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Autore: Hikari93    29/05/2011    10 recensioni
La mia prima fic in questa sezione: per favore, siate clementi! >.<
-Buongiorno, Sennar!- La voce troppo familiarmente squillante di una ragazzina, lo strappò dai suoi pensieri, facendogli ritrovare quel suo posticino nella realtà. Alzò lo sguardo, ordinando al suo corpo di mantenere la calma e, specialmente, alle sue guance di non arrossire. Avvertiva il cuore martellare nel petto, quasi se ne volesse uscire. Le mani presero a tremargli ed una sensazione di vergogna mista a felicità, lo avvolse.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nihal, Sennar
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Innamorata di uno smidollato

 
 
 

Un’altra giornata di scuola era iniziata.
Tra i banchi sarebbero trascorse quelle solite cinque ore di lezione.
Per Sennar la situazione era particolarmente diversa da quella degli altri studenti. A tutti, infatti, sembrava che una sola di quelle noiose ore durasse un’eternità. Era come se quei sessanta minuti si trasformassero, improvvisamente, in un tempo superiore. Le lancette dell’orologio smettevano di girare e, se non lo facevano, si muovevano con una lentezza esasperante, come se ci fosse una forza potentissima ad andar contro di loro. Una faccenda a dir poco sgradevole, insomma.
Per ogni alunno accadeva questo, sì, ma non per lo studente modello della classe: per Sennar si verificava l’esatto contrario: ogni cosa avveniva molto velocemente.
Troppo. Evitandogli, così, la dolce visione della ragazzina di cui si era innamorato: Nihal.
Nihal era l’opposto di Sennar: era testarda, svogliata quando era necessario usare un tantino di intelletto in più e, soprattutto, eccelleva in educazione fisica, l’unica materia in cui il ragazzo calava.
Si completavano a vicenda e, a concludere il tutto, erano anche ottimi amici.
Ma era questo che a Sennar bruciava più di ogni altra cosa: passavano pomeriggi insieme a ridere, scherzare – anche studiare, a volte – ma sembrava che la ragazza non si accorgesse di nulla. Sennar era arrivato al punto di attribuirsi la colpa di tutto.
Non è lei che non si rende conto di me, ma forse sono io a dover fare la prima mossa, pensava.
E ci avrebbe provato. Quel giorno stesso, lo avrebbe fatto.
 
Si sistemò al suo banco – quello al centro dell’ultima fila – e prese a tirare fuori dallo zaino i libri che gli sarebbero serviti quella mattinata. Matematica, fisica, storia e inglese. Osservava la copertina di ogni tomo ma, al contempo, non riservava loro troppa attenzione. Il suo pensiero era solo e soltanto uno: come parlare a Nihal e come fare ad accettare un eventuale rifiuto – perché non ne escludeva la possibilità – senza mettere fine alla loro amicizia.
Non avere più Nihal al suo fianco era un’idea che lo terrorizzava: si conoscevano da tempo e non c’era momento di difficoltà che non avessero superato insieme: l’uno era diventato indispensabile per l’altro.
Si sedette, sospirando rumorosamente. Sarebbe stato bello chiedere consiglio a Nihal anche questa volta – sebbene, di solito, fosse la ragazza ad appellarsi a lui – però il problema la riguardava in tutto e per tutto. Inutile: stavolta era da solo.
-Buongiorno, Sennar!- La voce troppo familiarmente squillante di una ragazzina, lo strappò dai suoi pensieri, facendogli ritrovare quel suo posticino nella realtà. Alzò lo sguardo, ordinando al suo corpo di mantenere la calma e, specialmente, alle sue guance di non arrossire. Avvertiva il cuore martellare nel petto, quasi se ne volesse uscire. Le mani presero a tremargli ed una sensazione di vergogna mista a felicità, lo avvolse.
-Buongiorno anche a te, Nihal.- disse, sistemando lo zaino, che aveva poggiato sul banco, a terra.
-Sei il solito noioso, Sennar!- dichiarò la ragazza. -Mancano più di dieci minuti al suono della campanella e tu? Già coi libri e quaderni in mano! Divertiti ogni tanto!- La risata cristallina che seguì queste parole, fu accolta dalle orecchie di Sennar come una dolce melodia.
-Infatti.- azzardò a dire. -Mi chiedo come mai la signorina ritardataria sia già presente a quest’ora.- ridacchiò.
-E’ semplice.- disse, lanciando lo zaino sul suo banco, con malagrazia. -Livon mi ha rimproverata ieri sera a causa delle continue lamentele dei professori per i miei ritardi. E poi, come se non bastasse, stamattina mi ha letteralmente catapultata fuori dal letto!- sbuffò, dopo aver mimato la scena, aiutandosi con mani e braccia.
-Sai bene che non ha tutti i torti.- infierì Sennar, ricevendo come risposta soltanto un altro sbuffo della ragazza. Ridacchiò anche lui.
Ciò che seguì fu un cupo silenzio, interrotto, dopo pochi minuti, da Nihal, che di stare zitta non era proprio capace.
-Dimmi, Sennar… me lo faresti un favore?-
Il ragazzo si voltò verso la sua interlocutrice, ritrovandosi, così, a fissarla dritta negli occhi. Avrebbe passato tutta la vita a scrutare quelle pozze viola.
-Che cosa c’è, Nihal? Sai bene di poter contare su di me per ogni cosa.- continuò lui, dato che l’altra sembrava essersi pentita di quanto appena detto.
-Ogni cosa?- scandì lei, sporgendosi avanti.
-Qualsiasi.- confermò.
-Ecco.- riprese Nihal, sfoggiando una timidezza che non le apparteneva, ma che fece comunque arrossare le punte delle sue orecchie. -Guardando sul tuo banco, ho notato il libro di matematica, ricordandomi solo ora che avevamo dei compiti da fare…-
-Ho già capito, Nihal.- fece Sennar, apparentemente serio. -Ma solo questa volta.-
Quante volte le aveva detto “solo questa volta”? Sennar, non lo ricordava più.
-Grazie, Sennar!- disse la ragazza, avvicinandosi al compagno e scoccandogli un bacio sulla guancia. Poi afferrò il quaderno del ragazzo – del quale, ormai, conosceva la copertina – e si apprestò a copiare gli esercizi. Il ragazzo, nel frattempo, era rimasto inchiodato a suo posto, con la bocca spalancata. Ringraziò il cielo che Nihal fosse talmente tanto presa dal copiare che non lo stesse vedendo. Non avrebbe di certo fatto una bella figura.
 
La prima ora: matematica. Il professore Ido era giunto, puntuale come al solito.
-Allora ragazzi, avete avuto problemi con gli esercizi?- chiese, fissando uno ad uno i suoi studenti. Si soffermò in particolare sulla testolina chinata di Nihal.
-Hai avuto qualche problema?- le domandò, toccandosi la lunga barba.
La ragazza scosse la testa in segno di diniego, ma ciò non servì del tutto: -Mi porteresti il tuo quaderno?- chiese, questi, una mano già sporta in avanti.
Nihal annuì, venerando interiormente l’amico che le aveva permesso di copiare, e si diresse verso l’insegnante. Ido osservò i compiti e, senza protesta alcuna, consegnò il quaderno alla ragazza. Poi, alzatosi in piedi, prese a spiegare una nuova lezione.
Sono salva, pensò Nihal, girandosi, impercettibilmente, per un secondo verso Sennar, che occupava il banco dietro di lei. Lo ringraziò con un sorriso.
Le altre ore, poi, passarono in fretta e senza intoppi.
La professoressa Soana, insegnante di fisica, interrogò Sennar e il ragazzo, come suo solito, espose il tutto in modo impeccabile, ricevendo i complimenti dall’insegnante. Nihal fu felice per lui.
Fare intervallo in quella scuola, però, sembrava impossibile. Non era la prima volta, infatti, che il professore di storia, Aster, dal faccino dolce e angelico, “prendesse in prestito” quei miseri dieci minuti per ampliare le sue spiegazioni. Ogni protesta era stata inutile: sembrava che nulla potesse avere effetto contro quell’essere. Sembrava, quasi, anormale.
Prima o poi la dovrà smettere, parola mia, si ripromise Nihal.
Per fortuna, il professore Fen, di inglese, era assente per un motivo ignoto agli studenti, per cui, avrebbero fatto ben due re di educazione fisica, con somma gioia di Nihal e sommo dispiacere di Sennar.
-Oh, andiamo!- cercò di consolarlo Nihal, mentre si stavano recando, a passo di marcia, “nella terribile” palestra, sotto il comando di Sherva. -Più di qualche pallonata non puoi prendere!- rise, scoccando una rumorosa pacca sulla spalla all’amico.
Sennar era distrutto, avvilito. Non solo doveva prepararsi per un discorsetto, anzi, una “dichiarazione” alla ragazza, ma doveva pure affrontare due, e non una, ore di educazione fisica, la materia più inutile che ci fosse. Lui non era fatto per l’azione: il suo forte era la mente.
-Ti prometto che starai in squadra con me, così ti difenderò dalle pallonate!- gracchiò Nihal, una mano a nascondere i continui risolini. Anche Sennar fu travolto da quella sensazione piacevole.
Un’occhiataccia di Sherva, però, li zittì entrambi.
Appena arrivati in palestra, un luogo abbastanza ampio, nel quale si trovavano i più disparati attrezzi, dopo aver fatto il riscaldamento, fu dato l’ordine ai ragazzi di formare le squadre. Nihal tenne fede alla parola data.
Sennar era una frana totale: Nihal fece quel che potè per evitare che il cranio del ragazzo subisse danni troppo gravi, ma non potè evitare che qualche pallonata, più o meno potente, gli si schiantasse sul viso, scatenando l’ilarità dei compagni di classe e di lei stessa.
-La palla non ti mangia mica!. Urlò Nihal, divertita.
-E’ più forte di me!- borbottò Sennar. -Anche se mi impegno al massimo, non ci riesco!-
-Ognuno ha i suoi punti forti!- disse, Nihal, preparandosi a battere.
 
-Che giornataccia!- lamentò Sennar, appena suonò la campanella che permetteva agli studenti di far ritorno alle loro case. E il peggio deve ancora venire, rimuginava tra sé e sé.
-Sei flaccido, questo è il problema.- spiegò Nihal, testando i muscoli quasi inesistenti del suo compagno. Sennar alzò gli occhi al cielo, ormai abituato a quelle lamentele e prese a camminare, seguito a ruota dalla ragazza.
Il ragazzo sentiva il cuore battere all’impazzata. Avrebbe, quasi, voluto darsi un pungo al petto, per ordinare al suddetto muscolo di piantarla di fare tanto trambusto: sembrava che battesse tanto forte da poter essere udito anche dalla diretta interessata. Ma, cammina cammina, che l’incrocio in cui i due avrebbero dovuto separarsi arrivò presto. Ancora una volta tutto era accaduto troppo presto.
Nihal fece per salutare e, per un attimo, anche Sennar, in accordo con quello che stava facendo l’amica, sventolò la mano. Poi, consapevole delle raccomandazioni che, ormai da giorni, si faceva e di tutti i buoni propositi di quella giornata, approfittandosene che Nihal era voltata di spalle, le afferrò il braccio, voltandola verso di lui. La guardò intensamente, tanto da farla arrossire.
-Che c’è Sennar?- La voce timida di lei, diversa da come Sennar era abituato a sentirla, gli penetrò i timpani, donandogli ancora più sicurezza e voglia di agire.
Lui era un buon’oratore: ma stavolta le parole non gli sarebbero servite. Avrebbe usato i fatti.
E così fece.
Senza nemmeno dare il tempo a Nihal di rialzare lo sguardo, che imbarazzata, aveva posato a terra, la baciò. All’inizio avvertì l’esitazione della ragazza ma questo non bastò a fermarlo. Il giovane continuò a baciarla, cingendole i fianchi. Più di ogni altra cosa, desiderava approfondire sempre di più quel contatto che da tempo, aveva bramato, sognato, voluto. Anche Nihal poi, abbracciò le spalle di Sennar, lasciandosi totalmente coinvolgere da quel piccolo pegno d’amore.
Quando, poi, l’aria cominciò a mancare, i due si staccarono.
Si guardavano intensamente e il silenzio era l’unico testimone di ciò che era appena accaduto.
-Io ti amo Nihal.- riprese Sennar, vincendo la vergogna. Tanto, ormai, l’aveva già baciata. Adesso bisognava chiarirsi fino in fondo e non abbandonare le cose a metà.
La ragazza ridacchiò: -Me ne ero accorta da tempo!-
Il ragazzo restò a bocca aperta: avrebbe voluto chiederle perché non si fosse fatta avanti, che cosa l’aveva spinta a starsene zitta, ma non fece nulla di ciò. Fu lei ad interpretare i suoi pensieri e a proseguire: -Volevo vedere fino a che punto eri flaccido e “femminuccia”, tanto da non dichiararti.- si prese beffe di lui, lei.
Il rosso accennò un sorriso: -Sei terribile. Avresti aspettato per sempre, se non avessi trovato il coraggio?-
-Affatto. Ma sai, è molto più bello quando è un ragazzo a dichiararsi ad una ragazza.- fece per avvicinarsi alle labbra di lui però, appena un centimetro prima che potesse andare a toccarle, aggiunse: -Anche se il ragazzo in questione è uno smidollato.-


 



 
 

Salve gente!!! Finalmente ho postato qualcosa su questa serie che adoro!!! *^*
W Licia Troisi, questi libri sono stupendi, non riesco a staccarmene!!!
Va bene, che ne dite di questa “cosa”? >///>
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate. Un’altra cosa: credete che Nihal sia un po’ OOC? Di Sennar sono abbastanza “soddisfatta”, ma del mezzelfo, non tanto… quindi scusatemi in principio e, per favore, siate buoni ç__ç

 
 
 
 
 
 
 
 
  

   
 
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