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Autore: NemoTheNameless    24/05/2011    0 recensioni
Un ragazzo con enormi poteri, una ragazza alla ricerca del suo posto nel mondo, un cucciolo di drago da proteggere ed un gruppo di amici pronti a tutto per aiutarli.
Per chi avesse letto Sentinelle del Sole Calante, questa long fiction è ambietata nello stesso mondo, spero possa piacervi, perché è da un po' che ci lavoro.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A oriente il sole cominciava a fare capolino dall’orizzonte quando Fabio uscì in giardino seguito da Cerbero, il grosso lupo fantasma sbadigliava.
<< Da quando in qua tu sbadigli ? >> chiese il ragazzo effettuando delle torsioni con il busto.
<< Da quando mi sono ritrovato una palla di pelo nero che mi ronfa sulla schiena >> rispose il cane.
<< Hai ripreso a parlare ? E il voto di silenzio con comunicazione solo tramite ringhi e uggiolamenti ? >> domandò Fabio fermandosi un istante e guardando Cerbero.
<< Stesso motivo, dato che i ringhi non li capisce pensavo che sentendo la mia voce cambiasse idea >> rispose Cerbero stiracchiandosi.
<< Donne >> dissero i due in coro, per poi scoppiare a ridere.
<< Vuoi assumere forma umanoide o preferisci rimanere lupo ? >> chiese Fabio.
<< Rimango così, però vedi di non giocare sporco, ok ? >> rispose Cerbero piegandosi sulle zampe.
<< Ok >> replicò Fabio alzando i pugni.
I due si affrontarono in un duello d’allenamento, Cerbero correva e saltava cercando di colpire Fabio con gli artigli e schivando i pugni che il ragazzo gli sferrava appena trovava un varco.
<< Mica male, vedo che stai imparando >> commentò Cerbero mentre effettuava una capriola schivando l’ennesimo pugno.
<< Sta tranquillo che te li piazzo tutti sul fianco >> ribatté Fabio.
<< Fabio, Cerbero, la colazione è pronta >> gridò Marta.
<< Fregato >> disse il lupo fantasma ghignando. Fabio fece una smorfia e seguì Cebrero che rientrava in casa, attraversando la porta d’ingresso, Fabio, invece, la dovette aprire per poter entrare in casa. Nel corridoio si sentiva a voce di Silvia che diceva:
<< Ecco che arriva l’aereoplanino, vruuummmm >> mentre la vocina di Cori risuonava, Fabio sorrise e si avviò verso la cucina fermandosi sulla soglia ad osservare la sua famiglia: Silvia e Camilla erano sedute l’una di fronte all’altra, la prima teneva in mano una forchetta con la quale aveva infizato un pezzo di carne e imboccava Cori che se ne stava seduta sulle ginocchia di Camilla che di tanto in tanto, intenerita, dava un bacio sulla testa alla bambina, poco più in là in piedi davanti ai fornelli Marta stava finendo di preparare la colazione, dall’altro lato del tavolo, intento a leggere il giornale, c’era Romeo che sollevava la testa per guardare le due ragazze e la bambina e sorridere, infine individuò Cerbero sdraiato sotto il tavolo con Soffio sdriata sulla schiena del lupo-fantasma, notando lo strano ronfare soddisfatto della gatta.
<< Buongiorno >> esordì entrando.
<< Buongiorno Fabio >> rispose Romeo continuando a leggere il giornale.
<< Buongiorno caro >> disse Marta guardandolo e sorridendo.
<< ‘giorno, Fabio-papa >> disse Cori ridendo.
<< ciao >> disse Camilla ghignando divertita.
<< ‘giorno, amore >> disse Silvia chinando il capo all’indietro. Fabio lanciò uno sguardo a Camilla che continuava a ghignare mentre con una mano copriva gli occhi a Cori. Fabio buttò un occhio prima a sua madre poi a Romeo, poi si chinò sfiorando le labbra della ragazza con un bacio. Infine andò a sedersi di fianco al patrigno.
<< Novità ? >> gli chiese.
<< Bof, niente di che, attentati, incidenti, tafferugli in politica, le solite cose >> rispose Romeo.
<< Silvia puoi venire a prendere il caffè per te e Camilla ? >> chiese Marta.
<< Arrivo mamma >> rispose Silvia appoggiando la forchetta nel piatto, mentre Camilla faceva saltare Cori sulle ginocchia.
<< Papà che dice la cronaca locale ? >> chiese Camilla rivolta a Romeo. Romeo spulciò un attimo tra le pagine poi disse:
<< Trovati quattro giovani in stato di incoscienza tra le rovine che danno il nome alla città, nel tentativo di ricostruire l’accaduto i quattro asseriscono di essere stati picchiati da una ragazza e di aver udito quest’ultima parlare con un'altra persona, un ragazzo quasi sicuramente, di argomenti strani riferibili a tribù, concili, troll, mannari e maghi. Gli esperti reputano questi discorsi allo stato di shock dei quattro >>. Camilla sghignazzò, Marta sorrise e Fabio ghignò.
<< Come volevasi dimostrare >> disse << sentite una cosa >>
<< Che c’è ? >> chiese Silvia guardandolo.
<< Devo aver perso un pezzo >> disse Fabio << mamma e papà ? >>.
<< Si Fabio, siamo una famiglia quindi è giusto che Camilla, Cori e tu mi chiamiate papà, mentre Silvia e Camilla, chiamino Marta, mamma >> spiegò Romeo.
<< Ok, questo l’ho afferrato, piuttosto voi due >> disse il ragazzo guardando le due ragazze << vi ricordo che quella signorina ha quattro anni non due, non ha bisogno di essere imboccata >>.
<< A Cori piace >> disse Silvia.
<< Si >> confermò Cori annuendo.
<< E poi, fratello, ti ricordo che siamo quattro contro due >> osservò Camilla.
<< Figliolo, fossi in te metterei a tacere quello che volevi dire, tua sorella ha ragione >> intervenne Romeo con un sussurro.
<< Per la verità siamo cinque contro tre >> miagolò Soffio balzando sul tavolo.
<< In effetti è vero, anche loro fanno parte della famiglia >> assentì Marta. Fabio guardò sotto il tavolo e chiese:
<< Tu hai qualcosa da dire ? >>. Cerbero si voltò a guardarlo e sbuffò:
<< No, tranne che sono d’accodo con il prof. >> per poi riappoggiare la testa sulle zampe. Fabio emise un sospiro poi si massaggiò in mezzo agli occhi. In quel momento si udì un ululato, ma sembrava lontano.
<< Cerbero dimmi che era il tuo stomaco >> disse Marta voltandosi con un coltello in mano mentre tutti si alzavano in piedi, tutti meno Fabio che rimase seduto a sorseggiare la sua tazza di latte.
<< No, non emette quel tipo di suoni >> rispose il lupo.
<< E allora che cavolo è stato ? >> chiese Silvia. L’ululato si fece sentire di nuovo e questa volta più vicino.
<< Un mannaro ? >> azzardò Marta. Camilla che aveva in braccio Cori, guardò Fabio che faceva una faccia strana, così fece una smorfia, rimettendosi a sedere.
<< Fabio >> disse.
<< Che c’è ? >> chiese lui prima di addentare una fetta di pane facendo finta di niente.
<< Cosa nascondi ? >> chiese lei con un sorriso che le andava da un orecchio all’altro.
<< Non so di cosa tu stia parlando >> rispose lui con calma, ma a Camilla non sfuggì il fatto che aveva sgranato gli occhi.
<< Fabio, siamo amici da cinque anni e credo che, dopo tua madre, sono quella che ti conosce meglio di chiunque altro >> disse la ragazza.
<< E allora ? >> domandò Fabio alzando le spalle.
<< E allora fai sempre quella strana espressione quando nascondi qualcosa >> rispose Camilla. Fabio la fissò, poi si guardò attorno notando con tutti che lo guardavano, animali-fantasma compresi, così cacciò un sospiro e disse:
<< Devo lavorare di più sulle espressioni della mia faccia >>.
<< Ti frego come e quando voglio >> replicò Camilla.
<< Ah ah, divertente >> ribatté il ragazzo con una punta di sarcasmo << okay, ora vi mostro chi ha ululato >> avvicinò le mani senza toccarle e materializzò una piccola sfera di energia facendola ingrandire e raggiungere le dimensioni di un pallone da calcio.
<< Ma quello >> esclamò Silvia.
<< È Coyote >> completò Romeo, guardò Fabio e, furente, disse:
<< Tu ci devi delle spiegazioni, giovanotto >>.
<< Per la verità c’è poco da spiegare >> esordì, tranquillamente, Fabio << questi non è Coyote, ma Conan, la parte buona di Coyote, imprigionata dall’influenza oscura di Volpe >>.
<< Aspetta ci stai dicendo che quello è il lato chiaro di Coyote ? >> chiese Camilla.
<< Esatto >> rispose il ragazzo.
<< E come lo avresti recuperato ? >> domandò Cerbero.
<< Tutta questa curiosità poi me la spieghi >> disse Fabio rivolto al lupo-fantasma << dopo aver distrutto Volpe, stavo per colpire Coyote che cercava di fuggire, quando mi sono accorto che qualcosa, dentro di lui combatteva per tenerlo fermo, per impedirgli di scappare, ho dato un’occhiata nella mente del nostro mutante e ho visto due entità che si combattevano per il possesso del corpo >> fece una pausa poi riprese << ma, dato che ormai ero lanciato, non potuto fare altro che usare i miei poteri per separare il lato chiaro dal resto del corpo e infilarlo in un artiglio di Coyote >>.
<< E tu avresti fatto tutto questo, in un battito di ciglia ? >> chiese Camilla stupita.
<< Si, più o meno >> rispose il ragazzo << solo, non credevo che si sarebbe rigenerato così in fretta, ormai è completamente integro >>.
<< In ogni caso lo lasci lì >> decretò Romeo. Fabio lo guardò allibito.
<< Papà, non è malvagio e quello che ha fatto, di certo non è successo per sua volontà >> disse Fabio.
<< Silvia, tu che ne dici ? >> chiese Camilla.
<< Ve l’ho detto, Coyote è solo una carogna e personalmente non mi fido di lui >> rispose la ragazza osservando la sfera.
<< Mamma ? >> chiese Fabio guardando sua madre.
<< Non lo so, tesoro, era spaventosa la descrizione dei capi d’accusa >> rispose la donna.
<< Cerbero, qual è la tua opignone ? >> chiese Camilla al lupo.
<< Per me lo puoi anche liberare, se pensa anche soltanto di farvi qualcosa lo ammazzo >> rispose il lupo.
<< Soffio ? >> chiese Silvia.
<< La penso esattamente come il sacco di pelo, con la sola differenza che prima ammazzo il mutante, poi Nemo >> rispose la gatta.
<< Viva l’onestà >> commentò sarcastico Fabio poi si rivolse a Camilla:
<< Tu che ne pensi ? >>.
<< Che tu, anche contro il nostro parere, hai deciso di liberarlo >> rispose lei con un sorriso << e dato che mi fido del tuo giudizio, per me lo puoi liberare >>.
<< Camilla ! >> esclamò Romeo.
<< Tesoro……..>> Marta fece per dire qualcosa, ma una voce la interruppe costringendo tutti ad guardare Cori che ancora in braccio a Camilla non aveva staccato gli occhi dalla sfera.
<< In lui non c’è malvagità, solo un profondo rimorso per non aver fermato la sua parte oscura e i compagni di quest’ultima >> disse la bambina.
<< Non dimentichiamo che anche lei può avere voce in questi casi >> disse Fabio.
<< Quindi per noi non c’è pericolo ? >> chiese Marta alla bambina.
<< No, possiamo stare tranquilli, mamma >> risposre Cori continuando ad osservare la sfera e a sorridere.
<< Grazie, piccola >> disse Fabio poi avvicinò le mani e di scatto le allontanò. La sfera brillò per poi svanire nel nulla mentre Conan tornava alle sue normali dimensioni.
<< Rivesti, Tela di Aracne >> disse Fabio e per magia alcuni abiti si materializzarono addosso al ragazzo.
<< Grazie >> disse Conan con voce profonda rivolto a Fabio, poi guardò il resto della famiglia e quando il suo sguardo si posò su Cori, il giovane mutante s’inginocchiò.
<< So che non potrò mai riparare al male che ho fatto, spero di poter essere degno della fiducia che mi concedete >>.
<< Alzati, ragazzo, non siamo i tuoi padroni, siamo la tua famiglia >> disse Romeo guardandolo male, Conan obbedì alzandosi in piedi e, come alzò gli occhi, si ritrovò davanti Marta che lo abbracciò.
<< Signora, io……….>> fece per dire il ragazzo.
<< Non t’azzardare, sai ? Non provarci neanche a chiamarmi “Signora” d’ora in avanti io sono tua madre così come Romeo è tuo padre e il resto viene da sé >> lo interruppe Marta.
<< Che vuol dire il resto viene da sé ? >> chiese Fabio.
<< Che è sottinteso il fatto che ora voi quattro avete un nuovo fratello >> spiegò Romeo scambiando uno sguardo complice con la donna. A quella risposta Fabio si massaggiò in mezzo agli occhi, Cerbero e Soffio ridevano di sottecchi, Silvia fece una smorfia mentre Camilla disse:
<< Adoro questa famiglia >>.
<< Milly cos’è successo che non ho capito ? >> chiese Cori alla ragazza-demone.
<< Niente di particolare, Cochi >> replicò Camilla << solo abbiamo avuto un’altra dimostrazione della furbizia dei nostri genitori >>. Camilla mise a terra Cori poi si alzò in piedi, prese per mano la piccola e insieme uscirono dalla cucina. Appena uscita chiese:
<< Sissy, noi andiamo a lavarci, vieni ? >>.
<< Vi raggiungo dopo, aiuto la mamma a sistemare >> rispose Silvia avviciandosi al lavello.
<< Ragazzi, voi due cosa fate adesso ? >> chiese Romeo rivolto a Fabio e Conan.
<< Devo portare Conan da Caio, illustrargli la questione e vedere se riesco a intortarmelo abbastanza da fargli accettare un ex ricercato >> rispose Fabio.
<< Dici che la prenderà male ? >> chiese Conan preoccupato.
<< Naaaah, se tanto mi da tanto ti farà giusto giurare fedeltà alle leggi di Colle Rovina e poi ci rispedirà a casa >> disse Fabio.
<< Che aspettiamo ? >> domandò Conan sollevato.
<< Che mi dai il tempo di darmi una lavata, non sono esattamente il massimo dell’igiene personale in questo momento >> rispose il giovane uscendo dalla cucina stiracchiandosi.
<< Cosa fai ancora qui ? >> chiese Marta a Silvia in un sussurro.
<< Ti do una mano perché ? >> rispose la ragazza sottovoce.
<< E ti lasci scappare la possibilità di fare la doccia con Fabio ? >> chiese la donna maliziosa, Silvia arrossì, ma poi si riprese e sussurrò:
<< Chi ti dice che non ci siamo già divertiti ? >> esibendo poi un ghigno. Marta sorrise e tornò alla sue faccende. In quel momento Fabio scese le scale e affacciato in cucina disse:
<< Io e Conan andiamo da Caio, torniamo appena possiamo, devo prendervi qualcosa mentre siamo in paese ? >>.
<< No, a posto >> rispose Romeo.
<< No, grazie >> disse Silvia con un sorriso.
<< Potreste prendere un po’ di pane ? Mi sa che per pranzo non basterà quello che c’è in casa >> replicò Marta.
<< Okay, a dopo >>. 
  
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