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Autore: scarlett666    09/06/2011    4 recensioni
Una festa, una kunoichi maligna ed un ignaro cane che cade letteralmente...dalle nuvole.
Partecipante alla sfida "dolci epifanie" indetta da Aya88 nel forum UrdCafè, nonchè contenente il mio primo crack pairing.
Tema: "un bacio rivelatore, un bacio che dovrà permettere ai due personaggi in questione o ad uno solo dei due di capire quelli che sono i propri sentimenti per l'altro".
Attenzione: la demenzialità del contenuto potrebbe provocare effetti indesiderati, nuoce gravemente alla salute. [kiba/sai]
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kiba Inuzuka, Sai, Sakura Haruno | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Dannata befana
 
Fandom: Naruto
Autore: Scarlett666
Rating: Verdissimo
Personaggi principali: Kiba, Akamaru, Sai e Sakura
Personaggi accessori: Sasuke e Naruto
Genere: comico, demenziale
Avvertimenti: è una buffonata, nuoce gravemente alla salute ed è assolutamente OOT, ma l’idea mi ha fatto ridere, e credo si debba apprezzare lo sforzo che ho fatto nel non scrivere narusasu o sasunaru, che dir si voglia. ù.ù
Contesto: universo parallelo ed ideale nel quale Sasuke è tornato illeso e soprattutto sano di mente a Konoha dopo aver fatto secco Itachi ed eventualmente anche sconfitto Madara insieme a Naruto. In ogni caso shippuden, età 17 anni circa.
 
 
Dannata befana
 

 
Era rimasto così: muto ed immobile come uno stoccafisso per una quantità incalcolabile di secondi, interminabili minuti nel corso dei quali si era più che convinto di non aver nemmeno respirato, se non fosse per il fatto che quasi sicuramente a quest’ora sarebbe stato quantomeno cianotico, se non direttamente esanime. Ma la cosa che più strabiliava i presenti era stata la totale assenza di qualsivoglia suono, non aveva parlato, non una parola, un verso, un guaito, uno sbuffo, un ansito.
Nulla.
Nani. *
Un raggelante silenzio.
Sino a quando, disperatamente preoccupato e uggiolando come un cucciolo terrorizzato, Akamaru aveva preso a leccargli il viso. Prima una guancia, quasi timidamente, poi, non vedendo alcun cambiamento, sempre con maggior impeto e convinzione, giungendo infine a ricoprirlo generosamente con un abbondante strato di bava canina.
Che gioia.
Solo allora aveva preso a ragionare.
Solo in quel momento un piccolo, minuscolo, ingranaggio sito in un antro recondito della sua testolina piena di polvere, peli di cane e pulci, aveva stancamente ripreso a muoversi e, lamentandosi come appesantito dalla ruggine di secoli di inutilizzo pressoché totale, aveva iniziato a muoversi, cominciando a mettere in fila quella serie di tragici ed infausti eventi che lo avevano condotto sino a lì… alla caduta.
Innanzi tutto, dove si trovava.
Ok, questa era facile.
Era a Konoha, a casa di Naruto, nel bel mezzo di una caoticissima festa ed al momento tutti lo stavano guardando con una certa insistenza; chi con l’aria incuriosita, chi a dir poco esterrefatto, chi pareva assolutamente disinteressato e chi invece aveva dipinto in viso un ghigno compiaciuto con l’aggiunta di una puntina di sadismo.
Sakura stava ghignando, poteva vederlo al di là di ogni ragionevole dubbio.
Eppure… ma un attimo fa non era dietro di lui?
Ricordava distintamente di averla vista confabulare per tutta la sera con l’odioso Sai e Naruto, mentre un seccatissimo Sasuke scuoteva la testa con fare rassegnato, tentando inutilmente di trascinare via con sé l’Uzumaki.
In effetti gli era parsa una scena sospetta.
Non tanto per l’atteggiamento dell’Uchiha, quello chi lo capisce è bravo, ma piuttosto per quel farfugliare e ridacchiare concitato dei tre compagni di squadra… e per i loro strani movimenti. 
Terribilmente sospetti.
Poi Naruto si era lasciato convincere da Sasuke ad allontanarsi ed insieme erano spariti chissà dove, non voleva di certo saperlo. L’odioso Sai dal buon odore pareva essersi dissolto nella mischia.
Ma Sakura era rimasta lì. Gli era rimasta appresso per tutta la serata.
Sempre più sospetto.
Non gli piaceva per niente.
Ma non era quello a preoccuparlo maggiormente.
Una volta scostato malamente il suo premurosissimo cucciolo fin troppo cresciuto ficcandogli quasi del tutto una mano in bocca, si raddrizzò dalla scomoda posizione nella quale era rimasto per tutto quel tempo; ancora doveva realizzare pienamente come aveva fatto a finire in terra, carponi sopra qualcuno.
Qualcuno di tremendamente pallido e silenzioso.
Vestito interamente di nero.
Anche un po’ freddino a dirla tutta.
Un cadavere?
Ma aveva un buon odore.
Attimi di gelo.
Poi realizzò.
Con la consapevolezza di cosa, dove, ma soprattutto sopra chi fosse in quell’istante mollemente adagiato, un terribile brivido lo colse, prendendogli la schiena all’improvviso come una secchiata di acqua gelida in pieno inverno. Seppe per la prima volta di avere peli anche in zone pressoché sconosciute del proprio corpo, dal momento che tutti, in quel preciso istante, avevano deciso di drizzarsi all’unisono, irrigidendolo  e paralizzandolo nuovamente.
Si sentiva come un gatto che rizza il pelo.
Una sensazione terrificante davvero, soprattutto per uno come lui.
Ma forse era ancora in tempo per realizzare che in realtà si era trattato solo di un terribile incubo.
Dannato Naruto ed il suo indigeribile ramen.
Sì, sicuramente era stata colpa della cena troppo pesante.
Peccato che quel qualcuno, ancora sotto di lui, avesse anche il sorriso più falso ed irritante che avesse mai visto, e che per tutto il tempo non avesse smesso di fissarlo con quell’odiosa aria soddisfatta.
Dio quanto era vicino.
Terribilmente vicino.
Praticamente aveva il suo naso a pochi centimetri dal volto.
E quegli occhi sottili, neri, dal taglio allungato e le ciglia folte, che gli conferivano quell’aria leggermente provocatoria, quasi maliziosa. Quegli occhi che tanto contrastavano con l’alabastrino incarnato del suo volto. Quante volte si era chiesto come facesse ad essere così dannatamente pallido, un bianco surreale, da foglio intonso.
E a lui le cose pulite, candide, immacolate, quasi come la terra vergine, avevano sempre suscitato una gran voglia di farle sue, tuffarvisi dentro e sporcarle, stropicciarle, marcarle indelebilmente come si fa con il proprio territorio, strusciandovisi contro soddisfatto.
Oddio, era proprio un animale.
Trovò quel pensiero assurdo quasi divertente, ma questo prima di rendersi conto di ciò che aveva appena immaginato… e di quel che aveva fatto.
Poteva ancora avvertire un lieve formicolio sulla pelle, una scia sfumata del sottile calore che quel breve ed accidentale contatto a fior di labbra aveva provocato.

Aveva appena baciato Sai, l’odioso Sai, e, come un’illuminazione divina, forse la prima della sua intera vita, stando ancora a carponi su di lui aveva appena immaginato cose assurde sul suo conto, realizzando che, dopo tutto, gli era pure piaciuto.
Ma il dubbio persisteva.
Perché lui in quella posizione non ci era di certo finito da solo, né tantomeno poteva essere inciampato su Akamaru… e quel ghigno era fin troppo eloquente.
Dannata befana dai capelli color caramella.



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Lo so.
E' veramente qualcosa di  impensabile ed orripilante, soprattutto se si pensa che l'ho partorita proprio io.
Una KibaSai? Parliamone... non so quanto sia credibile.
Però c'era questa cosa del bacio, e della faccia da schiaffi di Sai, e Kiba che si struscia su tutto ciò che è immacolato... non potevo resistere.
Senza contare il fatto che ho trovato il modo di infilarci anche Sasuke e Naruto, sebbene estremamente marginali.
XD
Non potevano proprio mancare!
E poi c'è la mia befana preferita.
ò.O
Oddio, preferita magari no, ma befana di sicuro...kunoichi maligna! Non si combinano queste cose alle spalle degli altri, eh!
Un grazie grande come una casa a chi si è soffermato a leggere sin qui e anche a chi deciderà di darmi una sua opinione in merito.
Arigato
   
 
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