Unexpected—
I mesi sono volati in fretta, come gli anni passati insieme –oramai
dimenticati, relegati in una parte antica della memoria.
E John Watson sorride e con lui sorride la sua sposa, la sua nuova,
meravigliosa ed amatissima consorte.
Lei l’ha raggiunto per dirigersi insieme alla nuova casa –i bagagli
pesanti sul pavimento- ma lui non è ancora pronto, c’è stato un imprevisto.
Un imprevisto che si trascina dietro da tutta la vita, un imprevisto che
non può –non vuole- lasciare
indietro, un imprevisto che ora pare scomparso.
Lui che è sempre stato presente nella sua esistenza –prepotentemente-
sceglie oggi, proprio quel momento, per sparire.
E John Watson non riesce a biasimarlo, non del tutto.
«Aspettami giù, arrivo subito.» promette e lei sorride per poi alzarsi
in punta di piedi e congiungere le labbra con quelle del suo amato.
E hanno gli occhi chiusi, come quelli di due ragazzini innamorati, persi
nel loro mondo.
Ciononostante c’è una via di ritorno e Watson apre gli occhi –lo sente.
Dodici picchiettii veloci sulle scale e poi uno leggero –troppo leggero.
Watson sposta lo sguardo davanti a sé e lo vede.
Il suo più
grande imprevisto.
La cosa che non potrebbe mai mancare nella sua vita e la stessa che sta
per lasciare per sempre, riunite in un'unica sottile, pallida figura
dinoccolata.
E questa lo guarda, lo guarda fisso negli occhi, per quel secondo che a
loro è sempre bastato per capirsi e poi tutto torna –pare, sembra, non è- alla normalità.
La donna si volta e saluta stupita, contenta –incosciente- il nuovo
arrivato e questo le sorride forzato, dandole qualche parola veloce di commiato
per poi sparire alle spalle di Watson.
E John Watson si volta velocemente –troppo-
verso di lui e guarda per l’ultima volta la sua figura austera, il suo corpo
magro, la sua pelle pallida –spettrale- e i suoi occhi acciaio brillante.
Non è mai
stato così bello.
~A Sherlock Holmes dona
straordinariamente il dolore.
***Angolino del cambia colore***
Purtroppo sono qui, per la seconda volta nella mia vergognosa
“carriera”.
Canon, angst e leggermente slash, cioè lo slash c’è ma è sottointeso, ma
chi vuol intendere intenda ;)
Mi scuso per aver postato quest’orrore, ma oggi sono giù di tono e
dovevo buttar fuori, non mi bastano i Linkin Park che continuano a gridarmi
nelle orecchie da circa… *controlla* 7 ore “What I’ve Done” (P.S ascoltatevi
quella meravigliosa canzone!).
Ciance al bando, la storia è semplice. Watson si sta per trasferire
(scegliete voi quale volta e con quale moglie), ma prima vuole salutare Holmes,
il famoso imprevisto, che però non c’è, allora dice alla sua sposina di
attenderlo un attimo giù e lei per accomiatarsi gli da un bacio, in quel
momento, sfiga (o sadico destino?) volle,
Holmes sale le scale e becca Watson. Quest’ultimo sente i passi ed è il
primo a vederlo. I loro occhi s’incrociano per un secondo ma basta, purtroppo
basta. Subito dopo la mogliettina se ne accorge e saluta Holmes, lui vuole
togliersi da quella situazione in fretta e velocemente saluta, ma Watson fa in
tempo a girarsi e vedere per l’ultima volta la sua figura dinoccolata, la pelle
pallida –spettrale-, il corpo magro e gli occhi di quell’acciaio che conosce
tanto bene. E poi… bam, un pensiero richiama l’altro e in un attimo la
considerazione –involontaria, non desiderata, scomoda- gli riempie la mente.
Il resto sta a voi.
Ah, ultimo appunto. Il titolo di questa flash è Unexpected che, appunto,
vuol dire imprevisto.
Ringrazio tutti quelli che hanno letto/seguito/ricordato/preferito/commentato
le mie precedenti ff Abitudinario
Scaccia-noia su Sherlock BBC e Kairos. su Sherlock Holmes > libri.