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Autore: Caya    13/02/2006    3 recensioni
Una pioggia incessante,una strana sensazione di malinconia, un bicchiere che cade in terra frantumandosi in mille pezzi come il suo cuore. Salve a tutti questa è la mia prima storia su Saiyuki, spero vi piaccia perchè a me piace davvero tanto.Aspetterò con ansia le vostre recensioni.Vi prego recensite voglio sapere cosa ne pensate.Cos'altro dirvi? BUONA LETTURA!
Genere: Romantico, Triste, Malinconico, Azione, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cho Hakkai, Genjo Sanzo Hoshi, Nuovo Personaggio, Sha Gojio, Son Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap.1

Capitolo 1. Cuore in frantumi

 

Quel giorno nel Togenkyo il cielo era nuvoloso e un freddo venticello smuoveva le foglie sugl’alberi facendole dondolare fino allo spezzare il legame con l’albero e a falle volare sino a terra dove sia ammuchiavano insieme alle numerose foglie dai caldi colori autunnali.

-         Ehi Gojyo quello è mio! –

-         Neanche per sogno l'ho visto prima io –

-         E io l'ho ordinato quindi è mio –

-         Ma il cameriere l'ha messo davanti a me quindi è mio –

In tutta la sala si udivano solo due giovani ragazzi che si contendevano un piatto d’involtini primavera. Il primo aveva una folta chioma castana nella quale portava un diadema dorato quasi dello stesso colore dei suoi stessi occhi e doveva avere all’incirca sui diciassette anni; il secondo aveva lunghi capelli rossi e occhi dello stesso colore. Insieme a loro seduti al tavolo di un ristorante c'erano altri due ragazzi; uno aveva capelli biondi, occhi indaco, l’altro aveva una chioma castana e occhi verdi, a uno di questi portava un monocolo, all’orecchio destro indossava tre orecchini, sulla spalla portava un piccolo draghetto bianco dal collo lungo.

-         Ehi voi due finitela di far chiasso o giuro che stavolta vi sparo. E tu Gojyo se vuoi degl’involtini primavera ordinateli –

-         Cosa Sanzo non puoi darla vinta sempre a Goku –

-          Io non la do vinta proprio a nessuno dei due. Se fosse per me vi avrei già sparati entrambi –

-         Ah si e allora provaci –

Disse Gojyo alzandosi da tavola e sbattendo violentemente i palmi delle mani su di esso.

-         Perfetto –

Ribatte prontamente il biondino alzandosi. A doverli acquietare era sempre il ragazzo dagl’occhi verdi che dovette alzarsi a sua volta.

-         Dai ragazzi basta calmatevi –  

Fece poggiando una mano sulla spalla di Sanzo il quale si guardò intorno notando che la gente li guardava terrorizzati e che nella sala regnava il silenzio.

-         Hakkai  ha ragione basta –

Disse quindi sedendosi.

-         Ma…-

-         Gojyo –

Lo rimproverò Hakkai.

-         Uffa! Ho capito, ho capito –

Si risedette e notò che mentre lui discuteva con Sanzo, Goku si era preso il piatto d’involtini e ora lo stava letteralmente divorando.

-         Aaaa! Lo sapevo per colpa tua Goku si è mangiato tutti i miei involtini! –

-         Cameriere –

Chiamò Hakkai. Questi all’inizio esitò intimorito ma poi si avvicinò al tavolo .

-         Può portarci un altro piatto d’involtini primavera?-

-         Ce…certo…a…arriva subito –

Disse allontanandosi di fretta. Nel frattempo Goku aveva smesso di mangiare attirato dallo scrosciò della pioggia al di là della finestra. Nella sala la gente riprese a parlare e il brusio delle loro voci coprì il tintinnio di essa sulle grondaie.

 

Mentre i ragazzi continuavano a mangiare la loro cena in una casa non molto distante dalla locanda in cui si trovavano una ragazza dai capelli castani e gl’occhi marroni scuri era nella sua stanza intenta a scrivere un racconto su un quaderno. Un  rumore la fece sobbalzare, qualcuno aveva sbattuto violentemente la porta.

-         Ma che sta succedendo di là? –

Decisa ad andare a vedere cos’era successo si alzò dalla sedia e si avviò alla porta e proprio mentre stava per abbassare la maniglia un urlo straziante della madre la fece rabbrividire. Uno strano senso d’angoscia la pervase. Dietro a quella porta stava accadendo qualcosa. Un secondo urlò la fece sobbalzare una seconda volta. Aprì di scatto la porta e corse verso la cucina. Non poteva credere a quello che c’era dinanzi ai suoi occhi. La madre era lì con un bicchiere d’acqua in mano paralizzata dal terrore. Di fronte a lei c’erano tre uomini, no non erano umani avevano lunghe orecchie e artigli affilati sporchi di sangue.

-   Salve ragazzina! –

La madre girò lentamente il volto verso di lei a guardarla.

-         Scappa!  VA VI –

Prima che finisse la parola uno dei tre demoni gli si scagliò contro penetrandogli l’addome; lasciò scivolare via il bicchiere dalla sua mano e rivolse il suo ultimo sorriso alla figlia mentre il bicchiere cadeva in terra frantumandosi in mille pezzi quasi come a ecco di ciò che stava accadendo al cuore della ragazza.

-         E ora tocca a te dolce ragazzina –

-         Però prima potremo spassarcela un po’ che ne dite? –

-         Si infondo è carina –

“ Devo scappare. Cosa faccio ancora qui?”

Mentre il più alto dei tre le si avvicinava le tornarono in mente le ultime parole della madre.

“ Scappa!”

Si voltò verso la porta era aperta e in terra accanto ad essa c'era il corpo insanguinato del padre.

" Papà "

Guardò un ultima volta quei tre per poi iniziare a correre lontano. Lontano da quella casa, il più lontano possibile. Due dei demoni presero a correre ma il terzo quello più alto li bloccò.

-   Diamogli un po’ di vantaggio. Così sarà più divertente -

 

La pioggia picchiava forte, sembrava quasi che volesse punirla per essere scappata. Ma nonostante ciò continuava a correre. La stavano seguendo. Dove poteva andare ora? Forse era giusto che uccidessero anche lei. Che diritto aveva lei di essere salvata in confronto alla sua famiglia?

Mentre correva  scivolò diverse volte sbucciandosi gomiti e ginocchi ma non poteva fermarsi la stavano inseguendo ne era certa sentiva le loro voci, le loro risate divertite nel vederla scappare. Ma era stanca, tanto stanca non ce la faceva più, le gambe le cedevano.

 

I quattro ragazzi ora erano riuniti al piano superiore in una stanza con due posti letto. Gojyo, Hakkai e Sanzo stavano giocando a carte mentre Goku vicino alla finestra continuava a guardare la pioggia che scendeva fitta.

-  Ehi Goku che stai facendo? Vieni a giocare –

Lo chiamò Hakkai.

-  No grazie non ho voglia. Piuttosto vado a farmi un giro fuori –

-  Ma piove a dirotto dove vai?-

-  Lo so ma non ce la faccio a stare rinchiuso qui dentro ho bisogno di uscire-

-  Oh la scimmia non riesce a stare in gabbia –

Lo punzecchiò Gojyo. Ma Goku invece di mettersi ad urlare che non era affatto una scimmia, come avrebbe fatto di solito, gli rispose rivolgendogli un triste sorriso che ammutolì tutti.

-         Allora io vado –

-         Portati almeno un ombrello però –

-         Si, si non preoccuparti Hakkai. A dopo –

-         A dopo –

 

 La ragazza cadde per l’ennesima volta ma stavolta non riuscì più a rialzarsi, si trascinò in un angolo buio del vicolo e qui si sedette stringendosi con forza le gambe al petto e nascondendovi poi il viso. Pregò che quei tre demoni non la trovassero, che tutto andasse bene. Dei passi la fecero sobbalzare; si avvicinavano sempre di più. Le lacrime che fino ad allora aveva trattenuto iniziarono a scendere incuranti del desiderio della ragazza di non piangere. I passi erano sempre più vicini e la paura e il nervosismo portarono la ragazza a singhiozzare. Subito si portò una mano dinanzi alla bocca e cercò di non respirare per non farsi sentire ma ormai era troppo tardi. Era davanti a lei. Nascose il viso tra le braccia. L'individuo le poggio delicatamente una mano sulla spalla.

      -  Noooo! Lasciami stare! -

      -  Cosa? Guarda che non voglio farti del male. Calmati -

La voce che le parlava non era quella di uno di quei tre demoni ma quella di un ragazzino. Alzò lentamente la testa e quando aprì gl'occhi poté vedere che dinanzi a lei c'era un ragazzo con un diadema dorato tra la chioma castana e due grandi occhi dorati come il diadema.

      -  Ehi è lì. Venite -

La ragazza guardò terrorizzata i tre demoni che le si avvicinavano.

-         A eccoti qui. Volevi scappare dal tuo ragazzo?...Forza vieni torniamo a casa -

Goku guardò la ragazza che tremante fece cenno di no con la testa, poi vide che i tre erano demoni e che avevano le mani sporche di sangue.

-         Mi sembra che non voglia venire –

-         E tu chi sei? non t’intromettere se non vuoi farti la bua –

-         Si tornatene dalla mamma –

-         Non mi piace che si tocchino delle ragazze. Ve lo dico solo una volta andatevene e lasciate in pace questa ragazza –

-         Ma chi si crede di essere questo? Ora gli faccio vedere io -  

Disse il più alto scagliandosi contro di Goku che lo blocco sferrandogli un cazzotto nello stomaco. Quest’ultimo s’accasciò per terra mentre gli altri due demoni si lanciavano contro Goku ciascuno con un pugnale nella mano. Goku con un calcio gli fece cadere i pugnali, sferrò poi un pugno ad uno e un calcio all’altro, che tossendo sangue si accasciarono a loro volta in terra.

-         Ragazza stai bene? –

Chiese voltandosi verso di essa che giaceva in terra svenuta. Goku si accasciò su di lei e la prese fra le sue braccia.  

 

 

Salve a tutti questa è la mia prima fanfic su Saiyuki l'avevo scritta tempo a dietroe  ora l'ho revisionata spero possa piacervi. 
Premetto che quest'idea mi è venuta qualche giorno fa riascoltando il disco musicale di Saiyuki " Original sound track vol. 2" e riscoprendo una splendida canzone. Se avete il disco è la numero 23.

Mi auguro davvero che vi piaccia e che continuiate a seguire la mia storia. Mi farebbe piacere anche ricevere vostre recensioni; logicamente se ne accettano sia positive che non.
Ci sentiamo al prossimo aggiornamento. Gia na!

                                                                                        Caya

  
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