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Autore: Claire Marie Blanchard    05/05/2011    12 recensioni
I compleanni sono importanti, soprattutto per una ragazza romantica e sognatrice come Usagi. Il suo più grande desiderio è quello di avere accanto il grande amore della sua vita, Mamoru. E' la mia prima fan fiction, perciò, in anticipo, vi chiedo di perdonarmi per gli errori.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Capitolo 2 - 11 Giugno

11 Giugno (pomeriggio) – lei

Mancano diciannove giorni al mio compleanno, e il mio umore non è cambiato. Il nostro professore ci ha affidato un progetto a coppie. Se c’è una cosa, anzi, qualcuno, che non sopporto, è Seiya, il mio compagno di progetto. Mi ha sempre fatto il filo, sin dal suo primo giorno nella nostra scuola. Lui e i suoi fratelli, Taiki e Yaten, si sono trasferiti qui quasi due anni fa.

Minako si è presa una bella cotta per Yaten, e con la scusa di fare una bell’uscita di gruppo, mi spinge sempre tra le braccia di Seiya, come sta facendo adesso. Vorrei tanto poter confessare quello che provo per te, Mamo-chan. Chissà se mi starai pensando. Ne dubito fortemente, anzi, no, scommetto che mi starai pensando, certo, ma starai pensando soprattutto alla nuova tattica per umiliarmi davanti a tutti.
Sebbene questo mi ferisca superficialmente, solo tu hai il permesso di umiliarmi. Solo tu hai il permesso di farmi arrabbiare. Solo tu hai diritto di farmi alzare la voce. Perché non c’è momento più bello della giornata di quando litigo con te, Mamoru. Solo tu hai il permesso di entrare nella mia mente e nel mio cuore. Solo tu.

Nel frattempo, Minako si è allontanata insieme a Yaten. Si è inventata la scusa di dover comprare un regalo e di aver bisogno del parere di un ragazzo, lasciandomi qui da sola con Seiya. Sento di non essere tranquilla qui con lui, da soli. Ho una strana sensazione, Mamo. Vorrei tanto tu fossi qui con me. Vorrei tanto che diventassi il mio principe, pronto a salvarmi in qualsiasi momento, in qualsiasi situazione.

-“Ehi, Odango atama… A che pensi?”

“Odango”. Perché mi chiama così? Solo tu, Mamo-chan, hai permesso di chiamarmi “Odango”. Mi infastidisce il fatto che anche lui mi chiami così, non provoca in me nessuna sensazione, cosa che, invece, con te accade.

-“N-niente, Seiya… Va tutto bene.”

Seiya cerca in tutti i modi di avere un contatto fisico diretto come a un abbraccio, o, peggio, ad un bacio. Quanto vorrei che ci fossi tu al posto suo, in questo momento, Mamoru. Quanto vorrei che le sue braccia fossero le tue. Che i suoi occhi fossero i tuoi. Che le sue mani fossero le tue. Che la sua bocca fosse la tua. Comincio a sentirmi rigida. Vorrei scappare, ma le gambe sembrano pietrificate, come se avessi letteralmente messo le radici. Sento le dita di Seiya sfiorarmi la guancia delicatamente, prendendomi dolcemente il viso. Non riesco a muovermi e lui sta avvicinandomi, sta provando a baciarmi. Il suo volto si fa sempre più vicino. Perchè non posso muovermi? Io non voglio questo bacio. Giusto in tempo, mi sblocco dalla mia postazione scansandomi e tirando un sospiro di sollievo. Sono sconvolta. D’accordo, Seiya non è un brutto ragazzo, e posso anche rimanere lusingata da questo suo gesto, ma non è te. Certo, forse ti somiglia. Hai i capelli del tuo stesso nero corvino, e gli occhi del tuo stesso blu mare, ma non è te. Lui non è te, Mamo-chan. Vorrei tanto dirgli di te, di un noi tanto sperato da me. Ma se gli raccontassi di te, lo verrebbero a sapere anche le mie amiche, e non credo sia una buona idea. Preferisco custodire ancora questo segreto dentro di me.

-“Scusami… Perdonami, pensavo lo volessi anche tu.”
-“Non fa niente. Sta tranquillo. Meglio che torni a casa ora, si sta facendo tardi.”

Seiya è riuscito a farmi arrossire. Ma non è quel rossore che provo quando sono con te, Mamo-chan. Si vede che con te è diverso. In questo momento ho solo voglia di scappare. Credo sia meglio tornare a casa. Ad un tratto mi sento osservata, come se qualcuno mi stesse fissando, mi stesse controllando, mi stesse seguendo. Che sia la soggezione, l’imbarazzo provocatomi da Seiya, oppure il fatto che qualcuno mi stia davvero seguendo?

Non mi sento per niente tranquilla. Preferisco correre e tornare a casa. Vorrei tanto che tu fossi qui a proteggermi, Mamo-chan.
Riuscirò a conquistarti, Mamoru? Riuscirò a far breccia nel tuo cuore, apparentemente, freddo? Sarò in grado di scioglierlo?
Sarò all’altezza di stare al tuo fianco?
Fino a quando mi basterà solo viverti come desidero nei miei sogni?

11 Giugno (sera) – lui

Perché mi sento così? Perché sento di dover esplodere da un momento all’altro? È forse rabbia? Sarà frustrazione? Che cos’è? Che cos’è, Usako? Riesci a spiegarmelo? Chi era quel tipo? Perché ti era così vicino? Avrei tanto voluto allontanarlo da te, dirgli che sei sempre stata, sei e sarai sempre mia. Mia e di nessun altro. Ma che sto dicendo? Tu non sei mai stata mia, non lo sei e non lo sarai mai. Quanto vorrei, invece, che lo fossi.

Sarei disposto a tutto per te, Usagi Tsukino. Morirei, pur di saperti felice. Preferirei morire, sacrificare me stesso per te. Credo di aver capito cosa mi avvolge, quale sentimento mi sta travolgendo. La gelosia. Esatto, Usako. Quel diavoletto che, quando ti prende, ti morde lo stomaco, dandoti una sensazione di morire. Succede quando vedi qualcuno che ami accanto a una persona che non sei tu. Chi è, per te, quel ragazzo? Vorrei tanto sapere che ruolo ha nella tua vita. Se dovessi scoprire che si tratta, in realtà, del tuo ragazzo, sappi che io non mi arrenderò. Non posso rinunciare così a te. Senza aver prima combattuto. Ho sentito dire da qualcuno che bisogna lottare per le cose e le persone che amiamo.

Tu sei la cosa più importante per me, Usagi. Mi nutro con i tuoi sorrisi, con i tuoi dolci sguardi che, ahimè, non sono rivolti a me. Quanto vorrei che mi regalassi uno dei tuoi angelici sguardi. Non sai quanto desidero che tu mi rivolga un tuo dolce sorriso. Sei la mia aurora, il mio Sole, il mio tramonto, la mia Luna. Già, la Luna. Non c’è un satellite più bello della Luna. È così dolce. Ma non lo sarà mai quanto te, mia piccola Usagi. Non ho mai conosciuto al mondo un angelo più dolce e più bello di te.

Riuscirò a conquistarti, Usagi? Riuscirò a rubarti quel cuore da me tanto aspirato?
Potrò vederti sorridere accanto a me? Potrai mai accettare l’amore di colui che non fa altro che ridere di te, nascondendo dentro di sé un amore immenso nei tuoi confronti? Riuscirò a farmi bastare questi sogni per viverti come vorrei tanto? Chissà.

Spero solo che, almeno nei miei sogni, tu non fugga via da me.

Buona notte, mia dolce Usako.





   
 
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