Libri > Il diario del vampiro
Segui la storia  |       
Autore: Leuviah_Utopia    22/05/2011    2 recensioni
Il legame che c'è tra Elena Gilbert e i fratelli Salvatore non potrà mai essere spezzato. E se questi fossero legati tra di loro da una storia vissuta centinaia di secoli fa...magari nel Medio Evo? Il destino ha deciso che i nostri giovani eroi saranno uniti per sempre da un nodo "inscindibile", che prima di loro, aveva unito le vite dei loro antenati...
Tutto potrebbe risolversi con una scelta...a meno che...
"Ti manca qualcosa. Sai di avere tutto, ma ti manca qualcosa che forse non potrai mai avere…" Pensò Elena.
La ragazza stava per lasciar andare un pianto silenzioso, come era ormai abituata a fare, quando sentì qualcuno afferrarle i fianchi da dietro e con delicatezza voltarla. Ad Elena si mozzò il fiato quando vide chi l’aveva stretta tra le braccia…
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Quasi tutti, Stefan Salvatore
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Damon era riuscito a raggiungere la parte ovest del castello che si era fatta via, via più oscura. Quel posto sembrava contagiato dalla malignità del demone più che centenario. Ovviamente la vista di Damon era più che ottima e non aveva problemi a penetrare nelle tenebre di quella reggia perché, in fin dei conti, si era sempre sentito a suo agio in posti come quello.
Raggiunse una rampa di scale che portava, molto probabilmente, nei sotterranei in cui era interessato andare. Per evitare imprevisti focalizzò l’udito verso quella parte e, come si aspettava,  era riuscito a sentire i singhiozzi smorzati di qualcuno: Elena.
In quel momento gli crebbe il desiderio di correre da lei e liberarla, ovunque ella si trovasse, ma neanche dopo un secondo ritrovò la calma necessaria per fare tutto nel migliore dei modi.
Si guardò, ancora una volta, intorno e assicuratosi che non c’era nessuno lì con lui, scese le scale atteggiandosi da felino, con la stessa lentezza e, nel contempo, con la stessa bramosità di raggiungere la propria preda.
Il corridoio era abbastanza lungo, ma per Damon non fu difficile individuare nuovamente la voce di Elena.
Cercò, ancora una volta di controllare il suo Potere, per non farsi scoprire dal nemico e con cautela avanzò lungo il corridoio. Giunse davanti una cella umida e buia da cui il suo olfatto si era sentito subito attratto.

Questo è l’odore di Elena, ma lei non è qui!

Continuò ad avanzare fino a raggiungere una luce che proveniva dall’interno di una di quelle celle. Non ebbe il tempo di guardare dentro che, improvvisamente, qualcuno lo afferrò per il collo e lo sbatté contro la parete.

 Che diavolo…?

 Il duro colpo improvviso gli aveva fatto chiudere gli occhi, ma riuscì a riaprirli dopo qualche istante. Di fronte a lui c’era un viso sconosciuto, ma aveva perfettamente capito di chi si trattasse. «Klaus».
«Ma guarda chi si è fatto vivo: il grande e ribelle dei fratelli Salvatore». Klaus stringeva la mano attorno al collo di Damon che, per la prima volta, si sentiva la preda di un feroce carnivoro. «Ci hai fatto aspettare molto, sai? Credo che dovresti scusarti per questo».
Damon lo guardò con disprezzo e sfoggiò uno di quei suoi sorrisi arroganti. «Chi è desiderato si fa sempre attendere».
«Non credo ti convenga scherzare con me, Salvatore».
«Sicuro, altrimenti ci faresti una brutta figura», replicò Damon con finta calma. In realtà, il collo cominciava a dolergli e non riusciva a concentrarsi completamente per tirar fuori il suo Potere.
«Mmh, ci tieni alla tua vita, Salvatore?», domandò Klaus sinceramente incuriosito dalla risposta che avrebbe dato il giovane vampiro.
«Più di quanto tenga alla tua, questo è sicuro», rispose Damon adirato.
«E allora perché sei venuto qui? Sai che questo è un suicidio. Non vincerai mai contro di me!». Damon non rispose alla sua domanda, perché aveva intuito il giochetto che Klaus stava escogitando. «Oh, ma certo! Allora non sei così narcisista come pensavo. C’è qualcosa, anzi, qualcuno che vale di più della tua vita». Klaus lasciò la presa dal collo di Damon che, però, rimase immobile di fronte all’originario.

 Mi ha immobilizzato con il suo Potere. Ma come…? Come ha fatto? Non l’ho sentito entrare nella mia mente!

 Klaus si abbandonò ad una risata isterica. «Mio caro, sono i trucchi del mestiere. Quando si è in giro da “parecchio”, impari segreti che solo il tempo può insegnare. Per me la tua mente è limpida come quella di un bambino».
«Tu…!». Damon cercò di liberare la sua mente dal Potere di Klaus, ma sapeva che, così facendo, avrebbe consumato le proprie forze inutilmente.
«Si…?», domandò Klaus sorridendo. «Ho capito. E va bene, ti accontento subito». L’originario afferrò Damon per il collo, nuovamente, e all’istante si ritrovarono in una parte della cella che poco prima era nascosta da una mezza parete. Klaus lo liberò di nuovo.
Damon si accarezzò il collo, ma fu subito attratto dall’odore di sangue che con violenza raggiunse i suoi sensi. D’un tratto vide un corpo accasciato per terra. Lunghi e scombinati capelli biondi ricadevano sulla schiena di quell’esile figura che, se non fosse stato per il flebile tremolio delle spalle, sarebbe sembrata un cadavere. Seppur in quelle condizioni, Damon riuscì a riconoscere quella ragazza che gli dava le spalle. «Elena!», urlò il giovane vampiro con tutta la voce che aveva. «Elena, sono io, Damon!».
La ragazza si voltò e Damon rimase pietrificato nel vedere quel bellissimo viso, che l’aveva fatto innamorare a prima vista, devastato dal sangue. In quel momento in Damon furono due i sentimenti che si fecero spazio dentro di sé: amore, per la ragazza che gli stava di fronte; odio, per il vampiro che l’aveva ridotta in quello stato. L’unione di questi due sentimenti lo riempì di forza, in quel momento, come se si fosse nutrito di un intero villaggio. Sentì la sua forza accrescere involontariamente e, finalmente, si liberò del peso che il Potere di Klaus esercitava nella sua mente.
Con uno scatto Damon si avventò sull’originario che accusò il colpo. Damon aveva portato i canini sul collo di Klaus che, però, riuscì a bloccarlo in tempo e a scaraventarlo a pochi passi da lui.
Damon si riprese velocemente, ma non fu così veloce da impedire a Klaus di afferrare Elena e a farsi “scudo” con il corpo della ragazza. «Adesso si che ragioniamo», disse Klaus con un lieve affanno nella voce. Il colpo di Damon era stato così improvviso da lasciarlo, per un breve attimo, scosso. «Credi sia stato io a farle questo?».
Damon non capì il senso di quell’assurda domanda e si sentì preso in giro, cosa che lo fece irritare ancora di più. «Che tu sia dannato! Guarda come l’hai ridotta».
Intanto Elena continuava a singhiozzare silenziosamente. Damon tentò di avvicinarsi, ma Klaus lo minacciò di restare lì, dove si trovava. «Voglio farti una domanda Salvatore».
«E io non ti darò una risposta», replicò Damon.
Klaus sorrise. «Tu sai cosa abbiamo di sicuro in questo mondo? … Be’, qualcuno potrebbe rispondere: la vita. Questa, però, non è sicura perché vi è la morte a contrastarla. Ecco, qualcun altro potrebbe dire: allora la morte? Ma no, perché in realtà è soltanto una via di fuga», Klaus era così immerso nel suo monologo, che non si accorse che Elena aveva nascosto, dietro di sé, un pezzo di legno. «L’immortalità! È questa la vera fonte sicura di tutta la nostra esistenza. L’immortalità è l’unica certezza che ci fa restare vivi e l’unica consapevolezza che ci fa desiderare la morte. Ti lascia insoddisfatto e…si sa, l’insoddisfazione è quella che non muore mai in un uomo, anzi, in un vampiro».
«E con questo cosa vuoi farmi intendere?», domandò Damon con freddezza.
«Ognuno di noi è insoddisfatto, Salvatore. Anche tuo fratello lo è…o meglio, lo era», rispose Klaus con una smorfia a dir poco teatrale.
«C-…? Cosa hai fatto a mio fratello?».
«L’ho soltanto aiutato a trovare la retta via, compito che tu sei stato incapace di compiere».
Damon non riusciva ancora a capire dove Klaus volesse andare a parare. «Svegliati Salvatore, è stato il tuo caro fratellino a far del male alla “tua” Elena. Era insoddisfatto e non se ne rendeva conto, ma adesso sa chi è in realtà».
Damon rimase del tutto spiazzato dalla risposta di Klaus. Non riusciva a credere a ciò che gli era appena stato riferito.

 Non è vero…

Mio fratello non farebbe mai del male a nessuno, tantomeno che ad Elena.

 «Non mi credi?», Klaus sorrise acidamente a Damon, per poi voltarsi verso Elena. «Mia dolce fanciulla, sono stato io a ridurvi così?». Elena abbassò il viso affranta e Damon intuì quale fosse la risposta della ragazza che, improvvisamente, tirò fuori il pezzo di legno che aveva nascosto poco prima e lo infilzò nello stomaco di Klaus. Riuscì a divincolarsi dal vampiro e si precipitò verso Damon che fu lieto di accoglierla tra le proprie braccia…finalmente.
Klaus tirò fuori quel pezzo di legno che, in realtà, lo aveva soltanto solleticato e, con un’espressione di pura rabbia, guardò Elena che, subito, Damon aveva nascosto dietro di sé. «Sporca umana che non sei altro, questa me la pagherai».
La ragazza si strinse ancora di più a Damon. «Non la sfiorerai nemmeno con un dito».
«Bene, vorrà dire che sarà lui a farlo». Un’altra figura comparve alle spalle di Klaus.

 Non ho sentito l’aurea di nessun altro all’interno di questa cella, a parte quella di Elena.

 «Stefan, sei tu?». Damon guardò suo fratello scioccato. Non l’aveva mai visto in quello stato. Era tremendamente trasandato, con i capelli scompigliati e gli abiti sporchi di sangue. I suoi occhi, verde smeraldo, avevano qualcosa di completamente diverso che gli conferivano un’aria più cupa del solito, ma soprattutto più…feroce.
«Fratello», fu l’unica risposta di Stefan, che equivaleva anche ad un saluto.
«Cosa ti è successo? Che ti ha fatto?», domandò Damon a suo fratello.
«Mi ha soltanto aperto gli occhi su ciò che sono in realtà», rispose Stefan con un’insolita fermezza.
«Devo dire che non sono dispiaciuto del fatto che tu l’abbia finalmente capito, ma hai davvero fatto del male ad Elena?». A quelle parole Elena strinse la mano di Damon che ricambiò la stretta.
«Lui…lui mi ha messo quella donna davanti e io…io dovevo farlo, volevo farlo». Stefan aveva abbassato il viso e stringeva i pugni cercando di controllare qualcosa dentro di lui. «Mi sono nutrito dalla donna e poi…ho perso il controllo e l’ho uccisa». Elena aveva ripreso a piangere silenziosamente. Ripensare alla tragica morte di Loren le spezzava il cuore ancora di più, ma la cosa peggiore era, per lei, vedere Stefan tormentarsi in quel modo. «Stavo avventandomi contro Klaus, ma Elena era ferita e il suo sangue è stato l’odore più inebriante che abbia mai sentito in tutta la mia vita e, in quel momento, lo sentivo ancora di più così…».
«Stefan!». Elena aveva abbandonato la sua posizione da fanciulla impaurita e si era portata davanti a Damon che, però, teneva la mano aggrappata al suo polso. Stefan alzò lo sguardo ed incontrò gli occhi color lapislazzuli della ragazza.
«Allontanati Elena!», l’ammonì Stefan, ma la giovane si rifiutò di ascoltarlo. «Ho detto allontanati!», con uno scatto Stefan si avventò verso Elena, ma Damon fu subito davanti a lei e acchiappò il fratello per il collo.
«Damon, no!», urlò Elena, ma Damon sembrava far finta di non aver sentito.
«Sei uno sciocco! Credi di essere una vittima adesso e quindi puoi comportarti come meglio ti pare? Be’, ti sbagli mio caro fratellino. L’aver capito quale sia la tua vera natura non ti da il diritto di far del male alla donna che ami!». Damon non mollava la presa, così Elena si aggrappò al braccio del più grande dei Salvatore e lo pregò di lasciar andare suo fratello.
«Tu non immischiarti!», l’ammonì Klaus che sembrò riapparire dal nulla.
«Cosa volete da noi, Klaus?». Finalmente Elena capì che Klaus, in qualche modo, stava raggiungendo il suo scopo che, però, non si conosceva del tutto.
Damon aveva lasciato andare Stefan che, con ferocia, lo attaccò nuovamente. Elena si scansò dai due vampiri che avevano intrapreso un duello.
«Ve l’ho già detto, mi servite per rompere la maledizione».
«Si, ma non avete mai accennato su quale sia la maledizione», replicò Elena.
«Perché a voi non deve importare».
«Credo che mi importi e come, visto che ne sto subendo le conseguenze in prima persona». Rispose la ragazza con rabbia.
Intanto, Stefan e Damon continuavano imperterriti ad attaccarsi con ferocia. In un primo momento fu Damon ad avere la meglio, ma, purtroppo, fece il terribile errore di sottovalutare il fratello che, con uno scatto a dir poco felino, si precipitò addosso a Damon e lo stese a terra in un istante.
Subito dopo anche Stefan si ritrovò per terra, senza nemmeno rendersene conto. Non era stato suo fratello a colpirlo, ma Klaus con il suo Potere. «Klaus, che stai facendo?».
«Mio caro Stefan, oramai è giunto il momento, quindi è arrivata l’ora di spezzare la maledizione», rispose Klaus con un sorriso soddisfatto e cinico.
«No, vi prego, qualsiasi piano abbiate in mente mettetelo da parte. Lasciateci andare», lo pregò con assoluta calma Elena.
«Oh, dolce fanciulla, sono secoli che aspetto questo momento e adesso che vi ho qui, tutti e tre, non mi lascerò sfuggire quest’occasione», replicò Klaus con espressione crudele in viso.
Stefan e Damon giacevano immobilizzati per terra, dal Potere dell’originario che sembrava schiacciarli con un peso esasperante.
Elena guardò i due fratelli e non riuscì a trattenere le lacrime. «Lasciateli andare, resterò io, ma lasciate andare loro».
Klaus rise istericamente. «Ma che cosa commuovente! Sareste disposta a sacrificarvi per due vampiri che si fanno la guerra da un’intera esistenza? Mi viene il disgusto!», aggiunse acidamente. «Ma voi, mia cara Elena, voi chi amate in realtà? Il dolce e tormentato Stefan Salvatore oppure il fratello ribelle e testardo Damon? Sono curioso di sentire la vostra risposta».
Klaus legò Stefan e Damon con una catena colma di verbena. «Ebbene? Sto aspettando la risposta. ad ogni minuto che lascerete passare, infilzerò un paletto nei vostri diletti».
«Vi prego, smettetela, vi prego!». Elena non sapeva cosa fare in quel momento. Non sapeva quale risposta dare all’originario, forse perché, in realtà, non la conosceva nemmeno lei.

Note d'autore:

Salve! Scusatemi immensamente per il ritardo, ma non ho avuto molto tempo per scrivere e non ho nemmeno avuto l'ispirazione necessaria per continuare. Scusate! *inchino*.
Bene, questo doveva essere l'ultimo capitolo, ma veniva troppo lungo, per questo ho dovuto dividerlo. Oramai siamo ai momenti più cruciali, in cui verranno svelati segreti e sentimenti nascosti... Chissà cosa risponderà Elena a Klaus >.< vabè, qualunque sia la risposta l'importante è che non ci metta troppo tempo, altrimenti i fratelli Salvatore rischiano le torture con i paletti che Klaus ama tanto XO
Spero vi sia piaciuto, per me non è assolutamente un granchè, ma ve l'ho già detto: non ho avuto molta ispirazione in questi mesi =(
Comunque, vado perchè devo studiare T.T 
Spero di pubblicare l'altro capitolo al più presto! See u soon...thak you!
Grazie alle assidue recensioni di nemy salvatore, Marselyn,AriaSolis e a coloro che hanno la mia storia tra le seguite, ricordate, preferite!

   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il diario del vampiro / Vai alla pagina dell'autore: Leuviah_Utopia