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Autore: Elos    15/05/2011    25 recensioni
Ti dirò: non era precisamente così che l'avevo immaginata.
Avevo creduto che ce ne saremmo andati in gloria, nel caso. Forse non avevo creduto veramente che ce ne saremmo andati, e questo malgrado le probabilità fossero contro di noi in un rapporto di dieci ad uno, perché io sono bravo con le probabilità e le statistiche e le strategie, lo sono sempre stato, fin da bambino: ma lui era
Harry. Non c'era probabilità che tenesse, contro Harry.
Tutto sommato, ripensandoci, la nostra non è stata precisamente una grande idea. [...]

Harry Potter è morto, lunga vita a Voldemort.
I Mangiamorte hanno il controllo dell'Inghilterra, e tutto quel che resta dell'Ordine della Fenice si nasconde a Grimmauld Place portando avanti un'ostinata guerriglia. Qualcosa è andato storto, ma non tutti vogliono gettare la spugna.
Esercito di Potter, il reclutamento è ancora aperto.
Genere: Dark, Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
- Questa storia fa parte della serie 'Come (non) doveva andare' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Pensati così




Ti dirò: non era precisamente così che l'avevo immaginata.
Avevo creduto che ce ne saremmo andati in gloria, nel caso. Forse non avevo creduto veramente che ce ne saremmo andati, e questo malgrado le probabilità fossero contro di noi in un rapporto di dieci ad uno, perché io sono bravo con le probabilità e le statistiche e le strategie, lo sono sempre stato, fin da bambino: ma lui era Harry. Non c'era probabilità che tenesse, contro Harry.

Tutto sommato, ripensandoci, la nostra non è stata precisamente una grande idea.

La tenevo sulle ginocchia quand'era bambina. Ero solo poco più grande di lei, ma ero il maggiore lo stesso, e tutti i fratelli maggiori, diceva Charlie, devono tenere i minori sulle ginocchia. Io sono stato passato da un paio di ginocchia all'altro per anni: le ginocchia di Fred e George, che certe volte mi nascondevano Pallette Puzzose nelle tasche e ragni giù per il collo della maglietta, ma non poi troppo spesso, in realtà, le ginocchia di Charlie, quelle di Bill. Sono stato perfino sulle ginocchia di quello stronzo di Percy.
Ginny è stata sulle ginocchia di tutti per molto tempo dopo essere diventata grande abbastanza da non dover più stare sulle ginocchia di nessuno. L'abbiamo viziata un po', credo, ma l'abbiamo anche indurita parecchio, unica femmina in un branco di maschi, è venuta fuori sicura e sorridente. Ha amato Harry dal primo momento in cui l'ha visto, ed Harry è più che un mio settimo fratello, è un pezzo di me come nessun altro è mai stato, io, te ed Harry siamo stati l'uno parte degli altri così a lungo che pensare di separarci è come pensare di separare l'acqua: puoi redistribuirla in secchi e ciotole, ma non puoi mai... non puoi mai spezzarla, capisci?
Se Harry poteva rendere felice Ginny, se Ginny voleva rendere felice Harry, non c'era bisogno che io fossi geloso. Erano pensati l'uno per l'altra. Fatti per stare insieme, per condividere la vita. Li ho visti spartirsi mesi di luce gloriosa, gli ultimi mesi di luce che abbiamo avuto, ed ero felice per loro. Ero felice con te.
Harry amava Ginny e Ginny amava Harry, e noi tutti amavamo Ginny ed Harry, e credo sia stato questo che ci ha perduti. Avrebbe dovuto salvarci, e invece ci ha perduti. I Mangiamorte non amano: forse, se fossero stati nei nostri panni, al nostro posto, loro si sarebbero salvati.

La Grande Battaglia di Hogwarts è stata una cosa ferocissima e sanguinosa. Ho visto bruciare l'Horcrux nel diadema di Corvonero in una spira sfrigolante di Ardemonio, e ho coperto le spalle di Harry mentre un po' ti trascinava, un po' ti sorreggeva, fino ai confini delle barriere anti-Smaterializzazione. Ci siamo lasciati sul terreno morti a decine, ciascuno amatissimo, e Tonks e la McGranitt e Vitious, e passando accanto alla capanna in fiamme di Hagrid abbiamo visto il corpo di Thor bruciare al suo interno. Harry piangeva già, mentre ci Smaterializzavamo, e ci siamo raggomitolati tutti e tre sul tappeto di Grimmauld Place in cerca di calore, di conforto. I tuoi capelli sotto alle mie dita. Sono ricci e ruvidi quando sono sporchi, ma è quello il ricordo del conforto, per me. E' a quello che mi aggrappo.
Abbiamo scoperto lì, così, che Ginny non era rimasta a Grimmauld Place come avrebbe dovuto. Ginny non era nella sua stanza, non era in cucina. Ginny ci era venuta dietro: perché Ginny amava Harry, ed Harry... Harry amava Ginny.
E' stato questo che ci ha perduti.

Shacklebolt, onestamente, ci aveva detto che era una follia. Tu gli hai detto che avevamo un piano. Che era un buon piano. Che potevamo salvarla. Abbiamo preso un po' di sangue da me, un po' da Fred, un po' da papà... avevi riempito fogli su fogli di calcoli aritmantici che né io né Harry capivamo e alla fine era venuto fuori che eravamo noi tre quelli che le erano più simili, più vicini. Che il nostro sangue era il migliore per il tuo incantesimo.
L'abbiamo trovata. Oh, incidentalmente nel trovarla abbiamo anche trovato la tana dei Mangiamorte: un brutto posto, un posto antichissimo di morti e di potere, su, su a nord. Maeshowe, la tomba-fortezza.
Shacklebolt ha ripetuto che non poteva essere che una follia, ed Harry gli ha detto no, no, andrà tutto bene. La salveremo. Non volevano che lui andasse, gli avevano fatto promettere di non farlo, ma Harry non poteva non andare.
Il Mantello dell'Invisibilità, tre bacchette, due Passaporte. Un po' delle ultime invenzioni di Fred e George infilate nelle tasche delle felpe e dei calzoni. Abbiamo aspettato che fosse l'alba prima di Smaterializzarci.
Da lì in poi è stata tutta discesa, e non abbiamo ancora smesso di rotolare. Era una trappola, oh, sì. Si poteva fiutare la puzza di trappola a distanza di diverse centinaia di miglia, ma avevamo i tuoi scudi addosso, ed Harry aveva il suo Mantello, e abbiamo duellato e ci siamo nascosti mentre ci spingevamo sempre più dentro in Maeshowe. La Chiave Perpetua che ci aveva dato George ci ha permesso, se infilata nella serratura di una porta, di trasformare la stanza dietro di essa in un passaggio verso un'altra porta della quale conoscessimo la posizione: era una loro invenzione, era nuova, questo i Mangiamorte non se lo aspettavano.
Harry ha sibilato qualcosa ai serpenti di guardia ai sotterranei e questi sono corsi via come se avessero l'Ardemonio alle calcagna, e dietro c'erano le celle, e dentro c'era lei.
La tenevo sulle ginocchia quand'era bambina. Ho vomitato anche l'anima, vedendola come l'ho vista qui, a Maeshowe, ed Harry ha emesso un verso che non dovrebbe emergere mai da nessuno che abbia una faccia priva di pelame, mani prive di zanne: un verso più da bestia che da uomo, orribile e deforme. Metà della faccia di Ginny non c'era più. Le sue mani erano spezzate, rovinate. Aveva cicatrici ed era sporca e appiccicosa ovunque, puzzava da far venire la nausea, e non si è svegliata quando l'abbiamo chiamata.
Harry l'ha presa in braccio come fosse una principessa, odore e sporcizia e tutto, la sua cosa preziosa. Le ha drappeggiato il Mantello dell'Invisibilità attorno. Con lei tra le braccia, noi dietro, ha cercato di aprire la strada verso l'uscita.
Discesa. Rotoliamo. Eravamo tornati nella grande sala circolare al livello del terreno, le urla dei Mangiamorte in caccia a riecheggiare nei corridoi di terra e pietra, quando Voldemort ha deciso che era ora di farsi vedere: e lui ed Harry hanno duellato e le pareti di Maeshowe sembravano urlare, e ad un certo punto c'era troppo potere, nell'aria, ed andava tutto a lui.
Siamo sulla soglia. Vedo il sole splendere dall'altra parte, è mattino. Harry è rimasto dentro, possiamo andarcene, Ginny è con noi, abbiamo preso quel che volevamo, possiamo andarcene. Ci ha aperto la strada. Ce l'ha fatta, possiamo...
La tenevo sulle ginocchia quand'era bambina. Ho il ricordo dei tuoi capelli, appena dietro i miei occhi, come il ricordo del conforto.
Terrò una Passaporta, Hermione. Terrò una Passaporta, per Harry e per me, e l'altra la potete avere tu e Ginny. Vi raggiungeremo subito, davvero, ma Harry... Harry non lo posso lasciare qui, capisci, perché io e te ed Harry siamo come l'acqua, indistinguibili all'occhio umano. Ti caccio la Passaporta in mano anche se non la vuoi, ed adesso hai tu Ginny, e per un attimo l'aria tremola e vi scintilla intorno. E poi siete andate.
Dio, sto morendo di paura. Io torno dentro.

Non è stata una grande idea, ma non c'era altra idea che potesse tenere. L'Ordine non avrebbe rischiato quel poco che resta di sé per salvare Ginny. Mia madre, mio padre, non avrebbero permesso ad Harry di andare, e solo Harry poteva riuscire in questo, ed Harry ci è riuscito, dannazione, perché tu e Ginny siete salve! Al sicuro.
Solo Harry poteva riuscire in questo.

Non era precisamente così che l'avevo immaginata.
Avevo creduto che ce ne saremmo andati in gloria, più probabilmente che non ce ne saremmo andati affatto, ma nella sala grande di Maeshowe c'è Voldemort che ride con un piede premuto sul collo di Harry, ed Harry è fermo, Harry, non si muove. Tutte le Profezie sono infrante.
Tra le risate dei Mangiamorte senza faccia alzo la bacchetta e la punto contro di lui. Non ho bisogno di guardare per sapere che sarà una luce verde, l'ultima cosa che vedrò, o tante minuscole scintille bianche di dolore che saranno solo il preludio all'inferno.
Ho paura. Vorrei fosse veloce. Vorrei non facesse male, che fosse l'Avada Kedavra, indolore. Forse saranno tanto impegnati a gloriarsi del cadavere di Harry da non badare a me: qui dentro la Passaporta non funziona, così lontano dalla porta, tanto all'interno delle barriere, ed io lo sapevo che sarebbe stato inutile tornare, ma Harry era rimasto indietro. Harry che è più che mio fratello.
Ho le tue mani tra i capelli, le mie mani nei tuoi. Ho il tuo respiro nella bocca. Sono sulla tua pelle, la tua clavicola disegna il confine tra il mio corpo e il tuo. Sei la memoria del conforto, siamo stati pensati così, perché combaciassimo. Abbiamo spigoli che si incastrano e spigoli che fanno attrito, ed anche l'attrito è calore, generiamo il fuoco. Sei i miei giorni di gloria.

Luce verde.
Bye, bye, Hermione.






Note della storia: Questa storia nasce per la mia personalissima e solo lievemente psicopatica iniziativa delle domeniche buie. Potete trovare le altre storie di questa stessa serie per la maggior parte qui su Efp; A che servono i corpi è invece online su NA, per una ragione legata agli avvertimenti e al rating. Sì, per chi se lo stesse chiedendo, preferisco tenere il mio account qui pieno di storie mediamente adatte ai pulcini. x°°°D La serie non è neanche lontanamente conclusa: ho in progetto almeno altre due one-shot ed una o due storie più lunghe da suddividersi in diversi capitoli.
LaureDeTroyes, beta mai abbastanza ringraziata per questa e per altre storie, mi ha promesso che scriverà per questa serie una storia con Charlie Weasley come protagonista. Dato che io vorrei taaaaaaa(aggiungasino "a" a piacere)aaanto leggerla, non è che potreste andare a tirarle qualcosa per persuaderla ad affrettarsi?

L'altra storia già pubblicata per le domeniche buie è invece Tutto quel che ha un peso.
Un grazie a chi ha commentato le due storie che hanno preceduto questa e a chi si fermerà a lasciarmi un parere una volta di più. Alla prossima domenica!
  
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