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Autore: Acidia    25/05/2011    3 recensioni
Baci, morsi, graffi indelebili.
Bum! Siete addosso ad un armadietto.
Le vostre labbra ancora unite in un bacio appassionato, quasi violento.
Bum! Ora sbattete contro un altro armadietto.
Entrambi cercate di sottomettere l’altro, le mani che toccato i corpi ormai nudi.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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I feel stupid and contagious

I feel stupid and contagious

[Here we are now]

 

 

 

 

 

 

And I forget
just why I taste
Oh yeah, I guess it makes me smile
I found it hard
it was hard to find
Oh well, whatever, nevermind

 

Hello, how low

 

 

 

 

 

Baci, morsi, graffi indelebili.

Bum! Siete addosso ad un armadietto.

Le vostre labbra ancora unite in un bacio appassionato, quasi violento.

Bum! Ora sbattete contro un altro armadietto.

Entrambi cercate di sottomettere l’altro, le mani che toccato i corpi ormai nudi.

 

Nessuno dei due è stato con un uomo, entrambi siete abituati ad accarezzare la pelle liscia e morbida delle donne. Di baciare volti e colli femminili.

Di sentire il profumo dolce e delicato della ragazza di turno.

Invece ora le mani accarezzano pettorali sviluppati, bicipiti sodi, le vostre orecchie ascoltano gemiti rochi e affatto delicati.

L’odore che vi circonda è di sudore ed eccitazione.

Non c’è spazio per la delicatezza e nemmeno per la dolcezza.

Non siete abituati ad avere rapporti sessuali con persone del vostro sesso e di conseguenza pensate che è così che bisogna comportarsi.

Essere violenti, aggressivi. Mordere, graffiare.

Nessun preliminare, nessuna pazienza. Calma inesistente, movimenti frenetici.

E quando Iceman ti entra dentro con un colpo secco è il dolore che senti. Solo un forte, lancinante dolore.

Ma stringi i denti e chiudi gli occhi perché sei un uomo e pure orgoglioso. Non può esserci altro che questo tra di voi, non siete delicati come le donne e non pretendete di esserlo.

Non hai il tempo di abituarti, Iceman ha iniziato a spingersi dentro di te. La tua prima reazione è quella di scostarlo dal tuo corpo, subito e velocemente.

Invece quello che fai è di stringerlo maggiormente e finalmente aprire gli occhi e puntarli su quelli chiari del tuo compagno.

Non hai alcuna intenzione di fargli vedere che provi sofferenza e anzi, cerchi di essere il più sfrontato possibile e quindi continui a guardarlo sfidandolo con lo sguardo.

Lui se ne accorge, ne sei sicuro e questo non può che procurarti una gran soddisfazione.

Preso da una frenesia improvvisa gli incastri i capelli tra le dita e li strattoni appena per aver un miglior accesso al suo collo.

Non vuoi essere solo tu quello che viene marchiato. Quindi lo avvicini a te e lo mordi forte. Senti un lieve gemito uscire dalle sue labbra, ti piace, questo sì che ti fa eccitare.

Così finalmente vieni imbrattando il suo stomaco del tuo seme caldo. Rimanete ancora abbracciati, gli ansiti che via via si calmano, il sudore che si mischia.

‘Mi faccio una doccia’ dice scostandosi da te e dandoti le spalle.

Non capisci perché improvvisamente ti senti così infastidito. Forse perché non ti ha detto altro, oppure perché tu non hai aperto bocca.

D’altronde cosa puoi dire in una situazione del genere? Bisogna essere uomini fino alla fine. E quasi dubiti di ciò quando al primo passo senti dolore ovunque, sulle gambe, nelle braccia… sul fondoschiena.

Ora vorresti essere un po’ meno uomo e fermarti un attimo, vorresti chiudere gli occhi e percepire fino in fondo la sofferenza che ora provi.

Invece tutto quello che fai è continuare a camminare verso il box doccia, petto in fuori, testa alta.

 

Non sai bene come descrivere la strana relazione che si è creata tra te ed Iceman.

Tutto è iniziato come un gioco, una sfida. Tu volevi stupire lui e lui voleva fare altrettanto. La prima mossa l’hai fatta tu, nel bagno del pub, eri un po’ alticcio, lo devi ammettere e quindi l’hai baciato. Ovviamente il tuo gesto non era affatto programmato, quando mai ti capita di sprecare delle ore per decidere di fare qualcosa? Mai, appunto.

Tu sei imprevedibile, irrazionale, agisci senza pensare, agisci e basta. Quindi l’hai fottuto per benino quella volta.

Ovviamente la seconda mossa l’ha fatta lui, di sicuro non poteva starsene con le mani in tasca e rodersi per quella piccola sconfitta. E allora quando vi siete trovati da soli in ascensore lui ha aspettato qualche secondo, con calma, senza dirti nulla e poi ha agito, tranquillo, silenzioso. Ti ha baciato e ti ha toccato per la prima volta.

E quella volta sì che sei rimasto sconvolto. Il bastardo lo sapeva che se si fosse limitato a baciarti probabilmente saresti rimasto impassibile e magari avresti riso per la sua poca fantasia, dato che il bacio è stato fin da subito una tua idea. Quindi eccoti spiegata quell’aggiunta. Da lì in poi avete cercato in tutti i modi di stuzzicarvi, di toccarvi, nessuno dei due poteva perdere. Ma non c’è mai stato nulla di sentimentale dietro, assolutamente no. Nessun interessamento, niente affetto.

Ad entrambi vi piacciono le donne e tu ora frequenti Charlie. Quindi non ti sai spiegare il motivo per cui odi così tanto la presenza di Slider.

Non capisci perché provi un immenso fastidio quando lo vedi sussurrare qualcosa all’orecchio di Ice e non comprendi perché quest’ultimo gli dia così tanta corda.

Slider è uno stupido, non ha cervello, e il tuo giudizio non ha nulla a che fare con la profonda antipatia che provi nei suoi confronti. Niente affatto.

E non è giusto che il tuo pensiero voli a loro quando ora dovresti solamente stare attento alla lezione. Ti stai distraendo e non va bene. Il volo è sempre stato il tuo maggior interesse. Assieme a Goose ovviamente. Ti volti appena verso il tuo amico, è annoiato e quindi non ti sei perso nulla.

I vostri sguardi si incontrano e lui si sporge verso di te.

‘Sei ancora con me, amico?’ ti domanda tornando a guardare l’istruttore per non farsi vedere distratto.

‘Come sempre, man’ rispondi con un sorriso. ‘Mi sono perso qualcosa?’ continui.

‘Non proprio. Oggi Jester è più noioso del solito. Dici che ogni tanto una sana scopata se la fa anche lui?’ non riesci a rimanere serio, quindi ridacchi divertito.

Il tuo caro e divertente Goose. La tua famiglia.

 

~

 

Cerchi di concentrarti sul foglio delle esercitazioni, ma non è facile con quella Charlie che continua a camminare avanti e indietro per la stanza, facendo tra l’altro un rumore fastidioso con quei suoi tacchi. Non ti piace molto quella donna, non è professionale, non si è mai sentito che un istruttore finisca a letto con un suo allievo, non c’è serietà.

Maverick crede che nessuno sappia del suo piccolo segreto, ma d’altronde c’eri anche tu nel pub, quel giorno, quando ha deciso di cantarle la serenata.

‘Va tutto bene, tenente?’ ti chiede Charlie, fermandosi appena vicino a te.

 In effetti hai scritto ben poco, proprio tu, che di solito finisci prima di tutti.

‘Sissignora’ rispondi alzando lo sguardo su di lei. Di sicuro non ti fai intimidire da una donna. E soprattutto non da lei.

Finalmente si allontana e tu sollevi appena lo sguardo davanti a te, incontrando quello divertito del tuo amico Henry aka ‘Wolfman’, ti fa l’occhiolino mentre  si sistema il suo amato cappello da Cowboy. Gliel’ha regalato Rick, il suo compagno di volo, nome di battaglia Hollywood. Che poi stanno assieme anche nella realtà, ma tu l’hai sempre sospettato, poi quei due un giorno hanno deciso di rivelarlo a te e a Slider, non cogliendovi affatto di sorpresa.

Anche se non sembra, sia tu che Slider siete abbastanza aperti di mentalità e questo lo sapevano bene anche Henry e Rick, altrimenti col cavolo che ve lo avrebbero detto.

Sono una bella coppia, molto affiatati e soprattutto molto innamorati. Un giorno li hai beccati mentre si stavano scambiando delle dolci effusioni, fatte di baci e coccole, nulla in confronto a quello che avete fatto tu e Mav. Quella scena ti ha fatto pensare, che si stessero rammollendo? Oppure forse avresti dovuto comportarti anche tu così, con Maverick? Non sei molto esperto, non ti sei nemmeno documentato, certe cose dovrebbero venire naturali.

Di solito non sbagli mai, però l’amplesso che hai avuto con Mav non è stato così bello come avresti voluto.

C’era qualcosa di sbagliato, di sporco.

Non siete nemmeno una coppia, lui è interessato a Charlie, non a te. Però tu vorresti davvero che le cose tra voi due si evolvessero diversamente.

Sei geloso quando parla con lei, quando le sorride, quando la guarda.

Vorresti che lui facesse quelle cose solo con te. Che ti guardasse in un altro modo, che ti parlasse veramente.

Invece tra voi ci sono solo sfide. Sguardi orgogliosi. Parole al vento. Nulla di concreto, tanta superficialità.

Charlie ti si affianca e tu prontamente le consegni il foglio che sei riuscito a completare nonostante i pensieri che ti affollavano la mente.

Non fai nemmeno in tempo ad alzarti per andartene che Wolfman ti si piazza davanti con la sedia rovescia, braccia appoggiate sullo schienale, sorriso sornione.

Non ti piace quando ha quell’espressione, è pericoloso. O forse è solo una tua impressione, ultimamente vedi pericolo ovunque.

‘Per caso, tu e Mav andate a letto assieme?’ ed eccolo lì il Wolfman diretto, senza peli sulla lingua.

E tu ti impegni per rimanere composto e tranquillo, quel ragazzo riesce a percepire tutto.

‘Lo ammetto, sei molto divertente’ rispondi tenendo lo sguardo nel suo.

Lui continua a sorridere, spostando gli occhi verso il tuo collo.

‘No, perché sai, hai qualcosa proprio lì’ e ti indica il punto in cui Maverick ti ha morso. Istintivamente ti tocchi il punto ancora dolorante, facendo la prima mossa sbagliata.

Henry allarga il sorriso e gongola, il maledetto.

La risata che esce dalla tua bocca è forzata, cerchi di essere il più rilassato possibile. Altra mossa sbagliata, perché tu non sei mai rilassato in presenza di altri, cerchi sempre di essere un po’ distaccato. Tranne con Slider ovviamente, il tuo migliore amico.

‘Non è che perché sei gay allora devono esserlo tutti. Cosa ti fa pensare che sia stato Maverick? Sono curioso’ respira, inspira. Forse vi aveva visti da qualche parte. Magari quella volta in corridoio… oppure

‘Il mio gay-radar’ se fossi un cartone animato probabilmente avresti la mascella che toccherebbe terra e gli occhi fuori dalle orbite.

‘Mi stai prendendo per il culo, immagino’ rispondi serio. Non dargli un'altra occasione per colpirti. Il suo gay-radar di solito funziona anche troppo bene. Te ne aveva già parlato in precedenza, ma mai avresti pensato di trovarti nella sua traiettoria. Chissà da quanto ti osservava, che situazione inquietante.

‘E comunque non sono gay. Mi piace solo Rick come uomo. E la conosco anche fin troppo bene la tua tattica, stai cercando di farmi cambiare discorso, ma con me non funziona, bello’

Veramente non stavi cercando di fare nulla di tutto quello che ha detto il tuo collega. Ogni tanto hai come la sensazione di essere circondato da pazzi.

Sei paranoico, Wolfman’  rispondi domandandoti com’è che sei ancora lì invece di essere fuori, all’aria aperta, senza gay-radar o paranoici in giro.

‘Comunque mi fate tenerezza, così orgogliosi, uomini tutto d’un pezzo… siete quasi dolci’ continua lui. E tu non lo noti il suo sorriso strano e il suo sguardo furbo.

‘Ah sì? Allora mi vorresti dire cosa c’è di tenero in questo?’ chiedi puntando il dito contro il morso. Eccola la terza mossa sbagliata. Quella fatale.

‘Ah ah! Beccato!’ esclama vittorioso, aggrappandosi allo schienale e inclinando il busto all’ indietro, come se stesse cavalcando un toro impazzito.

Merda!

‘Di che si parla?’ ci mancava pure Hollywood adesso. Ora sei fregato.

‘Di come Mav e Ice se la spassano ogni tanto’ risponde il suo ragazzo divertito, tornando un po’ composto sulla sedia.

‘Si è deciso allora’ risponde quell’altro accarezzando appena la schiena di Henry.

Tutta quella premura. Quella che voi non avete.

‘Io sono ancora qui’ dici incrociando le braccia al petto. Ora è ridicolo negare. E’ tutto così evidente ormai.

‘E comunque cos’è tutta questa confidenza?’ continui squadrandoli. Non gli hai ancora permesso di essere così amici, ci vuole tempo per quello.

La confidenza ce la siamo presa quando ti abbiamo detto che stiamo insieme’ risponde Wolfman.

Touchè.

Forse con loro puoi confidarti, possono capire e magari darti dei consigli. Non che tu ne abbia bisogno ovviamente. Ma così, per curiosità.

‘Tra noi non funziona come funziona tra voi. E’ diverso. Non stiamo assieme e non siamo affatto dolci. Siamo uomini e come tali ci comportiamo’

Henry scoppia a ridere a quella rivelazione, si toglie persino il cappello per farsi aria.

‘Holy shit!’ esclama mentre cerca di ricomporsi.

‘Forse dovrei sentirmi offeso’ dice invece Rick fissandoti con uno sguardo di rimprovero.

Tu hai detto solo la verità. Non è quella che vogliono…?

‘Non dirmi che vi siete quasi violentati a vicenda?’ continua lui quasi inorridito.

‘Ora non fare il melodrammatico. Tra noi è stato tutto molto veloce’ rispondi cercando di sembrare il più rilassato possibile. Che situazione assurda. Con loro poi.

‘Ho capito, niente delicatezza, niente preliminari. Complimenti. Deve essere stato tutto molto piacevole.’ Sembra quasi che Hollywood ti stia rimproverando. Non ti piace.

‘Guarda che non diventi meno uomo se usi queste accortezze. Credi che tra uomini funzioni così? Quando tocchi il tuo compagno devi cercare di essere il più rispettoso possibile,

devi dargli piacere, devi pretenderlo senza essere violento. A meno che non decidiate voi di esserlo, in un comune accordo’ e ora non ti sfugge lo sguardo malizioso che Wolfman rivolge al suo compagno. ‘Wood ha ragione, la vostra non doveva essere solo una botta e via, tu non volevi questo e Mav cosa voleva? Forse dovresti chiederglielo.

‘E dillo anche a quell’altro stronzo’ aggiunge Henry alzandosi per stiracchiarsi.

‘Scommetto che non ti è piaciuto’ continua Rick passando un braccio sulle spalle del suo compagno. Non fai a tempo a rispondere che nella stanza entra anche Slider.

‘Di che parlate?’ chiede sulla soglia.

‘Di Maverick’ risponde Wolfman girandosi verso di lui.

‘Sempre Maverick. Cos’avrà di così interessante quest’uomo’ e com’è venuto se ne va, con l’eccezione che uscendo sbatte la porta arrabbiato.

‘Ma che gli è preso?’ domanda Hollywood sorpreso.

‘Bipbipbip! Il mio gay-radar si è attivato’ Henry ovviamente che scoppia a ridere assieme al suo uomo.

 

E questa volta sono solo baci delicati, carezze dolci, sorrisi sinceri.

Le vostre lingue si stuzzicano, giocano.

Le mani che accarezzano quanta più pelle possibile, nessuna fretta questa volta.

Le sue labbra sul tuo collo tracciano un percorso invisibile.

 

Quando sei andato nella sua stanza con l’intenzione di parlargli, di dirgli quello che provi, lui ti ha accolto con il solito sorriso divertito,

battuta pronta e orgoglio alla mano. Nel suo sguardo però c’era qualcosa di stonato, come se cercasse di nascondere qualcosa.

Così ti sei avvicinato e l’hai baciato, questa volta con calma, lasciandogli il tempo di spostarsi nel caso avesse voluto.

Lui allora ti ha stretto i fianchi in modo possessivo, partecipando animatamente al bacio, quasi in modo frenetico.

Sapevi che stava cercando di imitare la volta precedente, forse pensava che tu fossi interessato solo al sesso.

In realtà questa volta volevi solo fare l’amore.

Così gli hai imposto un ritmo più calmo, delicato. Gli hai appoggiato le mani sulle braccia, accarezzandole, toccandole per la prima volta.

E l’hai sorpreso, di nuovo, ma questa volta non ti interessava. Non vuoi che tra voi ci siano solo sfide. Giochi stupidi, infantili.

E lui l’ha capito e ti ha sorriso, in modo sincero.

Così ora eccovi qui, sul letto, nudi. Lui che ti mordicchia il collo, succhiando appena. Tu che lo lasci fare, ansimando apertamente questa volta.

Così è tutto più piacevole, calmo. Nessuna fretta, nessuna aggressività.

E’ giusto così ora. Ci saranno altri momenti in cui farete l’amore in modo diverso, sbattendovi addosso alle pareti magari, coscienti però.

Le sue mani ora ti toccano più intimamente, accarezzandoti lente. Ti inarchi appena, gemendo il suo nome. Pete.

Gli prendi il volto tra le mani e lo coinvolgi in un bacio appassionato mentre lui continua quell’esplorazione. Ti piace, da morire e non credi che potresti fare a meno del suo sapore, ora che l’hai conosciuto a fondo.

Finalmente vieni nelle sue mani, chiudendo gli occhi e godendoti quel momento. Lui continua a baciarti, il volto ora, e senti sulla pelle il suo sorriso.

Questa volta tocca a te ricambiare, quindi con un movimento di bacino lo porti sotto il tuo corpo. Lui ti guarda con un sopracciglio alzato, forse vuole ribellarsi per quella presa di posizione, non gli piace molto stare sotto. La ritiene una specie di sottomissione, una debolezza. Invece ti sorprende un’altra volta e ti abbraccia baciandoti le labbra.

‘Per questa volta’ dice allargando appena le gambe. Tu lo baci, riconoscente e con le dita lo prepari. Perché è così che deve andare. Niente più violenza o fretta.

Lo abitui, fermandoti quando lo vedi sofferente e muovendoti quando te lo dice lui. Ascolti estasiato i suoi gemiti rochi. Imprimi bene nella mente le sue dita sulla schiena e i suoi graffi delicati. E quando è pronto, entri piano dentro di lui, gemendo anche tu. Perché questa volta è piacevole, non avresti mai pensato di provare quelle sensazioni.

Tutto diventa più semplice, più naturale. Vi muovete assieme, ora lentamente, poi velocemente. Continuate a baciarvi, ad accarezzarvi. E’ tutto così perfetto.

Quando l’amplesso finisce rimanete sdraiati vicini, ancora ansimanti.

‘Questa volta, Tom, devo ammettere che mi hai piacevolmente sorpreso. Niente a che vedere con tutte le altre volte’ mormora girandosi su un fianco per guardarti.

Probabilmente questa per lui è una specie di dichiarazione d’amore. Sia mai che si sbilanci troppo.

E io devo ammettere, Pete, che questa volta non volevo affatto sorprenderti. E non mi interessa nemmeno più ormai’ rispondi con un sorriso. Questa invece è la tua dichiarazione.

Così simili in realtà.

Lui ride divertito, ed era questo il tuo nuovo obiettivo, sentirlo ridere sinceramente, solo per te.

Così ti sporgi verso di lui e lo baci, avvicinandolo a te per abbracciarlo. In realtà avete un sacco di cose da chiarire, in primis la questione Charlie. Ma puoi aspettare domani per parlarne. Ora dovete dormire. Insieme questa volta.

 

 

 

 

Desclaimer: I personaggi non sono miei, non li conosco e non hanno mai fatto queste porcherie ù.ù *sese*

Eccomi di nuovo qua. L’avevo detto che avrei scritto qualcos’altro su di loro ù.ù Anche perché in questi giorni ho parecchia ispirazione. Spero duri.

Perché i Nirvana? Qualche giorno fa ero in caffetteria con la mia amica, mentre stavo bevendo la mia bevanda calda sento alla radio Smells like teen spirit e subito ho pensato a Maverick.

Infatti la prima parte l’ho iniziata con il suo pov. Anche perché volevo provare a scrivere dal suo punto di vista. Spero di essere stata fedele al personaggio.

Specifico che nella prima parte non voglio offendere le donne, lo sono anch’io ù-ù Solo che mi sembrava un argomento esatto per descrivere quella scena.

Fare un confronto tra come quei due vedrebbero un rapporto tra uomini, molto differente da quello che farebbero con delle donne, che reputano più delicate e quindi più meritevoli di

attenzioni e delicatezze. Spero si sia capito.  In realtà la parte di Mav e quella di Ice dovevano essere lunghe uguale, per par condicio. E Wolfman e Hollywood dovevano stare di meno dentro alla shot. Ma quei due sono troppo amore e io li amo e poi mi sono fatta prendere un po’ la mano xD Spero di essere stata adatta a descrivere anche quegli altri due. E ovviamente non poteva mancare l’apparizione di Slider. Povero, sempre così geloso. Dovrò trovargli qualcuno! Se non sbaglio Merlin è ancora libero xD

I nomi di Wolf e Wood li ho trovati su Wikipedia inglese. Credo che scriverò qualcosa anche su loro due, mi piacciono troppo! La parte in cui Henry parla con Tom l’ho sviluppata così

perché non credo che Tom direbbe tranquillamente gli affari suoi a chiunque, quindi in qualche modo Henry doveva fregarlo.

Bene, penso di aver detto tutto. Alla prossima!

 

 

 

   
 
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