Damon
era riuscito a raggiungere la parte ovest del castello
che si era fatta via, via più oscura. Quel posto sembrava
contagiato dalla malignità
del demone più che centenario. Ovviamente la vista di Damon
era più che ottima
e non aveva problemi a penetrare nelle tenebre di quella reggia
perché, in fin
dei conti, si era sempre sentito a suo agio in posti come quello.
Raggiunse una rampa di scale che portava, molto
probabilmente, nei sotterranei in cui era interessato andare. Per
evitare
imprevisti focalizzò l’udito verso quella parte e,
come si aspettava, era
riuscito a sentire i singhiozzi smorzati
di qualcuno: Elena.
In quel momento gli crebbe il desiderio di correre da lei e
liberarla, ovunque ella si trovasse, ma neanche dopo un secondo
ritrovò la
calma necessaria per fare tutto nel migliore dei modi.
Si guardò, ancora una volta, intorno e assicuratosi che non
c’era nessuno lì con lui, scese le scale
atteggiandosi da felino, con la stessa
lentezza e, nel contempo, con la stessa bramosità di
raggiungere la propria
preda.
Il corridoio era abbastanza lungo, ma per Damon non fu
difficile individuare nuovamente la voce di Elena.
Cercò, ancora una volta di controllare il suo Potere, per
non farsi scoprire dal nemico e con cautela avanzò lungo il
corridoio. Giunse
davanti una cella umida e buia da cui il suo olfatto si era sentito
subito
attratto.
«Ma guarda chi si è fatto vivo: il grande e
ribelle dei
fratelli Salvatore». Klaus stringeva la mano attorno al collo
di Damon che, per
la prima volta, si sentiva la preda di un feroce carnivoro.
«Ci hai fatto
aspettare molto, sai? Credo che dovresti scusarti per questo».
Damon lo guardò con disprezzo e sfoggiò uno di
quei suoi
sorrisi arroganti. «Chi è desiderato si fa sempre
attendere».
«Non credo ti convenga scherzare con me, Salvatore».
«Sicuro, altrimenti ci faresti una brutta figura»,
replicò
Damon con finta calma. In realtà, il collo cominciava a
dolergli e non riusciva
a concentrarsi completamente per tirar fuori il suo Potere.
«Mmh, ci tieni alla tua vita, Salvatore?»,
domandò Klaus
sinceramente incuriosito dalla risposta che avrebbe dato il giovane
vampiro.
«Più di quanto tenga alla tua, questo è
sicuro», rispose Damon
adirato.
«E allora perché sei venuto qui? Sai che questo
è un
suicidio. Non vincerai mai contro di me!». Damon non rispose
alla sua domanda,
perché aveva intuito il giochetto che Klaus stava
escogitando. «Oh, ma certo!
Allora non sei così narcisista come pensavo.
C’è qualcosa, anzi, qualcuno che
vale di più della tua vita». Klaus
lasciò la presa dal collo di Damon che,
però, rimase immobile di fronte all’originario.
«Tu…!». Damon cercò di
liberare la sua mente dal Potere di
Klaus, ma sapeva che, così facendo, avrebbe consumato le
proprie forze
inutilmente.
«Si…?», domandò Klaus
sorridendo. «Ho capito. E va bene, ti
accontento subito». L’originario afferrò
Damon per il collo, nuovamente, e
all’istante si ritrovarono in una parte della cella che poco
prima era nascosta
da una mezza parete. Klaus lo liberò di nuovo.
Damon si accarezzò il collo, ma fu subito attratto
dall’odore di sangue che con violenza raggiunse i suoi sensi.
D’un tratto vide
un corpo accasciato per terra. Lunghi e scombinati capelli biondi
ricadevano sulla
schiena di quell’esile figura che, se non fosse stato per il
flebile tremolio
delle spalle, sarebbe sembrata un cadavere. Seppur in quelle
condizioni, Damon
riuscì a riconoscere quella ragazza che gli dava le spalle.
«Elena!», urlò il
giovane vampiro con tutta la voce che aveva. «Elena, sono io,
Damon!».
La ragazza si voltò e Damon rimase pietrificato nel vedere
quel bellissimo viso, che l’aveva fatto innamorare a prima
vista, devastato dal
sangue. In quel momento in Damon furono due i sentimenti che si fecero
spazio
dentro di sé: amore, per la ragazza che gli stava di fronte;
odio, per il
vampiro che l’aveva ridotta in quello stato.
L’unione di questi due sentimenti
lo riempì di forza, in quel momento, come se si fosse
nutrito di un intero
villaggio. Sentì la sua forza accrescere involontariamente
e, finalmente, si
liberò del peso che il Potere di Klaus esercitava nella sua
mente.
Con uno scatto Damon si avventò sull’originario
che accusò
il colpo. Damon aveva portato i canini sul collo di Klaus che,
però, riuscì a
bloccarlo in tempo e a scaraventarlo a pochi passi da lui.
Damon si riprese velocemente, ma non fu così veloce da
impedire a Klaus di afferrare Elena e a farsi
“scudo” con il corpo della
ragazza. «Adesso si che ragioniamo», disse Klaus
con un lieve affanno nella
voce. Il colpo di Damon era stato così improvviso da
lasciarlo, per un breve
attimo, scosso. «Credi sia stato io a farle
questo?».
Damon non capì il senso di quell’assurda domanda e
si sentì
preso in giro, cosa che lo fece irritare ancora di più.
«Che tu sia dannato!
Guarda come l’hai ridotta».
Intanto Elena continuava a singhiozzare silenziosamente.
Damon tentò di avvicinarsi, ma Klaus lo minacciò
di restare lì, dove si trovava.
«Voglio farti una domanda Salvatore».
«E io non ti darò una risposta»,
replicò Damon.
Klaus sorrise. «Tu sai cosa abbiamo di sicuro in questo
mondo? … Be’, qualcuno potrebbe rispondere: la
vita. Questa, però, non è sicura
perché vi è la morte a contrastarla. Ecco,
qualcun altro potrebbe dire: allora
la morte? Ma no, perché in realtà è
soltanto una via di fuga», Klaus era così
immerso nel suo monologo, che non si accorse che Elena aveva nascosto,
dietro
di sé, un pezzo di legno.
«L’immortalità! È questa la
vera fonte sicura di
tutta la nostra esistenza. L’immortalità
è l’unica certezza che ci fa restare
vivi e l’unica consapevolezza che ci fa desiderare la morte.
Ti lascia
insoddisfatto e…si sa, l’insoddisfazione
è quella che non muore mai in un uomo,
anzi, in un vampiro».
«E con questo cosa vuoi farmi intendere?»,
domandò Damon con
freddezza.
«Ognuno di noi è insoddisfatto, Salvatore. Anche
tuo
fratello lo è…o meglio, lo era»,
rispose Klaus con una smorfia a dir poco
teatrale.
«C-…? Cosa hai fatto a mio fratello?».
«L’ho soltanto aiutato a trovare la retta via,
compito che
tu sei stato incapace di compiere».
Damon non riusciva ancora a capire dove Klaus volesse andare
a parare. «Svegliati Salvatore, è stato il tuo
caro fratellino a far del male
alla “tua” Elena. Era insoddisfatto e non se ne
rendeva conto, ma adesso sa chi
è in realtà».
Damon rimase del tutto spiazzato dalla risposta di Klaus.
Non riusciva a credere a ciò che gli era appena stato
riferito.
Mio fratello non
farebbe mai del male a nessuno, tantomeno che ad Elena.
Klaus tirò fuori quel pezzo di legno che, in
realtà, lo
aveva soltanto solleticato e, con un’espressione di pura
rabbia, guardò Elena
che, subito, Damon aveva nascosto dietro di sé.
«Sporca umana che non sei
altro, questa me la pagherai».
La ragazza si strinse ancora di più a Damon. «Non
la
sfiorerai nemmeno con un dito».
«Bene, vorrà dire che sarà lui a
farlo». Un’altra figura
comparve alle spalle di Klaus.
«Fratello», fu l’unica risposta di
Stefan, che equivaleva
anche ad un saluto.
«Cosa ti è successo? Che ti ha fatto?»,
domandò Damon a suo
fratello.
«Mi ha soltanto aperto gli occhi su ciò che sono
in realtà»,
rispose Stefan con un’insolita fermezza.
«Devo dire che non sono dispiaciuto del fatto che tu
l’abbia
finalmente capito, ma hai davvero fatto del male ad Elena?».
A quelle parole
Elena strinse la mano di Damon che ricambiò la stretta.
«Lui…lui mi ha messo quella donna davanti e
io…io dovevo
farlo, volevo farlo». Stefan aveva abbassato il viso e
stringeva i pugni
cercando di controllare qualcosa dentro di lui. «Mi sono
nutrito dalla donna e
poi…ho perso il controllo e l’ho
uccisa». Elena aveva ripreso a piangere
silenziosamente. Ripensare alla tragica morte di Loren le spezzava il
cuore
ancora di più, ma la cosa peggiore era, per lei, vedere
Stefan tormentarsi in
quel modo. «Stavo avventandomi contro Klaus, ma Elena era
ferita e il suo
sangue è stato l’odore più inebriante
che abbia mai sentito in tutta la mia
vita e, in quel momento, lo sentivo ancora di più
così…».
«Stefan!». Elena aveva abbandonato la sua posizione
da
fanciulla impaurita e si era portata davanti a Damon che,
però, teneva la mano
aggrappata al suo polso. Stefan alzò lo sguardo ed
incontrò gli occhi color
lapislazzuli della ragazza.
«Allontanati Elena!», l’ammonì
Stefan, ma la giovane si
rifiutò di ascoltarlo. «Ho detto
allontanati!», con uno scatto Stefan si
avventò verso Elena, ma Damon fu subito davanti a lei e
acchiappò il fratello
per il collo.
«Damon, no!», urlò Elena, ma Damon
sembrava far finta di non
aver sentito.
«Sei uno sciocco! Credi di essere una vittima adesso e
quindi puoi comportarti come meglio ti pare? Be’, ti sbagli
mio caro
fratellino. L’aver capito quale sia la tua vera natura non ti
da il diritto di
far del male alla donna che ami!». Damon non mollava la
presa, così Elena si
aggrappò al braccio del più grande dei Salvatore
e lo pregò di lasciar andare
suo fratello.
«Tu non immischiarti!»,
l’ammonì Klaus che sembrò riapparire
dal nulla.
«Cosa volete da noi, Klaus?». Finalmente Elena
capì che
Klaus, in qualche modo, stava raggiungendo il suo scopo che,
però, non si
conosceva del tutto.
Damon aveva lasciato andare Stefan che, con ferocia, lo
attaccò nuovamente. Elena si scansò dai due
vampiri che avevano intrapreso un
duello.
«Ve l’ho già detto, mi servite per
rompere la maledizione».
«Si, ma non avete mai accennato su quale sia la
maledizione»,
replicò Elena.
«Perché a voi non deve importare».
«Credo che mi importi e come, visto che ne sto subendo le
conseguenze in prima persona». Rispose la ragazza con rabbia.
Intanto, Stefan e Damon continuavano imperterriti ad
attaccarsi con ferocia. In un primo momento fu Damon ad avere la
meglio, ma, purtroppo,
fece il terribile errore di sottovalutare il fratello che, con uno
scatto a dir
poco felino, si precipitò addosso a Damon e lo stese a terra
in un istante.
Subito dopo anche Stefan si ritrovò per terra, senza nemmeno
rendersene conto. Non era stato suo fratello a colpirlo, ma Klaus con
il suo
Potere. «Klaus, che stai facendo?».
«Mio caro Stefan, oramai è giunto il momento,
quindi è arrivata
l’ora di spezzare la maledizione», rispose Klaus
con un sorriso soddisfatto e cinico.
«No, vi prego, qualsiasi piano abbiate in mente mettetelo da
parte. Lasciateci andare», lo pregò con assoluta
calma Elena.
«Oh, dolce fanciulla, sono secoli che aspetto questo momento
e adesso che vi ho qui, tutti e tre, non mi lascerò sfuggire
quest’occasione»,
replicò Klaus con espressione crudele in viso.
Stefan e Damon giacevano immobilizzati per terra, dal Potere
dell’originario che sembrava schiacciarli con un peso
esasperante.
Elena guardò i due fratelli e non riuscì a
trattenere le
lacrime. «Lasciateli andare, resterò io, ma
lasciate andare loro».
Klaus rise istericamente. «Ma che cosa commuovente! Sareste
disposta
a sacrificarvi per due vampiri che si fanno la guerra da
un’intera esistenza? Mi
viene il disgusto!», aggiunse acidamente. «Ma voi,
mia cara Elena, voi chi
amate in realtà? Il dolce e tormentato Stefan Salvatore
oppure il fratello
ribelle e testardo Damon? Sono curioso di sentire la vostra
risposta».
Klaus legò Stefan e Damon con una catena colma di verbena.
«Ebbene?
Sto aspettando la risposta. ad ogni minuto che lascerete passare,
infilzerò un
paletto nei vostri diletti».
«Vi prego, smettetela, vi prego!». Elena non sapeva
cosa
fare in quel momento. Non sapeva quale risposta dare
all’originario, forse perché,
in realtà, non la conosceva nemmeno lei.
Note d'autore:
Salve!
Scusatemi immensamente per il ritardo, ma non ho avuto molto tempo per
scrivere e non ho nemmeno avuto l'ispirazione necessaria per
continuare. Scusate! *inchino*.
Bene, questo doveva essere l'ultimo capitolo, ma veniva troppo lungo,
per questo ho dovuto dividerlo. Oramai siamo ai momenti più
cruciali, in cui verranno svelati segreti e sentimenti nascosti...
Chissà cosa risponderà Elena a Klaus
>.< vabè, qualunque sia la risposta
l'importante è che non ci metta troppo tempo, altrimenti i
fratelli Salvatore rischiano le torture con i paletti che Klaus ama
tanto XO
Spero vi sia piaciuto, per me non è assolutamente un
granchè, ma ve l'ho già detto: non ho avuto molta
ispirazione in questi mesi =(
Comunque, vado perchè devo studiare T.T
Spero di pubblicare l'altro capitolo al più presto! See u
soon...thak you!
Grazie alle assidue recensioni di nemy salvatore, Marselyn,AriaSolis e
a coloro che hanno la mia storia tra le seguite, ricordate, preferite!