro legame diventava più forte giorno dopo giorno, grazie anche al fatto di suonare nello stesso gruppo, gli All Time Low. C’era una cosa che però Jack  non sapeva di me, e non avevo nemmeno intenzione di dirgliela. Mi piaceva una ragazza. Ma non una qualunque. Mi piaceva lei, quella con il sorriso più bello di tutti, quella che arrossisce per ogni cazzata, quella a cui brillano gli occhi quando ride con gli amici. Quella che sta in prima fila a cantare ogni singola parola di ogni singola nostra canzone. Insomma, mi piaceva proprio lei, la sorella del mio migliore amico. Iyah May Barakat. Il solo pensiero del suo nome mi mandava in estasi.
Speravo di poter vivere per sempre con lei eppure l’ombra di Jack incombeva pesantemente sulle mie spalle. Perché? Beh, Jack mi conosceva, sapeva che in passato non ero stato un gentiluomo con le ragazze con cui ero uscito. Lui era molto protettivo nei confronti della sorella, era praticamente tutto ciò che gli rimaneva della sua famiglia. Di conseguenza, non mi avrebbe mai lasciato stare con lei, per paura che le facessi del male. Ma a pensarci bene c’era un’altra cosa che Jack non sapeva. Io e Iyah eravamo già usciti diverse volte. Purtroppo, però, non erano stati veri e propri appuntamenti: Iyah, essendo la sorella del chitarrista e amica mia, di Zack e di Rian, era sempre stata molto vicina al gruppo. Questo aveva portato a serate in compagnia, uscite dopo i concerti, sbronze alle feste insieme… Ma quando una cosa tira l’altra si sa dove si va a finire. Dopotutto siamo giovani, siamo musicisti, siamo in America. Insomma, più di qualche volta io e Iyah eravamo finiti a letto insieme. Qualche volta eravamo coscienti, qualche volta eravamo troppo ubriachi per rendercene conto. C’era una cosa di cui ero sicuro però: sotto sotto io l’avevo sempre fatto con la convinzione che lei mi piacesse davvero, che non era un passatempo, né un modo per rimpiazzare qualcosa o qualcuno. Ubriaco o no, con lei l’avevo sempre fatto perché sapevo di volerlo. Il problema è che non ero sicuro di cosa volesse lei.
Varcai i cancelli della scuola e la vidi con la sua migliore amica, la rossa Hachi, di cui Rian era cotto da secoli. Mi scappò un sorriso nel vederla che si dimenava per non far vedere un foglio alla sua amica. Lei mi dava le spalle ma la riconobbi comunque. L’avrei riconosciuta anche a kilometri di distanza.
Mi avvicinai, avevo sentito fare il mio nome.
«Stavate parlando di me?»
Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo ma quando Iyah si girò era paonazza in faccia, ed ero sicuro fosse convinta che uno di quei suoi enormi sorrisi potesse nascondere l’imbarazzo.
«Oh, ciao Alex! Si, stavamo parlando di te, Iyah ha trovato una tua foto e dice che sei proprio carino. Fagliela vedere, Iyah!» intervenne Hachi. Ma di che foto parlava? E sul serio mi trovava carino? Questa si che era una bella giornata.
Finalmente Iyah si riprese: «Ciaaaaaaao Alex. Che bello rivederti!». Ovviamente però era imbarazzata. Molto imbarazzata. Dovevo fare qualcosa per metterla a suo agio.
«Una mia bella foto? Fammela vedere! Che ci fai con una mia bella foto? Te la metti sotto il cuscino per fare sogni erotici su noi due? Ah ah ah»
‘Cazzo Alex, sei proprio un coglione. Questo si che è parlare con la ragazza che ti piace, complimenti davvero’.
Iyah non rispondeva, l’avevo davvero fatta grossa. Che si fosse offesa? Il cuore mi batteva, troppo velocemente. Speravo lei non potesse sentirlo.
«Iyah… Tutto ok? Ti vedo un po’ rossa, stai bene?»
Speravo davvero non volesse mandarmi a ‘fanculo, speravo davvero di non rovinare quell’amicizia. Altre volte ci era capitato di fare discorsi simili ma quella mattina sembrava diversa, sembrava di vivere in una situazione strana. Stupido imbarazzo causato da una stupida foto. Cazzo Iyah, perchè devi mandarmi in confusione in questo modo?
Lei ci mise un po’ per rispondere e alla fine disse qualcosa che non c’entrava niente con il discorso.
«Ehm… Si… Ti cercava Jack!»
Jack? Oh, Jack! Devo cambiare aria e tirarmi fuori dal casino che sto combinando. Cosa c’è di meglio di qualche stronzata con Jack?
«Oh, l’amore della mia viiiita! Jackieeeee, dove sei?»
Me ne andai correndo tra gli studenti, alla ricerca del mio amico. Volevo far finta di niente con Iyah, volevo che quella conversazione finisse dimenticata, volevo cancellare la figura di merda e ricominciare dall’inizio. Per il momento, mi limitavo a cantare e ballare per i corridoi, raggiungendo Jack dopo averlo visto davanti l’aula di economia.
   
 
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