“adesso sto pensando a quanto
vorrei tornare indietro
solo per un altro giorno
un altro giorno con te”

Pensarla lo faceva stare male, lo faceva soffrire terribilmente, ma era inevitabile. Non riusciva ad allontanare i suoi pensieri da Babi, non poteva e forse, non voleva.
Lei aveva rappresento tutto per Step, era il suo mondo, viveva solo per lei ed ora che era uscita dalla sua vita non si dava pace, non capiva il perché. Perché una cosa perfetta finisce?

Aveva appena oltrepassato la gelateria di Corso Mura e si ricordò di quante risate e quanti baci erano stati consumati lì fuori, sotto gli occhi di sguardi curiosi ed indiscreti. La sua Babi. Chissà dov’era adesso. Chissà se pensava ancora a lui.
Step non avrebbe mai creduto che amare potesse essere così doloroso. L’unica cosa alla quale avesse mai tenuto gli era stata portata via, gli era stata sottratta.

Era arrivato fino sotto casa sua ed aveva passato ore sotto la sua finestra, semplicemente ad osservarla. Quante volte si era arrampicato su per la grondaia per irrompere in camera sua. Quante volte Babi l’aveva aspettato affacciata a quella finestra. Quante volte si era calata giù per poi fuggire con lui, velocemente sulla sua moto. Quante volte lei era stata sua… La luce di casa Gervasi si spense e Step rimase ancora lì sotto.
Quanto desiderava lanciare un sassolino contro quei vetri, in modo che lei tirasse le tende e guardasse giù, verso di lui. L’unica cosa che voleva, non poteva averla.
L’unica cosa che voleva era lei.