La finestra era aperta e lasciava filtrare una flebile luce.
I primi raggi dell’alba illuminavano timidi il profilo di Maka, mentre una fresca brezza invadeva la stanza, scostando qualche ciocca argentea dal viso di Soul.
Vedere la sua Meister lì, distesa su quel letto, immobile e addormentata, lo faceva star male.
Percepire la sua impotenza e la sua debolezza erano come una doccia fredda per lui.
Lui, che in ogni situazione aveva sempre dimostrato sfrontatezza e arroganza, ora era lì, tremante e incapace di dire o fare qualcosa.
Quando Maka era stata colpita, l’averla vista così, inerme e a terra, lo aveva fatto sentire un verme.
Sì perché lui non era altro che un’arma, una semplice arma, forte tra le mani della sua artigiana, ma inutile da sola.
Che cosa poteva fare lui per lei?
Lei, la sua forza ma anche la sua debolezza.
Lei, per cui sarebbe capace di fare ogni cosa.
Persino suonare quel pianoforte e dare ascolto a quella vocina diabolica che da tempo lo assillava, promettendogli forza e invulnerabilità.
Proprio quello che gli occorreva per difenderla.
Non avrebbe più permesso a nessuno di sfiorarla, di farle del male.
L’avrebbe difesa ad ogni costo, anteponendo sempre la sua vita alla propria.
“Sempre
…” Pensi
davvero che sarà per sempre?
«Soul
… »
Aveva
sussurrato il suo nome nel sonno.
Con la
sua
voce, dolce e impastata, lo aveva chiamato.
Sentì
il corpo irrigidirsi
e la mente svuotarsi, mentre lo stomaco si chiudeva in una morsa.
Perché lei aveva sempre
quell’effetto su di
lui?
Quando
lo
sfiorava, anche accidentalmente, percepiva una sorta di
elettricità invadere il
suo corpo.
I suoi
occhi,
due smeraldi in quel viso da bambina imbronciata, erano in grado di
mettere a
fuoco la sua anima e di indagare il suo cuore, come nessuno sarebbe mai
stato
in grado di fare.
Era
come
argilla tra le sue pallide mani.
Totalmente
e
indissolubilmente legato a lei.
Non era
in
grado di dare un nome ai sentimenti che provava nei suoi confronti, ma
non
voleva nemmeno farlo: ammetterli sarebbe stato come rovinare un legame
e un’armonia
che duravano da tempo.
Non
erano
ancora pronti.
Lui non
era ancora
pronto.
E non
era
nemmeno il momento adatto: il risveglio del primo Kishin e un golem
impazzito a
piede libero non erano certo minacce da sottovalutare.
Per ora
si
sarebbe accontentato di starle accanto, stringerle la mano nei momenti
di
sconforto e di sorreggerla dopo una caduta.
Avrebbe
mascherato quegli sguardi e quegli abbracci, e si sarebbe comportato
come
sempre: sarebbe stato il suo migliore amico e la sua arma, nulla di
più.
Per ora almeno.
Scostò
un
ciuffo ribelle, che le era caduto sugli occhi, osservandola meglio:
quella
pelle candida, quei capelli lunghi e sinuosi, e quelle labbra sottili
ed
invitanti
Tutto
di lei
gli piaceva.
Ecco,
in quel
momento avrebbe tanto voluto essere investito da un’ondata di
follia: avrebbe
avuto così un’ottima scusa per giustificare
quell’irresistibile voglia di
baciarla, che lo assaliva ogni volta che indugiava troppo su quelle
gambe
lunghe, su quel corpo ancora acerbo.
Era
dannatamente bella.
E anche
se non
l’avrebbe mai ammesso, neanche sotto tortura, sapeva che era
vero, dannatamente
vero.
E
proprio non
riusciva a spiegarsi come a lui, Soul Eater Evans, l’arma
più cool di tutta Death
City, potesse
piacere una ragazzina come Maka Albarn, quando stuoli di ragazze
–molto più
formose di lei- avrebbero pagato per stare con lui.
Quel
pensiero
lo faceva sempre sorridere: era inconcepibile che una secchiona
–piatta- come
la sua Meister, avesse fatto breccia nel suo cuore.
Eppure
ci era
riuscita, eccome se ci era riuscita.
Strinse
forte
la sua mano, attirandola a sé, e sfiorandola appena con le
sue labbra bollenti.
( . . .
)
Maka
aprì
leggermente gli occhi, sbattendo più volte le palpebre e
accennando uno
sbadiglio.
«Baka,
ti avevo detto di andare a casa … »
protestò lei con voce ancora assonnata
Soul in
risposta, la guardò intensamente, incatenandosi per un
interminabile istante al
suo sguardo, per poi replicare con un ghigno.
«Avevo
paura che facessi gli incubi.»
«Che?
Non sono più una bambina! »
«Dici?
Io avrei qualche dubbio » ribatté lui
con strafottenza, indugiando sul
suo petto
«Idiota!»
gli urlò lei, sparandogli a raffica una serie di insulti
indecifrabili «Fai
il furbo solo perché non mi posso muovere! Giuro che appena
guarisco ti ammazzo
a forza di Maka-chop! » concluse, guardandolo in cagnesco
«Peccato
che la lingua non sia rimasta immobilizzata … Sai che pace?
»
Al
ché la
Meister, replicò con un’altra scarica di
“dolci paroline”.
Sorrise.
In
fondo quello
era solo un modo tutto suo di dirgli che gli voleva bene.
E lei
che
gliene voleva davvero parecchio.
Anche
se era
così ostinata nell’ammetterlo, sapeva benissimo
che da quando lo aveva
incontrato la sua vita era cambiata.
Lei
stessa era
cambiata.
E di
questo non
poteva che essergliene grata: lui la rendeva felice come nessuno era
mai stato in
grado di fare.
Anche
se la
faceva incazzare spesso, sapeva di poter contare sempre su di lui.
Lui ci
sarebbe
sempre stato per lei.
E la
cosa era
reciproca, ovviamente.
Questo
pensiero
la rincuorò: avrebbero superato tutto insieme, qualsiasi
pericolo o minaccia.
Nessuna
ondata
di follia, né strega, né Kishin, li avrebbe mai
separati, mai.
Con lui
accanto
si sentiva invincibile, capace di tutto.
La
paura
svaniva quando sentiva la sua arma tra le mani.
Sì,
ormai ne era sicura.
Insieme ce l’avrebbero
fatta.
•
• •
Essì
ormai sono totalmente succube di questa coppia.
One-shot
scritta in due lezioni di latino e mezzo (fare Seneca due giorni prima
della
fine della scuola non aiuta certo la mia concentrazione XD)
Spero
apprezziate queste “bakate” che la mia mente
produce –quasi quotidianamente-
E
colgo l’occasione per ringraziare le favolose persone che
hanno letto,
recensito, apprezzato l’altra mia fanfic su Soul Eater!
-L'episodio
a cui faccio riferisco è il 28 dopo che Maka rimane
immobilizzata per colpa di
Aracne-
Thanks
to:
*ZoeyeJames: Sono strafelice di
leggere il tuo commento! Kya
grazie mille per i complimenti *///* Troppo gentile! Anche tu sei molto
brava,
davvero! Un bacio :D
*Juliet__Albarn:
Ah
ti ho
accontentata! ;) Ma quanto sono belli quei due bakozzi? Ahaha un bacio
, caVa!
*Lucindaes:
Ma
grassieeeee!! *0* Commenti come i tuoi mi fanno
volare in paradiso XD Davvero troppo gentile *me feliceee* Ancora
grazie ;D Un
bacione
*Kit
Kat: Ma
grazieeea amoraa!! Ma sai che non ti avevo
riconosciuta? Ci becchiamo anche qua! XD Aahha domani ti ci sentiamo su
MSN
così mi racconti tutto di Dublino, mi manchi <3 Ciaoo
;)
A presto ;)