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Autore: rospina    12/06/2011    7 recensioni
Quanti ricordi …
In un angolo vide la parrucca di Nicolas. La indossò e modificò la voce. Quante volte l’aveva fatta ridere, e l’aveva protetta …
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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l’ambasciata era sempre la stessa. Non era cambiata di una virgola, tutto era uguale a sempre. Lei era appena entrata, indossava un paio di shorts di jeans ed una canotta bianca. Il grande salone era deserto, ed il divano bianco come sempre; lo guardò con nostalgia. Entrò nell’ufficio dell’ambasciatore.

Era vuoto.

Era come se tutti si fossero volatilizzati. Si guardò attorno , ormai in quella stanza non vi era più traccia di Parker, e con lui erano scomparse anche le foto dei suoi figli. Da quanto tempo mancava?

Più o meno quindici anni.

Approfittò del silenzio per salire la lunga scala, ampia e tondeggiante. Con decisione raggiunse l’ultimo quadro che ritraeva un ambasciatore pelato. Ma lei sapeva bene che quella tradizione era stata rotta da un pezzo. Passò per il passaggio segreto e raggiunse la soffitta.

Sorrise.

Quanti ricordi …

In un angolo vide la parrucca di Nicolas. La indossò e modificò la voce. Quante volte l’aveva fatta ridere, e l’aveva protetta …

Un rumore la riportò alla realtà; si voltò di scatto e di fronte a lei un uomo. Folti capelli neri e occhi dello stesso colore. Con la voce di Nicolas la giovane disse:

“capo”

Lui serio rispose:

“Smettila di scherzare, tanto non mi inganni Cecilia!”

“Juan!! Mi hai riconosciuta” Cecilia Parker gli andò incontro e lo abbracciò e aggiunse “Mamma mia come sei diventato … sembri quasi una persona seria” e rise mostrando il suo sorriso candido; i suoi occhi ridenti come quelli di una volta, tutto in lei rivelava la bambina che era stata, ma tutto in lei rivelava che quella bambina non vi era più: al suo posto ora vi era una donna!

“Sono una persona seria!” disse infilandosi le mani nelle bretelle, per poi farle scappare schioccare e disse “Di la verità, ora sembro un ambasciatore”

“Già devo dire che mio padre ci ha visto giusto lasciandoti questa opportunità”

Gli occhi dell’uomo, che ora erano attorniati da qualche segno del tempo, che gli dava fascino, scintillarono e chiese:

“Raccontami un po’, come vanno le cose a Santa Juliana?”

“Benissimo, papà è sempre con Ninì, hanno un bellissimo bimbo … assomiglia molto a Nicolas!” rise di gusto, Nicolas non aveva mai abbandonato le loro vite del tutto, ma Juan non era soddisfatto voleva sapere di più:

“E gli altri?”

“Chow, sta bene, gira il mondo. Prima o poi incontrerà l’uomo della sua vita. Chama invece continua a ballare, e pare che finalmente abbia trovato un buon produttore, mentre Lola e Martin, beh loro hanno seguito l’esempio di mio padre e Ninì … si amano, tanto tanto tanto!”

“E tu?” chiese Juan ammaliato dalla voce sottile della giovane che le stava di fronte

“IO? Io sono felice, sto terminando gli studi,ma prima volevo tornare qui a vedere l’ambasciata che mi ha reso felice. Qui ho trovato la mia mamma del cuore. Ora raccontami di Angelo e Carmen – non attese una risposta, dal sorriso dell’uomo capì che le cose andavano bene ed allora chiese di colei che era sempre stata al suo fianco- Sofia?”

“Sofia chi? – rise di gusto poi spiegò –Sofia bella domanda! Sofia è in giro per il mondo  a fare la modella, e io onestamente non avevo bisogno di stare accanto a lei. Cerco una persona che voglia starmi accanto sul serio, che mi voglia per quello che sono”

Cecilia lo guardò. Non era possibile, se non fosse stato per gli atteggiamenti, pareva che  a parlare non fosse più lo stesso Juan.

“Posso fermarmi un po’ qui?” chiese lei

Lui senza esitare rispose:

“se puoi? Se vuoi puoi fermarti anche tutta la vita!” rispose secco il nuovo ambasciatore.

“Grazie Juan!” lo vide restare in silenzio gli chiese “A che stai pensando?”

“Niente!” fu la risposta, ma le sue labbra mascherarono la verità

Se Martin sapesse quello che sto pensando adesso mi ucciderebbe! Questo fu il suo pensiero reale, e sottovoce disse:

“tanto mi ammazzerebbe comunque!” sorrise tra se, e guardando Cecilia risalire la scala della soffitta si accorse che al collo aveva una sciarpa bianca e nera a quadri. Era stata la sua … possibile che lei la conservasse ancora?

Scosse la testa e abbandonò anche lui la soffitta.

ANGOLO AUTRICE

Piccola one-shot! Spero che apprezziate, e mi diciate cosa ne pensate … so che forse è un po’ troppo “originale”, ma l’avevo in testa e allora l’ho buttata giù. Se volete criticatela, distruggetela … fatene ciò che volete! Anche se vi piace e vorreste sapere che accade in seguito … beh non avete che da chiedere! Un bacio e grazie

Rospina

   
 
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