In tutta la sua vita Charlie Brown non era mai stato tanto felice: camminava a fianco della bambina dai capelli rossi, mano nella mano, e lei lo guardava sorridendo lieta. La sua squadra aveva appena vinto il campionato di baseball e tutti lo avevano acclamato come il miglior lanciatore del torneo.
    Tutto intorno a lui sembrava gioire della sua felicità che, come in un gioco di specchi, si rifletteva da una persona all'altra e investiva  tutti coloro che gli stavano intorno: sua sorella Sally ballava lietamente con Linus (non so come, questi continuava a tenere in mano la sua coperta) mentre Schroeder suonava l'Inno alla gioia a quattro mani con Lucy; Snoopy -no! il famoso aviatore della prima guerra mondiale- aveva appena sconfitto il Barone Rosso ed era riuscito a pubblicare una raccolta di racconti nonsense "Era una notte buia e tempestosa".
    Improvvisamente la voce irritante di Sally eccheggiò da nessun luogo.
    «Ehi, fratellone! Svegliati! »
    «Oh, ma perchè mi hai svegliato, Sally? Stavo facendo un sogno meraviglioso»
    «Ti sei addormentato sul divano! Ti ho svegliato perchè è ora di andare a letto!»
    Preso dallo sconforto Charlie Brown ritenne saggio non ribattere e si avviò verso la sua stanza mormorando fra se:
    «La felicità è solo l'infelicità che sta dormendo...»

Non è bellissima., ma non mi dispiace.
L'ultima frase l'ho sentita tempo fa in un telefilm della serie Maigret e mi è rimasta in mente: ho pensato che fosse adatta a Charlie Brown.

I personaggi non appartengono a me, ma agli eredi del grande Charles Schulz al quale va il mio ricordo grato.