Film > Fight Club
Ricorda la storia  |      
Autore: NoemiBoh    11/06/2011    1 recensioni
Che dire, torno dopo circa una anno con una One Shot su uno dei miei film preferiti...
"Lo sapevo, eccola che spalanca gli occhi scuri, resi ancora più scuri da quel pesante trucco nero mischiato alle occhiaie. chissa da quant'è che non dorme...
-Cosa?- mi domandò, affievolendo la voce durante la pronuncia della "a" come suo solito."
Genere: Comico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Piccola NdA da leggere prima o dopo la FF, a tuo piacimento xD

E rieccomi qui dopo praticamente un anno di assenza! chiedo venia...volevo continuare la altre FF, ma con la scuola e tutto il resto -la camera da riordinare, le mie altre attività di svago ecc- non ho più fatto niente T^T

Quindi mi sto dando alle One Shot, come questa.
Ho deciso di scrivere dal punto di vita del narratore/protagonista, che non ha un nome ma che io chiamo amorevolmente
Jack XD
Questo per 2 motivi:
.Amo la sua capacità descrittiva dice sempre la sua, cosa ne pensa su questo e quest'altro, rendendo il tutto personalisimo;
.Scrivendo in pri
ma persona riesco ad analizzare meglio il personaggio, entrando deltro la sua mente.

È ambientato un mesetto o due dopo la "morte" di Tyler... l'ho scritta perchè a scuola erano tre mesi che facevo vasetti di creta -e difatti stanza e signora del corso sono identici a qurlli presenti nella mia reantà- , quindi dovevo sfogarmi, non ce la facevo più ^^"
E l' ho scritta anche
chiedendomi come sarebbero andate le cose tra Jack e Marla, a cui mi sono parecchio affezzionata.

Boh...spero solo possa mettere un sorriso sulla vostra faccia per in paio di secondi :)



Colombini



Eravamo in macchina, Il cielo era nuvoloso e faceva aria di tempesta, ma almeno c'era un po' di vento, a differenza delle ultime giornate afose dove si faceva fatica a respirare.
Stavo guidando la carretta che mi sono potuto permettere dopo che il mezzo precedente ha fatto una fine non molto piacevole, quando Marla posò lo sguardo su di me e disse:
-Scusa, ma dove stiamo andando?-
Ecco. Bah, tanto vale risponderle, se se la prende al massimo mi dice di tornare indietro, cercando di prendere il volante.
-Terapia di coppia- rispondo dopo la lunga pausa.
Lo sapevo, eccola che spalanca gli occhi scuri, resi ancora più scuri da quel pesante trucco nero mischiato alle occhiaie. chissa da quant'è che non dorme...
-Cosa?- mi domandò, affievolendo la voce durante la pronuncia della "a" come suo solito.
-Beh, ho sempre voluto fare vasi di argilla, trovo sia un'esperienza da provare...- le risposi, aggiungendo -E poi il caffè è gratis- ricordandomi successivamente della sua dipendenza.
-Cioè vuoi farci tornare a quegli insani gruppi di sfogo?-
-No. Semplicemente ho trovato questo posto dove si possono fare dei vasetti, ed avendo letto essere una cosa terapeutica ergo rilassante, l'ho trovata carina, come idea. Ecco tutto.-
Passammo i restanti cinque minuti circa di viaggio in silenzio, a tenerci compagnia fu la pioggia che cominciava a picchiettare rumorosamente sul vetro dell'auto.
Ci ritrovammo in una stanza quadrangolare, con parecchi tavoli posizionati in modo minuziosamente ordinato; il tutto era di un colore che variava dal giallino al verde-gelato-alla-menta.
Ci accomodammo l'uno accanto all'altra insieme al resto dei partecipanti, ed una donna iniziò a parlare.
Sentivo ciò che diceva, ma non l'ascoltavo poichè estremamente impegnato a studiarne la fisionomia.
Estremamente magra, smunta e sciatta. I capelli cespugliosi sembravano rimanere attaccati per miracolo (sempre se Dio esiste); sarà stata sulla quarantina...portata piuttosto male, direi.
E fu così che mi ritrovai tra le mani un grosso, marrone, appiccicoso pezzo informe di argilla.
Marla, ancora taciturna, aveva già iniziato, le palpebre socchiuse e la bocca impegnata ad aspirare avida il fumo dalla sigaretta, che pareva oro per lei.
Il bianco del camice non le stava così male... per lo meno le donava un po' di colorito, sembrava meno... cadaverica?
Decisi finalmente di distogliere lo sguardo dal suo viso ed iniziai il mio vaso.
Stavo formando il primo colombino quando Marla aprì la bocca per parlare:
-Ho sempre pensato che questi cosi si chiamassero colombini perchè sono a forma di uccello.-

Fine.


Maybe -.-
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Fight Club / Vai alla pagina dell'autore: NoemiBoh