Questa fanfiction è dedicata a tutte quelle persone che hanno bisogno di un po' di coraggio per affrontare il mondo, e a tutte quelle persone che già combattono per un mondo migliore: non arrendetevi mai.

Blaine rimase in silenzio, guardando il proprio ragazzo piangere.

Cosa poteva dire? te lo avevo detto? no, certamente no.

Si sedette al suo fianco, senza dire nulla, e avvolse un braccio intorno alle sue spalle:

"ehi." sussurrò poi.

Kurt alzò lo sguardo, e Blaine sentì una fitta al cuore, vedendo quei bellissimi occhi azzuri pieni di lacrime.

"è ingiusto. Io credevo davvero che avremmo potuto avere un Prom come tutti gli altri. uno normale, senza essere picchiati, senza essere soggetti a scherzi di pessimo gusto..."

"Kurt..." iniziò Blaine, ma il ragazzo lo interruppe:

"non propinarmi una di quelle solite frasi che trovi nei cioccolatini, come : -vedrai che il futuro sarà migliore,- o -non abbatterti e continua a combattere per te stesso...-" Kurt deglutì, per poi riprendere a parlare:

"ricordi la canzone che mi hai cantato quando mi sono trasferito dalla Dalton?"

Blaine annuì.

"noi non abbiamo un posto che solo noi conosciamo (Somewhere only we know). non abbiamo nemmeno un posto in questa città. quando usciamo insieme, li vedi anche tu quegli sguardi? ci odiano per il solo fatto che stiamo insieme.

ci odiano per il fatto che noi siamo diversi.

Ed io... come faccio a vivere così? ho passato sedici anni a convivere con questo disprezzo, ma adesso... sono solo stanco.

Non ti senti isolato? non ti senti affogare dentro il mare di cattiverie che ogni giorno ci propinano? Essere buttato nella pattumiera, spinto contro gli armadietti, insultato.... non è troppo? Cosa ho fatto di male per meritarmi questo?

la scorsa settimana il professor schuester ci ha fatto cantare per accetare noi stessi.

io so chi sono, e sono fiero di essere così.

Il problema è che sono gli altri che non ci accetano per quello che siamo: voglio dire, a me piacciono i ragazzi e non le ragazze.

Qual è il problema?" chiese Kurt, lasciandosi sfuggire un singhiozzo.

Anche Blaine aveva gli occhi lucidi.

Strinse contro di sè l' altro ragazzo, e gli rispose all' orecchio:

"Le persone possono essere cattive, quando non sanno come comportarsi. non dico che sia giusto, ma è così.

Ti spingono contro gli armadietti, ti insultano, perchè non sanno che altro fare. ed è orribile che la loro ignoranza faccia soffrire così tanto.

Kurt... io non ti mentirò. probabilmente sarà così per tutta la nostra vita. verremo derisi, discriminati, offesi, per questa differenza.

Dobbiamo solo sperare che un giorno capiscano cosa stanno facendo, e la smettino di agire in modo così rude."

Kurt nascose il volto nel collo di Blaine, e questi sentì scivolare sul proprio collo le lacrime del ragazzo.

Quanto avrebbe voluto uscire fuori da lì e dare una lezione a tutti quelli che avevano fatto stare così male Kurt!

Quanto avrebbe voluto uscire da lì e fare male a tutte quelle persone omofobe che con una parola, con un gesto, avevano fatto piangere un altro ragazzo!

Ma sarebbe stato inutile.

C' erano così tante persone che si comportavano in quel modo, e lui era uno solo.

Cosa avrebbe potuto fare contro un oceano? quasi nulla.

Eppure, quando Kurt sciolse l' abbraccio, si sentì immensamente forte, per essere riuscito ad asciugare le lacrime del controtenore.

"Sai, Blaine... forse il mondo non cambierà e non sarà improvvisamente favorevole ai gay... ma io non smetterò di combattere perchè questo avvenga."

E, con ciò, i due ragazzi uscirono dall' aula: Kurt aveva una corona da ritirare, e Blaine... bhè, Blaine aveva una mano da tenere stretta, e coraggio da infondere.

Non solo al suo fidanzato, ma a tutte quelle persone che ne avevano bisogno