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Autore: Daeva    18/02/2006    1 recensioni
Un ALTRO giochino ispiratomi dalla Fullmetal Alchemist Pairing Machine, da interpretare come un esercizio e uno studio dei personaggi...
Protagonisti: Hughes e Archer.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un pò tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Aaaah! Insomma, è così carina! Sono così felice che abbia deciso di accettare la mia proposta di matrimonio..! E' proprio vero che le donne sono lo zucchero nella vita di un uomo..! Eh, cosa? Non hai mai sentito questo modo di dire..?-

Era una mattina come tante altre per il Maggiore Archer.
Nel dipartimento di Intelligence regnava la solita stagnante tranquillità, mentre fuori dalla finestra il sole splendeva alto.
In quel momento stava registrando i dati di alcuni rapporti che testimoniavano uno strano movimento nella città di Riore. Allo stesso tempo constatava che la situazione al confine di Drachma si faceva sempre più spinosa.
Il compito di un agente dell'Intelligence è riportare le informazioni trovate al loro diretto superiore.
Attualmente, però, il superiore di Archer, un certo Tenente Colonnello Hughes, era attaccato al telefono a più di due ore a parlare con un non ben specificato interlocutore della sua fidanzata, una certa Grace o Gracia, non aveva capito molto bene.
Archer abbandonò per un attimo le sue richerche per stirarsi i muscoli della schiena.
Detestava tutta quella burocrazia, nonostante avesse fama di essere un ottimo uomo d'ufficio.
Tuttavia aveva parecchie speranze di essere trasferito al più presto ad altra mansione.

-Uh... Ha attaccato?- Maes fissò stupefatto la cornetta, mentre Archer afferrava tempestivamente i fogli del rapporto -...Il solito asociale. Di questo passo finirà senza nessun amico...-
Troppo tardi, il Tenente-Colonnello stava già ricomponendo il numero dell'ufficio di Mustang.
Il Maggiore si rassegnò a lasciare il rapporto sulla scrivania.
Dalla sua postazione posò pigramente lo sguardo su un sempre più estasiato Hughes.
Si chiedeva come fosse possibile che un inetto simile potesse essere non solo un veterano di Ishbal, ma anche un eroe di guerra.
Mustang meritava un titolo simile, non quel buffone.

Un rumore improvviso e assordante svegliò Archer dalle sue riflessioni, e non vedendo più Hughes a portata d'occhio ne trasse le dovute conclusioni balzando in piedi -Tenente Colonnello..? Si è fatto male..?-
-Baaah, si è staccato il filo del telefono ed è caduta la linea... Sob.-
-...-
-Ah..? Stai parlando con me..? Ah, ah! Non preoccuparti non mi sono fatto nulla!-
-...Cosa è successo..? Sembra che la sedia abbia ceduto...-
-Già.- constatò Hughes prendendone in mano la gamba rotta -Forse è vero che dondolarsi sulle sedie è pericoloso.-
-...-
Hughes diede una rapida occhiata al suo interlocutore, cercando di percepirne il grado -Già... Uhm... Maggiore...?-
Archer eseguì un perfetto saluto militare -Maggiore Archer, signore!-
-Archer...?-
-A... Archer Frank, signore.-
-Bene, Frank, procurami una chiave inglese, please.-
-...- Archer rimase impietrito per qualche secondo -...Scusi?-
-Una chiave inglese, per fissare la gamba alla sedia. Vedi, questo bullone qui...-
-Con permesso signore... Non può prenderne un'altra..? -Assolutamente no, Frank.-
Archer avrebbe infinitamente gradito che la si smettesse di chiamarlo per nome -Signore, io...-
-...Perchè sei diventato soldato, Frank?-
-Io...?- mormorò Archer preso in contropiede -O...Ovviamente per contribuire al prestigio e alla prosperità della mia Nazione, signore!-
-E pensi di essere utile alla tua Nazione distruggendo cose che possono essere ancora utili?-
-...-
-Gli uomini imparano dai propri errori, Frank. Un uomo che non sa porre rimedio a ciò che sbaglia non è un vero uomo, e tanto meno un buon soldato.-
-Personalmente credo che un buon soldato debba saper eseguire gli ordini piuttosto che saper aggiustare sedie...-
-Pensi questo?-
-...- forse era stato un pò troppo irrispettoso. Si trattava comunque di un suo superiore.
E comunque quella frase non rispecchiava poi così bene il suo modo di pensarla...
-Maggiore- disse Hughes alzandosi finalmente in piedi -Le ordino di aggiustare questa sedia.-
Archer non si era mai reso conto di quanto il Tenente Colonnello fosse effettivamente alto, eppure lavorava lì da parecchio.
-Sissignore!- disse con falsa convinzione.
-...Una chiave numero 10.-
-Agli ordini!-
Hughes lo seguì con lo sguardo uscire dalla porta correndo.

-Mmh, Frank... Di questo passo finirai senza nessun amico.-

Quando Frank Archer si unì all'esercito di Amestris lo aveva fatto con l'immagine di sè stesso coperto di medaglie al valore.
A quel tempo inseguiva un sogno infantile, e si stupì che da quando aveva dieci anni i suoi sogni non fossero cambiati poi così tanto.
Le sue aspettative erano sempre le stesse, anche se ormai aveva uno sguardo disincantato su parecchie cose.
Ad esempio, non si sarebbe mai aspettato di dover aggiustare una dannata sedia una volta diventato Maggiore dell'esercito.
Strinse i denti, fissando per l'ultima volta il bullone, mentre le braccia strette nell'uniforme che si gonfiavano per lo sforzo gli regalavano una bella sensazione, raramente provata tra tutte quelle scartoffie.
-Ecco, ho finito.- disse infine sollevando la sedia e testandone la resistenza.
-Eeeh, Frank.- commentò Hughes -...Guardare un uomo che compie sforzo fisico è sempre una gioia per gli occhi.-
Archer si scoprì ad arrossire con suo totale terrore, mentre Hughes prendeva posto sulla sedia -..E ora dimmi, sei soddisfatto del lavoro compiuto..?-
-Sissignore.-
-...E lo sei perchè hai obbedito a un ordine o perchè hai risolto un problema con le tue mani..?-

Archer non riuscì a rispondere.
Fuori il sole splendeva alto.
   
 
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