LA PRIMA PAGINA DEL LIBRO
Mi siedo sulla poltrona morbida, osservo tutte queste persone davanti a me con il mio libro tra le mani, i loro occhi commossi e pieni di aspettativa mi fanno pensare e sorridere: cosa attendono con tanta ansia? Sono riuscita a far provare loro tutte le emozioni che ho provato io nel raccontare le vicende dei miei ragazzi? Sono emozionata, non posso negarlo.
La donna di fronte a me mi pone qualche domanda di routine, mi chiede come ho iniziato a scrivere, dove ho studiato, cosa faccio nella vita oltre a scrivere…
Rispondo educatamente, alle volte con troppa enfasi.
Poi, arriva finalmente la domanda che tanto temo.
Cosa vuol dire la mia dedica?
Quella manciata di parole che si stagliano sulla prima pagina del libro, che sembrano nascondere chissà quali segreti…
“Ai miei 20 angeli custodi”
Io sorrido, un sorriso triste mentre rivedo i muri grigiastri illuminati dal sole, rivedo i banchi in legno coperti di scarabocchi e sento la voce del prof di matematica che mi prende in giro mentre scrivo compulsivamente sul mio quaderno.
Rivedo il braccio della mia compagna di banco che mi spintona per farmi sbagliare ma che poi mi passa il bianchetto…
Le pagine più belle le ho scritte lì, sui banchi di scuola, con loro.
Ed è giusto che vengano dedicate a loro.
La prima pagina del libro è solo loro.