My beloved Karol, who the hell are you?
Il
giorno in cui rividi quegli occhi…smisi di vivere.
Quegli
occhi così penetranti, così dannatamente
vivi…sebbene lei fosse morta!
Karol,
la mia Karol...era tornata, solo per me. Era tornata…per
vendicarsi. Ricordo
ancora il giorno della sua morte…lei,
seduta su quel letto, mi fissava, in lacrime, dichiarando
un’innocenza che non
le apparteneva…era solo una traditrice, una sporca
traditrice. Come osava
tornare nel mio letto, con addosso l’odore di un altro uomo?
Sì, perché io ho
dei sensi molto sviluppati. Molto, molto fini. Grazie ai quali, conosco
moltissime cose. Cose che voi non potreste mai capire. Ricordo ancora
come il
mio coltello trafisse quel petto morbido, come il sangue ricoprisse la
sua
pelle profumata…e ricordo ancora la gioia della
consapevolezza che da quel
momento, lei non sarebbe stata di nessun altro, se non mia. Certo.
Perché io
conservo ancora il suo corpo perfetto, è ancora
lì, disteso, e mi fissa con
quegli occhi vitrei, quegli splendidi occhi azzurri spenti..che ora,
riprendono
vita. Karol è tornata, è tornata! Ho visto il suo
cadavere che mi osservava,
disteso, che mi mandava furiosi sguardi di odio. Quello sguardo che ora
mi
affligge! Lo rivedo ovunque, ovunque…nel riflesso dei
vetri…quando mi
specchio..quando mi volto…vedo sempre lei, che assapora la
mia paura. Vuole
uccidermi, vi dico. Non è morta, non abbastanza da non
compiere la sua
vendetta! Ed ora sono qui, seduto, in cucina, mentre tremo come una
foglia, al
buio. Ho ancora il coltello impregnato del suo sangue, in mano.
E’ circa
mezzanotte. L’ora in cui le anime turbate si destano.
L’ora in cui so che Karol
verrà a prendermi.
Mezzanotte
ed uno. Karol non è ancora arrivata. Forse devo
convincermene, devo
convincermene…
Mezzanotte e dieci. Ho sentito un
rumore di passi….poteva
essere anche l’inquilina del piano di sopra, ma non ne sono
certo.
L’una…ormai
me ne convinco: sono solo pazzo. Impossibile. Non sarò mai
ucciso da un morto!
Quale assurdità ha invaso la mia mente? Rido di me stesso,
rassicurato, mentre
i miei piedi mi conducono verso l’uscita della stanza,
lentamente.
Ma
qualcosa…qualcosa non va…
La porta
non si apre, non si apre! E’…è chiusa
dall’esterno!!! Ma chi può mai…? No,
sarà..sarà stata lei??
Ricomincio
a tremare. Sono in trappola, in trappola…manca poco,
è venuta a prendermi.
Tento un’ultima via di fuga, dalla finestra. Anche questa,
bloccata! Karol,
dannata!
E di
nuovo quei passi, quei passi che ho udito prima! Sto impazzendo per la
paura…
ma attorno a me, solo il vuoto di una notte tenebrosa. Lei..lei
dov’è?
Una
goccia cade dal rubinetto, unendosi ad mucchio d’acqua
ristagnata sul lavello.
Mi avvicino, non so perché. Voglio vedere la mia espressione
terrorizzata prima
di morire. Ma quando avvicino il mio volto…non vedo la mia
immagine riflessa!
No, è lei! E’ lei!!! Vedo il suo volto, quel suo
bellissimo volto deturpato da
un’espressione sadica! Un urlo sconvolge il mio
corpo…mi volto, e vedo la sua
tenebrosa espressione…sì, eccola, davanti a me.
Finalmente è comparsa…KAROL,
KAROL, PERCHE’ MI FAI QUESTO?
Non
udirò
mai la sua risposta. La lama tagliente raggiunge la mia carne,
mescolando il
suo sangue al mio…i sensi..mi si offuscano…e la
morte viene a prendermi, col
suo gelido abbraccio.
Karol…Karol mi ha ucciso, ha deciso di portarmi con sé…ma allora perché è la mia mano che stringe il pugnale?
Note:
L'avevo scritta in un momento di pura, totale noia. So benissimo che non è un granchè. Anzi, no...niente false modestie. Fa proprio schifo e basta.
Però se vi è piaciuta anche solo un minimo, questa giornata ha senso d'essere.
Thank you very much.