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Autore: ArtemisiaSando    19/06/2011    0 recensioni
Salve a tutti, questa è la mia prima ff ^^ e spero davvero che sia gradita! Innanzitutto la storia segue abbastanza fedelmente la sequenza di eventi di AC 2, brotherhood e possibilmente dovrebbe seguire anche quelli del futuro Revelations. Ovviamente è incentrata sul personaggio di Ezio che si confronterà con una nuova conoscenza :)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ezio Auditore, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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– Vieri, per favore, torna a casa. Non è un buon momento.- aveva detto pazientemente Estel, mentre lui la guardava interessato.
Nascosto dietro la facciata di un palazzo vicino, restai senza fiato, Vieri De’ Pazzi naturalmente!

Non perdeva occasione per attaccare chiunque mi fosse vicino.
– Ah, no? Che peccato perché io sono molto interessato, davvero molto interessato.- aveva ribattuto lui, sfiorandole il viso con arroganza.
La vidi sottrarsi infastidita:
- Fatti da parte, Vieri.- fece lei con improvvisa rabbia.
– Non ci penso affatto, amore mio. Sono rare le occasioni in cui non sei insieme a quel cane di un Auditore, e poi sono stufo di aspettare che tu apra le gambe di tua spontanea volontà. Non sei altro che una bastarda sgualdrinella, potresti a malapena soddisfare i miei desideri. Se solo non fossi così bella. Sai che la gente parla di te? Nessuno ti vorrà mai sposare, con questi tuoi occhiacci demoniaci, ti sto facendo un favore. – ghignò lui, solo allora mi accorsi che le mie mani tremavano serrate in pugni.

Le parole di Vieri ferirono anche me, come poteva la gente essere così spregevole? La rabbia mi annebbiò la vista, ma cercai di non perdere il controllo.

– Grazie al cielo ci sei tu, pezzo d’asino. Io so benissimo chi sono e qual è la mia condizione. E tu pensi di farmi crollare così?- rispose lei a testa alta, ma la sua voce tremava appena.

Mi sentii miserabile per non averla mai protetta abbastanza bene, perché doveva subire tutto questo in parte anche a causa mia.

– Come osi? Sei solo una puttanella venuta da chissà dove, io ti sto solo offrendo un’alternativa alle calunnie. Ma certo, dimenticavo il tuo bel principe! Pensi che quell’Auditore dei miei stivali ti riscatterà? La sua famiglia non si metterà mai in casa una senza Dio, una randagia. Saranno pure degli arricchiti arrampicatori senza scrupoli, ma non sono tanto stupidi. Un giorno lui si sposerà e tu lo guarderai senza poter fare nulla, però pensaci potrai sempre diventare il mio nuovo giocattolo. – rise lui in modo spregevole.
Lei lo guardò in silenzio per un istante:
- Lo so. Non ti preoccupare per me, preferirei morire che rovinargli la vita. Ma non mi avrai mai, preferisco che tu rimanga a roderti il fegato per il resto dei tuoi giorni.- rispose sarcastica, strappandomi un sorriso, ma Vieri perse la testa.
Il viso diventò rosso e sudato finché non la afferrò rudemente per un braccio, attirandola a sé, cingendola con l’altro braccio, mentre lei si dibatteva per liberarsi:
- Pensi di essere così importante, puttana?- ringhiò stringendola più forte.

Quando tentò di baciarla non ci vidi più e uscii dal mio nascondiglio:
- Lasciala stare.- intimai guardandolo negli occhi.
– Ezio?- esclamò lei bellissima, quel suo sguardo dopo le parole di Vieri fu come una pugnalata al cuore.
– Ah, il cucciolo Auditore! Cane rognoso! Che vuoi? Va all’inferno.- sbraitò lui rafforzando la presa su Estel.
– E buon giorno anche a te Vieri. Mi spiace intromettermi, ma ho l’impressione che tu stia davvero esagerando.- commentai sarcastico, ma la rabbia mi stava dando alla testa.
– Oh, davvero? Scusami, carissima, mentre le do di santa ragione a questo arricchito.- ringhiò lui e senza il minimo riguardo le diede un sonoro schiaffo sulla guancia spingendola a terra.
– Estel!- gridai vedendola rovinare sui polverosi sampietrini:
- Lascialo stare, Vieri!- ribatté lei fieramente rialzando il volto segnato mentre Vieri si scagliava su di me con il pungo destro.

Lo schiantai facilmente spostandomi di lato e facendolo cadere lungo disteso nella polvere, trascinato in avanti dall’impeto dell’attacco.
– Ne hai abbastanza, amico?- gli chiesi sarcastico sputandogli accanto, ma lui velocemente si rialzò in piedi agitando i pugni.

Ci girammo intorno a guardia alzata per qualche istante:
- Picchi le donne adesso? Mi fai schifo.- intimai disgustato.
- E quella sarebbe una donna? Anche se è bella resta sempre una cagna senza famiglia.- sentenziò lui riuscendo a colpirmi in viso.

Preso dalla rabbia parai il suo sinistro e gli assestai un pugno nello stomaco e mentre quello si piegava in due, lo colpii ancora alla mascella, lasciandolo senza fiato e sanguinante. Sollevai il viso verso Estel per assicurarmi che stesse bene, ma il suo sguardo era sfuggente e tentava di coprire con le dita il segno rosso dello schiaffo.

Non avrei esitato ad ucciderlo in quel momento per averla colpita, per un attimo fui spaventato da quella cieca determinazione.
Vederlo sanguinare non era abbastanza.
Senza che me lo aspettassi notai che la sua mano era corsa al pugnale, anche Estel notò il movimento perché la sentii gridare il mio nome.
Mi voltai appena in tempo per notare che Vieri mi stava puntando il pugnale alle spalle, da scorretto qual’era. Lo afferrai violentemente per il polso facendogli cadere l’arma. Per un istante ci guardammo ansimanti. 
– E’ questo quanto di meglio sai fare?- sibilai tra i denti, non cercavo altro che una scusa per farlo fuori.
– Chiudi la bocca o ti ucciderò, perdio!- sbraitò lui, risi forte:
- Bravo! Dammi un motivo per romperti il collo! Immagino che non dovrei sorprendermi nel vederti tentare di importi a una bella ragazza che evidentemente ti ritiene una palla di sterco, visto il modo in cui tuo padre cerca di imporre i suoi interessi bancari a Firenze!- commentai sarcastico mandandolo su tutte le furie.
- Stupido! È tuo padre quello che ha bisogno di una lezione di umiltà!- rimbrottò cercando di ferirmi.
-È ora che voi Pazzi smettiate di diffamarci. D'altro canto, voi sapete parlare, ma non lottare. E ora vengo a sapere che picchiate anche le donne.-

Il labbro di Vieri sanguinava copiosamente e se lo era asciugato con la manica:
-Pagherete per questo, tu e tutta la tua stirpe. Non me ne dimenticherò, Auditore!- sputò ai miei piedi e si chinò a raccogliere il pugnale.
- Non aspetto altro.- lo minacciai mentre correva via. Mi voltai di nuovo verso Estel ancora a terra, il suo corpo sembrava tremare leggermente.

– Ezio … - sussurrò lei mentre mi inginocchiavo ai suoi piedi:- Estel, stai bene?- le chiesi preoccupato osservandola attentamente.
Lei annuì piano distogliendo lo sguardo, sentii un pungente dolore al petto e istintivamente la strinsi a me:
- E’ tutto finito. Perdonami per non averlo potuto evitare, perdonami.- le sussurrai all’orecchio.
Le sue mani tiepide si strinsero alle mie spalle:
- Avrebbe potuto … - soffiò accigliata tremando ancora.
- Ora non ci pensare, sto benone.- sorrisi dolcemente senza lasciarla.
– Non è vero. Sanguini. Ed è tutta colpa mia.- disse poi indicando il taglio sulla mia guancia, senza che me lo aspettassi si liberò dal mio abbraccio rimettendosi in piedi.

I suoi occhi si fecero sfuggenti:
- Ma non è così … - cercai di guardarla di nuovo, ma lei rimase impassibile.
- Torna a casa, Ezio, non è bene che tu rimanga con me.- rispose fredda, le sue parole mi ferirono.
Fece per allontanarsi, ma la fermai:
- No, non fare così. Estel io volevo ucciderlo, per averti fatto questo io l’avrei ucciso. Non allontanarmi o sanguinerò peggio di così, se mi fai andare via lo cercherò per tutta Firenze e lo ucciderò con le mie mani. – le dissi accigliato, ero spaventosamente serio e lei se ne accorse.

Pensavo che mi avrebbe sgridato, invece con inaspettata dolcezza mi strinse tra le sue braccia.
Inspirai forte il suo profumo appoggiando la fronte sulla sua spalla, col cuore che ancora batteva forte per la rabbia e per lo sforzo.
Sentii le sue mani accarezzarmi la schiena, arrivare fino ai capelli trasmettendomi una calma e un senso di sicurezza che poche volte avevo provato nella mia vita.

Se solo fossi stato sicuro che i miei sentimenti non l’avrebbero messa in una situazione ancora peggiore, che non l’avrebbero ferita le avrei confessato quanto la sua presenza significasse per me. Anche quel semplice abbraccio riusciva a renderla più vicina che mai, più vicina di qualsiasi donna unita a me nel sesso.

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Grazie a tutti i miei lettori, nuovi e vecchi XD Spero la storia continui a piacere e continuerò a fare tesoro di ogni vostro parere, grazie mille ^^
   
 
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