Bless The Child
Lady Sumeragi appoggiò la tazza di tè sul tavolino, con un tintinnio
scintillante nel silenzio dell’alba.
Scrutava l’orizzonte con aria austera, lasciando intravedere un sorriso
nascente solo all’ultima stella del mattino.
Sul suo volto, uno sguardo altero nascondeva una luce soffusa; nel suo corpo,
ormai segnato dall’età, il portamento duro, quasi regale, fece spazio per alcuni
istanti ad una postura rilassata.
Poi, giunse l’ora. Lady Sumeragi proferì brevi parole al telefono, s’alzò, e
partì.
Viaggiò nel risveglio del Giappone, tra monti e metropoli, roccia salda nella
frenetica mattinata.
Arrivò all’ospedale prima dei primi, profondi raggi di sole – dopo l’ultima
tinta rossa del cielo.
Raggiunse la stanza con passi calmi, vasti, ed al contempo risuonanti di scura
gioia tra le bianche mura.
E la vide infine, e vide i neonati.
Allora e solo allora, sorrise, chinandosi sui bambini – la maggiore scalciava
ed agitava le braccia, il più piccolo, in silenzio, l’osservava.
“Subaru-chan…” mormorò, sfiorandogli una mano.
“…Ed Hokuto-chan” concluse, volgendosi verso la piccola.
Lady Sumeragi non poteva saperlo, ma l’avrebbe chiamata in quel modo un’unica altra
volta, sedici anni dopo.
Tanti auguri, Nanase Ohkawa.
Il titolo, come al solito, appartiene ai Nightwish.
Subaru, Hokuto e la nonna appartengono a quel mostro che quest’oggi compie gli
anni. <3