FF scritta
diversi anni fa dopo aver visto per la milionesima volta il film :)
La scena più
commovente in assoluto <3 Spero vi piaccia, anche se breve
Vale
LA MORTE DI EFESTIONE (COME
ACHILLE E PATROCLO)
Una
pallida mattina che dava sul porto di Babilonia, un avvelenamento, forse un
complotto il mio, stava di fatto che il dottore era stato pagato per mentire.
Un innocente calice di vino mi era parso, ma chi avrebbe mai detto...chi
avrebbe mai detto che sarebbe stata la mia rovina...
Delle
urla prorompevano al di fuori della stanza, sembrava una donna in preda a
spasmi e fitti mormorii. Mi sforzai per aprire gli occhi ormai diventati
pesanti e fui accecato dalla troppa nitidezza dei colori che mi
circondavano...pareti blu cobalto, luce solare e una quantità smisurata di
pendoli dorati.
Sentivo
le palpebre umide e le labbra secche...
Alessandro
entrò di soppiatto sbattendo la porta e facendo tintinnare un paio di
acchiappasogni.
"Efestione" per il respiro di Afrodite, aveva un suono
dolce se pronunciato da lui.
Che
sollievo mi pervase non appena incrociai il suo sguardo! Aveva occhi come
nessuno al mondo...
Quale
gioia mi riempì il cuore quando la sua mano si strinse nella mia! Portava
ancora il mio anello...
La mia
memoria divagò e si fermò a quei tempi, tempi addietro, in cui eravamo solo due
ragazzini che si prendevano a pugni. Sin da allora la gente cominciò ad
odiarci: odiavano lui perchè giudicato troppo debole
e troppo stupido, odiavano me perchè giudicato il più
vicino e fedele dello stupido.
Ma la
verità era che tutti bramavano la sua gloria...la verità era che uomini come
lui non ce ne sarebbero più stati...
Perchè anch'io, come tutti gli
altri, quando guardavo negli occhi di Alessandro mi sentivo capace di tutto.
Anch'io, come tutti gli altri, quando passava Alessandro vedevo l'erede di
Eracle.
E andò
avanti così per anni interi, gli sono sempre stato accanto. Fino a diventare il
suo segugio. LA SUA OMBRA.
Senza
mollarlo neanche un attimo...Neanche un Attimo...
Ma
ormai, quei tempi quando sarebbero più tornati? Già da un po' la nostra aquila
ci aveva abbandonati.
Gli
uomini si lamentavano, l'esercito voleva tornare a casa. Non era più come
prima. Ed improvvisamente non era più 'Alessandro il Grande', ma solo un re
odiato dai barbari conquistati.
Si
crearono inimicizie. E paese dopo paese, battaglia dopo battaglia, popolo dopo
popolo, non tutti furono contenti della piega che stava prendendo la sua vita.
Si
avverò la mia peggior paura: dopo aver ottenuto il Nuovo Mondo infatti,
Alessandro si allontanò da me senza motivo. Senza che gli avessi fatto un torto
o un tradimento. La buttò lì dicendo che voleva un erede.
Ma
l'amore si allontanava dalla sua vita quanto il raggiungimento dei confini del
mondo. E dopo la sua prima moglie ne risposò un'altra e un'altra ancora.
Soltanto
gli dei sanno quante pene ho sofferto. Ma lui era un re e i re devono sapere
ferire anche coloro che amano, vecchia storia.
Non glielo
dissi mai. Perchè se c'era una cosa che desideravo
ardentemente era la sua felicità, anche se questo significava doverlo perdere.
"NON
MI PERDERAI MAI"...
Dopo
l'India decise di fare ritorno a Babilonia e in primavera saremmo partiti per
l'Arabia.
Ma non
successe mai.
Ero
ancora perso nelle nostre strabilianti conquiste quando le sue parole mi
riportarono alla realtà. I suoi capelli luccicavano di bagliori dorati e delle
pesanti lacrime rigavano il suo volto perfetto. Mi promise che i nostri bambini
avrebbero giocato insieme...
"Ci
sposteremo sino alle Colonne d'Ercole, attraverseremo il Mare di Mezzo e
giungeremo in Egitto"
Ero fin
troppo consapevole che non ce l'avrei fatta neanche a vedere il sole sorgere
l'indomani. Ma non osai interromperlo. Adoravo la luce che si accendeva nei
suoi occhi quando parlava del futuro.
Ma io, Efestione, non avrei fatto parte di quel futuro. E come ad
onorare una vecchia promessa, proprio come Patroclo,
mi preparai per primo alla fine.
Si perse
ad ammirare il porto di Babilonia quando fu soffocato da altri singhiozzi.
Anche lui probabilmente stava pensando a quante cose ci eravamo persi...a
quante cose avremmo ancora potuto prenderci...ma la vita da soldato ti stronca
giovane e ti strappa dal mondo.
Quanto
avrei voluto dirgli qualcosa...avrei voluto dirgli che non doveva preoccuparsi
per me, che io sarei andato in un posto migliore...ma le parole mi si sciolsero
sul nascere. Proprio non sapevo mentire.
"Non
esiste nessun posto migliore, Alessandro!" gli dissi una volta cercando di
reprimere il suo spirito da conquistatore "Il posto migliore è quello in
cui ci sei tu. E finquando sarai sul mio
cammino...non avrò bisogno di cambiare rotta"
Ma a
quanto pareva ci aspettava un fato crudele in entrambi i casi. La luce del sole
filtrava attraverso i suoi occhi bagnati...
Non
piangere, Alessandro...non versare lacrime per me, non puoi permettertelo...non
è così che devono vederti i tuoi uomini e il tuo popolo.
Ma
mostrati un re saggio e coraggioso, capace di resistere anche alle più
terribili calamità e sofferenze della vita, e sarò fiero di esserti stato
accanto anche quando sarai solo un nome con cui riempire i libri di storia.
Fallo, Alessandro. E la tua gloria vivrà per sempre.
Non
piangere, Alessandro...è soltanto un altro po' di oscurità, passerà in
fretta...io intanto ti aspetterò, in attesa della tua venuta. E non ci sarà
giorno in cui non sarai nei miei pensieri. Perchè ti
ricorderò sempre come il mio sole.
E le
nostre anime giaceranno insieme.
Come
Achille e Patroclo.
Per
Sempre.©