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Autore: Selene Silver    30/05/2011    5 recensioni
Sulla luna. Grande e piena sopra le loro teste, argentea come le meccaniche della sua chitarra sotto un riflettore.
«Una bella fantasia, quell'Ariosto. Altro che Apollo 11» Un'altra sigaretta che viene accesa, con uno scintillio rosso nel buio. Dita che si toccano per un attimo appena, e subito i loro proprietari distolgono lo sguardo.
Un paio di occhi color cioccolato pieni di tristezza. «Io ci credo a queste cose, Bill.»
Un'occhiata verde traboccante di furia repentina. «Mi stai dicendo che sono pazzo, vero?! Come dicono tutti, no?!»

AxlIzzy, mi pare ovvio
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Axl Rose
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Moony Dream

«Ti ricordi l'Orlando Furioso, Bill?»

Fumo di sigaretta, occhiata sprezzante. «Tu credi che io abbia mai fatto attenzione a quello che diceva la Kelley?»

Uno sbuffo, uno sguardo in tralice. «Eppure sei tu che te la sei portata a letto.»

«Sì… era piuttosto carina, per essere una prof del liceo con vent'anni più a noi. Ma questo non vuol dire che io l'ascoltassi.»

«Avanti, Bill. So che non sei stupido come sembri. Te lo ricordi, l'Orlando Furioso?»

Un soffio di fumo. Le stelle brillano sopra Rio, la luna sembra una biglia gigante su un drappo di velluto nero. In cima al mondo sull'albergo più alto della città. «Il guerriero cristiano che ritorna dalla Terra Santa e impazzisce, vero?»

«Vero. Orlando impazzisce perché scopre che la ragazza di cui era innamorato, la bella Angelica, l'aveva tradito con un soldato saraceno, Medoro.»

«Puttana, come tutte.»

«Forse.» Una stretta di spalle. Dita che si sfiorano per passarsi una sigaretta quasi finita. «Così, Orlando impazzisce. Inizia a distruggere tutto. Devasta una foresta. Giura di uccidere Medoro e, se la trovasse, anche Angelica.»

«Più che giusto.» La sigaretta è finita. Viene lanciata giù dal parapetto, cade come uno scintillio luminoso verso il basso, il buio la inghiotte. Mani scorticate dai cazzotti si frugano di nuovo nelle tasche, alla ricerca di altra nicotina.

«Sì, be'. Ma di solito passa, dopo un po'. A Orlando non passava. Così, il suo amico Astolfo capisce che ha perso il senno. E per l'Ariosto, le cose perse vanno sulla luna. Quindi Astolfo cattura un ippogrifo e ci va in volo.»

Sulla luna. Grande e piena sopra le loro teste, argentea come le meccaniche della sua chitarra sotto un riflettore.

«Una bella fantasia, quell'Ariosto. Altro che Apollo 11» Un'altra sigaretta che viene accesa, con uno scintillio rosso nel buio. Dita che si toccano per un attimo appena, e subito i loro proprietari distolgono lo sguardo.

Un paio di occhi color cioccolato pieni di tristezza. «Io ci credo a queste cose, Bill.»

Un'occhiata verde traboccante di furia repentina. «Mi stai dicendo che sono pazzo, vero?! Come dicono tutti, no?!»

«Shhh.» Dita che si posano su un paio di labbra rosate, occhi verdi sgranati per lo stupore, ogni rabbia muore.

«Torna da me» è un sussurro appena soffiato. «Torna un attimo da me, Bill. Lascia andare Axl. Mi ascolti? Siediti.»

Si siedono a gambe incrociate sul cemento. Il moro posa la sigaretta per terra e si avvicina al rosso, gli copre gli occhi con una mano. «Lascia che ti racconti una storia. C'era una volta un bambino di nome Bill Bailey. Era così piccolo e solo. Era bellissimo, anche con dei lividi orrendi sulle guance e gli occhi arrossati. Era mio amico. Ero innamorato di lui. E lui di me. Poi ce ne andammo insieme, come avevamo giurato tante volte.» Lo sente tremare sotto le proprie mani. «Andammo a Los Angeles. Lì, Bill conobbe un certo Axl. Me lo presentò. All'inizio mi piacque… ma poi lo trovai spaventoso. E Axl è spaventoso, capisci? È pazzo. E ha fatto perdere Bill, che ora è sulla luna.» Toglie le mani dal suo viso. Per un attimo sospeso nel tempo si fissano, illuminati dalle stelle, e non sanno cosa dire. Il loro passato è qualcosa di grande e impossibile da definire, che li divide e unisce in un sol tempo.

«Guardala, Bill.» Gli indica la luna, biglia d'argento su un drappo di velluto nero. Ora la può vedere riflessa in quelle iridi verdi. Gli occhi del rosso sono grandi e sperduti. «Immagina di volarci su. Siamo a cavallo di una Harley volante, io e te. E andiamo sulla luna, a riprenderci il Bill che si è perso. Te lo ricordi, com'era bello? Con gli occhi sperduti e tristi, che s'illuminavano non appena sentiva parlare di musica?»

«Che s'illuminavano non appena vedevano te, Jeff.» È un sussurro, ed in quell'attimo perso nel tempo Bill è tornato. E gli prende la mano, intreccia le dita alle sue. Occhi grandi e verdi pieni di lacrime. «Per adesso. Per un istante. Tu sei l'unico che se lo ricorda. Fammi tornare com'ero.»

Labbra che si sfiorano, nella notte bollente di Rio. Corpi che si stringono, si sdraiano l'uno sull'altro, si intrecciano finché l'uno inizia e finisce nell'altro, e viceversa. Sono insieme come non lo erano da tempo. Insieme, da soli, sulla luna.



Vi piace? Vi piace? Io ce l'avevo in testa da parecchio, e ne sono piuttosto orgogliosa ^//^ Anche se l'Orlando Furioso è ripescato dai recessi oscuri della mia mente... perciò non fidatevi...
Però... recensite! *-*
  
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