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Autore: neme_    13/06/2011    9 recensioni
Una raccolta di one shot su Bleach che tratta dei pairing più disparati, dei generi più disparati, brevi e non. O almeno, ci provo. Unici fattori comuni: una vecchia radio e delle canzoni che accompagnano le storie che andrete a leggere. Buona lettura!
01. Complication - Tomorrow [GrimmIchi]
02. In un giorno di pioggia - Maybe, one day... [RenRuki]
03. Innocent sorrow - Please, explain [IchiRuki]
04. Hitori no yoru - I just wanna help you! [GrimmIchi]
05. Thank you for the venom - Hi, babe [GrimmNel]
06. Ho perso le parole - I can't do it [GrimmHime]
07. Head over feet - Happy birthday [IchiHime]
08. Nei giardini che nessuno sa - Sweet like this pink [ByaHisa]
09. She's a rebel - Your name is catchy [GrimmTatsu]
[raccolta][presenza di pairing etero e yaoi][song-fic]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Author's note; di nuovo ciaaao, è Neme che vi scrive. Sono tornata! Stavolta con una raccolta! :applausi registrati:
L'idea di scrivere proprio non mi veniva, ma ecco che una graziosa donzella è giunta ad aiutarmi con due parole a caso: vecchia radio. E boom! Mi sono subito venute in mente un sacco di cose! Una raccolta di one shot dei pairing più disparati (spesso ci sarà
Grimmjow. Lui c'è sempre che volete farci...) e dei più svariati generi, brevi e non. Inoltre, oltre alla vecchia radio, ci faranno compagnia delle canzoni. Il titolo della raccolta, infatti, è una canzone degli Hellacopters, e tutte le one shot avranno per titolo la canzone che le accompagna. Ascoltarle mentre leggete può aiutarvi a entrare meglio in sintonia con le storie, o almeno lo spero!
Cominciamo con la prima: una yaoi. Oh mio dio, l'ho scritta davvero! È la primissima che scrivo, ma prima davvero, quindi vi prego clemenza. Ho ancora tanto da imparare! E da fan sfegatata della
GrimmIchi quale sono, non ho potuto fare a meno di aprire la raccolta con loro. Però, ecco, è la prima yaoi che scrivo, c'è poco contesto, e non so... lascio giudicare voi! :rossore imbarazzato:
La canzone che accompagna la one shot è la seconda opening di Durarara!!. Amo la canzone in sé, e ho trovato il testo perfetto.
Buona lettura! Spero di vedervi anche con le altre storie della raccolta!
E un grazie specialissimo a
Sakurassj che mi ha dato le paroline magiche! Questa raccolta gliela dedico, doveroso.

[GrimmIchi] [One shot] [Slash] [AU]



Complication

Temendo che un domani abbraccerò l'ansia che si frantumi tutto,
e guardando solo il domani non avrò delle risposte, lo so.
[ Complication – ROOKiEZ is Punk'D ]


È complicato.
Solo queste due parole gli frullano in testa, mentre osserva il soffitto celato dal buio della notte senza stelle.
È complicato, pensa con le labbra socchiuse.

Non sa come sia arrivato a quella situazione. Senza rendersene conto, è rimasto intrappolato in una situazione da cui non può uscire, non vuole uscire. Ma pensare di desiderarlo così tanto lo ferisce nell'orgoglio.

È vicino a lui, sta dormendo, ogni tanto mormora qualcosa, chissà cosa sta sognando. Sente le sue dita, quelle dita lunghe e artigliate che gli sfiorano il petto nudo. Quelle dita violente che per fin troppe volte lo ha toccato troppo in profondità.

Ichigo non sa perché è rimasto in quella casa a dormire. Non sa perché è rimasto nel suo letto, a vedere la sua pelle riflettersi al chiarore della luna piena. È una notte strana, senza stelle, unico punto di riferimento la luna, così limpida ma che, con discrezione, trapassa la finestra aperta.

Perché cedeva così facilmente di fronte a lui? Perché non riusciva a sottrarsi più di tanto a quelle mani che con violenza lo gettavano sul letto? Non lo sa. Non sa esattamente cosa lo faccia capitolare fino a quel punto.

Ricorda fin troppo bene, però, la sua voce roca, che gli ringhia contro tutto ciò che gli passa per la testa. Come un ronzio continua a frullare nella sua testa, senza permettergli di dormire. Mentre lui si fa sogni d'oro. Che ingiustizia.

Grimmjow è crollato quasi subito dopo il lungo rapporto morboso che hanno avuto. Il tempo di fumarsi una sigaretta, poi si è rigirato e ciao, arrivederci a domani. Già, domani.

Perché ci sarà un domani. Grimmjow ne è sicuro al cento per cento, perché sa che Ichigo non riesce a stare troppo lontano da lui, che lo voglia o no. E poi adora metterlo alle strette, sapere che solo sfiorarlo lo fa rabbrividire, sentirlo stringersi, irrigidirsi, imporsi un autocontrollo che non durerà a molto. Perché Grimmjow vince sempre.

È questo che a Ichigo dà fastidio. Perdere ogni volta con lui. Si alza dal letto, non riesce proprio a dormire. Va in cucina a prendere da bere, col caldo che fa opta per un succo di frutta pescato dal fondo del frigorifero. C'è un silenzio inquietante che non lo aiuta, come se Grimmjow neanche ci fosse. Lo spaventa quella calma. Fino a pochi minuti prima c'era il caos. Lui lo chiama così, Grimmjow lo definisce con un semplice “sesso”, ma la sostanza non cambia. È rumoroso, quasi assordante, lui non ha mai via di scampo e a stento riesce a trattenere quei sospiri acuti di cui Grimmjow va letteralmente pazzo. Fa di tutto per farlo urlare, fargli perdere la voce con le sue spinte violente. E Ichigo non lo sopporta, perché non riesce a resistergli. È violento, ma a lui dopotutto... non dispiace.

Beve tutto d'un fiato il succo. Poi si guarda intorno, cercando qualcosa da fare. All'una di notte non ci sono molti passatempi. C'è però una vecchia radio. Avrà circa quindici anni, è piena di polvere, Grimmjow ormai non la usa più se non come soprammobile. A Ichigo è sempre piaciuta quella vecchia radio, ha sempre desiderato usarla. Fissa la porta che dà alla camera da letto, dove il ragazzo con cui ha fatto sesso sta ancora dormendo e non sembra volersi svegliare. Solo per cinque minuti, a volume basso, non se ne accorgerà mai.

La accende, mette una frequenza qualsiasi e si accomoda sul divanetto grigio, testimone di innumerevoli amplessi tra i due. Effettivamente, ovunque giri il capo, Ichigo non ricorda un posto in quella casa dove non l'abbia fatto. Sul tavolo, sul divano, in bagno prima o dopo la doccia, sul letto... se Grimmjow aveva voglia, non c'era scusa che reggeva.

Non ha mai capito perché sia desiderato così tanto. Ormai va avanti così da mesi. Lui non ne voleva proprio sapere all'inizio.

« Figurati se posso fare certe cose con te! » si metteva a gridare.

Ma Grimmjow non lo ascoltava mai. E alla fine aveva vinto, aveva ottenuto il suo corpo, e forse il suo cuore.

« Ma perché dovremmo farlo?! » grida sempre Ichigo confuso.

« Perché lo vogliamo, e gli istinti non si possono ignorare a lungo. »

Dice sempre così. Come se fosse solo una questione di istinto e di voglia. Come se fosse la cosa più naturale del mondo.

È complicato. Già è assurdo ritrovarsi così spesso a casa sua e ritrovarsi dopo neanche cinque minuti mezzo nudo a farsi toccare ovunque, ma poi... con Grimmjow! Un uomo, una persona del suo stesso sesso! E dire che all'inizio neanche si sopportavano, e sinceramente non si sopportano tutt'ora. Ichigo è sempre riservato, non vuole farsi trasportare troppo, sa che è sbagliato, non hanno senso questo tipo di relazioni, fanno male sia fisicamente che spiritualmente. Non c'è futuro in una storia simile. Non ci può essere, non ci deve essere. Non con lui, non con Grimmjow.

« Domani però dobbiamo parlarne seriamente. Non possiamo andare avanti così. »

« Certo, domani. Domani parliamo quanto vuoi. »

Eppure non accade mai che ne parlino. Grimmjow rimanda sempre a domani. Per lui vale il detto fantasioso “non fare oggi quello che potresti fare domani”, mentre Ichigo è più da “chi ha tempo non aspetti tempo”. Ma ora che senso ha il tempo per lui, se in ogni domani che lo vede finisce per farci sesso?

È complicato. Perché ormai il cuore ha seguito il corpo, e si sente colmo solo quando il ragazzo dai capelli azzurri entra dentro di lui con quella violenza disgustosamente piacevole e lo fa urlare. Quando lo fanno lo chiama fin troppe volte, cerca fin troppe volte i suoi baci o il suo corpo, troppo spesso inspira a pieni polmoni il suo profumo acerbo.

Doveva pensarci prima. Doveva dirlo chiaro e tondo che non voleva continuare. Ma ormai, anche volendo, non riesce a dirglielo. Per due semplici ragioni. La prima è che Grimmjow non lo lascerebbe andare così facilmente. La seconda è che ormai non riesce a farne a meno. Ha bisogno di vederlo e spera continuamente che quel domani arrivi presto.

Domani sarà troppo tardi, domani ci sarà sempre più dentro. E non ci può fare niente.

Le canzoni alla radio continuano a fare da sottofondo ai suoi pensieri, non riuscendo a trovare una soluzione, solo la certezza che domani sarà sempre più complicato.

Sente dei movimenti. La figura intera di Grimmjow si staglia davanti ai suoi occhi, con un enorme sbadiglio.

« Che stai facendo? » gli chiede stropicciandosi un occhio.

« Scusa, ti ho svegliato? »

« No, ho sete. » detto ciò si dirige con passo sicuro e svelto davanti al frigorifero e tira fuori lo stesso succo che aveva scelto Ichigo. Si versa un bicchiere e lo beve con noncuranza, sotto gli sguardi attenti dell'altro. Gli dà fastidio trovarlo così bello, lo manda in bestia sentire i suoi passi così nitidi o il suo profumo anche a due metri di distanza. Non lo sopporta, ma non può farne a meno.

Lo vede avvicinarsi, si sente afferrare il mento da quelle dita lunghe e violente, ancora calde. Lo stringono forte, non vogliono lasciarlo andare. Non riesce a replicare alcunché, le sue labbra si sono scontrate con quelle dell'altro ed è iniziata una guerra. Si sente la lingua sanguinare, in fiamme, le labbra intrappolate in un gioco violento che solo Grimmjow sa condurre. Lui è fatto così. Più che baci i suoi sembrano veri e propri attentati. A Ichigo non dispiacerebbe un po' più di delicatezza, ma chiederla a lui è impossibile. Non ne è in grado e, se anche lo facesse, dopo non lo riconoscerebbe più.

« Torna a letto. » gli sussurra Grimmjow. Si dirige da solo in camera, lasciandolo nuovamente solo, ma non è preoccupato. Sa che lo seguirà fedelmente, anche se ciò lo ferisce nell'orgoglio.

E infatti Ichigo spegne la vecchia radio che gli ha tenuto per così poco compagnia. Gli dispiace spegnerla, gli dispiace non sentire la musica a quell'ora tarda, ma torna in camera, e vede l'altro già sdraiato, intento a guardare la luna piena.

Non si scompone quando sente il letto muoversi per i movimenti di Ichigo che di infila nuovamente sotto le coperte. La luna è così bella, e affascinante, è una notte perfetta. Come perfetto era stato quell'ennesimo appuntamento tra loro. Grimmjow è diverso da lui, non lo trova sbagliato, né innaturale. Lo trova solo bello e fin troppo stimolante, non può farne a meno. Soddisfa l'istinto, e se l'istinto gli dice di portarsi a letto quel ragazzo, lo fa. È un istinto poco a poco sempre più grande e incontrollabile.

È complicato, perché non sa bene neanche lui a cosa sia dovuta quell'attrazione. Ma gli piace.
Si accende una sigaretta, nel tentativo di riprendere sonno.

Ichigo lo guarda, abbracciato al cuscino. Non vorrebbe disturbarlo, così occupato ad ammirare quel panorama, ma è costretto a farlo.
« Grimmjow... non ti sembra che stiamo esagerando? »
« No. » è la risposta secca.
« Prima o poi dovremmo smettere. »
« Non chiedere l'impossibile. Non riesci a smettere tu, figurati io. »
« Non è... così impossibile... » tuttavia non è sicuro di quel che dice. Per niente.
« Non prendermi per il culo, Ichigo. »
L'altro sospira. Accenna un sorriso quasi speranzoso. « Ne parliamo domani? »
Il sorriso viene ricambiato. « Certo. Domani parliamo quanto vuoi. »

Ora è più tranquillo, Ichigo. Ci sarà un altro domani.
Sarà complicato, ma ci sarà.

   
 
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