DESTINO DI UN FARAONE

Per il piccolo Seshàr, quel giorno sarebbe stato il più importante... quel giorno avrebbe decretato il futuro di tutta la sua vita. Sua madre lo accarezzò dolcemente, ben sapendo cosa sarebbe successo di lì a poco, tuttavia si sforzò di sorridere al figlio con la forza del suo amore materno. Seshàr non capiva il perché di quelle lacrime sul volto di lei ma era abbastanza grande per accorgersi che qualcosa non andava.

- Madre...

In quel momento suo padre entrò sbattendo le porte, scortato da due sacerdoti in alta uniforme, e si avvicinò al piccolo e alla moglie con una luce di follia negli occhi.

- Che ci fai ancora qui, donna ? - domandò severo.
- Porto a termine il mio ruolo di madre - rispose la donna orgogliosa. - Seshàr è mio figlio!

Accecato dalla rabbia, l'uomo colpì la moglie con mano violenta e la spedì al suolo sotto gli occhi impietriti del piccolo. Seshàr non aprì bocca, conscio che l'uomo davanti a sé non era suo padre ma il Sommo Sacerdote di Athon ( voce e volere della divinità ), nessuno poteva discutere le sue azioni o avrebbe attirato su di sé la collera del dio. Gli occhi sottili del bambino brillavano di una luce umana ma ogni suo muscolo era contratto dalla rigida educazione ricevuta fin dalla nascita: Seshàr non era un bambino comune, era stato "scelto", era nato per essere la dimora di Athon; colui che avrebbe avuto in sé i poteri del dio e si sarebbe elevato sull'intero universo fino all'ultimo giorno. 

- Portatela via - gridò il Sommo Sacerdote ai due accoliti. - La cerimonia di purificazione non deve subire altri ritardi... Il sangue di costei non è degno di essere versato al cospetto di Athon, saranno gli animali sacri al dio ad occuparsi di lei; il suo corpo sazierà il loro appetito e le zanne si tingeranno di rosso, a onore e gloria di colui che è Luce!

Nonostante i pianti e le sue grida disperate, la madre di Seshàr fu trascinata via senza alcuna esitazione. Il piccolo osservò la scena nel più totale silenzio, sotto lo sguardo compiaciuto del padre il quale sembrò riconoscere l'incarnazione del dio nell'espressione indifferente del bambino.

- Vieni, Seshàr - esclamò. - Il tuo destino deve compiersi, è il momento che tu accolga dentro di te lo spirito del Sommo Athon per diventare ciò che sei nato per essere!

***

Alcuni minuti più tardi il Sommo Sacerdote e Seshàr erano in piedi davanti all'altare, pronti per celebrare il rito con il quale Athon avrebbe preso possesso del giovane corpo che gli era destinato. Una volta completata la cerimonia, costui sarebbe diventato un essere completamente nuovo, un essere supremo... L'ultimo Faraone che avrebbe regnato in una dimensione senza tempo, portando con sé il potere e la grandezza di un dio, per mezzo della Luce che il suo corpo avrebbe sprigionato.

- Eccoci a te, o sommo Athon - esclamò il Sommo Sacerdote, sollevando le braccia assieme a tutti gli accoliti presenti nel tempio. - I figli di Nubia a te fedeli sono qui riuniti per essere testimoni della tua grandezza... Il giovane che vedi è colui che verrà consacrato per la tua grandezza; il suo corpo, a contatto con la tua essenza, verrà purificato e tu ritornerai in mezzo a noi come Faraone!

In risposta alle parole dell'uomo, l'incessante litanìa dell'assemblea risuonò nelle pareti del tempio. Solamente Seshàr sembrava indifferente a tutto questo... anzi, a tutto ciò che lo circondava. La mente del bambino era avvolta da un fitto velo di indottrinamenti ma il suo cuore era spento, incapace di provare emozioni di sorta; per questo le grida di morte di sua madre erano così lontane alle sue orecchie ( urla agghiaccianti che si consumarono sotto le zanne degli animali di Athon, nello stesso momento in cui il Sommo Sacerdote levò la sua preghiera al dio ). Il piccolo Seshàr rimase calmo, anche quando Athon manifestò la propria presenza nel tempio.

- Accogli lo spirito di Athon nel tuo corpo, figlio mio - disse il Sacerdote con timore reverenziale. - Lascia che il suo potere scorra in te e vivi come unico sovrano... Vivi come Faraone !!!

Nel momento in cui Athon toccò il cuore del suo ospite, Seshàr avvertì chiaramente qualcosa di diverso: qualunque traccia di umanità fosse rimasta in lui fino a quel momento, ora che l'essenza di Athon scorreva interamente nel suo corpo, più nulla lo legava a quella debole sfera di sentimenti ed emozioni... ora era lui stesso un dio!

- Salutiamo il nostro nuovo Signore e Padrone - gridò il Sacerdote. - Lunga vita al Faraone dell'intero universo!

La voce del Sacerdote tuttavia era indifferente alle orecchie di Seshàr... un'altra voce più solenne, la voce dello stesso Athon probabilmente, risuonava nella sua testa; e il piccolo aprì la bocca meccanicamente, affinché tutti potessero udire chiaramente la voce del nuovo essere appena generato.

- Il destino dell'universo si avvicina al suo compimento - esclamò Seshàr con una voce che non gli apparteneva. - Io sono la guida di Nubia, colui che porterà la Luce ovunque, da adesso e nel tempo a venire... Voi mi chiamate Faraone ma, a partire da questo momento e fino alla fine delle vostre vite umane, verrò conosciuto col nome di Kamen Kamen!

NOTA:

"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni

Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...