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Autore: Katia R    19/06/2011    4 recensioni
I LICEALI 3 - Jamal e Susanna.
L'arrivo delle finlandesi sconvolgerà l'intero Colonna. In particolare il rapporto tra Jamal e Susanna.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jamal-Susanna\\Maledetta gelosia TITOLO: "Maledetta gelosia".
AUTORE: 
Katia R.
DATA FINE:
18 giugno 2011
PERSONAGGI:
 Jamal\\Susanna
Premessa: 
Mi sono totalmente innamorata di questa coppia *-* adoro lei e adoro lui nella sua stranezza! : D
Storia scritta in un giorno, quindi non è nulla di che.
Comunque spero vi piaccia! : )


Maledetta gelosia

-Susanna, ma si può sapere che hai?- chiese Veronica accanto a lei, mentre Susanna continuò a bere la sua bottiglia di birra.
-Mi sa che è gelosa!- esclamò Mario sorridente. Susanna lo fulminò subito con lo sguardo -’A Mario! Tu proprio non puoi parlà!- esclamò appoggiando la bottiglia.
-Jamal?- chiese Veronica mentre Susanna abbassò lo sguardo.
-Oh, guarda chi c’è!- esclamò un tipo pieno di tatuaggi e piercing di fronte a loro -La Gargione- disse masticando una gomma a bocca aperta.
-Cosa cazzo vuoi?- chiese lei incenerendolo con lo sguardo.
-Tu lo sai!- esclamò lui. Susanna si alzò, prese la sua tracolla e la indossò -Ragazzi, io vado a casa, altrimenti stasera meno qualcuno!- esclamò rivolta a Veronica e Mario.
-Ci vediamo domani!- esclamò l’amica, mentre Susanna oltrepassava il tizio che subito le afferrò il braccio e lei si girò di scatto -Andiamo a casa tua, voglio stare tranquillo- disse il ragazzo.
-Sotto casa mia. Non ti faccio salire manco morta in casa!- esclamò uscendo, seguita dal ragazzo.
-Oh, ma chi è quello?- chiese Mario perplesso.
-Boh!-
Qualche minuto dopo nel locale si sentirono delle risate e poi una voce con accento straniero pronunciare poche parole -Oh, sei davvero simpatico!- esclamò la ragazza.
-Sei una delle poche che lo pensa!- esclamò il ragazzo accanto a lei, e subito Mario e Veronica riconobbero la voce di Jamal.
-Ragazzi! Che ci fate qui?- chiese Jamal sorridente.
-Ciao!- esclamò la ragazza finlandese accanto a lui.
-Ciao…- dissero i due, per poi voltarsi verso Jamal -Niente, stavamo trascorrendo una serata tra amici, ma tra poco andiamo a casa- disse Veronica rispondendo alla sua domanda.
-Beh, vedo che ci avete dato dentro!- esclamò Jamal osservando le bottiglie di birra sul tavolino.
-No, quelle due se le è scolate Susanna!- esclamò Mario.
-Susanna? E dov’è adesso?- chiese.
-È andata a casa, ma era con un tipo poco raccomandabile. Non mi convinceva affatto. Infatti avevo chiesto a Mario di andare a controllarla appena usciti- disse Veronica.
-Poco raccomandabile tipo pieno di tatuaggi e piercing e atteggiamento da bullo?- chiese preoccupato.
-Si. Ma che, lo conosci?- chiese Mario. Jamal sospirò e si voltò verso la ragazza finlandese -Ascolta, io adesso devo scappare. Ti riaccompagnano loro a casa!- esclamò per poi girarsi verso Mario e Veronica che non lo fecero neanche parlare -Vai tranquillo, Jamal!- esclamò Veronica mentre lui si precipitò fuori dal locale.

-Ora che m’ hai dato i soldi, famme salì in casa!- esclamò il tizio.
-Ma non ci penso neanche!- esclamò Susanna ridendo, come se avesse appena detto una cavolata.
-Forse nun hai capito. Nun te l’ho chiesto. Il mio era un ordine!- esclamò avvicinandosi a lei, afferrandola per un braccio. Lei cercò di divincolarsi -Levame le mani di dosso, stronzo!- esclamò rabbiosa.
-Scordatelo!- esclamò mentre lui strinse di più la presa e lei emise un gemito di dolore -Lasciami!- urlò quasi.
-Statte zitta e famme salì!- esclamò facendo aderire i propri corpi.
-Lasciami!- esclamò di nuovo, ma non servì a nulla.
-Cosa c’è, non senti? Ha detto di lasciarla!- esclamò una voce dietro alle sue spalle. Il ragazzo si girò e la prima cosa che vide fu il buio totale, dopo il pugno appena ricevuto.
-Jamal!- esclamò Susanna sorpresa di vederlo.
-Infame!- esclamò il ragazzo a terra, rialzandosi e colpendolo nello stomaco. Jamal si piegò in due dal dolore e il tizio era pronto a sferrargli un altro pugno ma Susanna fu più veloce e gli diede un calcio in mezzo alle gambe. Prese per mano Jamal e lo trascinò fin dentro il portone -Vattene oppure chiamo la Polizia!- esclamò lei rivolta al ragazzo steso a terra, dolorante. Chiuse il portone e si appoggiò al muro, chiudendo gli occhi e tirando un sospiro di sollievo. Quando li riaprì si ritrovò lo sguardo di Jamal su di lei.
-Che c’è?- chiese.
-Cosa voleva? Ancora per quella faccenda dei soldi?- chiese.
-Si. Non gli devo dare più nulla, tranquillo. Anche se lui stasera pretendeva qualcosa in più…-
-Voleva altri soldi?- chiese perplesso Jamal non capendo.
-’A Jamal, voleva portamme a letto!- esclamò la ragazza salendo le scale. Poi si girò verso di lui -Senti, ti va di salire? I miei ritornano tra due giorni e stasera non mi va di dormire da sola- disse. Jamal sorrise e la seguì su per le scale. Entrarono in casa e poi in camera sua.
Jamal si guardò intorno, tra le varie cose notò le diverse fotografie che ritraevano Susanna, da appena nata in ospedale alle foto più recenti con lui e altri della classe.
-Ma tu non avevi l’appuntamento con la tipa finlandese?- chiese Susanna togliendosi la tracolla e buttandola sulla sedia.
-Si, ma quando sono entrato nel locale ho incontrato Veronica e Mario e mi hanno detto che eri andata via con un tizio poco raccomandabile. Allora mi sono precipitato, immaginandomi di chi si trattasse…- disse sedendosi sul letto.
-Ma che tenero. Hai mollato la finlandese per venire da me- disse con tono di evidente presa in giro. Jamal si girò a guardarla -Susanna…-
-No, lascia stare Jamal. Vai pure dalla tua finlandese, io ho sonno e voglio dormire- Jamal non sapeva che dire -Girati che mi devo spogliare!- esclamò Susanna, infine. Jamal si girò dall’altro lato mentre sentiva il fruscio dei vestiti di lei. Poi si infilò nel letto e Jamal si girò a guardarla.
-Beh, ancora qua stai!?- disse lei, un po’ scocciata. Odiava ammetterlo, ma era gelosa. E fino a quel momento non le era mai successo. Jamal continuò a rimanere zitto, poi si tolse le scarpe, e scostò le coperte per coricarsi accanto a lei che lo guardava perplesso.
-Questo è il posto dove voglio stare- disse dolcemente lui, mentre si avvicinò di più a lei e fece incontrare nuovamente le sue labbra con quelle della sua migliore amica. Susanna rimase sorpresa per qualche secondo, poi chiuse gli occhi e si lasciò andare. Era un bacio dolce, intenso e per un attimo entrambi sentirono una scossa lungo tutta la schiena.
Jamal si staccò di qualche centimetro -Io ci tengo a te. Tu vali più di tutte quelle finlandesi messe insieme…- le labbra di Susanna si incresparono in un sorriso -È una cazzata, ma devo dire che è la cazzata più dolce che mi abbiano mai detto fino ad adesso!- esclamò mentre gli prese il viso tra le mani e gli schioccò un bacio.
-Dormiamo?- chiese lei sorridente. Jamal annuì e si sistemò meglio, mentre Susanna si accoccolò di più a lui.


La sveglia iniziò a suonare insistentemente. Susanna allungò il braccio e la spense per poi stiracchiarsi e notare che accanto a lei non c’era Jamal. Si sollevò e ancora insonnolita si trascinò fino in cucina, dove sentì odore di caffé e di cornetti caldi.
-Buongiorno!- esclamò Jamal vedendola arrivare, sorridendole.
-Buongiorno- biascicò a bassa voce -Come fai ad avere così tante energie di prima mattina?- chiese perplessa sedendosi e iniziando ad addentare la sua colazione.
-Abitudine!- esclamò semplicemente lui, raggiungendola a tavola.
-Hai dormito bene?- chiese lei.
-Benissimo. Devo dire che quando dormi sembri proprio un angioletto!- e iniziò a ridere.
-Cosa vorresti dire!? Che da sveglia invece sono il contrario?- chiese sorridente.
-Si!- esclamò lui ricevendo una manata sul braccio -Intanto se non fosse stato per me, il pugno che hai dato ieri a quello lì non saresti riuscito a darlo!- esclamò lei, quasi orgogliosa di se stessa.
-Beh, devo ammettere che hai ragione su questo punto- disse masticando il suo cornetto. Susanna appena finito si alzò e andò in bagno, mentre Jamal sparecchiò.
Poco dopo, Jamal era voltato di spalle e Susanna gli andò vicino. Lui si asciugò le mani con un pezza e sorrise -Finito! Possiamo andare a scuola- disse girandosi verso di lei. Susanna gli si avvicinò e gli stampò un bacio -Buongiorno- disse finalmente con un tono più sveglio. Jamal sorrise e la strinse -Buongiorno a te, angioletto con le corna- disse per poi scoppiare a ridere insieme a lei.

-Oh, Jamal!- esclamò una voce che irritò subito Susanna, all’entrata della scuola.
-Oh, Caroline!- esclamò Jamal, non sapendo come uscire da quella situazione, visto lo sguardo fulminante di Susanna.
-Ieri sera mi sono divertita tanto, peccato che poi sei andato via- disse quasi tristemente.
-Ecco, io… ero da un’amica!- esclamò Jamal sorridente -Aveva bisogno di me e mi sono precipitato- disse mentre la finlandese gli sorrise e lo prese sottobraccio -Allora che dici se andiamo in classe insieme, adesso?- neanche il tempo di parlare che Jamal vide sfrecciare Susanna, parecchio scocciata, verso la porta principale. Sospirò mentre Caroline cominciò a parlare.

-Mia ti dispiace se mi siedo qua oggi?- chiese Susanna indicando la sedia.
-Si, certo!- esclamò lei sorridente mentre Susanna prese posto -Ma che succede?- chiese.
-Niente, è che proprio non la reggo la finlandese!- esclamò poggiando la tracolla sul banco.
-E non sei l’unica!- commentò la ragazza -Cioè, sembra che i maschi di questa classe non vedono altro che loro! Non ho parole, guarda…-
Jamal entrò in quel momento, ancora a braccetto con la ragazza, e stavano ridendo di qualcosa appena detta da lei. Susanna serrò la mascella e scosse leggermente la testa. Doveva mantenere la calma.
Quando Jamal si accorse di lei, seduta accanto a Mia, smise di ridere e si sedette al proprio posto, seguito da Caroline.
-Susi…- cercò di dire qualcosa lui.
-Lascia sta, Jamal!- esclamò lei girando lo sguardo e cominciando a parlare con Mia.


-Pannone, che ci fai qua?- chiese la Strada avvicinandosi ad Enea, affacciato alla finestra.
-Osservo le ragazze. E sorrido per i loro discorsi. Scopro davvero tante cose interessanti!- esclamò divertito.
-Ma… Pannone!- esclamò Francesca dandogli una manata sul braccio con tono di rimprovero -Non si spiano le persone!-
-Eh dai, non è che le sto proprio spiando…- disse girandosi nuovamente ad ascoltare i discorsi. Francesca si convinse e si mise ad ascoltare.
-Certo che Jamal, eh! Sembra così innocuo eppure… se la intende perfettamente con la finlandese!- esclamò Alice sorridente. Susanna fece una smorfia e si odiò tantissimo per averlo fatto.
-Uhm, qui mi sa che c’è qualcuna gelosetta!- esclamò Mia mettendo un braccio intorno al collo di Susanna, seduta sugli scalini del cortile.
-Non sono gelosa! Mi da fastidio, ecco…- disse abbassando lo sguardo.
-Quindi sei gelosa!- esclamarono in coro. Susanna stava per ribattere ma alla fine sospirò -Forse…-
-Beh, Susi, si vede lontano un miglio!- esclamò Veronica sorridente. Susanna si alzò -Sentite, al mio posto anche voi vi sentireste come mi sento io in questo momento!- esclamò parandosi davanti -Guardate le finlandesi!- e indicò un gruppo in lontananza -E guardate me!- esclamò mentre si ritrovò nuovamente tutti gli sguardi addosso -Io sono l’anti-femminilità per eccellenza! Secondo mia nonna dovevo nascere maschio!- esclamò frustrata -Io non potrò mai essere femminile al cento per cento! Io sono così! Ed è inutile che Jamal se ne esca con le sue frasi del cazzo tipo “tu vali più di loro messe insieme”, perché è totalmente inutile se la mattina dopo continui a fare gli occhi dolci ad una finlandese di merda e non hai il coraggio di dirle che stiamo insieme!- esclamò mentre le altre rimasero sorprese.
-Cosa? Cioè state insieme?- chiese Veronica incredula, spalancando gli occhi.
-No. Cioè… non lo so!- esclamò Susanna sospirando -Ieri sera è rimasto a dormire da me e mi ha detto che ci tiene a me e dopo mi ha baciata… E, boh…-
-Ma che… l’avete fatto?- chiese Alice sorridente.
-No! Con dormire intendo proprio dormire!- esclamò Susanna, per poi sedersi di nuovo e prendersi la testa tra le mani -Non lo so, ragazze. Non so più che dire o fare. È una cosa strana per me, non ho mai provato un’emozione così strana. Poi io gelosa? Ma quando mai lo sono stata prima d’ora!?- e scosse la testa, mentre Veronica la strinse in un abbraccio -Dai, vedrai che le cose si sistemeranno…-
-Ci potete lasciare soli un minuto?- chiese una voce alla loro spalle. Jamal. Susanna alzò lo sguardo, ma non si girò. Le ragazze si volatilizzarono in pochi secondi e il ragazzo si sedette accanto a lei, che ancora non aveva voglia di guardarlo negli occhi.
-Guarda che le cose di ieri io le pensavo realmente- disse lui, sinceramente -Non ho detto a Caroline la verità perché non sapevo se tu volessi ufficializzare la cosa- spiegò ancora mentre la campanella suonò.
-Jamal, non mi devi nessuna spiegazione- disse lei finalmente guardandolo in faccia.
-Invece si. Perché non voglio perderti per una ragazza che tra poco partirà e non vedrò più!- esclamò.
-Jamal!- qualcuno lo richiamò, e bastò l’ennesima smorfia di Susanna a far capire di chi si trattasse -Ti aspetto fuori, per andare a pranzo!- esclamò la ragazza sorridente. Susanna scosse la testa e si alzò -No, Susanna!- esclamò Jamal bloccandola per un braccio -Senti Jamal… Smettiamola di prenderci per il culo! Vattene dalla finlandese, non vorrai mica farla aspettare- disse vincolandosi dalla presa per poi andarsene.
Jamal sospirò e si alzò per raggiungere Caroline.
-Quel ragazzo in quanto confusione sentimentale è il numero uno!- esclamò Enea guardandolo.
-Uhm, conosco quello sguardo… Cos’hai in mente?- chiese Francesca scrutandolo attentamente.
-Stasera Jamal è a casa mia, posso approfittarne per farlo sfogare e cancellare la sua confusione- disse Enea sorridente.
-Sei tremendo!- esclamò Francesca scuotendo la testa divertita.
-Lo so! È per questo che piaccio!- esclamò lui facendole l’occhiolino.

-Susanna, che fai stasera?- chiese Veronica vedendola giù di morale.
-Niente. Voglio starmene da sola, a casa, se non ti dispiace- disse lei accennando un sorriso -Magari mi faccio portare una pizza e guardo un film. Non mi va proprio di uscire…-
-Va beh, se cambi idea fammi sapere- disse l’amica abbracciandola e andando via sul motorino insieme a Mario.
Susanna si incamminò a piedi fino alla fermata dell’autobus e fu inevitabile notare nel bar vicino Jamal e Caroline che parlavano e si sorridevano. Fu l’ennesimo colpo al cuore. Sentì la gola che bruciava a causa del groppo che le era venuto e gli occhi che iniziarono a pungerle. Aveva voglia di piangere e non si spiegava neanche lei il perché. Lei odiava piangere. Fece un respiro profondo e salì sull’autobus appena arrivato. Si sedette nei sedili in fondo e si mise la musica alle orecchie. E come se l’avesse capito, il tempo iniziò a piovere, per farle compagnia durante quel pianto silenzioso.


Era pomeriggio inoltrato, e Jamal e Caroline erano ancora in giro.
-Jamal, ti vedo un poco assente- disse Caroline guardandolo.
-Oh, no, tranquilla!- esclamò lui accennando un sorriso -È che…- sospirò -Caroline, tu sei una bella ragazza e mi trovo bene con te ma…-
-Ma tu ami un’altra…- concluse lei sorridente. Jamal annuì -Esatto. E adesso lei sta soffrendo per colpa mia…-
-Si tratta di quella ragazza con in capelli corti, la tua compagna di banco?-
-Si. Susanna- e sorrise involontariamente -Forse è meglio che non ci vediamo più. Cioè, di non uscire più- disse per poi porgerle la mano -Sono stato felicissimo di conoscerti, Caroline…-
-Anche io sono stata felice di conoscere te- e gli strinse la mano -Adesso vado, e… corri da Susanna- disse lei regalandogli l’ultimo sorriso, stampandogli un bacio sulla guancia -Ciao, Jamal- disse per poi oltrepassarlo e andare via.
-Ciao- disse lui piano. Guardò l’orologio e si precipitò subito a casa di Pannone.
-Professore, mi scusi! Sono un po’ in ritardo, ma ho dovuto accompagnare Caroline a casa!- esclamò per giustificarsi.
-Non ti preoccupare, Jamal. Mica ti metto la nota se arrivi in ritardo- disse scherzando -Piuttosto, ho sentito che te la intendi con la finlandese!- esclamò mentre si risedette sul divano, seguito da Jamal.
-Ma no, professò. È solo un’amica- disse sorridente.
-Senti Jamal, non voglio girarci troppo intorno quindi…- sospirò -Stamattina ho assistito alla scena in cortile. E ho capito che hai una gran confusione nel cuore- disse porgendogli una birra.
-No, in verità io so benissimo cosa voglio. Ma come al solito sono uno stupido e mi lascio sfuggire ogni occasione- abbassò lo sguardo -La verità è che fino ad oggi Susanna è stata la prima ad accorgersi di me. È stata la prima che ha scavato in fondo e non ha guardato solo in superficie. Lei è diversa da tutte le altre proprio per questo! Perché lei se ne frega dei pregiudizi, di ciò che dice la gente. A lei vado bene così, strano, stupido e con altri mille difetti- disse per poi bere un goccio di birra -E sento che riconquistarla non sarà cosa facile…-
-Senti, ma perché non le dici tutto, una volta per tutte? Jamal, se ho capito una cosa in tutta la mia vita è che non bisogna aspettare il domani per poter dire una cosa così importante. Bisogna cogliere l’attimo! Vai da lei! Adesso!- esclamò Enea sorridendogli. Jamal lo guardò per qualche secondo, poi con un sorriso luminoso sul viso si alzò in piedi e diede una pacca al suo professore per poi scappare sotto il suo sguardo divertito.


-Chi è?- chiese Susanna al citofono. Sentiva l’affanno di qualcuno e corrugò la fronte -Ehi? Chi è?- ripeté.
-Sono…- si sentì un sospiro -Sono Jamal, apri!- esclamò con la poca aria che gli era rimasta nei polmoni. Susanna gli aprì e lui salì di corsa, trovandosela davanti alla porta.
-Che ce fai qua a quest’ora?- chiese perplessa. Jamal tentò di parlare ma non riuscì. Iniziò a rilassarsi, fino a quando il respiro non tornò regolare e il cuore… beh, il cuore continuava a battergli comunque, perché davanti a sé aveva la ragazza che desiderava da un po’.
-Ho capito, aspetta- disse lei andando a prendergli un bicchiere d’acqua in cucina che lui bevve tutto d’un sorso -Grazie- disse porgendoglielo.
-Prego- disse lei per poi guardarlo -Adesso mi dici perché sei qui?-
-Sono qui per te!-
-Questo l’avevo capito… è il motivo che mi sfugge- disse mettendosi le mani sui fianchi.
-Puoi stare zitta solo qualche minuto, per favore? Altrimenti non ricorderò più il discorso che dovevo farti!- esclamò lui, parecchio agitato. Susanna sospirò e lo fece parlare.
-Negli ultimi giorni sono successe tantissime cose: l’arrivo delle finlandesi, gli scompensi ormonali di tutto il Colonna, ma c’è una cosa che più di tutto mi sta mandando al manicomio. La nostra storia, Susanna- la guardò negli occhi -Stando con Caroline ho capito quanto tu tenga a me, e nello stesso tempo ho capito quanto io tenga a te!- esclamò avvicinandosi -Ecco…- sospirò -Tu hai visto in me cose che nessun altro ha mai visto! Tu sei stata l’unica a non giudicarmi, sei stata l’unica a starmi davvero vicino. E sei stata l’unica a capirmi fino in fondo. Ma la cosa che dovevi realmente capire non l’hai capita…- disse sempre più vicino a lei -Io credo di essermi innamorato di te- Susanna sussultò a quelle parole e schiuse la bocca per lo stupore mentre Jamal continuò -E ho una paura tremenda… per tutto- e le sfiorò una guancia con la mano -Ho paura che la nostra amicizia si rovini, in ogni caso. Ma ho ancora più paura di fare pasticci e di perderti…- disse sinceramente mentre Susanna sorrise lievemente -Sei totalmente fuori di testa. Sei la persona più strana che abbia mai conosciuto. Sei da prendere a schiaffi ogni tanto- e Jamal assunse la sua aria da cane bastonato, che durò poco -Ma credo di essermi innamorata anche io di te- disse infine, mentre il viso di Jamal si illuminò con uno splendido sorriso. Si fecero sempre più vicini fino a quando Jamal non le prese il viso tra le mani e la baciò. Dapprima dolcemente, poi cercò di approfondire il bacio e Susanna lo lasciò fare. Lei gli passò le mani tra i capelli e si lasciò andare. Dopo circa un minuto si staccarono -Ti unisci a me per una serata dvd e pop-corn?- chiese dolcemente. Lui annuì -Si, però dopo- disse riprendendo a baciarla mentre lei ridacchiava. Jamal la spinse dolcemente fino al divano e si ritrovò sopra di lei, ma quello non bastò ad interromperli e continuarono a baciarsi fino a quando, dopo qualche minuto, trascorso tra risate, baci e coccole, Susanna lo guardò negli occhi e sorrise -Sei pronto?- chiese. Jamal la guardò atterrito -Io, veramente… Non credo, non ho comprato nulla…- era in evidente difficoltà. Susanna rise -Jamal, ma che hai capito? Io intendevo per il film!- esclamò.
-Ah!- esclamò sollevato lui -Si, l’avevo capito, eh- disse cercando di uscire dall’imbarazzo.
-Si, va beh- disse lei divertita mentre Jamal si sollevava -Vado a prendere la ciotola di pop corn!- esclamò lei andando in cucina.
-Che stavi guardando?- chiese Jamal dal salotto.
-Stasera sono voluta andare sul soft, quindi mi guardo una bella commedia americana! “Ricatto d’amore”, hai presente?- e comparì di nuovo in salotto con una ciotola di pop corn.
-Ma qual è? Quello con la Bullock?- chiese lui mentre la cinse con un braccio.
-Si, esatto. L’hai già visto?- chiese.
-No. Ma avrei voluto tanto vederlo! Poi devo dire che la Bullock nonostante tutto è una gran bella donna!-
-Concordo! Comunque sei fortunato, il film l‘ho appena messo!- esclamò Susanna sorridente.
Rimasero accoccolati, di tanto in tanto si scambiavano qualche bacio, e poi ridevano commentando il film. Nessuno dei due avrebbe voluto che quella serata finisse. Ma da un altro punto di vista, sapevano che al risveglio, sarebbero stati ancora insieme. Per un tempo indeterminato.

FINE.



   
 
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