POV EDWARD

Quella mattina mi alzai con il sorriso sulle labbra;da quanto non accadeva? Tanto,forse troppo tempo.

Dopo mesi e mesi di dolore e lacrime trattenute,finalmente,ero riuscito a realizzare il mio sogno,avere con me l’unica ragazza che sin dall’inizio era riuscita ad entrarmi dentro,dove mai nessuna era riuscita a spingersi.

Mi stiracchiai alzandomi dal letto,mantenendo quel sorriso ebete che da qualche ora a quella parte era spuntato sul mio viso,mi diressi verso la finestra e la spalancai respirando l’aria pulita;la giornata,stranamente,era soleggiata e rispecchiava a pieno il mio umore.

Perché nel momento il cui Bella aveva acconsentito ad essere mia,il brutto tempo nel mio animo era stato sostituito dal sereno.

Perché nel momento in cui Bella aveva acconsentito ad essere mia,tutto sembrava essere più bello.

Una parte di me però,quella più remota,aveva paura.

Ma come si fa ad avere paura di un sentimento così bello e puro come l’amore? Come si fa a temerlo quando in realtà lo avevo cercato per tutta la vita? Cosa fa davvero paura dell’amore? Forse,quella maledetta sensazione che ti ricorda che improvvisamente tutto è cambiato e che la posta in palio è più alta,che basterebbe così poco per rovinare tutto.

Quella paura irrazionale che ti spinge a misurare ogni tuo movimento per il timore di poter perdere chi si ama.

Eppure,con Bella era così maledettamente facile essere sé stessi,stringerla,baciarla o semplicemente guardarla negli occhi,litigarci per poi farci pace.

Quando ami qualcuno tutto diventa più semplice ma avevo visto coppie che quando si erano prese l’impegno di dedicarsi l’uno all’altro si erano sgretolate come niente;la paura che potesse accadere anche a noi mi divorava.

Mi risvegliai da quelle riflessioni cupe quando sentii il bip del cellulare.

Ancora impalato davanti alla finestra,voltai il capo in direzione del comodino dove era appoggiato;sbuffai e tornai indietro per poter vedere chi fosse,mi sedetti sul letto con il cellulare in mano e non appena i miei occhi focalizzarono il nome “Bella” come mittente del messaggio il sorriso che pochi minuti prima mi aveva abbandonato ritornò prepotente sulle mie labbra.

From: Bella

Buongiorno Edward <3

Era un messaggio semplice,nessuna frase stucchevole tipiche dei fidanzatini alle prime armi,nessun nomignolo sdolcinato o cose simili,eppure,ebbe il potere di riscaldarmi il cuore.

To:Bella

Buongiorno amore mio

Amore mio,era un sogno poterla chiamare così.

Infondo,non vi era frase più giusta per indicare ciò che Bella rappresentava per me.

Da quanto la amavo? Nonostante la scoperta recente,il mio cuore urlava “Da rutta la vita”e sapevo bene anche io che era davvero così.

Bella non era mai stata solo la mia migliore amica o la sorellina da proteggere,Bella era sempre stata di più;la ragazza capace di farmi sorridere nei momenti difficili,e si sa che quando una persona riesce a farti sorridere anche quando tutto ti sembra spento è davvero una persona a cui tieni molto,l’unica ragazza capace di farmi provare quel sentimento assurdo chiamato gelosia,sentimento che,mi aveva accompagnato anche nell’età fanciullesca,erano stati molti gli episodi in cui sentivo ribollirmi il sangue nelle vene quando un bambino le si avvicinava o le sorrideva semplicemente;Bella era mia,mia e di nessun’altro.

Era strano pensare che avevo avuto l’amore,quello vero,davanti agli occhi per tutto quel tempo e non essermene mai reso conto.

Perché infondo è vero che ti rendi conto di quanto tieni ad una persona solo nel momento in cui la stai per perdere,ed io avevo corso il rischio che accadesse fin troppe volte.

Mi resi immediatamente conto che,preso dai miei pensieri,avevo perso tempo prezioso.

Mi alzai di scatto,come se mi fossi scottato, e mi precipitai nel bagno pronto per una doccia;mi spogliai e prima di gettarmi sotto il getto dell’acqua calda,mi osservai allo specchio;più mi osservavo,più notavo aspetti di me che apparivano diversi dall’ultima volta che avevo contemplato il mio riflesso allo specchio.

Gli occhi,sembravano più chiari e luminosi,il verde che li caratterizzava aveva abbandonato quella tonalità cupa per adottare un colore più tenue e piacevole.

Il mio viso sembrava più rilassato e la solita espressione tormentata era stata sostituita da una più estatica.

Ancora una volta il pensiero di Bella si affacciò prepotente nella mia testa e l’impazienza di rivederla mi scosse;mi precipitai nella doccia e lasciai che l’acqua calda sciogliesse tutti i muscoli intorpiditi mentre il pensiero che di li a poco tempo l’avrei rivista faceva da sfondo a quello stato di benessere che sentivo dentro.

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Preso dalla fretta di vedere Bella,quella mattina non avevo fatto colazione ma il mio stomaco non sembrava risentirne,lo sentivo pieno e mi stupii nel constatare che le famose “farfalle” le potessero avvertire anche i ragazzi.

Mi diedi dello sciocco ricordando che l’amore era magia e che non mi sarei dovuto stupire di nulla.

Parcheggia l’auto nei pressi di casa Swan e,dopo esservi sceso,mi incamminai velocemente verso il portico;presi un profondo respiro e suonai il campanello e dopo pochi attimi la porta si aprì mostrando la figura di una Bella decisamente assonnata che si strofinava gli occhi con la mano chiusa a pugno proprio come i bambini “Edward” mormorò sorpresa dopo avermi messo bene a fuoco “Dovevamo vederci?” rimasi un po’ deluso da quella domanda ma non feci trasparire nulla “Non sei contenta di vedermi amore?” arrossì improvvisamente e immaginai che il nomignolo con cui l’avevo chiamata la mettesse decisamente in imbarazzo “N-no,cioè,sono felice di vederti solo che non ti aspettavo altrimenti mi sarei fatta trovare con qualcosa di decente addosso” mormorò flebilmente mentre il suo sguardo era puntato sui suoi piedi scalzi;solo allora mi permisi di osservarla meglio,i capelli erano legati in una coda alta spettinata,qualche ciuffo le ricadeva sul viso coprendole gli occhi,indossava una canotta bucherellata che lasciava scoperta,in alcuni punti,la sua pelle candida e portava un paio di pantaloncini striminziti che le fasciavano le gambe come se fosse una seconda pelle;era terribilmente bella. “Prima di essere il tuo ragazzo sono il tuo migliore amico perciò non devi sentirti in imbarazzo o preoccuparti di qualcosa con me,intesi?” finalmente alzò lo sguardo ed io potei bearmi della vista del suo viso e dei suoi occhi mentre le sue labbra si piegarono in un sorriso bellissimo tanto che ne rimasi incantato “Allora signorina,ha intenzione di salutarmi come si deve?” la mia voce aveva assunto una nota maliziosa e le guance di Bella diventarono ancora più rosse “Ehm…si…ecco” era impacciata e per quanto tenera risultasse ai miei occhi una parte di me la trovava incredibilmente buffa;mi avvicinai a lei senza aspettare che riuscisse ad esprimersi le presi il volto tra le mani,mi avvicinai alle sue labbra guardandola negli occhi per poi poggiarvi le mie.

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A disturbare la nostra pace fatta di coccole e tenerezze fu il campanello,Bella si alzò come scottata dal divano su cui ci eravamo precedentemente accomodati e si incamminò verso la porta ma prontamente la fermai “Dove vorresti andare conciata in quel modo signorinella? Fila a mettere qualcosa che ti copra fino al collo” rise ed io mi beai di quel dolce suono “Ma devo aprire” si lagnò subito dopo “Ci penserò io,vai” annuii e corse verso le scale passandomi accanto;sorrisi e con poca voglia andai ad aprire la porta di casa Swan “Jacob???’!!!”

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