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Autore: nws    03/06/2011    1 recensioni
Dannato Saidin è ambientato in Randland, il mondo di Wheel of Time. La storia è basata su alcuni avvenimenti del libro VI (Il signore del caos). I personaggi e i luoghi sono inventati ma ci sono diversi spoiler riguardo ai primi sei libri della saga. Il protagonista è un Asha'man impegnato nella sua prima missione in un mondo terrorizzato da quello che lui ed i suoi simili rappresentano. La storia cerca di affrontare con un'impronta comica diversi aspetti trattati solo marginalmente dalla saga originale.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si fermarono davanti alla prima casa del villaggio. Poco più avanti diversi edifici si affacciavano su una piccola piazza, erano tutti piuttosto bassi. L'unico a raggiungere i tre piani era proprio di fronte a loro, alcuni anziani stavano giocando a carte godendosi l'ombra del suo porticato. Doveva essere la taverna. Il sole era ancora alto e la maggior parte degli abitanti era impegnata nei campi. Alcune donne chiacchieravano attorno ad un banchetto colmo di provviste di ogni tipo. Poco oltre dei bambini giocavano a rincorrere un grosso cane, sollevando di tanto in tanto nuvole di polvere che attiravano occhiate minacciose dalle madri.
«Non avevo mai visto una donna lasciarsi scappare un'occasione simile per sgridare qualcuno» disse Juim a bassa voce.
«Temo che non saranno altrettanto gentili quando scopriranno cosa vogliamo fare» rispose Roil.
Si diressero verso la taverna con passo deciso e sguardo fermo. Le loro uniformi erano impeccabili e il portamento di un Asha'man non poteva essere da meno, la Torre Nera prestava un'attenzione quasi maniacale all'apparenza. Erano armi, letali ed efficienti. Doveva essere chiaro a chiunque dopo un solo sguardo.
Non avevano ancora raggiunto il centro della piazza quando le donne si ammutolirono, Roil poteva sentire diverse paia di occhi puntati su di lui ma non vi diede importanza. Solo pochi mesi prima una cosa del genere l'avrebbe quantomeno fatto sentire in pericolo, ora poteva ignorare quella sensazione così come faceva con gli insetti o con il caldo cocente. Avevano camminato per alcune ore, vestiti di nero sotto il sole estivo ma non stavano neppure sudando, un trucco davvero utile per mantenere le apparenze.
Oltrepassarono due bambini che li fissavano a bocca aperta senza degnarli di uno sguardo e raggiunsero la taverna.
«Devor, Jasmine, venite qui!» sentirono gridare una delle donne.
Se dall'esterno quell'edificio sembrava più un'abitazione che una locanda, dall'interno appariva ancora meno adatto. C'era un bancone con diverse bottiglie in mostra ma quello era l'unico dettaglio che suggeriva a Roil di non aver sbagliato destinazione. In un angolo diversi attrezzi e pacchi imballati facevano pensare ad un emporio mentre nel lato opposto dell'ampia stanza tre donne rammendavano panni. Guardandole bene Roil notò persino una culla ed era certo che non fosse vuota.
Spero almeno che ci siano delle camere di sopra...
Magari ci sono le stalle!
Non sarà facile tenere l'uniforme pulita in una stalla
Non era divertente dormire in una stalla
Potrebbe ospitarmi la biondina
Finalmente una bella idea!

«Ehm.. Benvenuti a Hosiner!» era una voce profonda. L'uomo che aveva parlato era senza dubbio un oste, era il ritratto perfetto del locandiere. Mancava solo il grembiule perennemente macchiato ma quello era un dettaglio che si poteva trascurare, considerando il resto del locale. «Come posso servirvi?» continuò incerto dopo alcuni momenti «Ho dell'ottima birra fresca e fichi secchi dolcissimi»
Per me la bionda!
«Avete anche delle camere libere per qualche giorno?» rispose Juim con un tono che lasciava poco spazio a risposte negative.
«Temo di non avere camere all'altezza dei Signori, non vogliano offendersi... però ho ancora tre stanze libere. Sono molto semplici ma è tutto quello che rimane, non era mai capitato di ospitare tanta gente così importante sapete? Comunque inizierò subito a renderle più accoglienti possibile...»
«Chi sono gli altri ospiti?» Juim era sempre stato bravo a nascondere lo stupore, al contrario di Roil che negli ultimi mesi era persino riuscito a peggiorare.
«Oh... certo, immagino abbiate un appuntamento. Perdonatemi, avrei dovuto capirlo subito...» l'oste fece una pausa per schiarirsi la voce «In questi giorni ho l'onore di ospitare Tesiha Sedai e la sua scorta, sarò lieto di annunciarvi al più presto e preparerò una sala per il vostro incontro»
A Roil venne quasi un colpo. Quando si riprese la faccia dell'oste gli confermò il sospetto di essersi lasciato sfuggire un'imprecazione.
Ma incontrala tu quella dannata strega!
Mi sono tolto le parole di bocca!
Bendetto! Le Aes Sedai mi fanno una paura dannata!
...
...
Che succede?
...
Inizia ad essere affolato qui dentro...
Affollato? No... troppa gente mi spaventa un poco
Sono confuso
Sai che novità, facciamo così, con la biondina lascia fare a me che ho le idee chiare!
...
C'è dell'altro
Già, che c'è?
Ecco... le donne mi spaventano un pochino...
Luce ma questa cosa da dove esce?
E ti stupisci? Sei la noia fatta a pensiero, fortuna che ci sono io!
Juim sta parlando...

«... nostre stanze»
Roil guardò Juim per alcuni momenti cercando di ricostruire quanto aveva appena detto, inutilmente. Spostò l'attenzione sull'oste in cerca di qualche suggerimento ma quello lo fissava a sua volta, come se si aspettasse qualcosa da lui. Provò ad annuire cercando di apparire convinto e si sentì sollevato vedendo il volto dell'oste rasserenarsi con un sorriso. Non aveva idea di cosa aveva appena fatto ma sembrava aver funzionato.
«Da questa parte allora» il locandiere indicò le scale che salivano a lato dell'angolo adibito a magazzino. Dopo alcuni gradini si bloccò «Oh.. di nuovo perdono, vado subito a chiamare qualcuno per occuparsi dei vostri cavalli e per portarvi i bagagli di sopra»
«Non è necessario» lo interruppe Juim «non abbiamo nulla di tutto ciò»
L'oste rimase a bocca aperta per alcuni istanti, indeciso se considerarla una battuta, un insulto o chissà cos'altro. «Possiamo vedere le nostre stanze?»
«Oh... certo certo, da questa parte»
Arrivati al primo piano li colpì un intenso odore di incenso profumato, l'oste parve sorpreso quanto loro ma concesse una sola occhiata ad una porta chiusa e proseguì. Dovettero salire un'altra rampa di scale prima di raggiungere uno stretto corridoio sul quale si affacciavano tre stanze vuote separate da alcune assi di diversa misura. Quel piano doveva essere stata una soffitta fino a poco tempo prima.
«Ecco.. come vi dicevo non sono di certo alla vostra altezza ma chiamerò subito le ragazze per sistemarle al meglio. Porteranno coperte, catini d'acqua... troveranno di certo anche alcune tende, magari dei fiori... se nel frattempo volete accomodarvi nel salone sarò lieto di offrirvi da bere per farmi perdonare la semplicità delle camere. O preferite che vada subito ad avvertire Tesiha Sedai del vostro arrivo?»
Juim rispose immediatamente, non voleva che Roil si intromettesse.
«Tesiha Sedai è sicuramente molto impegnata, saremo felici di accomodarci di sotto.» Prese alcune monete e le posò nelle mani dell'oste senza guardarle. Quando fu certo che l'uomo lo stesse ascoltando continuò lentamente, pronunciando bene le parole «Questa sera parleremo per conto del Drago Rinato. Fai in modo che chiunque sia in grado di raggiungere questa locanda prima di notte venga ad ascoltarci.»

Continua...

Dannato Saidin è un progetto nato sul forum I Camminatori dei Sogni, vieni a visitarci: i Camminatori dei Sogni

  
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